domenica 13 agosto 2023

UN MINUTO A MEZZANOTTE?

Negli anni 80 Watchmen inserì al centro del proprio plot l'orologio dell'apocalisse (https://it.wikipedia.org/wiki/Orologio_dell%27apocalisse). Una soluzione "creativa" di uno degli eroi del gruppo evitava l'apocalisse nucleare. L'orologio è un qualcosa di estremamente suggestivo. Che sia nato nel 47 su iniziativa del Bulletin of the Atomic Scientists è cosa che ha fatto riflettere molti, negli anni, ed è un evento indirettamente protagonista di Oppenheimer , film che merita una visione attenta. Il fatto che nel 2007 l'orologio dell'apocalisse includa i cambiamenti climatici è uno dei segni del nuovo millennio, per il più semplice dei motivi: nessuno ha il dito sul grilletto degli emettitori di gas serra globali, mentre invece il grilletto delle armi nucleari esiste, eccome se esiste.

A dispetto di un mio caro amico che lo odia, citerò di nuovo Tom Clancy, da quell'Uragano Rosso che divenne libro di testo all'Accademia di Annapolis: i Russi consideravano l'arma atomica una scelta politica, non militare, esattamente come la loro controparte (che però nascondeva la cosa sotto tonnellate di tecnicismi). Quando si usa un'ordigno nucleare qualcuno dà l'ordine e sappiamo benissimo chi è. Sempre a proposito di Clancy:

"Dr Ryan, CINC-SAC here, I repeat, sir, I have a nuclear-launch order from the President, and I require confirmation, sir."
Ryan looked at his President, then leaned down to the microphone. He struggled for the breath to speak. "CINC-SAC, this is John Patrick Ryan. I am DDCI." Jack paused, then went on quickly:
"Sir, I do not confirm this order. I repeat, General, this is NOT a valid launch order. Acknowledge at once!"
"Sir, I copy negative approval of the order."

(Tom Clancy, The sum of all fears)

Come rilevano Sara Gandini e Paolo Bartolini è significativo che tanto si strilli sul climate change quanto si taccia su questo (https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/08/10/appello-al-disarmo-nucleare-gli-stati-devono-eliminare-i-loro-arsenali-prima-di-eliminare-noi/7256020/?fbclid=IwAR1UYdmwnCL0418X7GNj52KiVsoBQdgX_yWWjTRirt5Kvl4m4Sciec-bpSs).

Che di armi nucleari si torni a parlare oggi è fatto significativo: non pare che la pubblicizzata e acclamata controffensiva ucraina abbia ottenuto un qualche risultato ed in più è scoppiata la questione del Sahel. Sembra di essere tornati ai tempi della Guerra Fredda: qualcuno si ricorda Corea, Vietnam, Angola, per citarne solo alcune? E la dottrina della sicurezza nazionale a stelle e strisce applicata all'America Latina?

Ebbene, allora non successe niente, l'apocalisse nucleare non si materializzò. Quindi non si materializzerà anche questa volta? Forse. O forse no.

Di recente mi è capitato di passare molto tempo a discutere di rischi. Quando la probabilità che un evento ha di verificarsi è bassa questo non si significa che non si verificherà mai. L'unico modo per essere sicuri che non si verificherà mai è levare di mezzo la causa prima del rischio, che in questo caso sono le armi nucleari. Magari non di botto, ma un trattato che levi di mezzo quelle definite "tattiche" sarebbe una gran cosa. Il piccolo problema è che nel nucleare tattico qualcuno ha investito molto, da decenni (chi ha inventato le testate dial-a-yield?).

"A nuclear war cannot be won and must never be fought," aveva detto un annetto fa Biden all'ONU (l'unico commento possibile a questa uscita era: grazia, graziella etc). Ma mi ricordo anche che era stato detto che le bombe a grappolo erano un crimine contro l'umanità, poi...

Il vero crimine contro l'umanità è la prosecuzione dei conflitti armati e specialmente di quelli tra potenze nucleari, diretti o indiretti che siano. E sarebbe il caso di prenderne atto, prima di ricorrere all'opzione nucleare "per salvare vite" per la seconda volta nella storia dell'umanità.

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