venerdì 8 maggio 2020

IDEOLOGIA, PARTITI, SANITA'


https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/05/04/mantova-donna-incinta-curata-con-il-plasma-iperimmune-nas-chiedono-informazioni-nessun-problema-80-malati-curati-cosi/5790503/

In tempi più civili i soli temi sanitari ad essere caricati di un valore politico erano temi con un sottostante etico (aborto, fine vita, fecondazione assistita, stupefacenti).
Non che la cosa facesse bene, a quei temi, però era comprensibile.
Ma non era mai successo prima di tempi recenti che fossero ideologizzati o politicizzati farmaci o terapie non connessi a temi etici.
Quello che ha dato il la è stato Trump, con il suo endorsement verso l'idrossiclorochina come farmaco per COVID.
E ora abbiamo Salvini che ha sponsorizzato la plasmaferesi, e la plasmaferesi è diventata "dedestra". Assurdo.
De Donno ci ha messo del suo, parlando di "unica cura" e cura "del popolo per il popolo", il clamore mediatico è cresciuto e quello sui social è aumentato a dismisura fino a configurarsi in un'opposizione ideologizzata tra il plasma iperimmune e un vaccino ad ora inesistente e che forse non esisterà mai (la spiegazione di De Donno sul suo silenzio stampa è qua https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/virus-cura-plasma-de-donno-spiega-su-facebook-perch-era-sparito-dai-social_18064046-202002a.shtml .- con qualche esagerazione sull'importanza del suo lavoro, visto che è dall'inizio del can can, dalla Cina agli USA, che il plasma è stato usato).
In un'escalation di assurdità solo in questa specifica situazione i NAS si sono mossi per informarsi su un caso di terapia "compassionate" al di fuori della sperimentazione clinica, e ricordo che i NAS sono il "braccio militare" del Ministero della Salute. Una mossa politica.
Chissà il leader della Lega come concilia Zaia con Fontana: perché se Zaia, o meglio Crisanti, ha ragione, sulla storia tamponi, allora c'è una gestione fallimentare dell'epidemia (in Lombardia) e la migliore gestione della stessa (in Veneto). Non si può difendere la Lombardia e lodare il Veneto al tempo stesso. Forse il fatto che Mantova si trovi in Lombardia non è estraneo a tutta questa faccenda: finalmente un'eccellenza lombarda, quanto a COVID, finalmente qualcosa con cui provare a far dimenticare quel che è stato. Da cui la corrispondente opposizione da parte dei partiti della maggioranza di governo e di certo opinionismo medico.
Il gioco dell'ideologizzazione/politicizzazione l'ha cominciato Matteo Renzi quando, parlando dei 5*, disse "I vaccini saranno la loro Banca Etruria"?
Indipendentemente da chi ha iniziato non finirà mai troppo presto.
E a proposito, se non è ideologia "Se non c'è un vaccino antiCOVID usiamone comunque uno" cosa lo è? Le ultime notizie vengono proprio dal Veneto: obbligo per vaccinazione antiinfluenzale e antipneumococcica per l'accesso agli asili. Ci si chiede se esista, tra assessori e dirigenti regionali in genere, qualcuno con un inglese A2, perché è un po' che viene ribadito: non esiste evidenza di trasmissione COVID tra soggetti pediatrici (https://www.nature.com/articles/d41586-020-01354-0). Ma un obbligo vaccinale a casaccio pare diventi sempre più doveroso (per favore, niente "diagnosi differenziali", grazie https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/e-perche-non-lantiebola.html)



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