mercoledì 19 maggio 2021

SAREBBE ORA DI FINIRLA

https://www.facebook.com/groups/3082297638466078/permalink/4720188158010343/

Per qualche motivo qualcuno continua a pensare che minimizzare su episodi del genere sia doveroso. E invece è deleterio, anche se ormai le quotazioni dei televirologi sono ai minimi storici (cosa che in nessun modo impedisce una loro sovraesposizione mediatica).

Sui grandi media (e non solo) la pandemia ha generato mostri e grotteschi, e qua siamo esattamente in quel territorio (indimenticabile l'invito all'astinenza o al far da sé in funzione anticovid (https://www.adnkronos.com/covid-sesso-a-rischio-anche-in-coppia-stabile_46VUEP1CWg096CjR7DKFQP ) .

Ma l'aspetto più importante della questione è altro: il tentativo oltre ogni evidenza di portare avanti la narrazione "vaccini sicurissimi e perfettissimi". Questa linea ha plasmato molte discussioni, a cominciare da quelle sul vaccino Astrazeneca. In molti si sono sentiti in dovere di parlare sopra a EMA e FDA, tirando in ballo di tutto (da "comunicazione sbagliata" a "geopolitica vaccinale"). Per quale motivo non si poteva semplicemente prendere atto delle comunicazioni delle agenzie regolatorie, che invece sono state commentate in qualsiasi modo (da "più effetti collaterali con la pillola" a "il rischio è maggiore viaggiando in aereo")?

Perché la parola d'ordine era "tutti i vaccini anticovid egualmente validi", e il messaggio doveva passare per non mettere a rischio la campagna vaccinale. Perché criticare o sminuire l'utilità di un vaccino avrebbe significato criticare anche tutti gli altri. E' roba vecchia, questa, che viene direttamente dai tempi del decreto Lorenzin sull'obbligo vaccinale. Peccato che oggi più che allora non regga davanti ai fatti. Solo andando a vedere l'efficacia, i vaccini globalmente in uso non sono tutti uguali. E la cosa diventa eclatante sul campo, quando abbiamo da una parte le Seychelles (Sinopharm, Astrazeneca/India Serum Institute, 60% di copertura complessiva) che sperimentano una nuova crescita di casi (https://www.bbc.com/news/world-africa-56992121) e dall'altra Israele (Pfizer, 54% di copertura) che appare essersi lasciata alla spalle l'epidemia (https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(21)01018-7/fulltext).

Ritornando al tema iniziale, quando da noi gli errori nella vaccinazione diventano due in pochi giorni (https://www.corriere.it/cronache/21_maggio_18/vaccino-il-caso-23enne-altro-errore-toscana-quattro-dosi-somministrate-una-60enne-c425d3d8-b7c4-11eb-add6-98a2b51489e2.shtml) il modo migliore per rassicurare è operare perché i protocolli siano rigidamente rispettati ed eventualmente rivedere li stessi, affinché ritmi da catena di montaggio non provochino altri episodi del genere.


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