Guardate la presentazione del rapporto OsMed (https://www.youtube.com/watch?v=D0MKfoorMdY&feature=emb_logo).
L'eccellente lavoro di AIFA, una serie di pacche sulla spalla e "quanto siamo stati bravi". Una rappresentazione aderentissima alla realtà, giusto?
Lasciamo stare Brusaferro che, il 29 luglio 2020, tira fuori "the hammer", cosa che grida vendetta al cielo per poi spiattellare degli Rt con intervalli di confidenza di una larghezza indecente
Mentre ci si scagliava contro Trump (a ragione) per il suo endorsement all'idrossiclorochina, qua l'idrossoclorochina veniva istituzionalizzata, e L'istituto Farmaceutico Militare acquistava in Cina 200 kg per farne pasticche. Pare che solo un informale intervento parlamentare abbia ottenuto una correzione di rotta dell'Agenzia su idrossiclorochina.
La pietra tombale su idrossiclorochina l'ha messa il trial RECOVERY (https://www.recoverytrial.net/news/statement-from-the-chief-investigators-of-the-randomised-evaluation-of-covid-19-therapy-recovery-trial-on-hydroxychloroquine-5-june-2020-no-clinical-benefit-from-use-of-hydroxychloroquine-in-hospitalised-patients-with-covid-19). E anche somministrata "early", media 3 giorni da inizio sintomi, niente (https://www.forbes.com/sites/mattperez/2020/07/16/another-study-finds-hydroxychloroquine-ineffective-against-covid-19as-trump-continues-to-hype-it/?utm_source=TWITTER&utm_medium=social&utm_content=3500464868&utm_campaign=sprinklrForbesMainTwitter#16c5314d5e87). E in prevenzione? Niente... (https://www.sciencemag.org/news/2020/06/three-big-studies-dim-hopes-hydroxychloroquine-can-treat-or-prevent-covid-19).
I dati in vitro su lopinavir etc erano disponibili dal 10 febbraio (https://www.nature.com/articles/d41573-020-00016-0) e lo ripeto, puntare su farmaci che hanno un'attività antivirale in vitro (EC50) superiore a 1 micromolare è andare contro quanto praticato da chiunque si occupi di ricerca e sviluppo in campo farmaceutico (per tirar fuori qualcosa, non per pubblicare un articolo).
I risultati del primo trial con braccio di controllo apparivano in preprint il 19 marzo (https://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMoa2001282?articleTools=true&fbclid=IwAR1QEz_m_U7toSzu-EoxX8wAG7kIC3Y6ec2sAe8YEyhhVcIYoriIS2e7t54). Ovviamente confermavano quel che si sapeva dall'attività in vitro: lopinavir non funziona con COVID-19.
Ma si continuava imperterriti a usarlo, tanto che il "bravissimo" Magrini pensava di farli prescrivere ai medici di base, gli anti-HIV (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/il-direttore-aifa-remdesivir-il-3-e-la.html), mentre in tv si esibiva un penoso "3%" riguardo a remdesivir.
Il sunto dell'uso di farmaci contro COVID che vedete nell'immagine è fondamentalmente la dichiarazione di un fallimento sistemico (anti IL-6 a parte) Le soluzioni terapeutiche più intelligenti (remdesivir, anti IL-6/JAK) sono state di fatto scoraggiate, mentre sono state incoraggiate le non soluzioni, le scelte più stupide, il seguire il solco.
Unica voce da ascoltare con attenzione in questa presentazione del rapporto OsMed, con mia sorpresa, quella di Gianni Rezza.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.