Il nuovo giovane Imperatore chiamò numerosi virologi,
infettivologi, epidemiologi, parassitologi, veterinari, chiedendo loro
di scrivere una storia della pandemia, provocata dal virus SARS-Cov-2
che aveva sconvolto negli ultimi anni l’Impero, e degli insegnamenti che
ne avevano tratto.
Dopo trent’anni gli eminenti scienzati si presentarono a palazzo con 500 volumi portati da dodici buoi.
L’Imperatore, ormai cinquantenne, disse loro: “Non avrò mai tempo di leggere tutto, fatemi una versione ridotta”.
Dopo altri vent’anni gli scienzati si ripresentarono a palazzo, con volumi trasportati questa volta da soli tre buoi.
Ma
l’Imperatore era ormai molto indebolito e disse: “Non ce la farò a
leggere quei libri. Vi prego, mi dovete preparare una versione più
corta”.
Dopo altri dieci anni gli scienzati tornarono, con i volumi portati sul dorso di un solo elefante.
Ma l’Imperatore, ormai quasi cieco e non più in grado di leggere, chiese una versione ancora più ridotta.
Dopo cinque anni gli eminenti scienziati si presentarono dall’Imperatore, ormai in punto di morte, con un solo volume.
“Dunque morirò senza aver saputo nulla della storia della pandemia e di cosa ci ha insegnato?” chiese sconsolato l’Imperatore.
Allora il monaco Huaxue Jia, alchimista di corte, che si trovava al capezzale dell’Imperatore, parlò.
“Altezza imperiale” disse Huaxue Jia, “in estrema sintesi, l’uomo nasce, soffre e infine muore. Di Covid-19 e di tante altre malattie”.
E in quell’istante l’Imperatore spirò.
E in quell’istante l’Imperatore spirò.
ll monaco Gui Gou mi chiese se Huaxue Jia, monaco e alchimista di corte, dovesse figurare in una o in un'altra storia. Io scelsi questa, che è e resterà l'unica traccia di CS su carta stampata. Per chi si è perso le puntate precedenti, il libro è questo.
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