venerdì 28 dicembre 2018

ESAVALENTE, DISERBANTI E PARMIGIANA DI MELANZANE



(Di cosa si sta parlando? Si sta parlando di questo https://drive.google.com/open?id=128CfYaaJdMwhx5yvCGDRggl5GIKyfWrC - Negli ultimi giorni in molti hanno chiesto "su che basi", ebbene, per chi non ci arriva o non ci vuole arrivare, ogni riferimento è a questo documento)
 
Si narra che un grande nome dell'accademia USA fosse chiamato per una consulenza con un gruppo di ricerca di una grande farmaceutica che stava discutendo l'ADMET di un candidato farmaco. Uno dei ricercatori del gruppo sottolineò come fosse venuto fuori un metabolita assai strano, mostrandone la struttura in una slide. Il consulente chiese "Come avete determinato la struttura?" "Via spettrometria di massa, LC-MS" "Pffff.... con il solo LC-MS potete trovare anche vita intelligente su Marte".

Aneddoti a parte, per avere una chiara lettura di tutto il canaio basta dar credito alle parole della Dr.ssa Bolgan: "Spostiamo il problema dal piano politico a quello scientifico".
Che è quello che hanno fatto i crociati dell'obbligo vaccinale nel 2017, giusto? E lo hanno fatto su basi scientifiche nulle passate per Scienza, così è stato neutralizzato il dibattito politico. Il gioco è produrre informazione funzionale da usare politicamente. I tossici dell'informazione funzionale esultano, in preda a un delirio di endorfine, D'Anna ha ottenuto la prima pagina de "Il Tempo", missione compiuta (https://www.iltempo.it/cronache/2018/12/23/news/vaccini-obbligatori-news-risultati-analisi-choc-esavalente-rosolia-dna-biologi-aifa-1100820/).
Questa cosa del voler spostare la questione sul "piano scientifico" in teoria dovrebbe bastare e avanzare. In realtà no, non basta, per niente, purtroppo. E questo è il nocciolo del problema.

"Con questo metodo trovo di tutto anche nella parmigiana di mia madre": questo il commento di un perito chimico con un curiculum più che decennale nell'industria che mi è stato girato su twitter.
Già. Che le analisi Corvelva fossero fuori dal mondo per metodo e merito è apparso immediatamente evidente a chi fosse del mestiere (che si aspetta analisi a forma di analisi, non a forma di minollo).
Quando si parla di spettrometria di massa ormai il riferimento standard del lettore medio è NCIS, o CSI: metti il campione nella macchina e dopo poco, voilà, sul computer viene fuori il risultato: "E' tizio!", oppure "E' caio!". E questa è pura fantasia. Pura fantasia che ha portato a un delirio di "i vaccini non vengono controllati", che è folle, perché come ogni prodotto farmaceutico non solo ogni lotto viene analizzato ma le analisi vengono anche archiviate e sia metodi che apparecchiature che risultati e sistema di archiviazione sono soggetti a regolari ispezioni. Le non conformità vengono sanzionate rapidamente (in occidente) anche se ci sono stati casi in cui qualche regolatore ha pressoché fatto finta di niente voltandosi dall'altra parte o quasi (EMA e AIFA col caso meningitec). Il fatto è che le analisi previste per il rilascio di un lotto di un vaccino sono quelle allegate al dossier sulla base del quale il vaccino è stato approvato, e si tratta di saggi immunochimici, mentre le analisi chimiche strumentali (come la spettrometria di massa) non sono incluse.
Sarebbe bene includerle? Come no, e in tempi non sospetti qua sopra è stata spesa più di qualche parola al riguardo. Ma non certo col metodo pedestre che ha prodotto i risultati finiti in prima pagina su Il Tempo.
Quindi reincollo qua dopo rapida revisione un "briefing on mass spec in 6 tweets" che ho finito per produrre dopo 5 giorni di delirio in cui da destra e da sinistra piovevano richieste di pareri, pubbliche e private, su questa storia (la stessa identica cosa è successa a Starbuck):

1) esavalente: le proteine del vaccino sono adsorbite su alluminio idrossido. Se non tratti il campione in modo da desorbirle, risultato falsato.
2) spettr. di massa: il campione viene ionizzato e le sue molecole vengono accelerate in un campo magnetico, la traiettoria dipende dalla massa e quindi si ha informazione sul peso molecolare, ma...
3) ...le molecole ionizzate tendono a frammentarsi, in modo caratteristico, e in alcuni casi neanche una resta intera, quindi non c'è informazione sul peso molecolare, ma solo sui frammenti. Può capitare che chi lavora male scambi un frammento per lo ione molecolare.
4) centinaia di compost/frammentii hanno il medesimo peso molecolare. Non tutti i composti hanno gli stessi pattern di frammentazione. Gli spettri di massa possono essere interpretati per molecole piccole, con molecole grandi (proteine) la cosa diventa quasi impossibile, ma si può ricorrere a ricerche su database di spettri di proteine note, sempre che contengano quelle modificate dei vaccini acellulari, cosa piuttosto improbabile.
5) e allora occorre un confronto con uno standard di quella proteina, di identità sicura, per determinare l'identità dell'analita per raffronto. Non è stato fatto. Inoltre lo standard è INDISPENSABILE per la quantificazione del componente che si vuole determinare (se non l'hai usato e non hai fatto la tua bella curva di taratura, di che nanogrammi vai cianciando, confondendo massa e concentrazione o dosaggio nel campione?). In più è stato usato ESI-MS.
6) ESI-MS nella maggior parte dei casi non lascia le proteine intere, ma genera solo frammenti. Se i risultati vengono "dati da mangiare" a programma che riconosce solo pesticidi, antibiotici farmaci e simili, il programma cercherà per qualsiasi cosa che corrisponda a ciò che conosce (in realtà la questione è ingarbugliata dal fatto che è stata operata una digestione enzimatica sul campione prima del frazionamento dei componenti).
7) E quindi un software inadatto allo scopo (perché dedicato a cercare metaboliti, farmaci e piccole molecole bioattive) sarà portato a prendere il segnale e attribuirgli la prima identità trovata nel suo catalogo, anche se in realtà si tratta di un frammento di proteina che si limita ad avere lo stesso peso molecolare.

Le basi (lemaledettebbasi) le trovate nel primo capitolo del Silverstein (http://www.dcne.ugto.mx/Contenido/MaterialDidactico/amezquita/Analitica4/Silverstein%20-%20Spectrometric%20Identification%20of%20Organic%20Compounds%207th%20ed.pdf). Di tutto il resto si può discutere, a basi acquisite o perlomeno orecchiate. Sono le basi che mancano al 99% di medici biologi e simili, da cui il panico di molti, l'isteria e le reazioni scomposte e "li smonto sulla tripsina" (https://www.facebook.com/PLopalcoPublic/posts/748844505497975).
Ma grazie alle performance 2017 per buona parte dell'opinione pubblica una serie di soggetti se parlano di vaccini sono solo capaci di dire "Non c'è problema", e quindi non sono una fonte credibile. Lo aveva detto, Ivan Cavicchi, aveva avvisato a chiare lettere riguardo al rischio di perdita di credibilità...

Torniamo sulla faccenda tripsina, su cui si sta concentrando una certa discussione (mutuata da skeptical raptor). Che è una non questione viziata dal fatto che chi viene dalla biologia pensa da biologo (e quindi in termini di shotgun MS, magari, anche se dopo essersi dilungato su tripsina e alluminio idrossido alla fine Enrico Bucci coglie il punto andando a vedere che il database impiegato dal sofware, SANIST, .è mirato ad "applications in forensic, pharmaceutical and food analyses" -guarda caso).
Se si tratta di un preparato farmaceutico ai fini della quantificazione la digestione enzimatica non può venire prima del frazionamento dei componenti della miscela. Il problema non è ignoto alla farmaceutica, perché HPLC-SEC e spettrometria di massa vengono applicate di routine nella caratterizzazione dei farmaci biologici (ma non dei vaccini), vedi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/pensieri-impuri-3-nivolumab-e-hexyon.html. In passato queste tecniche sono state usate sia per indagare su un notorio antipandemico (https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0889159114005194?via%3Dihub) sia su un tossoide di DTP (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11214238.), per fare due esempi. Ma come noto le ricerche bibliografiche sono una pratica ormai largamente desueta, su entrambi i fronti, anche perché se le fai e ne tieni di conto poi magari le "analisi choc" non vengono fuori.... (che poi è quel che è successo con la faccenda delle tracce di DNA, accolte perlopiù da un solenne "stica... ", e chi ha provato a venir qua sopra a dire che era roba rilevante non ha fatto esattamente una bella figura).
Comunque tutta una serie di "soliti noti" si sta producendo in una replica di quanto successe con i nanocontatori: i controlli, e questo e quello. la storia recente dice che sono ottimi metodi per NON risolvere la cosa. Ma con i propri riflessi pavloviani anche epidemiologi, virologi e veterinarie non riescono proprio a fare i conti.
Una banale controanalisi da parte di un laboratorio accreditato dal ministero potrebbe servire (in teoria), e in generale sarebbe largamente opportuna, ma quel che è stato visto con ICP-MS a riguardo dei metalli pesanti dimostra che in molti casi in realtà no, non serve a niente, se non conferma lo specifico pregiudizio "vaccini sporchi" (che ormai per una ridottissima percentuale di popolazione ha raggiunto dignità archetipale). Infatti qualcuno sta già chiedendo che le analisi siano ripetute con lo stesso metodo (cioè col metodo sballato che dà risultati sballati), e ditemi se non è un film già visto.

Gli interessati ad una panoramica della spettrometria di massa (centrata sulla proteomica) possono leggersi questo: https://www.researchgate.net/profile/Bruno_Domon2/publication/7166448_Mass_Spectrometry_and_Protein_Analysis/links/5496a5950cf29b9448244a77.pdf

Addendum

Queste banali considerazioni hanno provocato un mezzo putiferio, su facebook, perché per qualche motivo in molti ritengano che una questione di diritti possa essere identificata con delle "analisi" chimiche. Il che è assurdo.

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