martedì 7 novembre 2023

ISOMORFISMI (RELOADED)

 


"Isomorfo a" significa "avere la stessa forma di" (più nel dettaglio https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/isomorfismi-caos.html).

Il che può sembrare banale finché non ci si sofferma su "forma". 

fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione

Finché ci si ferma ad "aspetto esteriore" tutto bene per tutti. Ma che dire delle rappresentazioni?

Per esempio tra gli oggetti fantastici ci sono le descrizioni matematiche di fenomeni e gli oggetti geometrici. Un poligono con 4 angoli e equilatero: sulla base di questa formalizzazione un rombo equilatero e un quadrato sono isomorfi.

E l'andamento della concentrazione di una soluzione in funzione del numero delle diluizioni ha la stessa forma del decadimento radioattivo - entrambi esponenziali con esponente negativo, quindi tendono a 0 nello stesso modo - il che non vuol dire che sono identici, come non sono identici un qualsiasi rombo equilatero e un quadrato. Il concetto vi è più familiare di quel che credete: tornando nel campo degli aspetti esteriori nessun essere umano è identico all'altro (tranne rare eccezioni), ma voi li riconoscete tutti come esseri umani.

Ne deriva, anche se a molti spiacerà, che la cifra del decadimento occidentale in genere e italiano in particolare (molto più accentuato) sia costituita da fenomeni isomorfi nella comunicazione mediatica e di quello che del dibattito i media pubblicizzano: l'ormai dimenticato dibattito sull'obbligo vaccinale del 2016-2017 è isomorfo a quello che ci fu sulla guerra in Siria, che è isomorfo a quello che c'è stato in due anni di COVID, che è isomorfo a quello sulla guerra in Ucraina che è isomorfo a quello su Gaza, Israele, Hamas.

Ma potremmo dire che parlare di isomorfismi sia decisamente eccessivo. E' semplicemente lo stesso maledetto film e gli attori sono più o meno sempre gli stessi anche se ogni tanto si scambiano le parti. La cosa sorprendente è che gran parte della gente non se ne renda conto o non se ne curi. Forse lo trova naturale, chissà. Forse era così anche 40 anni fa, anche se allora la storia me la ricordo molto diversa. Però, indipendentemente da quello che mi ricordo, certe fonti dell'epoca mi rammentano che a quei tempi le cose non erano poi così diverse. Per esempio l'immarcescibile questione delle fonti, maltrattata come non mai negli ultimi cinque anni: esisteva anche ai tempi, e Andrea Pazienza la inquadrava nel modo più corretto.

(al netto del fatto che magari avercelo, oggi, il PCI di quegli anni...)


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