martedì 3 ottobre 2023

IL SENSO E LA SFIDUCIA

Vorrei poter dire che compiango chi trova o prova a trovare il senso di un fenomeno o della propria esistenza nella "scienza". Vorrei ma non posso. Di solito sono soggetti che ritengono la filosofia superata e superflua, per esempio, per tacere d'altro.

Mi rendo conto che chi lo fa lo fa come innumerevoli altri hanno trovato il senso della propria esistenza in un Dio versione vecchio dai capelli bianchi, nel Sol Dell'Avvenire, in Mussolini, in Baffone (addirittura in Matteo Renzi).

Lunga storia... Le discipline scientifiche cercano il modo di spiegare fenomeni e alle volte nascono nel contesto di una rivoluzione tecnologica che le anticipa: la macchina a vapore preesiste a James Watt e alla termodinamica classica (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lontano-dallequilibrio-da-2500-anni.html).

Quanto a fornire un senso a fenomeni e all'esistenza dei singoli... no, questo non è previsto. Se qualcuno lo crede è un poveraccio, uno di quei soggetti che impestano isocial parlando di "scienza" con cognizione di causa nulla. Per costoro "la scienza" è il biblico vitello d'oro. E' lì, è d'oro, si crede in lui. E basta.

Questi individui sono "casi da social", ma  rappresentano anche una certa "cultura" diffusa, distribuita quotidianamente dai grandi media, In realtà pare che questa area si restringa sempre di più, e qualcuno in alto loco lamenta il fatto che "la scienza" stia perdendo credibilità : il Nobel Parisi si chiede come il mondo abbia perso la sua fiducia in scienziati come lui (https://amp-theguardian-com.cdn.ampproject.org/c/s/amp.theguardian.com/commentisfree/2023/sep/25/tiktok-global-crisis-world-trust-scientists-online-attack). 

L'anno scorso, mentre il numero di italiani che si facevano la quarta dose di vaccino antiCovid era basso, Il ministro della Salute mi chiese, come scienziato, di apparire un uno spot di 50 secondi, spiegando perché i soggetti vulnerabili avrebbero dovuto farsi un'altra dose di vaccino. Fu trasmesso in TV centinaia di volte. Come risultato ricevetti molte email in cui mi si attacava; su Twitter e Facebook fui accusato (a sproposito) di essere nel taschino di Big Pharma.

Le dinamiche de isocial quelle sono, e Parisi dovrebbe saperlo: online sembrano una folla immensa, nelle urne fanno regolarmente zerovirgola. E ovviamente Parisi al soldo di Big Pharma è cosa che fa ridere i polli. Però...

... però un Nobel per la fisica che fa uno spot di politica sanitaria è cosa che stride un bel po', almeno per me. Poi chiaramente il Ministero, nella sua infinita idiozia, ha evidentemente pensato che essendo la quarta dose "scienza" e Parisi un Nobel lo spot era un'ottima idea. Ovviamente quello spot non risollevò i numeri della quarta dose e Parisi s'è beccato una secchiata di odio social. Pare che sia stato quello a fargli riflettere sul problema, e la conclusione è:

E' anche importante che noi scienziati non parliamo solo dei nostri successi ma anche dei nostri sbagli e delle nostri dubbi e delle nostre esitazioni. Spesso non c'è traccia, nel discorso scientifico della fatica del processo scientificoe dei dubbi che lo accompagnano. Se gli scienziati vengono visti come parte dell'èlite forse il primo passo nel ripristino della fiducia è una dose di modestia - per dimostrare che siamo umani quanto quelli che di noi non si fidano.

Belle parole, vero? Purtroppo Parisi si scorda di tutte le volte che quanto a COVID si è accodato alle previsioni della maggioranza, cannandole quindi  con una perfetta regolarità. Magari avrebbe potuto cominciare da lì, da quante volte ha sbagliato invece che dall'unica volta in cui ci ha beccato. Guarda caso non lo ha fatto. So much for accountability, so much for restored trust. 

Un possibile contributo alla risoluzione del problema sarebbe una massiccia smobilitazione dalle posizioni occupate nei media da ufficiali e marmittoni de "la scienza", ma figurati se mollano l'osso. Una volta un lettore mi chiese cosa ne pensavo dell'attività online di "un mio collega": gli risposi che non era un mio collega, perché io non lavoro nello spettacolo né ci ho mai lavorato.



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...