lunedì 15 febbraio 2021

UN GRANDE CLASSICO: LA LETTERA AL GIORNALE




La lettera al giornale, o la posta dei lettori, se preferite. Magari qualcuno si ricorda gli "articoli su Lancet" che erano in realtà posta dei lettori, perlappunto...
Che questa sarebbe stata una questione politica e politicizzata s'era capito un anno fa, quando il problema era "il razzismo" e la definizione di "coronavirus cinese". Così è continuata. Nel caos massimo di questi giorni si gioca a carte scoperte, tra endorsement vari, e alla fine arriva l'inatteso (ma neanche tanto). La cosa è arrivata fin sul BMJ (https://www.bmj.com/content/372/bmj.n414/rr), e il gioco è lo stesso di sempre: colpirne uno (bamlanivimab ) per affondarne quattro (il combo Lilly - e quindi pure quello Regeneron, perché ormai il discorso è "imonoclonali").
"Da notare che questo Giulio Formoso che ha scritto la "lettera" a BMJ e' uno stretto collaboratore di Magrini (hanno pubblicato 16 lavori insieme su PubMed, piu' 20 articoli su riviste italiane citati sul CV di Formoso stesso)", mi fa presente Guido Silvestri.
Trattandosi di Cochrane Italia l'impressione è "rigorosa valutazione dei fatti". Ma anche no. l'articolo a cui ci si riferisce è il solito https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2775647 . E ricordo che conclude : "Treatment with bamlanivimab and etesevimab combination therapy, but not bamlanivimab monotherapy, resulted in a reduction in SARS-CoV-2 log viral load at day 11 in patients with mild to moderate COVID-19." Nella lettera al BMJ questo viene riassunto con "no or limited impact on viral load" (bicchieri sempre mezzi vuoti).
Viene il sospetto che in realtà sia "Cochrane Italia per Magrini", visto che le carte vengono scoperte in un'altra lettera, su un giornale di diverso profilo, cioè quotidianosanità:
"C'è anche da sperare che non si approfitti di questo polverone, che sembra sollevato ad arte, per far prevalere interessi di parte e apportare ingiustificate modifiche al governo della sanità." (http://www.quotidianosanita.it/lettere-al.../articolo.php...)
Insomma, si parla di anticorpi monoclonali ma in realtà c'è da difendere Magrini, che è così rigoroso.
Tanto rigoroso che avrebbe voluto lopinavir prescritto dai medici di base (quando chiunque con una minima cognizione di causa sapeva che non avrebbe MAI potuto funzionare). Quando è toccato a lui, ammalarsi, l'ha rifiutato (https://www.corriere.it/.../io-capo-dell-agenzia-farmaco...).
C'è da difendere Magrini, che ha detto che remdesivir era di fatto irrilevante tranne poi avere la moglie trattata con remdesivir e desametasone (stesso articolo del corriere).
C'è da difendere Magrini, che ha detto sì all'interferone per poi rimangiarsi tutto.
C'è da difendere Magrini, che ha detto sì al trial con avigan, e a idrossoclorochina, ivermectina e colchicina.
C'è da difendere "la sanità seria", e "la sanità seria" la difende.
Come la difende Giuseppe Ippolito, Spallanzani, (CTS AIFA, CTS) (https://www.agensir.it/.../covid-19-ippolito-spallanzani.../ )
Non sono il silver bullet? Grazia, graziella etc...
Giriamola così: stiamo morendo di sete e c'è un bicchiere. Sembra per certi che o il bicchiere è pieno al 95% o non vale la pena bere. Mentre si continua a lavorare per soluzioni sempre più efficienti, un bicchiere pieno solo per un terzo o un quarto è da scartare? A qualcuno pare faccia proprio schifo.
Ma del resto parliamo di Ippolito, che difende anche il "vaccino italiano", per cui c'è solo "santo cortisone" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../la-propaganda...), e secondo il quale certa robaccia oltreoceano è stata approvata su ordine di Trump.
Ah, una notizia: Trump non c'è più, quindi per le prossime EUA FDA non sarà più una scusa potabile...

 

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