mercoledì 25 luglio 2018

LA DURA VITA DELLA RICERCA FARMACEUTICA PRIVATA

Ve lo ricordate il portfolio manager di Novartis che profetizzò il rendimento zero per gli investimenti in ricerca farmaceutica entro cinque anni?
Ve lo ricordate l'analista di Goldman Sachs che sosteneva che il business model di Gilead è perdente, perché sviluppare farmaci che GUARISCONO non è economicamente sostenibile?
Vi ricordate quelli che discutono di delinking (scoperto dalla ricerca pubblica, prodotto in Cina - sviluppato non si capisce bene da chi) per abbattere i costi dei farmaci?

L'industria che sviluppa nuovi farmaci non è ben vista (quella che sviluppa o produce vaccini sì). Sarebbe ben vista se tutto il processo di ricerca, sviluppo, immissione in commercio costasse quel che costa un genericista cinese. Ma così non è. E allo stato delle cose (sottolineato) la pressione al ribasso sui prezzi dei farmaci frutto di innovazione significa pressione al ribasso sui livelli occupazionali. Ecco un esempio recente di quanto sia "facile" la vita delle aziende research based.

Fingolimod (Novartis) è stato approvato da FDA nel 2010 per la sclerosi multipla.
Come l'Eribulina (Eisai) è uno degli ultimi frutti della ricerca sui composti naturali.
Fingolimod nasce dal lavoro sulla miriocina.
La miriocina venne isolata per la prima volta nel 1992 da Isaria sinclairii, un fungo che parassita le ninfe delle cicale, usato come tonico nella medicina tradizionale tibetana e in quella cinese. La miriocina è un antibiotico ma sopratutto un'analogo naturale della sfingosina, importante elemento costitutivo della membrana cellulare tramite i fosfolipidi suoi derivati, come la sfingomielina.
Dal Merck Index leggo che Fingolimod è "un immunomodulatore che evoca una redistribuzione reversibile dei linfociti dalla circolazione al tessuto linfatico secondario". E' la proprietà che previene le ricadute nella sclerosi multipla. In più inibisce l'attività delle cellule T citotossiche CD8. Il che provoca vulnerabilità ai virus, ma anche limita gli effetti della sclerosi multipla.
Nel 2010 FDA approva a Novartis Fingolimod. La prima *pillola* per il trattamento della sclerosi multipla - non guarisce, ma evita le ricadute e rallenta la progressione. Non priva di problemi, all'inizio della terapia i pazienti vanno controllati per segnali di insorgenza di edema maculare o problemi cardiaci. E poi c'è la questione dell'accresciuta vulnerabilità alle infezioni virali.
Però è uno strumento importante in grado di migliorare la vita di pazienti con poche opzioni.
Gilenya è il nome commerciale di Fingolimod e sarebbe stato protetto dai brevetti fino al 2027. Ma i genericisti hanno sfidato alcuni brevetti Novartis e hanno vinto. Novartis sta ricorrendo, e se perde ci sarà Fingolimod generico a partire dal 2019, il che vorrebbe dire, per chi lo ha sviluppato, 9 anni di vita in esclusività del prodotto. Un po' poco.


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