lunedì 1 gennaio 2024

SCIENZA E/O TECNOLOGIA? (1)

Il "leggiti Kuhn" di Starbuck mi ha offerto un rinnovato punto di vista sugli ultimi anni (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-1-di-x.html e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-2x-by-starbuck.html). Se la "scienza normale" (e molto spesso la "scienza anormale") nonché la medicina etichettata come scienza sono state tra i protagonisti dei media e del discorso pubblico almeno dal 2016 in poi, forse uno dei fatti più rilevanti è stata la sovrapposizione totale tra scienza e tecnologia. E' una confusione estremamente diffusa, specialmente nel mondo anglosassone: nel tempo ho ricoperto posizioni "scientist qualcosa" ma, come dice un vecchio amico, fin dal principio mi sono occupato di tecnologia. D'altra parte ormai anche istituzionalmente la sovrapposizione è totale: visto che oggi tutto è scienza (dalla scienza delle comunicazioni alla scienza del turismo) ormai esistono dipartimenti di scienze ingegneristiche. In tempi meno confusi esistevano facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e facoltà di Ingegneria. E giravano barzellette significative che sottolineavano certe differenze. La più notevole credo sia stata quella della procedura per portare all'ebollizione l'acqua. Si chiede a un chimico e a un matematico la procedura per portare l'acqua all'ebollizione. Entrambi rispondono: prendo una pentola, la riempio d'acqua, la metto sul fornello, accendo il fuoco e aspetto. Poi si domanda: e se avete già una pentola piena di acqua calda? Il chimico risponde: la metto sul fornello, accendo il fuoco e arriverà all'ebollizione in meno tempo. Il matematico risponde: la vuoto e mi riconduco al caso precedente. 

Un'altra notevole riguardava i numeri primi. Dimostrare che tutti i numeri dispari sono primi. Il matematico: 1 primo, 3 primo, 5 primo, 7 primo, il resto segue per induzione. Il fisico: 1 primo, 3 primo, 5 primo, 7 primo, 9 errore sperimentale, 11 primo. L'ingegnere: 1 primo, 3 primo, 5 primo, 7 primo, 9 primo... (prego gli ingegneri che leggono questo blog di farci una risata sopra).

Nel discorso pubblico odierno no, nessuna differenza, e nessuna differenza tra campi estremamente distanti. Quindi un'astronauta fu perfetta per sponsorizzare le vaccinazione pediatriche e un Nobel per la fisica cadde a fagiolo come testimonial per la quarta dose di di vaccino antiCOVID (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/il-senso-e-la-sfiducia.html). Ma se Parisi è "scienza normale" Astrosamantha è un mammifero di tutt'altra specie. Per me da un certo punto di vista un astronauta non è così diverso da un process engeneer: una persona addestrata a cui fornisci istruzioni da eseguire. Quindi stiamo parlando di scienza o di qualcosa di abbastanza diverso? La seconda, ovviamente. In caso di volo spaziale stiamo parlando di tecnologia (ingegneria) che gli astronauti si limitano ad usare - non l'hanno né progettata né costruita e volendo potrebbero essere definiti glorified pilots, specie considerando che non c'è un traguardo da passare prima degli altri. Ma visto che ormai anche la vecchia, solida ingegneria è diventata scienza ingegneristica... (la sola idea di ingegneri gestionali scienziati è esilarante). In realtà né l'ultima missione della Cristoforetti né la prima terapia CRISP approvata aggiungono qualcosa a quello che sappiamo dell'universo e della vita, il che sarebbe la ragione sociale della scienza (e anche quella della "scienza normale").

Questa sovrapposizione nel discorso pubblico e nei media è funzionale a una specifica narrazione (quella delle "magnifiche sorti e progessive"). Una narrazione che in Italia ha acquisito un ruolo politico preciso in una precisa situazione politica: la crisi di consenso del centrosinistra parlamentare (in realtà un centrocentrodestra) nel nuovo millennio. Quando la deprecata "antipolitica" si condensò nel successo elettorale dei 5 stelle dentro il movimento il fronte del delirio (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/perche-una-rinascita-della-sinistra.html) era una presenza significativa (da Cunial a Barillari etc etc). E quando la questione di un supposto grave "rifiuto vaccinale" balzò sulle prime pagine nel 2016, esplodendo con l'outbreak di morbillo del 2017, la cosa finì in uno sfacciato "scegli la scienza, vota PD". Da lì in poi la confusione lessicale e tra piani di significato è deflagrata, e le deflagrazioni sono processi irreversibili. Si diceva "scienza", ma si parlava del "terzo ladro" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html). Chiaro che all'epoca Isabelle Stengers era irricevibile per i frontisti della "scienza". Eppure la Stengers non è un filosofo qualsiasi, alieno alle discipline scientifiche: per più di 20 anni ha collaborato con Ilya Prigogine (https://en.wikipedia.org/wiki/Ilya_Prigogine). Ma nel "dibattito" la situazione era già precipitata allora: medici scienziati, veterinari scienziati, agrari scienzati, laureati in lingue e gioiellieri debunker scientifici. E parliamo anche di gente che fu scelta per una task force contro le fake news della Presidenza della Camera (Boldrini), gente capace di uscirsene con aberrazioni di questo genere:


Con buona pace di FDA e EMA, al diavolo INDA, EUA e tutto il resto (cioè il processo regolatorio in conformità al quale un nuovo farmaco viene immesso in commercio - e guarda caso il peer reviewing non c'entra una mazza perché con la pubblicazione di un articolo non ha niente a che fare). Da notare per l'ennesima volta l'uso del termine "scienza". In un contesto in cui "scienza" era usato in questo modo da cialtroni senza arte con parte (con alcuni accademici della "scienza anormale" al seguito) solo gli illusi (presente!) potevano pensare di contribuire a una ricalibrazione delle basi del discorso. La "scienza" che intendevano loro funzionava così, a cazzo di cane.

Quello che fu creato, tra debunker, blastatori, divulgatori e tutto il resto era una fiction con labili riferimenti alla realtà. Una fiction spesso di successo, tra l'altro. E occorre dire che la sinistra parlamentare ha colto l'occasione per riempire con questi temi il suo vuoto di argomenti, provando a trarne vantaggio. Perché nel frattempo, parlando di Italia, il budget del Sistema Sanitario Nazionale si ritrovava ai minimi storici, con le dovute conseguenze, e la stessa cosa valeva per scuola e università, altro che magnifiche sorti. E lo spettacolo della "scienza" con i suoi difensori offriva una efficace cortina fumogena, che andava in scena mentre la spesa militare cresceva a scapito della spesa in welfare (https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/26918-rachele-gonnelli-il-cattivo-affare-delle-armi-report-di-greenpeace.html). A questo punto dovrebbe essere chiaro che "le parole sono importanti" (cit.), e in realtà la semantica è funzionale e politica. 

Detto questo, nelle percentuali alte dell'astensione, nelle classi lavoratrici orfane di rappresentanza, nella crisi di legittimazione delle formazioni parlamentari: in questo territorio c'è l'opportunita per un nuovo discorso. Un nuovo discorso pubblico e politico, dove magari la distinzione tra scienza e tecnologia tornerà ad avere un significato.







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