lunedì 16 aprile 2018

DALLA PROSPETTIVA DEL LABORATORIO - ESTRATTO DA BACCHE CONTRO IL CANCRO

Composti vegetali contro i tumori: visto che il tigilanolo tiglato, AKA EBC-46 è naturale, gran pubblicità sulle bacche antitumorali nella websfera anglofona, specialmente australiana visto che la cosa nasce lì.
In realtà tra i chemioterapici più vecchi i prodotti vegetali non mancano. I tassani e gli alcaloidi della Vinca sono naturalissimi, ma non entusiasmano nessuno che sia sottoposto ad una terapia che prevede il loro uso.
Quindi dal punto di vista della "naturalità" EBC-46 non costituisce chissà quale novità.
Ma esibisce più di qualche criticità: Il suo meccanismo di azione sarebbe l'inibizione di PKC, una proteina della famiglia delle chinasi. Per quanto nota da un bel po', a differenza di altri componenti della famiglia (all'incirca tutti regolatori del ciclo cellulare, nonché bersaglio dei famosi antitumorali targeted) non ha costituito un target attraente. L'unico inibitore approvato è un'altro composto di origine vegetale, l'ingenolo mebutato, approvato per la cheratosi attinica ma non privo di SERI PROBLEMI (https://www.medscape.com/viewarticle/849963) (target related o structure related? Ah, saperlo.. ma la scarsa popolazione in materia di inibitori di PKC approvati farebbe pensare che siano probabilmente target related).
Criticità maggiore sono i due esteri che ho evidenziato nella formula. Lasciando perdere altro genere di considerazioni, gli esteri hanno una caratteristica: non sono metabolicamente stabili, e infatti vengono spesso usati per creare profarmaci, ovvero esteri di farmaci che una volta somministrati vengono trasformati dal metabolismo nel farmaco attivo.
Se quei due esteri vengono rimossi dal metabolismo o da qualche altro enzima (per esempio presente nel plasma) cosa otteniamo?
Otteniamo praticamente il forbolo, che è noto per essere invece un PROMOTORE TUMORALE. Il che pone a priori qualche problemino squisitamente tecnico e di non semplice soluzione (quanto si dissociano i due esteri? A che concentrazioni il forbolo promuove la crescita dei tumori nell'uomo? E via dicendo). Si può ovviare al problema specifico? Probabilmente sì, mettendo il composto nelle mani di qualcuno esperto di chimica medicinale sui naturali, resta il problema del target.
(INIZIO SEZIONE ALTAMENTE TECNICA)
Ipotesi di lavoro di uno non particolarmente skilled nella specifica arte, trimetilsililetere sugli OH liberi, cleavage degli esteri, magari con una lipasi, visto il carattere suscettibile del substrato, e sostituzione con eteri che mantengano il carattere di accettore di Michael, facile a dirsi, meno facile a farsi. NON esplorerei la possibilità di ammine tramite Mitsunobu, anche se non avendo preso visione di dati precisi, ovvero mappatura del sito catalitico di PKC, non si può escludere niente. Con poche centinaia di migliaia di dollari si potrebbe fare, ma... Qbiotics non intende spendere su queste cose, a naso, sta piuttosto cercando qualcuno che PAGHI per prendersi la molecola, da cui l'hype citata più sotto, infatti "QBiotics plans to develop EBC-46 as a human pharmaceutical to Clinical Phase II and then seek a development partner for final development and marketing of the drug", dal loro sito https://qbiotics.com/index.php/human-pipeline/ebc-46-humans. Hanno già presentato l'INDA e hanno chiuso il reclutamento per la Fase I (o sarà piuttosto una Fase IIa?). In breve EBC-46 è così e così rimane, comprarlo com'è o lasciare.
(FINE SEZIONE ALTAMENTE TECNICA)
In breve, la maggior parte dei tipi del settore che ho conosciuto si sarebbe tenuto alla larga da una molecola siffatta. Vero, sono sempre i trial clinici ad avere l'ultima parola, ma queste caratterische della molecola  gettano un'ombra consistente sulle possibilità di successo anche in una piccola Fase II. Sì, perché il farmaco al momento non esiste se non come Investigational New Drug, sperimentata solo in modelli animali. Si legge tra le righe qua: http://www.pianetablunews.it/2014/10/10/una-bacca-elimina-il-cancro-pronto-il-farmaco-sperimentale-ebc-46/ . Non riuscite a leggere tra le righe? Bene, leggo per voi. Efficace solo in modelli animali in cui sito del tumore e sito di inoculo coincidono - il più inutile dei modelli animali in oncologia immaginabili, non si fa, non si fa, non si fa, sito di inoculo e sito del tumore devono essere DISTANTI, altrimenti siamo praticamente sullo stesso livello di uno studio in vitro - e tra l'altro si spiega perché con questo tipo di modello il problema della stabilità metabolica non si presenta.
E a questo punto capirete che tutta la fuffa al riguardo della bacca che cura il cancro e di Big Pharma (Big chi, Qbiotics? Da morir dal ridere) che brevetta composti naturali appropriandosi di conoscenze di pubblico dominio in questo caso, più che in altri, è un cumulo di idiozie. A comunciare dal Sun (ma che ci si può aspettare dal Sun???), che titolava "CANCER CURE HOPES: Cancer drug extracted from rainforest berries ‘destroys woman’s tumour’ in DAYS"...


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