«On est bien près de tout croire quand on ne croit rien», scrisse Chateaubriand. Sicuramente la cosa sarà stata indagata dalla psicologia analitica, ma, detto terra terra, l'essere umano in media ha bisogno di un principio esterno a sé (in realtà interiorizzato) da prendere come punto di riferimento nella sua esistenza.
La versione nobile (e non banale) della cosa è nel famoso aforisma kantiano "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me".
Quella terra terra è che poi si è finiti per sostituire il Papa con Baffone, o col tipo al governo in un certo ventennio e via dicendo. E con la morte delle ideologie?
E con la morte delle ideologie va bene anche la "fede nella Scienza". Non a caso ho usato la maiuscola: il riferimento è a Isabelle Stengers (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html) che distingue tra Scienza con la "S" e pratica scientifica. Invito alla lettura del suo "In catastrophic times - Resisting the incoming Barbarism" : il barbaro che avanza non è certo la gonfiata (sui media) deriva antiscientifica, che appare più che altro come epifenomeno.
Vebendo a vicende italiane degli ultimi due anni la "fede nella Scienza" è stata promossa al punto che mi ricordo su twitter un medico che affermava che "il vaccino è il sacramento laico", che davvero non è niente male, come uscita. Se il vaccino (quale?) è un sacramento, chi lo somministra è un sacerdote. I medici come casta sacerdotale, e poi magari si parla a sproposito di nuovo medioevo. Priceless.
In un contesto del genere il motto fondativo della Royal Society ("Nullius addictus verba iurare magistri"), alla radice delle scienze galileiane diventa eresia. Ogni critica e considerazione non conforme al dogma viene stigmatizzata a priori.
Con questo non intendo che ogni dissenso sia espressione di "portatori di Verità" perseguitati (è così che gli "anti" percepiscono sé stessi).
Parlavo di epifenomeno, prima: guarda caso il dissenso si organizza perlopiù esattamente nelle stesse forme che a parole contrasta. E' "Verità" contro "Verità", "Scienza" contro "Scienza" (o come schematizzato da Starbuck, Lascienza vs la scienzah).
E recentemente siamo arrivati pure Verità contro Verità che in realtà è dubbioh epistemologico vs tutti o quasi.
Il filosofo più sbeffeggiato della rete twitta: #coronarvirusitalia Cosa sta davvero accadendo in Cina? La verità sconvolgente che non vogliono si sappia https://www.youtube.com/watch?v=72wyV_cuGtc&feature=emb_logo ":
cosa vuoi parlare di dati solidi o meno, meglio un solido dubbioh su cui fondare laqualunque nella solita salsa, ricordando che se non è dimostrato è quasi di sicuro vero. Sì, decisamente sull'accezione di dubbio c'è da discutere, e tanto: quante volte qua sotto è arrivato qualcuno dicendo che chi scrive e tutti gli altri devono dubitare di qualsiasi - mentre costui per niente al mondo avrebbe dubitato delle proprie convinzioni?
Tutto ciò è a mio modesto parere la cifra della barbarie incombente. In realtà non è più incombente, è già qua. L'abbiamo ben vista all'opera da noi negli ultimi 3 anni.
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