martedì 6 novembre 2018

DOPAMINA, CATECOLAMINE, FOSFOLIPIDI

Le analisi della vecchia signora dicevano "tutto a posto". Anche la radiografia dell'anca diceva "tutto a posto". Ma tutto a posto non era.
"Certo, l'RX non ci dice gran che su eventuali stati infiammatorii dei tessuti connettivi articolari...  però non accusa dolore, pare. Potrebbe essere neurologico."
"E quindi?"
"E quindi per essere sicuri servirebbe una TAC, Ma la TAC va fatta in anestesia totale, altrimenti non sta ferma."
Già, perché la vecchia signora era una magnifica setter inglese dal manto bianco e nero, di 11 anni.
"Si può provare con queste fiale, sono per uso umano, e vedere che succede".
E questo è l'occhio del lungo mestiere, perché il sottoscritto che del mestiere non è ma che con la vecchia signora coabita avrebbe detto artrite dell'anca, da come si muoveva, ormai pochissimo (e da giovane era ipercinetica) o guaiva occasionalmente. Quanto alle fiale, quando vidi di che si trattava, alzai le sopracciglia al limite consentito dai muscoli preposti: fosfolipidi da corteccia cerebrale, ovvero prevalentemente fosfatidilcolina e fosfatidil serina.





Se c'è qualcosa in giro da anni in vario modo sono proprio i fosfolipidi, o fosfatidi, alla vecchia maneria, in quanto esteri dell'acido fosfatidico (https://it.wikipedia.org/wiki/Acido_fosfatidico). E' quel che c'era dietro alla storia "il cervello ha bisogno di fosforo" e "mangia il pesce che diventi intelligente".
Per dire le lecitine fanno parte di questa vasta famiglia. Sono tutti esteri glicerici (digliceridi) con un acido ortofosforico attaccato che a sua volta esterifica un'amminoalcol spesso nel novero dei neurotrasmettitori e dintorni (colina, etanolammina). Il razionale di un certo noto integratore (o farmaco? Altra cosa nella zona di confine) spesso usato e abusato da studenti in circostanze di stress intellettivo, una serina O-fosfato, sarebbe lo stesso: precursore di fosfolipidi.
I fosfolipidi di estrazione dalla corteccia cerebrale bovina sono legati a doppio filo con una farmaceutica italiana a sua volta collegata a una Nobel italiana. E da anni, nonostante le autorizzazioni come farmaco, sono un'area grigiastra. A parte che se di mestiere principalmente ti sei messo ad estrarre roba da cervelli bovini in tempi di crisi della mucca pazza rischi di fallire, sulla reale efficacia di questi prodotti nel mio ambiente ci sono sempre stati dubbi.
Si tratta di una gamma di molecole endogene, ovvero che noi stessi produciamo. La versione comune li vede come attivatori del sistema dopaminergico, e detta così sembra specifica, ma in realtà è abbastanza A-specifica. Rispetto al sistema serotoninergico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/5-ht-da-sessanta-anni-nebbia-tanta-luce.html) il sistema dopaminergico è territorio abbastanza noto, riassumibile in "psicostimolazione".
Chiunque ha sentito nominare L-DOPA, e se non si è letto "Risvegli" di Oliver Sacks probabilmente si è visto il film. Ma non lo ha forse associato agli inibitori del reuptake della dopamina (DRI).
Anfetamina, Metanfetamina? Inibitori del reuptake della dopamina.
Cocaina? Inibitore del reuptake della dopamina
Idem MDMA e ketamina.
Poi ci sono certi ergolidi come cabergolina e pergolide mesilato che sono agonisti D1 o D2 (proprio come certi loro parenti stretti sono agonisti di 5-HT2A, ma del resto anche dopamina e mescalina strutturalmente sono parenti stretti) . Anche qui, come in campo 5-HT, tante fenetilammine, perché del resto le catecolamine cosa sono?( https://en.wikipedia.org/wiki/Catecholamine).
Ma torniamo all'anziana signora. Prima: perlopiù ferma nella sua cuccia, ti guardava con occhi tristi, se si muoveva si muoveva claudicante e con la coda tra le gambe. Dopo una settimana di iniezioni, dando sottocute quello che nell'uomo è previsto intramuscolo, è tornata alla vita (beh,non certo indietro negli anni), a muoversi molto di più, a mangiare con più gusto.
E questo senza un veterinario di lungo mestiere non sarebbe successo.

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