giovedì 30 maggio 2019

E I PROBLEMI DEL GENERICO MADE IN CHINDIA ARRIVANO SU FORBES


Non badate al titoto: la guerra commerciale tra Trump e la Cina non è il fatto rilevante (
https://www.forbes.com/sites/judystone/2019/05/20/can-you-trust-your-generic-medicine/?ss=healthcare#2284c2f7653f).
 Il fatto rilevante è questo:
"Siete mai passati da una forma generica all'altra del vostro farmaco solo per rilevare che rispondevate differentemente all'uno e all'altro?"
Il classico tipo di cosa che un medico, se nota, non riporta mai. Eppure la farmacovigilanza dovrebbe partire dai medici di base e ospedalieri.
Ma pare che solo casi come quello del Wellbutrin (https://www.peoplespharmacy.com/2012/09/03/generic-wellbutrin-budeprion-xl-300-withdrawn-vindication/) siano partiti, non senza difficoltà, da pazienti e medici. Le bioequivalenze taroccate conto terzi da GVK bio (centinaia di farmaci generici ritirati) hanno portato a un'azione decisa solo perché un dipendente dell'azienda decise di fare la gola profonda, raccontando tutto a FDA e EMA (https://www.fiercebiotech.com/regulatory/gvk-feels-sting-after-data-scandal). Ma la cosa è stata trattata come l'eccezione, mentre molti indizi da anni dicevano che era la regola.
Questo perché il generico made in Chindia è essenziale alla sostenibilità della spesa farmaceutica (e ai profitti delle assicurazioni sanitarie USA).
E oggi c'è un libro che minaccia di diventare un best seller (https://www.harpercollins.com/9780062338785/bottle-of-lies/), "Bottle of Lies". Il flacone pieno di bugie non è una novità, per i lettori di questa pagina. L'autrice si limita ad un elenco di scandali collegati al mondo dei farmaci generici, a quanto pare. Non so se arrivi alla conclusione che è l'unica possibile, avendo cognizione di causa: è un problema sistemico, ed è impossibile risolverlo lasciando in questo modo la filiera mondiale del farmaco generico e dei suoi ingredienti.

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