mercoledì 28 giugno 2023

LE RICETTE STANDARD (LE CLAVE) E LO SVILUPPO FARMACEUTICO

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/06/28/lagarde-sfida-linflazione-con-la-clava-dei-tassi-la-destra-italiana-protesta-ma-non-agisce-sui-redditi/7211086/

E in UK è successa la stessa cosa. Nel mio settore cosa è successo?

E' piovuto sul bagnato.

Come si dovrebbe sapere le startup e le biotech sono diventate il bacino con cui rimpinguare le pipeline delle grandi farmaceutiche globali. L'ultima dimostrazione del fatto lo abbiamo avuto in tempi di COVID: Astrazeneca comprava il vaccino Oxford, Pfizer quello Biontech. E così funziona da molti anni ormai, da quando la maggior parte delle grandi farmaceutiche hanno ristrutturato la loro ricerca e sviluppo (con relativi tagli occupazionali) - diciamo all'incirca una ventina di anni fa.

Startup e biotech di solito non hanno prodotti sul mercato da cui ricavare flusso di cassa. Quelle che riescono a portare un prodotto sul mercato e ad andare avanti in proprio si contano sulle dita di una mano o quasi. Genentech (ma si fuse con Roche a stretto giro), Moderna (chissà quanto durerà), Gilead e poche altre. E senza prodotti sul mercato come si va avanti? Con i finanziatori.

Il che vuol dire o finanziamento privato o borsa (se si arriva ad essere quotati, che non è esattamente banale).

Cosa succede con il rialzo ulteriore dei tassi da parte delle banche centrali - US esclusi, lasciano tutto come è?

Che il famoso "costo del denaro" sale. Il che vuol dire riapprezzamento dei mutui a tasso variabile per l'uomo comune, ma per startup e biotech? Vuol dire una condizione potenzialmente letale. In breve se con la prima stretta questi soggetti erano costretti a un rallentamento delle attività, per molti la seconda stretta vorrà dire la fine, a meno che qualche grosso predatore apprezzi i loro asset e decida di mangiarseli a poco prezzo.

Quindi? La lotta all'inflazione nel drug discovery & development oggi porta default, disoccupazione e  il più delle volte dispersione di asset e know how. Che diavolo, nello stagno italiano è roba vista una decina di anni fa, e non si parlava di startup e biotech, ma di farmaceutiche con un turnover attorno ai due miliardi di euro. Eppure in condizioni solo apparentemente diverse fu una strage. Allora c'era l'onda lunga della crisi dei debiti sovrani e la parola d'ordine era deleveraging forzato, ovvero le banche che obbligavano alla riduzione non sindacabile dei fidi e delle esposizioni. Cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia.

La radice di tutto questo è ovviamente geopolitica: ovvero i grandi poteri del mondo fanno i loro giochi incuranti delle vittime e dei danni che i loro giochi provocheranno.Ancora una volta niente di nuovo sotto il sole. E come ai tempi di regni e sudditi, la massa plebea o approva o non ha mezzi per dire la sua.

La clava farà più vittime che risultati. E non sarà una prima edizione.

PS. L'altro effetto del rialzo dei tassi in Europa è un apprezzamento delle valute verso il dollaro. Si sa bene chi apprezza la valuta forte (non chi esporta verso il mercato per eccellenza, quello americano). Quando nel 2005 l'euro arrivà a 1.35 sul dollaro si assistette a una mostruosa riconfigurazione delle filiere produttive con la grande migrazione verso i paesi asiatici. Oggi non siamo a quei livelli di cambio, ma sembriamo esserci messi sulla "buona" strada, di nuovo.



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