giovedì 4 gennaio 2024

ANNO NUOVO? NON PROPRIO (PHARMA E DINTORNI)

La settimana del rientro al lavoro e le novità... sono quelle della prima settimana del settembre 2023. Non si prevede niente di nuovo per il primo quadrimestre e qualcuno fa l'elenco dei fuggiti e degli scaricati, mostrando contrizione perché erano così bravi ragazzi pieni di talento. I fuggiti stanno offrendo il loro talento ad altri, e la maggioranza degli scaricati pure - del resto mica sono stati loro a fissare le politiche aziendali per le vacche magre. 


Ma in realtà le cose continuano ad essere estremamente complesse e confuse.  Viene in mente Dickens:

It was the best of times, it was the worst of times, it was the age of wisdom, it was the age of foolishness, it was the epoch of belief, it was the epoch of incredulity, it was the season of light, it was the season of darkness, it was the spring of hope, it was the winter of despair.

Pfizer e GSK licenziano? Ci sono agenzie pronte a raccogliere gli scaricati a braccia aperte.

(da linkedin)

E non solo... c'è chi addirittura rilancia:

La fase presente per ora non ha niente a che vedere con le grandi crisi che il settore ha vissuto tra 2005 e 2015, quando c'era chi accendeva ceri alla Madonna se trovava un posto da insegnante in un liceo o da ricercatore in una università.  E aggiungo "per fortuna". Alla macchina del caffè, tra i sopravvissuti di più o meno lungo corso, c'è qualcuno che lo dice: "Ma se anche i vertici del sito se vanno?". Eh già, l'ammiraglio  che abbandona la flotta non offre un gran servizio di immagine. Bevo il mio caffè e alzo le spalle, concludendo: "Siamo tutti nello stesso ramo, quello di portare lo stipendio a casa in un modo o nell'altro".

Quindi la situazione non è poi così critica. Restano però in piedi alcune cause del fenomeno.

In generale i tassi delle banche centrali non sono stati modificati al ribasso in modo significativo, causa inflazione, dicono (una conseguenza di una situazione geopolitica fortemente voluta da quelli che poi fissano i tassi), Il che significa che le difficoltà delle biotech, che di finanziamento campano, sono esattamente le stesse di sei mesi fa. Al che forse è bene spiegare meglio per i non addetti: per biotech oggi si intende un'azienda nata su un know how, il frutto o l'idea di una ricerca, che vuole sviluppare il proprio o i propri candidati farmaci o candidati terapeutici fin quando è possibile, cioè fino al punto in cui un'azienda più grande (spesso molto, molto più grande), trovandoli promettenti, li comprerà per concluderne lo sviluppo (operazione che può avere successo oppure no). In breve quello che si intende oggi per biotech è una realtà di solito piccola che sviluppa prodotti ma che non ha alcun prodotto sul mercato o fonte di flusso di cassa diversa dal finanziamento degli investitori. A questo punto sarà chiaro per tutti che se il finanziamento è più difficile o costoso (cosa che accade si solito quando i tassi delle banche centrali sono alti) queste aziende tendano a congelare le attività e si sentano un cappio stretto al collo. La cosa non è priva di conseguenze, perché molte grandi farmaceutiche globali devono buona parte delle loro pipeline avanzate (prodotti in sviluppo nell'ultima fase delle sperimentazione cliniche) a biotech più o meno piccole che ci hanno fatto ricerca e che hanno provveduto alla prima fase dello sviluppo - basti pensare, in tempi di COVID, a Oxford Institute, Biontech, Moderna (l'unica che è arrivata alla fine sul mercato senza vendere o vendersi, per ora). 

Quindi in generale la quantità di nuovi farmaci approvati nei prossimi anni risentirà della situazione presente.

Da un punto di vista strettamente personale non sono particolarmente preoccupato, perché alla fine...

Chien (il Creativo)

E come diceva il commentatore taoista al proposito: Le nubi vanno, la pioggia opera e ogni singolo essere fluisce verso la propria forma.

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