domenica 27 novembre 2022

DIFFERENZE

 


Questo è l'aspetto tipico di un reparto di produzione di principi attivi farmaceutici di sintesi (occidentale). A gestirlo con la massima probabilità ci saranno ingegneri chimici. Ma nel trasferire qua una sintesi non può mancare il chimico di processo, che è la figura con le maggiori informazioni su cosa succede dentro questi reattori. E spesso è stato lui quello che ha effettuato i primi scale up della sintesi, portandola in un kilolab o su un impianto pilota. E non lo ha fatto da solo: senza chi sviluppa e valida metodi analitici non si fa molta strada. Chimica organica, termodinamica, dinamica dei fluidi (e quindi ingegneri chimici), chimica analitica: serve tutto questo. 

Poi c'è chi, siccome è "scienziato", pensa di poter discettare di costi di produzione di principi attivi farmaceutici di sintesi semplicemente perché ha per le mani qualche prezzo bulk indiano o cinese, ma senza avere pratica o adeguata conoscenza della materia. Sul rapporto "complicato", diciamo, tra produttori asiatici e current Good Manufacturing Practice qua sopra negli anni è stato scritto molto. E alcuni produttori non hanno avuto alcun problema ad esprimere il loro punto di vista riguardo al sistema occidentale della regolazione farmaceutica

https://finshots.in/markets/an-overview-of-cipla-and-the-pharma-industry/

"spendiamo milioni di dollari per costruire fabbriche, vogliamo esportare in USA, e FDA arriva, ispeziona e può bloccare le esportazioni in USA di interi impianti" (Cattiva FDA, cattiva).

Qualcosa è stato anche scritto riguardo il difficile rapporto con la disciplina stessa di alcune aziende che spesso sono state portate ad esempio da certe ONG quanto a "reale costo dei farmaci" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/06/indiani-generici-paper-e-risse.html). Il primo contatto di un chimico di processo occidentale con le realtà produttive asiatiche di fascia medio-bassa può essere abbastanza scioccante. "Certi popo' di serpenti!" disse un mio collega, e qualcun altro passando dalle espressioni figurate alla lettera davvero trovò dei cobra nel sistema dell'acqua purificata (Vero JDB?). Personalmente mi ricordo di uno che mi spiegava come aveva ridotto il tempo di isolamento per centrifugazione di un prodotto... applicando il vuoto in uscita alla centrifuga ("Lucky you!" avevo commentato "About speeding the process?" aveva chiesto "About being still alive" avevo risposto).

Tutto questo dovrebbe dare una qualche idea dell'incredibile complessità di questo tema. Ma ho perso il conto delle volte in cui qualcuno ha voluto cancellare tutto questo con un tratto di penna, una direttiva comunitaria (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/10/report-principi-cattivi-leuropa.html), un articolo di giornale o un post su isocial parlando in nome de "La Scienza" (prima o poi qualcuno dovrà darmi il numero di cell de "La Scienza", avrei due o tre cosette da dirgli in privato). 

(I could write all this in a way less polite manner...)

sabato 26 novembre 2022

LIBERI ORDINI IN LIBERO STATO NO, EH?

 

https://www.open.online/2022/11/24/ordine-medici-vs-no-vax-regola-obbligo-vaccini/

Il diritto canonico non credo abbia mai potuto confliggere, cioè sostituirsi, al diritto dello Stato, almeno da quando il Papa Re è stato archiviato nella pattumiera della storia. Sarà divertente vedere come una rimaneggiamento del codice deontologico dei medici italiani potrà confliggere con il diritto di un dipendente pubblico di non perdere il proprio lavoro.

I precedenti governi erano espressione del più bieco clericalismo medico. Quando Lorenzin accomunò fisici e chimici in un unico ordine professionale come "professioni sanitarie" (qualifica che ho sempre disconosciuto) era abbastanza chiaro che ci sarebbero state conseguenze. Per me la conseguenza arrivò circa un annetto fa, quando da casa mi inoltrarono una lettere dell'ordine in cui mi si avvisava delle conseguenze del mio stato di inadempienza vaccinale. Io, che ero vaccinato con ciclo completo da qualche mese (vaccinazione antiCOVID avvenuta lontana dall'Italia), mi feci una grassa sghignazzata sulla cosa. Ma per i sanitari che non avevano voluto le prime due dosi di vaccino o anche non avevano ottemperato a farsi la terza le conseguenze erano state ben diverse.

Che la federazione degli ordini dei medici, dopo la performance assolutamente deleteria della  maggioranza della classe professionale durante la pandemia, si voglia collocare al di sopra dello stato è ancien regime in purezza: rivendicare un diritto castale innato. Che a rappresentare lo Stato italiano ci sia un governo post-para-fascistoide è il colmo dell'ironia. Sì, perché la stretta di di vite sulle interruzioni di gravidanza è nell'aria, ma cosa hanno mai fatto gli ordini professionali quanto al fenomeno dei medici obiettori di coscienza? Niente di niente. L'argomento è talmente tabù che i numeri del fenomeno non sono messi nero su bianco da nessuna parte. Ma che il fenomeno esista lo hanno verificato tante donne.

Se a differenza che altrove in Italia durante la crisi pandemica leggi e costituzione sono diventate carta straccia (con la complicità degli organi istituzionali preposti alla loro tutela) ci sono motivi profondi che erano evidenti già da tempo. Più il sistema sanitario nazionale colava a picco più la classe medica italiana rivendicava il proprio ruolo e acquistava peso negli orientamenti politici del paese, riuscendo a far diventare beghe tra medici problemi di pubblica rilevanza. Chi durante la pandemia ha parlato di dittatura sanitaria era poco lucido (per usare un eufemismo) ma percepiva una criticità che altri ignoravano o troppo spesso volevano vendere come "la nuova normalità". Se lasciamo da parte i vari piazzisti di Verità attivi sui media (social o meno) si potrebbe dire che la maggioranza del paese, come ai tempi del ventennio, ha ingollato la cattiva medicina, entusiasticamente o obtorto collo, inifluente per l'esito complessivo del processo. Ogni tanto gli viene da annusare l'aria per capire se davvero il vento stia cambiando, senza mai pensare di provare ad esserlo, il vento: un volgo disperso che sogna la fine del duro servir...


venerdì 25 novembre 2022

IL DUBBIO

 

https://www.editorialedomani.it/idee/cultura/lessenza-della-scienza-il-dubbio-non-la-verit-nemmeno-dei-dati-y4ly153q

Qual'è la ragione di un In Process Control? Il dubbio che qualcosa sia andato storto (e al primo batch su scala è atto dovuto, a quelli di produzione pure). Quando si ricontrolla un EC50 stessa cosa. Poi ci sarebbe da dire tanto sulla validazione dei target (cfr "il gene dell'Alzheimer" e i piagnistei su chi ha interrotto i bonifici a chi pensava di aver trovato la chiave di volta di una patologia che ormai quasi sicuramente è multifattoriale).

Poi ci sono quelli allargati (in più di un senso) che cancellano tutto questo con "La comunità scientifica". Quindi prendiamo uno a caso, Joannidis: quanti hanno eseguito l'esperimento di controllo? Che sarebbe quello per verificare se la tesi regge oppure no.

Non ho alcuna empatia (e rimpiango quella elargita incautamente) con chi "divulga" o "comunica"  quel che è giusto comunicare, al di là di qualsiasi validazione solida. "La comunità scientifica dice che..." senza validazioni in mano. Solo articoli di chi non sa cosa voglia dire "validare". Ma il dilettantismo (colpevole) fa comodo a chi lo paga. Comunicazione "giusta" di questo paio di sfere.

Serve la pratica delle scienze. E la pratica è quella in cui prendi pesci in faccia dalla realtà quanto le tue ipotesi erano sbagliate. Il resto è favola per i bambinetti (cioè il pubblico, che sarebbero poi i cittadini). I cittadini trattati come bimbetti delle elementari a cui occorre insegnare e inculcare valori ( perché quanto alla trasmissione di valori le famiglie latitano, ormai). Democraticissimo. Ovvio che gli adulti quando vengono trattati da bambini si alterino. Tristissimo quando sedicenti adulti vanno pedissequamente dietro alla maestrina o al maestrino.

Quindi tutti i discorsi sulla "complessità" (e endorsement a una pagina fb) erano cazzate strumentali, puntellini per giustificare chi scriveva . Velo pietoso sui poveracci della scienza democratica, che era invece lascienza partitodemocratico (democratico una beata sega).

Quindi "comunicatori/e" pagati/e da...? E poi discutevano di conflitto di interessi di "quello". Il ciarpame della rete ha trovato chi gli paga la fatturina a fine mese. Perché non sarebbe capace di niente di più.  Great achievements.


Poi c'erano quelli per cui ildubbio era solo un'altra verità, la loro, e quindi più forte delle altre, ma erano e sono tre gatti, presi a calci nei denti nelle urne e quindi il nulla cosmico che prova a fare rumore e niente più.

Comunque da lontano tutta la faccenda italica "divulgazione e comunicazione" mi appare sempre più un vuoto esercizio stilistico su quale forma debba avere la propaganda, intrecciato con una costante ricerca di riconoscimento sociale e mediatico. In pratica il club del "terzo ladro" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html), che con la pratica delle discipline scientifiche non ha mai avuto niente a che fare.

mercoledì 23 novembre 2022

ILRICERCATORE, LIGNORANZA, ILSUFFRAGIOUNIVERSALE

 

Ilricercatore, probabilmente con ilPhD, finito allo sportello delle Poste.

Alcune considerazioni. Che allo sportello delle Poste Italiane arrivino oves boves et pecora omnia lo so dai racconti di un amico (non PhD, non laureato, alle Poste da un tre decenni, ormai) .

Ma perché ilricercatore è ridotto allo sportello alle Poste?

Proviamo a fare alcune ipotesi.

1) Ilricercatore (ex) non vuole lavorare lavorare lontano da mammà (che quando arrivi ti stira le camice, che se te le stiri da solo vengono fuori un disastro)

2) Ilricercatore lontano da mammà non ci può proprio lavorare: perché il suo CV magari in Italia non ha mercato, ma all'estero lo considerano -10. E quindi è allo sportello alle Poste, ha uno stipendio, e dovrebbe essere contento di aver passato il concorso così il 27 arriva il bonifico e non deve dipendere da mammà.

3) Ilricercatore si sente schifato dallo sportello alle Poste perché gli tocca aver a che fare con quella gentaccia. Bene, molto educativo. Hai scoperto che non tutto il mondo ha un'istruzione secondaria (universitaria sarebbe già troppo). Complimenti! La capacità delle scuole elementari di trasmettere competenze base è crollata a picco negli ultimi 30 anni. La buonanima di mia nonna aveva la quinta elementare, ma non aveva problemi a scrivere in italiano corretto con una buona calligrafia e a far di conto a mano. Riversiamo sugli ignoranti le colpe di chi ha fatto a pezzi la scuola italiana?

4) Un amico mi dice che lui il suo corso per il dottorato dati&modelli lo inizia con un ripassino di analisi I. Perché i dottorandi (oves boves er pecora omnia 2.0, mi dice) nella migliore delle ipotesi hanno un dannato bisogno di un ripasso, nella peggiore ignorano completamente la materia, tanto non serve perché c'è il software. Quindi forse ilricercatore è l'analogo moderno di quello con il diploma dell'Istuto Commerciale di 40 anni fa, in questo caso.

5) Ilricercatore vive a sud di Roma, magari parecchio a sud, forse in uno di quei luoghi dove in Università non diventi neanche un tecnico di laboratorio se il mammasantantissima dell'ateneo o uno dei suoi fedeli non ti si fila. Oppure vive a nord dove succedono esattamente le stesse cose.

Di recente ho ricevuto una mail di Un Ricercatore che mi inviava le sue riflessioni sull'essere espatriati. Uno che si è fatto tutta la trafila europea di PhD e postdoc. E ha finito per restarci, in ambito accademico, fuori dall'Italia. Non senza rimpianti. Al che verrebbe da dire a ilricercatore: ciccio, se non hai i numeri ringrazia di avere lo sportello alle Poste, che in un modo o nell'altro alla fine del mese ci arrivi. E se la tua lettera di sfogo viene ripresa da ilquotidiano e non ti rendi conto di essere perfettamente funzionale a quel sistema che ti ha precluso il posticino di tecnico all'Università o di tecnologo al CNR, beh... forse non ti meriti neanche lo sportello delle Poste. Magari dopo 20 anni di sportello troverai l'illuminazione. Ma più probabilmente dopo 35 anni (se va bene) quel che troverai sarà una magra pensione, scriverai di nuovo una lettera a ilquotidiano e un successore di della Loggia te la pubblicherà commentandola. E allora sarà troppo tardi per capire. 

Cosa ci sia dietro "Italia e analfabetismo" e dietro decine di titoli del tutto analoghi si capisce al volo. Ve la ricordate la discussione sull'epistocrazia? Ve li ricordate gli ignoranti che hanno determinato Brexit e eletto Trump? In breve, la critica al suffragio universale. Un tema che da anni va forte sui social, nonché nelle teste di tanti benpensanti.

Io sono nato quando la Repubblica Italiana e la sua democrazia erano ancora nei loro anni verdi - e già nei loro anni verdi ci furono faccende di tintinnar di spade. E sono cresciuto tra tentati colpi di stato, terrorismo rosso e nero, strategia della tensione, piani di rinascita democratica. E non mi posso scordare che la critica del suffragio universale e della democrazia era un tema missino, anzi rautiano, quindi proprio fascista-fascista. Per questo mi venne da scrivere un piccolo "Contributo all'alfabetizzazione degli analfabeti politici":


 I social sono un mondo fantastico in cui perlopiù regna il pregiudizio decerebrato. Quindi può capitare che uno (chi scrive) passi parte della domenica con un cineforum a tema Costa Gavras (da "Z - l'Orgia del Potere" a "Music Box", passando per l'imprescindibile "Missing"), e che due giorni dopo venga accusato di essere collaterale a Forza Nuova. Perché il green pass è "ordine pubblico". Ecco, quando sento "ordine pubblico" sparato in questo modo a me viene in mente Junio Valerio Borghese che parla "per l'ordine pubblico" (e i critici del suffragio universale ricalcano Pino Rauti, che a loro piaccia o no, se ne facciano una ragione una volta per tutte). Guardate questo video: https://www.youtube.com/watch?v=4-SwIjI7I_A . "Dagli all'untore!", in purezza, e siamo sullo stesso piano di "dagli al nero", "dagli all'ebreo" - l' odio per il diverso, in questo caso coperto e legittimato dal politicamente corretto. Questo è un mio piccolo contributo all'alfabetizzazione degli analfabeti politici che di quando in quando si affacciano qua sopra col ditino alzato, sparando giudizi e sentenze. Se c'è stata un'opera di grande significato nella storia della RAI si tratta de "La notte della Repubblica", di Sergio Zavoli. E chi parla a casaccio farebbe bene a vedersela tutta, non limitandosi a questo singolo video. https://www.youtube.com/watch?v=d_LAQY62ejo

Oggi mi sono stancato sia di contribuire che di polemizzare. Per quanto si dichiarino tolleranti e democratici (in realtà di solito partitodemocratici) quelli che si dilungano sui social su "basta suffragio universale" "a questi va levato il voto" eccetera esibiscono di solito la più becera e gretta imbecillità, da sempre caratteristica dello squadrismo totalitario. Li trovo semplicentemente rivoltanti. Period.

PS. Quanto a ricercatori impiango il Dr Rob. Fu una delle voci più lucide dell'ambiente, Solo Un Altro PostDoc (https://solounaltropostdoc.wordpress.com/) - quelle per niente lucide "divulgano" tuttora. Lui non sarebbe mai stato considerato da ilquotidiano (non funzionale), ma del resto non credo avrebbe mai avuto la pulsione di scrivere una lettera al giornale.

martedì 22 novembre 2022

UNA NOTA SUL CALO DI FIDUCIA NEI CONFRONTI DELLA MEDICINA

 



Si è soliti dire che il calo di fiducia nella medicina è colpa di internet. Ma secondo voi uno di quei politrasfusi che contrassero AIDS o Epatite a causa della somministrazione di emoderivati infetti dopo la sua esperienza aveva ancora fiducia nella medicina e nell'industria farmaceutica? Non credo. E una delle tante vittime di episodi di malasanità dopo il danno ricevuto avrà maggiore o minore fiducia nella medicina?
L'utente di un servizio sanitario non è interessato al perché e al percome. Vuole usufruire di un servizio che migliori la propria condizione. In media è disposto ad accettare che non ci sia modo di migliorarla, quella condizione. Ma non tollera che la propria salute e la qualità della propria vita peggiorino, dopo aver avuto rapporti con la medicina.
Un sistema sanitario spersonalizzato e globalmente orientato ai processi e ai protocolli, con il paziente spesso in secondo piano, non aiuta.
Parlando di farmaci, quelli in assoluto con la peggior fama sono quelli etichettati come chemioterapia. Notare che ogni piccola molecola in realtà sarebbe chemioterapia, ma che di solito con questo termine ci si riferisce ai farmaci oncologici più vecchi: alchilanti e antimitotitici, in genere. Farmaci con effetti collaterali estremamente spiacevoli e consistenti. Purtroppo non tutti i tumori sono trattabili con farmaci più recenti dal miglior profilo farmacologico. Se così fosse, la chemio non avrebbe questa cattiva fama, e non ci sarebbero folli disposti pure ad affidarsi ad emeriti ciarlatani pur di evitarla. E soprattutto non la avrebbe se fosse sempre e comunque efficace. Ho conosciuto una persona che per due anni ha assistito alla via crucis di un parente stretto con un brutto e poco curabile tumore ai polmoni. Quando gli è stato diagnosticato lo stesso tumore, dopo poco tempo, ha optato per morire in pace, usufruendo della terapia del dolore. Una scelta degna del massimo rispetto e, per quel che mi riguarda, condivisibile.
Per quel che riguarda le vaccinazioni vale esattamente lo stesso ragionamento. Se si smettesse di minimizzarne gli effetti avversi, se si lavorasse per abbatterli ulteriormente con migliori prodotti e migliori protocolli di somministrazione sarebbe assai facile diminuire drasticamente il tasso di sfiducia nei loro confronti. Rispondere a queste istanze dicendo: "La nostra è l'unica vera medicina e la migliore possibile" non risolve niente. In primo luogo perché non è vero che è la migliore possibile, perché esercitata in contesto di massicci e ripetuti tagli di risorse pure fosse la migliore per dottrina non riuscirebbe ad essere la migliore per prassi.
Un paziente che rimane per quanto possibile soggetto, quando usa del sistema sanitario, invece che diventarne oggetto, farmaci migliori e meglio prescritti e somministrati sarebbero la miglior ricetta per ristabilire la fiducia nella sanità. E di conseguenza nella medicina.

Questo scrivevo nel 2017 su fb. Sono passati gli anni, è arrivato COVID, i medici e i sanitari che su isocial esprimevano tutta la loro premura e attenzione per ogni tipo di paziente indipendentemente dalle sue scelte e la fiducia è esplosa (dopo le deflagrazioni è difficile rintracciare frammenti).


PS: Mi ricordo di un pediatra che venne a scanagliare sulla pagina gridando "Vergognati!". Ipediatri su isocial, stesso livello del 99% degli agronomi e derivati (professoridiqualcosaadagraria, nota di merito speciale per chi scriveva prefazioni agli amici che scrivevano libri sui campimorficioquasi, per poi darsi al debinking - di residui insolubili ce n'è di più tipi).

sabato 19 novembre 2022

ENTROPIA IN UK E IMPARARE AD ESSERE INVISIBILI

 

 Quindi macchine cicliche reversibili devone produrre il massimo del lavoro. Un corollario di queste conclusioni è che tutte le macchine cicliche reversibili devono produrre la stessa quantità di lavoro indipendentemente dalla loro costruzione. Inoltre, la cosa più importante, poiché tutte le macchine reversibili  producono la stessa quantià di lavoro da una certa quantità di calore, la quantità di lavoro generata da una macchina termica è indipendente dalle priopretà del materiale della macchina termica; può dipendere solo dalle temperature del serbatoio freddo e da quella del serbatoio caldo.
Questo ci porta alla conclusione più importante del libro di Sadi Carnot:
"La capacità di svolgere lavoro del calore è indipendente dagli agenti utilizzati per produrlo; la sua quantità è fissata unicamente dalla temperatura dei corpi tra cui si effettua il trasferimento di calore"
Carnot non derivò un'espressione matematica per la massima efficienza raggiungibile da una macchina rermica reversibile nei termini delle temperature di fonte calda e fredda. Questo fu fatto in seguito da altri che capirono l'importanza delle sue conclusioni. Carnot trovè comunque un modo di calcolare la quantità massima di calore generabile. (Per esempio concluse che "1000 unità di calore che passano da un corpo mantenuto alla temperatura di 1 grado a un altro corpo mantenuto a 0 gradi producono, agendo sull'aria, 1.395 unità di forza motrice")

Sebbene Sadi Carnot usasse la teoria calorica (https://en.wikipedia.org/wiki/Caloric_theory  , NdCS) per giungere alle sue conclusioni, le sue successive note scientifiche rilevavano che la teoria calorica non era supportata da esperimenti. Di fatto Carnot comprese l'equivalenza meccanica del calore e stimò anche il corrispondente fattore di conversione come circa 3,7 joule per caloria (il dato più accurato è 4,18 joule per caloria). Sfortunatemente il fratello di Sadi Carnot, Hyppolite Carnot, in possesso delle note scientifiche di Sadi dopo la sua morte nel 1832, non le rese note alla comunità scientifica fino al 1878. Fu l'anno in cui Joule pubblicò il suo primo articolo. Nel frattempo l'equivalenza tra lavoro e calore e la legge di conservazione dell'energia erano ben note grazie al lavoro di Joule, Helmoltz, Mayer e altri (il 1978 è anche l'anno in cui Gibbs pubblicò il suo famoso lavoro Sull'Equilibrio delle Sostanze Eterogenee - https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/07/su-uova-e-maionese-avremmo-dovuto.html , NdCS). Il brillante lavoro di Sadi Carnot rimase trascurato finché Emile Clapeyron non incappò nel libro di Carnot nel 1833

(Il resto è storia, e quel calore che non si trasforma in lavoro è entropia https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/entropy-in-uk.html)


Forse in quattro anni e spicci qualcuno dei follower più vecchi del blog (nonché della defunta pagina fb) se ne sarà accorto, forse no: alcuni temi assolutamente classici delle scienze sono diventati conflittuali (divisivi, per usare un termine più attuale).
Alcuni esempi?
Mi ricordo delle reazioni isteriche nei confronti delle citazioni dei lavori di Robert May.
Mi ricordo di "le teorie del caos sono il nuovo distintivo dell'antivaccinismo" (a carico di uno che si dice scienza ed è, vivaddio, rimasto fuori https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/09/26/news/lopalco_puglia_elezioni-367368047/). E quanto a entropia, di cazzate se sono sentite a migliaia.

Erano temi conflittuali perché non si incastravano nella favola bella.
Quale favola bella? Quella della "narrativa della scienza" che continua nonostante tutto continua ad andare per la maggiore in Italia.
Quanto questa favola avesse velleità monopolistiche, lo si è ben visto negli ultimi due anni, quando in tanti (troppi) hanno provato a gettare il marchio dell'infamia su chiunque mettesse in dubbio una qualsiasi parte del "dogma gestione pandemia". E si è anche visto che con chi lo promuove, questo dogma, non ci sono mediazioni possibili, solo conflitto.
Questa narrativa dogmatica, che è il pane del fan proscienza, aveva e ha tutti i tratti del mito fondativo, un mito che questo blog fin dall'inizio non ha mai voluto sottoscrivere. Ma era una narrativa con cui alcuni elementi del sistema di potere italiano si giustificavano (nel senso: si rendevano giusti).
Non mancava e manca di sfumature, questa narrazione. Ma avrete ormai capito la differenza tra le critiche trascurabili e quelle che vengono percepite come un grave insulto
Ne deriva che imparare ad essere invisibili può essere una tattica più che valida.
Sorridete!

PS. Il corsivo iniziale è la mia traduzione di un testo mai tradotto in italiano. I più attenti lettori del blog non faticheranno a capire di cosa si tratti, gli altri... Nel fantastico mondo de isocial non sono mancati ricercatori e professori che commentavano mie citazioni che non dichiaravano l'autore come scemenze e idiozie, dando così dello scemo e dell'idiota a Schroedinger, Penrose, Prigogine etc...

lunedì 14 novembre 2022

UNA NAZIONE TRISTEMENTE BARZELLETTIFICATA

C'era qualcosa che non tornava già anni e anni fa. Mi ricordo un'associazione di settore che a un certo momento, nei 90, dichiarò che il problema dei corsi di laurea in chimica italiani era che sfornavano laureati troppo qualificati, quando la maggior parte del settore in Italia richiedeva profili molto più bassi (la maggior parte era costituita da quelli che ho sempre chiamato "i mescolatori"). E se esistevano ordini professionali e pure una società scientifica non ebbero niente da dire su questa uscita grottesca. Ma ancora non eravamo alla barzelletta terra terra. (Poi veniva da dire per quale motivo si ponevano il problema dei laureati sovraqualificati quando c'erano a disposizione i periti, forse stavano chiedendo prezzi più bassi per i timbri col sigillo professionale, chissà).

Allora la comunicazione della scienza non andava di moda come oggi.  Invece a metà dello scorso decennio la "scienza comunicata" era esplosa sui social network, e si portava dietro come corollario l'opposizione all' "antiscienza" in rete. Un caravanserraglio di "giornalisti" freelance, wannabe giornalisti (che tali sono rimasti), veterinari, professori con cattedre evanescenti, PhD con le prospettive di lavoro evaporate, gioiellieri, ragioniere, medici operativi nel sistema sanitario (ahimé) e la categoria più ridicola in assoluto, gli agronomi che si piccavano di parlare di scienza. Più una quantità di fanteria appiedata.

E c'erano politici saliti ai vertici delle istituzioni che si ponevano il problema della "verità scientifica" sui media (nonché delle forme al femminile nella lingua italiana).


E quindi si provvide a una commissione contro le fake news presso la Presidenza della Camera (https://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2016/12/15/news/boldrini_lancero_un_appello_ai_cittadini_per_per_smascherare_le_bufale_web_-154161688/), non nascondendo la velleità di portare il tutto nelle scuole dell'obbligo (https://www.miur.gov.it/-/fake-news-il-31-ottobre-boldrini-e-fedeli-presentano-il-progetto-nazionale-per-le-scuole-bastabufale). E il livello era proprio quello lì: rasoterra, con un'unica eccezione (Walter Quattrociocchi), ma con una connotazione politica molto chiara. Ammetto che ai tempi mi venne da mettere in mutande qualche sbufalatore professionista - a quando un corso di laurea in debunking? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/06/le-scienze-le-fonti.html). In breve le vicende di 5 anni di social "CS" e ancora più quelle di due anni di pandemia mi hanno fatto pensare che non molto è cambiato dai tempi in cui Lussu descriveva manovre politiche, agitazioni di piazza, figure camaleontiche e macchiette popolari a cominciare da questori, giornalisti, deputati, professori e sindacalisti voltagabbana ai tempi di Marcia su Roma e dintorni. Parafrasandolo potrei dire che la pessima barzelletta che io ho descritto è quella che ho visto sorgere, progredire, affermarsi.  

CS è stato un "brand" che la vera natura dell'italica lotta alle fake news l'ha conosciuta per esperienza diretta: oscuramenti, inserimenti in blacklist (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/12/la-lotta-alle-fake-news-e-allhate.html), e questo ben prima che lo stesso trattamento fosse riservato al BMJ (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/loffensiva-invernale.html). E anche minacce, tentativi di querela a vuoto e quant'altro, ovviamente in nome della "verità" (e della dignità dei suoi cialtroneschi alfieri). La "verità" del mondo alla rovescia dei media italiani e dei social. Proprio un gran bel mondo, in cui ricordo che ci furono tempi in cui lascienza parlò di molecole di cloruro di sodio e il diagramma di stato dell'acqua era diventato eversivo, perché la temperatura dell'acqua "è una costante". E in tutto questo in cinque  anni e qualcosa CS ha sempre raccolto molta meno solidarietà di quanta ne abbia data. .

Fingi che quattro mi bastonin qui,
     E lì ci sien dugento a dire: ohibò!
     Senza scrollarsi o muoversi di lì;

E poi sappimi dir come starò
     Con quattro indiavolati a far di sì,
     Con dugento citrulli a dir di no. 
 

(Giuseppe Giusti)



ALBE E AURORE

Albe e aurore viste da un treno o da una stazione.

Quando arrivavo a una stazione a sud di Livorno, e nel bar della stazione c'era un televisore sintonizzato sul primo canale all news italiano (e non mi ricordo quale fosse) .

C'era, e forse c'è ancora un regionale che andava da Arezzo a Pistoia. A quelle ore treno di pendolari, studenti niente, almeno nel tratto che facevo io. 

C'era una maestra elementare che scendeva a Prato, per poi prendere un treno e poi un bus o due per arrivare in uno sperduto paese appenninico.

C'era un gruppetto di giovani ingegneri che credo lavorassero alla Breda a Pistoia. Una volta li sentii parlare di un vecchio motore a nafta che avevano dove lavoravano. Uno di loro disse "Dopo l'avvio puoi anche alimentarlo a ghiaino fine, tanto va a entropia".

C'era un tavolo di tresette a assetto variabile. Operai della Neutro Roberts, della Nuovo Pignone, della Breda, e di tante altre aziende più piccole e sconosciute. Man mano che il treno procedeva giocatori uscivano, perché dovevano scendere, e altri subentravano, già sul treno o appena saliti. Sapevano chi saliva e chi scendeva a quale fermata. Sentii da loro per la prima volta la leggenda metropolitana di quello che, vestito da Batman, si era tuffato da un armadio.

Era il mondo del lavoro italiano, pubblico e privato, che andava appunto al lavoro. Pendolari settimanali, pendolari giornalieri.

E oggi continuo a vedere spesso l'alba da un treno. Sul treno ci sono alcune ragazze col velo, studentesse forse, a giudicare dal trucco e dai vestiti. Gli ingegneri ancora presenti, ma questi sono perlopiù informatici. Parlano di librerie, di middleware e di applicazioni distribuite. Sono quelli che programmano tra l'altro le decine di software aziendali con cui migliaia di individui hanno a che fare tutti i giorni.

Ci sono studenti. Una studentessa di colore parlava della sua attuale collocazione universitaria, dicendo "L'ambiente non è male, ma io ho idee precise e non voglio rimanere lì". C'è tutta un'altra popolazione con i laptop aperti: project manager, account manager e tutto il resto. Ma quando arrivo vicino alla  destinazione appaiono altri ingegneri, gente che lavora alla produzione di materiali speciali, gente che lavora in metallurgia, ingegneri chimici. Il mondo del lavoro odierno, qua, lontano dall'Italia. Non ci sono tavoli di tresette ad assetto variabile, ma il contesto mi è molto familiare. Da sempre. 

Le marieantoniette senz'arte né parte di turno questo non lo capiranno mai. Il loro disgusto per il lavoro è profondo e inattaccabile, e specialmente per il lavoro che produce. Nelle loro teste la produzione di beni è roba da poveracci asiatici, loro sono nel quaternario, che è sopra il terziario. Sporcarsi le mani o dover usare occhiali di protezione e guanti? Che schifo.



sabato 12 novembre 2022

TAKE THIS "DUTY" AND SHOVE IT

https://www.youtube.com/watch?v=2X_2IdybTV0

Sempre più sento parlare di "dovere nei confronti del sistema sanitario"'.
Vorrei chiarire che, nell'attuale ordinamento italiano, NESSUN cittadino ha NESSUN DOVERE nei confronti del sistema sanitario, dei medici, degli infermieri o degli OSS.
NESSUNO e NESSUNO.
Abbastanza chiaro?

Sono enti e categorie citate che invece i doveri li hanno, mentre diritti sui pazienti no, non ne hanno. Bel gioco di prestigio, il provare a trasformare diritti in doveri, roba da maghi della truffa.
E se un sistema sanitario pubblico pretende qualcosa da me, scusate tanto, preferisco una sanità privata che pago per avere quello che voglio.

(Carry on, you wayward sons)

------------

Era il gennaio 2022 e mi ero lasciato alle spalle l'Italia con immensa soddisfazione già da un po'. Dopo svariati mesi è facile constatare che le cose non sono cambiate affatto, nella penisola. Ma dove vivo ora roba del genere non l'ho mai sentita dire - e posso sostenere che ormai l'intervallo di tempo della mia rilevazione è statisticamente significativo. Dove vivo attualmente le mezze figure e i personaggini d'avanspettacolo che ritpetono questi concetti non avrebbero mezzo minuto della pubblica attenzione (per intenderci il fatto che nello stivale personaggini d'avanspettacolo e mezze figure abbiano titoli, comparsate televisive e incarichi pubblici o istituzionali è una delle premesse del discorso). Poi per me, in quanto iscritto AIRI, il sistema sanitario italiano non è gratis. Ok, diciamo che non è gratis neanche per i residenti in Italia, ma per me è più oneroso. Perché le tasse le pago in un altro paese. Ma da una decina d'anni ci si è adoperati perché il vecchio adagio "paghi le tasse lì, quindi non le paghi dove sei nato" passasse in secondo piano. Quindi continuo mio malgrado a finanziare lo stato italiano e il suo sistema sanitario e a questo punto mi auguro che ogni singolo euro che finisce dalle mie tasche nelle casse erariali tricolori vada sprecato nel peggiore dei modi.


giovedì 10 novembre 2022

UNIVERSITA', IERI E OGGI

Il meraviglioso mondo dei social vi ha abituato a gente con il PhD nella bio. Che quindi ha un valore in sé, come ai tempi in Italia una qualsiasi laurea conferiva il titolo di "dottore": dottore in legge, dottore in lingua e letteratura francese, dottore in scienze politiche etc. 

Era l'eredità di tempi in cui i laureati costituivano una popolazione relativamente esigua della popolazione italiana, e quindi costituiva un titolo distintivo. 

Sempre ai tempi, per fare un esempio che conosco bene, il dottorato (che durava due anni ed era pagato quasi 0) lo faceva solo chi era intenzionato a rimanere all'università: ricercatore prima, professore poi (e non era una transizione ardua come lo è ora). E non era particolarmente significativo dal punto di vista della formazione del chimico, che si era fatto negli anni diversi mesi di laboratori vari e di solito più di un anno di tesi sperimentale.

Oggi le cose sono assai diverse e per molti versi il sistema italiano si è allineato a quello anglosassone e nord europeo. Oggi l'unica sicurezza che un laureato in chimica (o CTF) abbia il minimo sindacale di background sperimentale è costituito dal PhD. E questo perché tra tre più due e tagli di spesa durante i cinque anni i laboratori sono passati da diversi mesi a qualche settimana. Motivo per cui quando mi chiedono di valutare curriculum di solito sorvolo sulle lauree magistrali moderne italiane (anche perché subissate in numero da PhD e postdoc, anche italiani).

Ma in questa anglosassonizzazione dell'universtà italiana c'è un pezzo che manca, o meglio che è sparito.

Ok, ai tempi in Italia non funzionava come negli USA, con una divisione netta tra università di fascia alta e di fascia bassa. Ma si sapeva bene che c'era università e università, parlando di chimica anche per quello che riguardava non solo la qualità della formazione ma anche la difficoltà del percorso per arrivare alla laurea. Mi ricordo gente che "andava a sbiennare" in università meno esigenti, per poi tornare dopo essersi tolta il peso.

Ecco, oggi tutto questo che, ripeto, nei sistemi anglosassoni è un fatto scontato, in Italia sembra scomparso. Anche perché in una selva di graduatorie e valutazioni ogni università o dipartimento si può trovare quella in cui è messa bene e magari riescono a trovare una classifica in cui escono primi o secondi, anche se assieme a centinaia di altri. Ma vuoi mettere la soddisfazione di dire "Sono arrivato uno!".

Ma, se si guarda alle università italiane nell'Academic Ranking Of World Universities i più vecchi troveranno la lista mollto familiare:

Il quadro è più o meno sempre stato quello o lo è stato negli ultimi cinquanta anni o giù di lì. E questo indipendentemente da quanto chi è fuori dalla lista provi ad affermare diversamente.

mercoledì 9 novembre 2022

VOCABOLI DIMENTICATI: BIGOTTO

 E qua si aprirebbe una questione linguistica. Sì, perché in italiano:

Mentre in inglese/americano

Al che vi renderete conto che "bigotto" nel senso italiano è completamente desueto. Ma in ambiente italiano "bigotto" in senso anglosassone sarebbe uno dei vocaboli più pertinenti a questi tempi.

E occorre dire che l'emergenza pandemica ha scoperchiato le chiaviche: uno sfoggio di bigottismo come quello di buona parte della classe medica italiana sui social non si era mai visto. https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/12/questo-non-e-hate-speech.html , qualcuno si ricorda di queste parole? C'è chi dice: "E' stato il burn out". Non credo: situazioni estreme mettono a nudo le basi dell'individuo, e la pandemia ha avuto il pregio di mostrare di che razza fosse il "nocciolo duro" di molti medici e sanitari italiani, cioè di una razzaccia infame.

Ovvio che questo genere di bigotry si trovasse PR women & men in tinta: magari apparentemente diversi, ma in realtà bigotti della razza peggiore.


lunedì 7 novembre 2022

GRANDE GUERRA, LIBRI E FILM


Negli ultimi tempi in molti in rete hanno dissertato su una versione Netflix di "Niente di nuovo sul fronte occidentale", film (labilmente) ispirato dal romanzo di Erich Maria Remarque.

Visto che le parole definitive sulla vicenda "Grande Guerra" le pronunciò un papa - “orrenda carneficina”, “suicidio dell'Europa civile”, “inutile strage” (Benedetto XV) - a me invece verrebbe di parlare di due classici inattuali: uno è "Un anno sull'altipiano", di Emilio Lussu, l'altro è "Uomini contro", film di Francesco Rosi che per pudore, essendo ispirato al memoriale di Lussu, dichiarò l'ispirazione senza prendere il titolo del Libro. Rosi fece del Generale Leone l'ipostasi degli esecutori dell'inutile strage e dell'orrenda carneficina, un personaggio che troneggia sul film come l'esempio negativo.

Ma poiché Lussu era Lussu, il suo memoriale è molto di più di quel che Rosi espresse nel film: oltre che testimonianza dell'orrore, mai enfatizzato, uno sguardo quasi distaccato su una carrellata di caratteri italiani in una situazione estrema come quella.

Dimenticate l'orrenda carneficina e l'inutile strage per un attimo. Rileggendo Lussu mi sono reso conto di essere stato, in anni più verdi, quel capitano che doveva eseguire gli ordini di un generale profondamente stupido e borderline. E, mutatis mutandis, feci la stessa cosa. Al "Basta! fate così!" finii per rispondere "Sissignore". Poi feci in modo tutto diverso. Il risultato venne ottenuto, il "generale" fece il suo pistolotto al riguardo e la mia squadra non fece una parola su quel che era davvero successo. 

Quindi rileggetevi Lussu, ma non per piangere o esecrare a più di cent'anni di distanza l'orrenda carneficina. Fatelo per avere nuove chiavi per capire il mondo attorno a voi, in Italia. Che in più di cent'anni non è cambiato gran che.


domenica 6 novembre 2022

MISURARE, MA COME?

 

https://www.nature.com/articles/d41586-022-03059-y...


Mai visto un biologo calibrare una bilancia (il che non vuol dire che non ci sia chi lo fa).
Credo che lo gli strumenti più calibrati siano i pHmetri, semplicemente perché dai tempi dei tempi il sw dello strumento ti obbliga periodicamente alla calibrazione. Sulla calibrazione delle pipette potrete trovare di tutto, in giro. Mai visto nel campo life sciences in ambito accademico qualcuno che se ne curasse più di tanto.
Perché un numero è un numero: 90%, 99% , 10%, 1 % di errore: numeri al lotto più volte di quanto potreste immaginare.
I chimici, che con i pesi (non con le masse) ci lavorano dall'alba della disciplina magari possono essere disattenti e dimenticarsi di farlo: ma di solito in un cassetto vicino alla bilancia hanno un set di pesi standard. Per la calibrazione della bilancia. Per essere sicuri che quando pesi dieci grammi dieci grammi siano (più o meno un grammo o più o meno 100 milligrammi, o dieci, o uno, a seconda dello strumento).
Quando i sistemi di misura diventano più complessi la calibrazione è più complessa. A calibrare un LC-MS in ambiente GMP serve una giornata intera, almeno.
Questo per dire che quando leggete numeri troppo spesso li leggete da chi dà i numeri - al lotto.
 
Ma c'è un problema diffuso anche tra i chimici che lavorano nel mio settore. Ai tempi avevo parlato qua sopra di Design Of Experiments (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/duro-o-morbido-dove-non-si-parla-di.html). Molti di quelli che sanno di cosa si tratta lo classificano come "statistica". Per quel che mi riguarda, anche se ovviamente usa pure tecniche statistiche, non saprei: perché non si tratta soltanto di analisi dei dati a posteriori. Si tratta di una tecnica di progettazione di esperimenti e di analisi dei risultati, il che a parer mio è qualcosa di più di solo "statistica".
Mi è capitato tempo fa di usare uno dei software più popolari per il DOE (la scelta era obbligata) e sono rimasto a disagio. A disagio perché ero nelle mani dell'ennesimo "wizard", e quando gli esperimenti furono finalizzati e i dati inseriti otteni bei grafici facilmente leggibili ma nessuna equazione della superficie di risposta era accessibile. Ma al di là di questo ci fu una blanda discussione con un collega. Perché io avevo voluto le analisi eseguite con metodi validati presso il Controllo Qualità. E la cosa aveva preso tempo. Il collega diceva che se avessi fatto fare le analisi direttamente dal chimico che aveva messo su gli esperimenti su un HPLC del laboratorio, che funzionava con un metodo omnibus, avrei fatto prima. Già, avrei fatto prima. Ma la superficie di risposta sarebbe stata ottenuta da dati molto meno affidabili. Dati poco affidabili, modello poco affidabile.

E per finire, se si vuole parlare di una delle misure più antiche della storia, il peso, una prece per i fisici che tiravano in mezzo la relatività (variazione della massa con la temperatura) quando l'adsorbimento di umidità sulla superfice dell'oggetto pesava - letteralmente - molto di più; sì, perché per fare gravimetria servivano un crogiolo, o una capsula di platino, una muffola e... un essiccatore con gel di silice, quello con l'indicatore, blu quando secco, rosa quando umido)

venerdì 4 novembre 2022

IL RESTO DEL MONDO GLI RIDEREBBE DIETRO...


... ma il resto del mondo di quello che dicono se ne strafrega e neanche sa chi siano.

Ricordiamo il Washigton Post (https://www.washingtonpost.com/world/europe/italy-vaccination-mandate-workers/2021/10/15/d1b045e2-2d99-11ec-b17d-985c186de338_story.html?fbclid=IwAR3pRMtXPmLk1XN0LweSQ3G0B9L2PmSHsEaO-jMli5MBY-WAU8wqkLqLihw): nessuno nel mondo occidentale ha avuto misure "antipandemiche" (anticostituzionali, in realtà) come l'Italia (a parte forse l'Australia, ma solo forse, e poi non è esattamente occidente).

Ma chi vota PD ha applaudito: e qualcuno di loro ha trovato fortuna grazie alla pandemia, che gli fregava di quelli a cui le misure antipandemiche italiane cadevano addosso come un macigno (niente stipendio, sospensione dal lavoro etc etc)? Quando si dice "democratici": cioè sensibili alle pene del disgraziato a migliaia di chilometri di distanza, ma non a quello sotto casa. Facile, comodo, cristianissimo (poi non a caso quello diceva "prossimo", e non "il tuo lontano e remoto simile", ma questo è un discorso troppo complicato).

Inutile dire che chi vive e lavora in altre parti di Europa davanti a queste belle parole potrebbe solo ridere, se gli arrivassero (chi ci inciampa può solo ringraziare un'altra volta di essere lontano dalla gabbia di dementizzati dentro il recinto tricolore).

E' inutile, perfettamentamente inutile ribadire ai fautori delle nuove normalità e di tutte le altre genialate che il resto del mondo è all the way past this (ovvero è andato oltre, ma tanto tanto): perché? Perché di queste "leggere imprecisioni" ci campano. Ma le spacciano per "comunicazione della scienza". Come no, lascienza. Le scienze vengono prese a pesci in faccia, in Italia, grazie a questi preziosi contributi. E non ringrazieranno mai abbastanza, ovvio.

PS: A qualcuno non piaceva Burioni perché, nonostante tutto, avrebbe voluto essere al suo posto.

DAL 2019: SOTTO L'ULTIMO, OVVERO IL BESTIARIO

(Beh, solo una piccola parte del bestiario. Ma di animalacci del genere in cinque anni una pagina fb che etc etc etc ne ha collezionati fin troppi, tra cui alcuni dirigenti ospedalieri, professori universitari, e tanta altra bella gente che tuttora gonfia il petto per far vedere la medaglia "scienziato". Tra l'altro questo era un campione collezionato in soli due anni o poco più. Divertitevi.)


"Oggi, con le mamme pancine che seguono la dieta dei gruppi sanguigni e non fanno vaccinare i figli (nemmeno contro il tetano) perché hanno sentito che nei vaccini ci sono i feti abortiti e i metalli pesanti credo sia più ridicolo (e sciocco) giocare a fare il cagacazzo per il gusto di compiacersi del proprio ego ipertrofico. Ma ovviamente sono punti di vista: quando brucia la cucina infatti c'è chi cerca di spengere il fuoco e chi è contento di avere un'occasione di sedersi in un angolo a dire come si dovrebbero fare le cose nel modo migliore"
"Mi hanno messa alla porta x ché ho detto che i vaccini uccidono e vogliono che lo facciamo per eliminare la popolazione .. li ho scoperti ahah xche questo chimico mi avrebbe messo alla porta?? Finto.. babbeo di un chimico venduto anche lui"
"La tua ignoranza in materia di vaccini supera ogni limite. Ps il tempo passa e questi fantomatici danneggiati da vaccino, visto che in Europa si sono vaccinati decine di milioni di bambini, dove sono? Tutta la stampa Europa sta coprendo queste malefatte? 😂😂😂😂"
"quindi basta adoperare con.criterio mercurio feti umani dna.di.topo.e.scimmia con.glifosate e tutto va a posto? E ai.danneggjati chi ci pensa?"
"La pagina potrebbe migliorare moderando l'utenza e filtrando i contenuti. Riconoscere le basi della dialettica, gli argomenti ad personam, e le innumerevoli fallacie logiche è indispensabile per galleggiare in un liquamoso miscuglio di ignoranza analfabetismo funzionale e commenti sgrammaticati . L'odio nei confronti delle persone (Immagino si riferisse a Sua Santità Il Virologo NdCS) è evidente ed è la forza motrice della maggior parte dei contenuti. Insomma, ci si aspetterebbe un minimo di scetticismo o di chimica in una pagina che sembra più la sagra della polenta"
"È un pagliaccio che ti blocca e cancella i tuoi commenti se lo metti con le spalle al muro!!! Di scettico non ha nulla!!! Anzi ha le idee ben chiare e difende i pagliacci come lui tipo burioni!"
"Più che "il chimico scettico", sei "il tuttologo scettico" laureato dove, università della strada, del vino o del basta che parlino di me? Chiedo un lumino e non lumi, la compassione salverà l'umanità."
 
Si evince facilmente che il fideismo nuoce gravemente alla salute mentale: rincoglionisce.
Avessi voluto "fare click" bastava dar spago all'una o all'altra banda, ma tra l'altro avrei contribuito all'attentato alla pubblica salute (mentale) diffusamente in corso (ricordate Prigogine e la faccenda delle visioni del mondo alienate e alienanti?)..
Questi worked examples a tema "commenti diversamente cerebrati" sono una campionatura di quel che viene incollato a cadenze regolari sotto la mozione d'ordine inchiodata in cima alla pagina (e dintorni). Una mozione che molti non leggono, o che decidono di ignorare dopo averla letta. E fanno male, perché poi finiscono inevitabilmente nella galleria costituita dai commenti alla mozione stessa.
In larga parte due anni di questa pagina sono stati contro questo: una rissa mandata avanti con mantra identitari vuoti e demenziali a cui qualcuno ha voluto ridurre il dibattito sulle politiche vaccinali (e non solo).
Questa cosa a molti dà talmente tanto fastidio che partono lancia in resta a sparare la qualunque, pensando di avere a bersaglio il proprio nemico (burioniano o novax, a seconda dei casi) fino ad attribuirmi cose mai scritte qua sopra. O, a seconda dello "stato di stress" della propria banda, ad attribuirmi retropensieri, ma non rivolgendosi a me quanto ai propri, al pubblico della pagina, etc: non lo dici ma sei un no.vax perché non stai dalla nostra parte, non lo dici ma sei un burioniano perché non stai dalla nostra parte.
Come ha detto qualcuno su twitter, io sto dalla parte della bibliografia. E' una sintesi abbastanza decente. E quindi non sto dalla parte di chi la disprezza, di chi non la capisce, di chi la distorce. E il top sono quelli che non la leggono o non la capiscono e che quando la cito la etichettano come "mie teorie" - un acrobatico tentativo di demolire la citazione tramite defacing di chi cita , una delle più fetenti tattiche dell'idiozia militante.
Polarizzazione è distorsione. Come ha detto qualcun altro tempo fa, combattendo le fregnacce con le fregnacce hai un unico risultato: aumenti la quantità di fregnacce in circolazione. E come disse un altro, la polarizzazione è il male. E se la perseguite non sono dalla vostra parte. Punto.
( "Sotto l'ultimo" è la risposta standard quando chi scorre il thread della mozione d'ordine chiede riguardo a uno screenshot "Dove questo?" - " "Sotto l''ultimo" potrebbe diventare una categoria", avevano commentato : già, la categoria dove finiscono i piccioni. Ah, i piccioni, li avete presenti, i piccioni?)



giovedì 3 novembre 2022

C'ERA UNA VOLTA...

 ... chi non capiva perché una pagina fb gestita da un perfetto anonimo avesse "così tanta visibilità".

E c'era una questione di diffusa dispepsia, dispepsia causata dai soldi del Monopoli di qualcuno, che venivano valutati moltissimo mentre chi li aveva li stimava niente.


I soldi del monopoli erano questi:


E soprattutto questi, credo

(considerato che quando il blog passò le 100.000 visualizzazioni successe un certo casino, quando ha doppiato il mezzo milione non immagino l'effetto che la cosa abbia fatto a certuni)

La prima domanda che verrebbe da farsi è: perché chi è arrivato così in alto (in Italia, o almeno così lui dice) anela disperatamente ai numeri sui social? Perché altrimenti i 5 minuti di fama di warholiana memoria non c'è verso che gli tocchino?

Io credo fermamente che i soldi del Monopoli che erano nel conto di CS fossero nulla e le luci dei riflettori non mi sono mai piaciute. Pensate come dovevano essere messi quelli a cui questa carta straccia in mano altrui  ha fatto venire l'itterizia, nonché quelli che di questa carta straccia ci campano.
Perché CS non ha mai voluto essere definito "scientifico", ma politico?
Perché bimbi, sarebbe l'ora di levarsi le proverbiali fette di prosciutto dagli occhi: le scienze non contano un tubo, finché non aiutano a far soldi (e questo sarebbe il mio ramo) o a mantenere e rafforzare un qualche sistema di potere (e questo il mio ramo non è mai stato, anzi).
Se non avete capito questo, spiacente, ma non avete mai capito un tubo.
Ci sono quelli a cui certe materie scientifiche piacciono (e certi lavori, non piacessero, non li potresti mai fare), e ci sono quelli che cercano di campare raccontadole, in un modo o nell'altro, ma che quanto a pratica delle scienze... beh, lasciamo perdere.
Sì, perché quanto a pratica, chi è nel ramo sa che le leggi del cosmo e della vita di solito non collaborano. Quelli che non sono nel ramo invece raccontano la favola bella. 
Chi ha come obiettivo fare carta (pubblicazioni) il più delle volte si avventura nelle terre dell'irriproducibilità. Chi ha invece come obiettivo produrre risultati, che siano una finestra terapeutica o un processo robusto o rese alte, beh... non è che ci sia tutto questo tempo per le seghe mentali: devi capire i meccanismi, trovare le leve ed avere fortuna.
Il resto sono parole vuote, e in certi ambienti la gente non è molto propensa a pagare bene le parole vuote.
In altri, dove la produzione di parola vuota è la ragione sociale, si paga (ma non più di tanto).
 
Quando Starbuck ha detto di sé "lavoro poco scientifico" è stato understatement all'ennesima potenza. Chi di solito vuole parlare di scienza e troppo spesso si mette l'etichetta "scienza" è invece vuoto esibizionismo, narcisismo, voglia di trovare un posticino al sole altrimenti inaccessibile.
Le scienze non sono nate come giullare del capitale, ma di questi tempi i candidati a tal ruolo di giullare si sprecano, e chi riesce a ottenerlo festeggia. 
 
Io festeggio perché campo benissimo facendo altro. E i miei soldi del Monopoli li ho bruciati di buon grado. Altri ci avrebbero fatto un libro, due libri, dieci libri, decine di conferenze e centinaia di ospitate televisive.  

PS: ovviamente nel marasma c'era chi sapeva contare molto bene (io so contare: una, due, tre fave)




CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...