domenica 7 dicembre 2025

VALANGA DI BOCCIATURE A MEDICINA (E QUALCUNO SI STUPISCE)

 

https://milano.repubblica.it/cronaca/2025/12/03/news/

Curioso che ci si stupisca. 

Ma non credo che il problema sia solamente del 2025. In 5 anni di presenza social di CS direi che il 95% dei medici che ho incrociato almeno per quel che riguarda fisica e chimica non avrebbero ottenuto risultati migliori. Idem dicasi per quanti parlavano di analfabetismo funzionale,  abolizione del suffragio universale, epistocrazia. Ma tutti, poi, parlavano di scienza. Mi rendo conto che oggi questo non è dimostrabile, anche perché gli strumenti per simulare competenze di base sono disponibili a chiunque. Ma qualche reperto storico è rimasto. Si tratta del combinato di due campionamenti non necessariamente significativi: quelli che ho incrociato non costituiscono tutta la popolazione social e non si può determinare la significatività del campione. E non tutti i medici italiani sono presenti sui social. 

Non sono un fan di questo governo italiano, anzi. Però la"Riforma Bernini" è stato un ottimo stress test, anzi, un crash test (cioè non precisamente una riforma ma un esperimento e su grande scala).

I segnali erano pubblici e tutti lì da anni. E INVALSI si è dimostrato completamente inutile a invertire il trend (buono solo ogni tanto a generare titoli di giornale).

L'esperimento Bernini ha certificato lo stato della scuola e dell'istruzione nel paese: pietoso. Trenta anni di riforme e tagli hanno semplicemente accelerato il processo. Un processo gestito uniformemente da almeno 30 anni di governi dei più diversi colori. Ma stiamo parlando di quella lunga stagione in cui ogni politica è diventata buona in sé, indipentemente da quali fossero i suoi risultati, e altre erano pessime in sé, indipendemente dai risultati conseguiti. Il discorso di Baudrillard sui simulacri parte dalla politica, bene ricordarlo.

Quindi puoi fare tutte le polemiche di questo mondo contro il liceo classico: anche i candidati provenienti dal liceo scientifico hanno ottenuto gli stessi risultati. Non è un problema di più STEM nei licei o meno. Il problema è che fin dai libri di testo si è deciso di educare ai temi, ma non al metodo. Il problema quindi il problema discende dal ministero. Ci si è preccupati delle fake news, così si è lavorato e si lavora per portare il debunking a scuola. E ora vediamo gli eclatanti risultati sulle prime pagine dei giornali.

Splendido, applausi a scena aperta. 

Poi ci sono le famiglie, con le loro aspettative sui figli, che le vedono infrante:

https://www.fanpage.it/attualita/semestre-filtro-una-mamma-mia-figlia-sta-rinunciando-alla-sua-vita-le-auguro-di-lasciare-litalia/


Umanamente comprensibilissimo, ma... a differenza di quanto può sembrare sui media social o meno un piano di realtà esiste. Ed è contro il piano di realtà che le competenze non all'altezza delle proprie aspirazioni o ambizioni si infrangono. Mi rendo conto che l'evento sia traumatico (non può non esserlo). 

Per quanto io concordi sull'augurio della madre alla figlia di lasciare l'Italia, avviso che non necessariamente fuori dall'Italia le cose sono più facili se certe competenze mancano, anzi. I sogni sono una gran cosa, ma prima o poi ci si deve svegliare. Il che significa fare quel serve per raggiungere l'obiettivo, senza gridare "arbitro cornuto!", oppure semplicemente, prendere un'altra strada. E questo è tanto brutale quanto vero. Brutale anche perché vuol dire spese, il più delle volte. Qua si profila il grande meccanismo italiano della disuguaglianza degli ultimi decenni: il settore pubblico massacrato dai tagli non riesce a fornire i servizi minimi necessari e o si hanno le risorse per ovviare o si deve subire. E questo riguarda tanto l'istruzione quanto la sanità.


I think we are in rats’ alley
Where the dead men lost their bones.

 

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