lunedì 16 aprile 2018

LA SFIDUCIA SUDAFRICANA SUGLI ANTIRETROVIRALI? MOTIVATA

Negli anni 80 un titanico sforzo di ricerca congiunto tra pubblico e privato portò allo sviluppo dei primi antiretrovirali. Erano inibitori delle trascrittasi inverse del virus  ed erano il primo strumento disponibile contro quella che fu definita "la peste di fine secolo": AZT fu approvato da FDA nell'87. Nel decennio successivo, mentre arrivavano sul mercato altre molecole di questa classe, come la lamivudina, fu il turno dei primi inibitori di proteasi, e circa dieci anni dopo il primo inibitore dell'integrasi, raltegravir, fu sviluppato nei laboratori di IRBM, a due passi da Roma (come ricompensa per il lavoro svolto Merck chiuse la struttura, immagino con caloroso "non expedit" di Peter Kim). La storia non è finita, perché ora sono allo studio stabilizzatori/destabilizzatori del capside dell'HIV (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2006730379545839&id=1971621999723344) Ed è una storia con pochi eguali, e come ogni storia di questo genere è una collaborazione tra biologia, chimica medicinale, medicina, chimica di processo.

Ma...

Ricordo bene negli anni 90 le polemiche per il costo dei farmaci, le filippiche contro Big Pharma che rendeva inaccessibili le cure alle popolazioni degli stati africani in ragione del loro costo. Ricordo in seguito un'azienda indiana che venne ritenuta un eroe contro i cattivi capitalisti occidentali quando firmò un accordo col Sud Africa per la fornitura di antiretrovirali generici. Il caso non fu isolato. La Clinton Foundation si adoperò molto per rendere disponibili in africa antiretrovirali a prezzi abbordabili (http://www.who.int/workforcealliance/members_partners/member_list/clinton/en/). E la cosa fu possibile solo grazie ai genericisti indiani, Ranbaxy in primis.

E così i sudafricani ed altri ebbero accesso ad antiretrovirali generici e tutti avrebbero dovuto essere contenti, tranne i cattivoni detentori dei brevetti. E gli antiretrovirali generici in seguito arrivarono su tutti gli altri mercati.

Allora, come diavolo è possibile che anni dopo ci sia stato un presidente sudafricano negatore dell'esistenza dell'HIV, e gente come Mathias Ratt che ha fatto i soldi tra l'altro dicendo ai sudafricani di buttare nel cesso gli antiretrovirali e prendere vitamine?
Colpa di loschi figuri che adescano i malati su internet raccontando favole per vendere olio di serpente?

No. E' stato possibile perché gli antiretrovirali generici di Ranbaxy erano IMMONDIZIA, con profili delle impurezze allucinanti, bioequivalenze false, analisi presentate al regolatore fatte su campioni di farmaci branded. Ecco come è stato possibile.

http://fortune.com/2013/05/15/dirty-medicine/

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