sabato 21 aprile 2018

RAGIONI DELLA FARMACOVIGILANZA

Il monitoraggio postmarketing permette di studiare effetti collaterali a bassa frequenza, gruppi ad alto rischio, interazioni farmaco-farmaco e una eventuale maggiore gravità o frequenza degli effetti collaterali rispetto a quanto emerso dai trial clinici. In più permette di individuare conseguenze erroneamente o dolosamente sottostimate in sede di sperimentazione clinica ed eventuali lotti problematici di farmaco sfuggiti al sistema di controllo.

I trial previsti dal processo regolatorio, per quanto adeguatamente disegnati, non potranno mai rispecchiare del tutto esattamente la frequenza degli effetti collaterali a causa delle dimensioni del campione statistico e della loro durata (usualmente corta). Prendiamo una fase III che osservi gli effetti del farmaco con un totale di 20.000 soggetti trattati (e quindi uno studio di quelli corposi, usualmente richiesti dal regolatore per farmaci destinati a grandi popolazioni - furono classici per gli antiipertensivi, per esempio, oggi sono tipici per i vaccini). Ben difficilmente identificherò eventi con frequenze inferiori a 1 su 20.000. Tali eventi se possono verificarsi diverranno invece sicuramente visibili nel momento in cui tratto col farmaco 1, 2 o 3 milioni di pazienti.
Esempio classico, statine e rabdomiolisi fatale. La sorveglianza postmarketing riportò 52 morti collegate all'uso della cerivastatina. Sembra un gran numero, ma si trattava di 3,16 casi per milione. Però la media dell'evento con le statine era 0,15 casi per milione, e la cerivastatina venne ritirata dal commercio.
Per questo la farmacovigilanza è importante: i risultati di qualsiasi studio condotto su centinaia o migliaia di soggetti sono comunque meno "sensibili" e statisticamente rappresentativi rispetto al dato della vigilanza, anche se ottenuto da un processo di sorveglianza poco efficace (cfr le critiche alla sorveglianza passiva).
Il problema della attribuzione della causalità esiste, è incorporato nel processo che porta ai report finali, ma al riguardo non posso che invitare a rileggere quanto scritto da uno dei padri fondatori della sperimentazione farmaceutica clinica moderna, Austin  Bradford Hill (https://it.wikipedia.org/wiki/Austin_Bradford_Hill):

 "Sarebbe d'aiuto se la sospetta causa fosse biologicamente plausibile. Ma sono convinto che non possiamo richiedere l'ottemperaza a questo criterio. Ciò che è biologicamente plausibile dipende dalle conoscenze biologiche del momento"

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1898525/pdf/procrsmed00196-0010.pdf


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