Di questi tempi c'è una certa tendenza a cancellare da storia e cultura tutto ciò che è russo. Un'impresa improba, perché la mole dei fatti e delle opere da obliterare è immensa, Pensate per esempio a quando, esauritasi la spinta del romanticismo, in musica sono emerse le cosiddette "scuole nazionali". Il contributo russo fu dominante: Rimskij-Korsakov, Tchaikovsky, Musorgskij... Gli ultimi due giocano una parte di primo piano in Fantasia, entrando definitivamente nell'immaginario della cultura di massa occidentale.
Ma arriviamo a Borodin. Più noto agli amanti della musica classica che presente nei grandi media, resta uno dei grandi nomi: Il Principe Igor e quant'altro.
Personalmente di Borodin ho da sempre nell'anima il Notturno del
Quartetto D'Archi N°2 (https://www.youtube.com/watch?v=uTtyBJTstVk), che
esibisce uno dei temi più struggenti della seconda metà dell'ottocento,
un tema che non ha niente da invidiare a certi di Cesar Franck e Fauré.
Ma pochi ricordano che Borodin fu un chimico, e non un chimico da poco.
Sintetizzò il primo composto organico del fluoro, e lo fece durante il
suo soggiorno a Pisa, nel laboratorio di Cannizzaro e Piria.
(immagine presa da "Reazioni tricolori: aspetti della chimica italiana
nell'età del risorgimento" di Marco Ciardi)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.