Ho avuto a
che fare con Giulio Natta, come altri della mia generazione e oltre.
Ci
ho avuto a che fare sotto la forma del Natta-Pasquon, testo di chimica
industriale su cui hanno studiato per anni i chimici industriali
italiani.
Al tempo (il tempo dei miei esami di Industriale I e II)
la cosa mi pareva scontata: la chimica industriale era all'80% chimica
fisica applicata.
Invece scontata non lo era, la cosa. Era scontata
per gli ingegneri chimici, che così avevano da decenni impostato la
propria disciplina. Ma gli ingegneri erano ingegneri, e guardavano più a
fluodinamica e scambio termico principalmente applicati a reattori in
continuo, con relativamente scarsa attenzione ai meccanismi chimici
coinvolti. Giulio Natta, nato ingegnere, era diventato un chimico a
tutti gli effetti, e per la chimica ebbe un Nobel.
La sua
impostazione ha finito con l'essere impostazione delle ultime
generazioni di chimici industriali italiani, e ha avuto pari peso
nell'impostazione dei programmi per chimici degli Istituti Tecnici
Industriali.
Dall'introduzione del Natta-Pasquon:
Quando
nel 1938 fui chiamato ad insegnare Chimica Industriale al Politecnico di
Torino, e successivamente a quello di Milano, dopo aver insegnato, come
professore di ruolo, Chimica Generale a Pavia e Chimica Fisica e Roma,
mi ripromisi di impostare il corso in modo ben diverso da come era stato
fatto fino ad allora nei Politecnici e nelle Università italiane.
I
programmi tradizionali infatti suddividevano gli a argomenti a seconda
delle analogie di proprietà e di impiego dei principali prodotti chimci
di produzione industriale... Generalmente i corsi avevano un carattere
descrittivo... Fin dall'inizio mi ero ripromesso di svolgere un
programma che fosse più formativo che informativo e che spiegasse i
concetti fondamentali della Chimica Industriale e delle vie da seguire
per ottenere le massime rese ed i minori prezzi di costo. A tale scopo
venivano richiamati alcuni concetti della termodinamica. già in parte
sviluppati da un punto di vista teorico nei corsi di Chimica Fisica...
Veniva inoltre sviluppata, da un punto di vista generale, la Cinetica
Chimica, in particolare dei processi catalitici.
All'epoca mi
guardai bene da leggermi l'introduzione del Natta-Pasquon, assolutamente
irrilevante ai fini della preparazione dell'esame. Riletta anni dopo
testimonia uno dei meno noti meriti di Giulio Natta: l'aver radicalmente
riformato la didattica della chimica industriale in Italia, rendendola
una tipicità italiana dal punto di vista formativo, appunto.
Ho
avuto e ho a che fare sul lavoro con ingegneri chimici e chimici di altri
paesi europei, e ho avuto svariati contatti con chimici americani. In
contesti di sviluppo e produzione, con rare eccezioni, non ho mai trovato colleghi più
preparati ad affrontare i problemi di un laureato italiano in chimica
industriale (vecchia scuola). Merito di Giulio Natta.
http://www.giulionatta.it/pdf/pubblicazioni/00537.pdf
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