mercoledì 8 aprile 2020

CAPIRCI UNA MAZZA, PRO EDITION (UN MINIPOST)



Ma che c... c'entrerà l'high throughtput con i vaccini?

L'high throughtput screening è una tecnica estensiva per individuare possibili prototipi di farmaci: in una batteria di saggi biologici (che può essere inibizione di proteina isolata, oppure un saggio fenotipico, p.e. cellule infettate da un virus) viene testata una libreria di composti chimici. In pratica un totale di migliaia di test, eseguiti da robot. Qualcuno l'ha definito "sparare a uno spillo con una mitragliatrice": non molto efficiente, ma se spari un'infinità di proiettili lo spillo lo colpisci.
"In vitro": in vitro si fa di tutto, dalla stabilità nel plasma alla genotossicità. Ma non esiste test in vitro che ti possa dire se un vaccino sperimentale è immunogeno o no in vivo.

Questo tweet/proclama non è da liquidare semplicemente come una sparata per ingraziarsi gli animalisti. E' molto peggio. "Saltare i test su animali per velocizzare la disponibilità di un vaccino" è né più né meno che una bestemmia. Ed è pericoloso.
Per esempio è pericolosa l'impostazione dei ricercatori dell'università di Pittsburgh (https://www.sciencealert.com/scientists-in-pittsburgh-say-they-ve-already-developed-a-covid-19-vaccine-candidate) che, avendo avuto risultati nel topo vorrebbero iniziare le sperimentazioni nell'uomo senza passare dalle scimmie. Hanno fatto domanda in questo senso a FDA, che probabilmente risponderà con un secco no.

La regolazione farmaceutica serve anche a normare la sperimentazione di nuovi farmaci e i nuovi usi di farmaci già approvati. E serve, serve molto. Quello che non serve,anzi, è provare a forzargli la mano.

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