domenica 19 aprile 2020

#IMMUNI, TRACCIABILITA', APP E TAMPONI


Appena è venuta fuori la faccenda Immuni al solito la cosa si è polarizzata
tra "La tua privacy finisce dove inizia il mio diritto a non ammalarmi" e notrax.
Di che si parla? Di niente, come al solito.
La cosa significativa di questa app è che registra i contatti via bluetooth.
Facciamo una piccola simulazione col presupposto di app obbligatoria (condizione
giuridicamente impossibile, a quanto pare).

Vado a fare la spesa in un supermercato in cui è obbligatorio l'ingresso con mascherina.
La maggior parte degli utenti che entra è anche dotata di guanti usa e getta, tutti rispettano la distanza di sicurezza di un metro, una situazione che minimizza i rischi di trasmissione.
Ammettiamo che io sono positivo asintomatico.Ammettiamo che mi ritrovo a distanza di un metro 20 soggetti, nell'arco della mia permanenza al supermercato, e poi la cassiera. Secondo la app ho avuto 21 contatti.
Una settimana dopo risulto COVID positivo al tampone. I 21 contatti (secondo la app) avuti durante la mia spesa al supermercato quindi risultano contatti con un infetto.
Quale è la probabilità che i miei contatti con loro siano stati efficaci dal punto di vista della trasmissione del virus? Quasi nulla. Se l'idea è che il tracing serve a fare meno tamponi, i 21 contatti verranno messi in quarantena sulla base del fatto che mi hanno incrociato al supermercato, con un criterio assolutamente ingiustificato.
Se invece il tracing prevede anche tamponi, si effettueranno 21 tamponi quasi sicuramente inutili.

In realtà essendo il raggio utile del bluetooth 10 metri, o la app riesce a discriminare in modo intelligente le distanze, o si può creare un numero folle di falsi contatti.
Il garante della privacy così si è espresso in audizione parlamentare:  «In primo luogo, la valutazione dell’efficacia attesa dalla misura non può prescindere da un’analisi inerente le azioni complementari e, dunque, la fase - che dovrebbe ragionevolmente conseguirne - dell’accertamento sanitario dei soggetti individuati, tramite data tracing, quali potenziali contagiati.
    Si possono raccogliere, infatti, tutti i dati possibili sui potenziali portatori (sani o meno che siano), ma se poi non si hanno le risorse (e persino i reagenti!) per accertarne l’effettiva positività, non si va molto lontano.» (https://www.gpdp.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9308774) - Link portato alla mia attenzione dal Prof. Enrico Nardelli (https://link-and-think.blogspot.com/2020/04/problematiche-del-tracciamento-dei.html)

Quindi, al di là delle problematiche privacy sì o no, fondamentalmente è l'ennessima falsa soluzione al problema vero, cortina fumogena, etc, mentre ancora ci si rifiuta di pronunciarsi a livello governativo su tamponi periodici al personale ospedaliero, per parlare della cosa più immediata ed urgente. Fallimentari prima, fallimentari durante, fallimentari ora. Su questa roba ha perplessità pure Il Fatto, ci rendiamo conto? (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/17/coronavirus-app-immuni-lisi/5773615/)

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