martedì 6 dicembre 2022

IL CONTO DELLA MIGLIOR GESTIONE

 

Da Sara Gandini:

La Covid-19 ha mostrato senza ombra di dubbio la crisi strutturale in cui versava la sanità italiana. Di più: la gestione della sindemia ha aggravato la situazione e ora ci troviamo con un aumento dei decessi per tutte le cause legato anche alla crisi economica e sanitaria, con un aumento significativo della povertà del paese.
Nel 2021 la povertà assoluta conferma i suoi massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia da Covid-19. I poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini (!).
Il rapporto della Caritas su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole” fa emergere come la povertà sia stata acuita dai disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e dalle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina.
Quindi in che direzione si decide di investire le poche risorse di un paese in crisi?
In armi 😑
Ma come si fa a passare senza soluzione di continuità dalla guerra al virus alla guerra alla Russia e non vedere come l'economia militare sia in ovvia contraddizione con le esigenze del paese sempre più in profonda crisi. Siamo in perenne politica emergenziale che richiede di decidere velocemente come affrontare il nemico di turno senza poter fare investimenti che affrontino i problemi strutturali del paese.
E di nuovo destra e cosiddetta "sinistra" sono di nuovo allineati: La Camera ha approvato la mozione del centrodestra e Pd/Calenda/Renzi sulla guerra in Ucraina.
Leggete bene il testo della mozione che impegna il governo a prorogare fino al 31 dicembre 2023 l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina e "ad assumere tutte le iniziative necessarie per conseguire l’obiettivo di una spesa per la difesa pari al 2 per cento del Prodotto interno lordo entro il 2028, anche promuovendo, nel quadro della riforma del Patto di stabilità e crescita, l’esclusione delle spese per gli investimenti nel settore della difesa dal computo dei vincoli di bilancio e a incrementare le risorse umane e finanziarie destinate alla politica estera, quale strumento fondamentale per tutelare l’interesse nazionale”.
Mentre in ambito sanitario cosa succede?
“il profilo della spesa in termini di prodotto è confermato in riduzione nel prossimo biennio (-1,1 per cento in media all’anno). Il rapporto fra la spesa sanitaria e Pil si porta su livelli inferiori a quelli precedenti alla crisi sanitaria già dal 2024 (al 6,3 per cento), per ridursi ancora di un decimo di punto nell’anno terminale”.
A dirlo è stata la Corte dei conti in audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame della Legge di bilancio 2023, sottolineando che, in particolare per il 2023, la crescita rispetto al 2022 è “limitata ed è destinata in gran parte a compensare gli aumenti legati al caro energia (1,4 miliardi sono vincolati a tale obiettivo)”.
Rimarca ancora la Corte dei conti, “Sono molteplici le necessità che caratterizzano la gestione sanitaria: rilevanti i fabbisogni di personale riconducibili a carenze strutturali e, in prospettiva, alla riforma dell’assistenza territoriale; permangono le necessità per il riassorbimento delle liste d’attesa cresciute con la pandemia; va data attuazione effettiva ai nuovi Lea, mentre continuano a persistere differenze nell’assistenza offerta a livello territoriale”.
Non smetterò mai di ricordare che Horton già nel 2020 quando ha parlato di sindemia ha sottolineato che per ridurre la mortalità a livello di popolazione ha una importanza relativa quanto sia efficace un trattamento o protettivo un vaccino perché la ricerca di una soluzione esclusivamente biomedica al COVID-19 è destinata a fallire in quanto una larga parte della popolazione non ha accesso alle cure efficaci. Se non si affronta in modo strutturale il problema delle diseguaglianze sociali e tutti gli interventi si concentrano solo sul limitare il contagio e la diffusione del virus, perdiamo di vista che le misure restrittive a lungo termine possono aumentare le diseguaglianze sociali e creare un vero e proprio circolo vizioso che riduce i redditi già bassi e infine l’aspettativa di vita delle classi sociali più in difficoltà.

(https://www.facebook.com/sara.gandini/posts/pfbid0zjzJAvWmzu4sXmkKyDMms6skzwNReVyBbabTb8cuiSw17mW73FXDER5E6mp52DoYl)

Un bel quadro del clamoro successo della "migliore gestione della pandemia". Se questa era la "miglior gestione pandemica per l'Italia" beh, uno qualche conclusione la potrebbe pure trarre volendo. Ma in questi giorni vedo che sui quotidiani italiani si parla d'altro, tipo delle mani del governo su AIFA. Difendendo la figura del direttore generale (opportuno) ma contestualmente tessendo le lodi di Nicola Magrini (ridicolo). Possiamo dire senza timore di smentita che dal 2020 al 2021 AIFA ha sbagliato qualsiasi cosa potesse essere sbagliata. Nei giorni peggiori del 2020 Magrini si pronunciava in un ridicolo endorsement al lopinavir in funzione anti COVID grave e dava l'ok a trial su colchicina, interferone etc mentre tirava il freno a mano sulle poche opzioni di una qualche utilità disponibili all'epoca, cortisone escluso (ve lo ricordate Ippolito, alla faccia di EMA e FDA, che diceva "abbiamo solo santo cortisone" https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/09/la-propaganda-politico-sanitaria.html). Sorvoliamo sull'altro freno a mano, quello sui mAB antiCOVID *quando* funzionavano - eccerto che mesi dopo, quando erano venute fuori nuove varianti su cui non funzionavano erano inutili (grazia graziella etc). Ma secondo probiviri e buonedonne il non funzionamento SUCCESSIVO fu un ottimo motivo per non usarli quando funzionavano ma l'unica cosa giusta era innalzare il peana per la crescita del numero dei morti. Chiaramente chi poteva pagare (o aveva connessioni, vedi la stessa consorte di Magrine), agli strumenti più utili al momento aveva accesso eccome. La plastica realizzazione della sanità all'americana (cure migliori per i ricchi) mentre oltreoceano il governo federale pagava di tasca sua questi farmaci rendoli disponibili per tutti. Un capolavoro. E tra l'altro date una bell'occhiata all'immagine: un bel primato (ok, condiviso) se si considera che paxlovid era approvato e prescrivibile da un po'... Ma oltre al conto dei necrologi ce ne sono stati altri che si è preferito tenere invisibili (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/10/la-spocchia-dellemigrante-ed-il.html). Conto pagato solo dalle vittime, per l'ennesima volta.

Invece il conto politico della migliore gestione, di fatto, è stato pagato solo da cinque stelle, PD e cespugli affini. Ma nel quadro generale è servito 0, è cambiato tutto per non cambiare niente e la rotta rimane invariabilmente la stessa.

PS: Mi fanno sapere che la minimizzazione del CV e delle specializzazioni di Sara Gandini prosegue imperterrita, ad opera dei soliti senz'arte con parte. Come sempre l'H-index logora chi non ce l'ha e su isocial la cialtronata in un modo o nell'altro qualche punto lo fa. I bei metodi della bella gente dalla parte del giusto.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.