martedì 7 luglio 2020

LA FINE DELLA CREDIBILITA’ - By Starbuck



Il vicinato chiassosamente vitale ti rende partecipe della sua vita familiare in questi mesi di libertà vigilata. A. si avvicina all’auto parcheggiata nel cortile e mentre mi saluta con un sorriso,  urla rivolta alle finestre un piano più “me l’avete lasciata una mascherina in auto?”. Non essendo carnevale, ovviamente la mascherina a cui fa riferimento è quella-di-comunità. Nello specifico: la sua comunità. Mentre ricambio il sorriso, rimugino sui successi della “sensibilazione della popolazione all’uso della mascherina di comunità”.
Si perchè la mascherina di comunità ha usi innovativi: regge la barba, copre doppimenti pronunciati, penzola al posto del superato arber magic (le faranno anche profumo lavanda o solo gusto amuchina?), cura gomiti del tennista e tendiniti da smartwork. Eventualmente appare di fronte al volto, recuperata dal fondo di una tasca, mentre la cassiera prova a urlare “non si entra senza la mascherina!”.
Ma che altro uso gli vuoi dare se non quello di “evitami una multa oggi”?
Un mio amico, uno di quelli  con l’ eicindex e la lancia della Scienza in resta, mi dice che è scandalizzato da chi non la usa sempre. Dice “però qualcosa fa”, e mi manda un articolo (che però non supporta la sua affermazione). Siccome sono una ragazza per bene, non gli dico “ma lo ha letto almeno?” . No, gli rispondo in maniera accondiscendente “si, come un profilattico...non testato...magari fatto in casa... e riusato più volte... magari lavato una volta alla settimana... o gli spruzzi su qualcosa... qualcosa fa di sicuro...”.
Avete provato una sensazione di malcelato schifo? Ecco, d’ora in poi guarderete la vostra mascherina di comunità con occhi differenti... Sicuramente differenti di chi ha prolungato l’obbligo per la regione Lombardia, sostenuto dal sapere di non ben precisati Virologi (https://varesenoi.it/2020/06/29/leggi-notizia/argomenti/regione-3/articolo/mascherine-obbligatorie-fino-al-14-luglio-la-conferma-di-fontana-lo-chiedono-i-virologi.html ), con la V grande.
Insistere per principio. Negli ultimi mesi quando insistere con la scienza applicata a pricipio di autorità sembrava non bastare, si è scelto di... insistere ancora.
Correva l’anno 2017, un signore che due cose su filosofia della scienza le sapeva, ammoniva “attenti che a insistere si finisce col perdere di credibilità”.
Risultati finali?
Su 190mila contattati dalla crocerossa, solo 70mila hanno deciso di effettuare il test sierologico per l’ISTAT (https://tgcom24.mediaset.it/cronaca/coronavirus-test-sierologici-vicini-alla-scadenza-effettuati-solo-70mila-su-150mila_20328522-202002a.shtml): il 37% circa. Che la minaccia di TSO (da chi ha fatto un paio d’anni di veterinaria ed un pò di virologia la sa) e reclusioni - a tempo non determinabile-  in caso di positività influisca di più dei rassicuranti “fatelo per il bene della nazione”?
E il “proteggi te stesso e i tuoi cari con l’app immuni”? sui 4 milioni, ad un ordine di grandezza di distanza dal 60% della popolazione italiana (https://money.it/app-immuni-flop-quanti-italiani-l-hanno-scaricata)
Ed anche sulla voglia di vaccinarsi, la fiducia svetta alta ( https://repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/06/20/news/coronavirus_italiani_poco_propensi_a_vaccinarsi-259718614/ ): siamo “solo” al 41% e mi raccomando insistiamo con “che sia obbligatorio”, magari riusciamo a sfondare il tetto del 50% della popolazione!
Ma non servono i sondaggi e gli articoli e le interviste alla popolazione... per sancire la fine della credibilità bastano la vignetta di Leo Ortolani ed il video della “Rimamband” con migliaia di like, molti messi dagli stessi che fino a ieri seguivano sognanti virologi e debunker.

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