giovedì 8 aprile 2021

UN PRESENTE DISTOPICO?

 

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Ah, le distopie...
"Sai, quando ero giovane un bacio era un bacio. Prima che i nostri maghi scientifici stabilissero che era pericoloso", potrebbe essere la rielaborazione odierna della battuta di Edward G. Robinson in "Soylent Green" (1973, regia di Richard Fleischer, tratto da "Make Room! Make Room!" di Harry Harrison). Questo articolo di Francesca Capelli mi ha fatto mettere nella lista delle cose da leggere il romanzo di Margaret Atwood, e mi ha spinto a iniziare a guardare la serie che ne è stata tratta. Serie che presenta alcuni classici topoi del genere (non mancano le distopie di matrice teocratica, da "Gather, Darkness!" di Fritz Leiber all'Inghilterra con i puritani al potere ne "The adventures of Luther Arkwright" di Bryan Talbot), anche se alla fine, sorvolando sui rimandi più ovvi a 1984, in più di di un punto mi ha ricordato l'Inghilterra di V for Vendetta (gli autoritarismi finiscono sempre per somigliarsi molto).
La cosa degna di nota è che in The Handmaid's Tale tra le istanze dell'autoritarismo c'è l'emergenza ambientale, il calo delle emissioni di anidride carbonica...
Vi invito a leggere l'articolo per intero, riportandone qua due brani significativi.
"Com’è possibile ottenere obbedienza e fare accettare questi comportamenti da parte dei cittadini? Prima di tutto utilizzando un nemico o un pericolo incombente – potrebbe essere un pericolo inventato oppure, come nel caso del coronavirus, drammaticamente reale – davanti al quale la provvisoria limitazione di libertà fondamentali è vista come il male minore. È il principio dello “stato di eccezione”, teorizzato da Carl Schmitt e sul quale ha scritto molto (e in tempi non sospetti) il filosofo Giorgio Agamben. Secondo il filosofo, il rischio è che si arrivi a considerare lo stato d’eccezione giusto e provvisorio, per poi normalizzarlo e confonderlo con la regola."
"Non abbandoniamo il desiderio di vivere insieme, affrontando con intelligenza e lungimiranza i numerosi rischi dell’esistenza. È questo che mi auguro, per me e per il genere umano (se non suona troppo pretenzioso), in questo 2021 iniziato da pochi mesi."

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