venerdì 9 aprile 2021

VACCINO AZ: PERCHE' LA COMUNICAZIONE C'ENTRA POCO O NULLA

 

... a meno che comunicazione non sia ripetere ossessivamente che tutti i vaccini sono ugualmente sicuri ed efficaci, specie se si parla di vaccini antiCOVID. Peccato che da almeno 5 mesi si sa che abbiamo quello col 95%, quello col 90%, quello col 70%, quello col 50%, quanto ad efficacia. E già questo è un aspetto. Poi quando si verificano, per quanto rari, una serie di eventi per un vaccino e per altri no è impossibile mettere a tacere le notizie...

C' è un motivo per cui il vaccino AZ non è stato ancora approvato da FDA, e non è un motivo politico. In circostanze normali, sulla base dei suoi trial assai accidentati - per usare un blando eufemismo - non sarebbe stato autorizzato neanche in Europa, neanche con una Conditional Marketing Authorization.
Un'annetto fa in USA si discuteva molto di Emergency Use Authorization e vaccini anticovid. C'era chi era assolutamente contrario (troppo rischioso) e chi era assolutamente favorevole. FDA, nel peggior clima politico di sempre e oggetto di una pressante campagna di delegittimazione da parte dem, scelse per EUA sì, ma con asticella molto alta. Perché? Perché come diceva un ex-FDA "Il successo o il fallimento di un tale uso in emergenza potrebbe avere conseguenze per la fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale" (https://pharmaintelligence.informa.com/.../covid-19...).
La politica FDA di "asticella alta" ha dato ottimi frutti. E ha provocato alcune conseguenze: il vaccino AZ in USA non è ancora stato approvato e neanche autorizzato in emergenza (trial 2020 storti, trial USA 2021 no, ma con questioni di trasmissione dei dati ed elaborazione dei risultati - per tacere degli screzi con NIAID). In queste condizioni ci sarebbero stati problemi anche con l'asticella messa rasoterra.
Perché EMA ha concesso una CMA a questo vaccino? Per disperazione: a gennaio sembrava chiaro che in Europa non sarebbero arrivate abbastanza dosi dei vaccini Pfizer e Moderna (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lapprovazione...). Peccato che di lì a poco venisse fuori che i problemi di approvvigionamento con AZ fossero assai peggiori di quelli con Pfizer.
Poi è arrivata la faccenda degli eventi trombotici (https://www.statnews.com/.../astrazeneca-covid-19.../...).
Poteva essere prevista dai risultati dei trial? No, poteva venire fuori solo in fase IV, durante la sorveglianza. Ma per combinazione ha riguardato proprio quel vaccino dallo sviluppo così sgangherato. E non ci si può fare niente.
EMA ha continuato sull'unica linea possibile per l'agenzia, ma nell'ultima conferenza stampa la Cooke diceva una cosa mentre la Straus, a capo del Pharmacovigilance and Risk Assessment Committee, ne ribadiva un'altra, parlando di correlazione, genere e fasce di età. Questa non è una faccenda di "comunicazione", questa è una divergenza di orientamenti all'interno dell'agenzia. Sabine Straus è arrivata al PRAC nel 2018, quando Rasi era direttore. Forse non si è del tutto adeguata al cambio di passo sui vaccini anticovid determinato dall'avvento di Cooke (arrivata da OMS, e OMS raccomanda il vaccino AZ senza limitazioni di fascia di età).
I vari paesi del continente agivano in modo più restrittivo sull'uso di questo vaccino: scelta sacrosanta, perché ad asticella bassa nella concessione della Conditional Marketing Authorization a Vaxzevria dovrebbe corrisponderne una molto alta in fase di vigilanza, sempre per evitare conseguenze sulla fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale (qualche altro decesso per quelle specifiche trombosi a ridosso del vaccino e si spengono le luci e si chiudono i cancelli della fiera).
Comunque alla fine pure AIFA ha raccomandato il vaccino AZ per gli over 60, in linea con diversi altri paesi . Del resto, se guardate l'immagine, quello che doveva essere l'asse portante delle campagne vaccinali europee e quindi di quella italiana non sembra precisamente tale: da noi il più somministrato è Pfizer (pic courtesy of Riccardo Gallina) .
 

 
 
L'unica irrinunciabile e immensa virtù di Vaxzevria (per alcuni) è il suo prezzo: due euro a dose. Ecco, cerchiamo di non minare la fiducia dei cittadini per questioni di sostenibilità della spesa. E cerchiamo di non sacrificarla allo scientismo: "Il secondo discorso, scientifico e democratico, era quello che avrebbe potuto dire: “Dai trial di decine di migliaia di volontari alla vaccinazione reale con milioni di dosi avremo la comparsa di eventi rarissimi. Questi saranno vigilati attentamente e sulla base della vigilanza, come accade per tutti i farmaci, cambieremo le indicazioni e le modalità di somministrazione, in piena trasparenza e collaborazione verso la cittadinanza verso la quale siamo al servizio. I dati che finora abbiamo ci dicono che i benefici sono enormemente più alti dei rischi, ma comunque minimizzeremo anche questi pochi rischi rimodulando i criteri di somministrazione, perché abbiamo diversi vaccini con diversi effetti e ce lo possiamo permettere”. (https://www.ilfattoquotidiano.it/.../lapprocc.../6158781/...). In effetti in quest'ultimo caso la comunicazione qualcosa c'entra, anche se... (fino al 31/12/2019 in tanti apparivano sinceri democratici, è arrivato il 2020 e zac... dietro la sincera democrazia c'era la manina felpata dello status quo, la simpatica, cordiale e strenua difesa dell'esistente).
PS: UK l'ha usato bene e velocemente con ottimi risultati? Merito di come è stata sviluppata la campagna vaccinale, prima anziani e fragili. Ora l'uso è stato raccomandato solo agli over 30, ma la cosa è in fieri (https://www.dsru.org/rare-blood-clots-with-astrazeneca.../).

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