mercoledì 31 agosto 2022

LA PERCENTUALE CHE NON C'E' - by Starbuck

 

A breve ripartirà la scuola in Italia. Come? Senza mascherine, senza controllo della Temperatura e senza DAD. Incredibile, vero? Perché a leggere i titoli dei giornali sembra che ci sia ancora da affrontare notti insonni con l'ansia di "come" riprenderà la scuola.
Dopo la fugace battaglia estiva tra "areazione meccanizzata delle aule" versu "rientro in aula con la mascherina", il MIUR e le vari circolari hanno deciso che si ripartirà senza nulla di tutto questo. In questo contesto balza però agli occhi il titolo del Sole 24ore che allude ad un presunto "ritardo" nelle vaccinazioni anticovid dei ragazzi in età scolare ( https://www.ilsole24ore.com/.../scuola-28-milioni... ). Di primo acchito verrebbe da chiederesi "ritardo rispetto a ...cosa esattamente?". Prima ancora di entrare nel dettaglio dell'articolo vado a sbiriciare nelle percentuali di vaccinazioni per fascia di età dello stato elvetico. Surprise surprise... ma vi lascio in sospeso per fare prima un breve riassunto della situazione oltre confine (che conta circa 70.000 frontalieri con l'Italia) cessazione di ogni quarantena da Covid a metà febbraio, mascherina abbandonata sui mezzi pubblici ad inizio aprile, i bambini sotto i 12 anni non hanno mai avuto obbligo di indossare la mascherina in nessun posto, neanche a scuola, fatta eccezione per un paio di settimane a gennaio 2022. In Svizzera il discorso covid si è chiuso tempo fa, quindi, con l'abbandono della campagna per la terza dose e con un laconico invito a scaricarsi i certificati (che servivano per recarsi all'estero), perché le applicazioni covid-pass cominciavano a cessare i loro servizi. Su come riprenderà la scuola in terra rossocrociata (in realtà è già ripresa quasi ovunque per ogni ordine e grado) , trovo in rete un solo riferimento dell'università USI ( https://www.usi.ch/it/universita/info/relint/coronavirus ) dove si specifica che "l'anno accademico 2022-23 prenderà il via normalmente. [...] Le attività di tracciamento sono sospese.". Il DECS (equivalente del MIUR in canton Ticino) non specifica nessuna azione in caso di "recrudescenza covid": le azioni che si trovano a scartabellare sono in riferimento agli anni scolastici passati (https://www4.ti.ch/.../informazioni-per-docenti-e-famiglie/ ) Perche'? Perche' le attivita' di tracciamento sono sospese...
Quindi che percentuali hanno di vaccinazione in Svizzera per poloazione scolastica? oltre il fatidico 95%? non esattamente (https://www.covid19.admin.ch/it/vaccination/persons...). Riferito ad "almeno una dose", troviamo piuttosto un 51% fascia 10-19 e (rullone di tamburi) 3.6% nella fascia 0-9. Ok, per 0-5 non esiste vaccino approvato, ma lo capite bene che le percentuali di popolazione scolastica vaccinata in Svizzera è di gran lunga inferiore a quella italiana, right?
E allora perché il titolo del Sole24ore, perché questa ossessione per la vaccinazione COVID, per la "mascherina educativa" in fasce di popolazione così giovani?
Perché si è cosiì restii in Italia al dire addio ai mille controlli COVID, alla mascherina in ambito scolastico, quando ormai altrove il capitolo è superato, sepolto, declassato, chiuso?
E' davvero quella italiana la miglior gestione possibile?

sabato 27 agosto 2022

NON SI RENDONO CONTO



Incredibile genialata della comunicazione di massa far dimenticare l'esistenza del capitalsmo a stretto giro dopo la peggiore crisi economica di questo secolo (quella dei subprime, che generò quella dei debiti sovrani), le cui responsabilità erano sotto gli occhi di tutti (le grandi banche USA e globali).
La rimozione è stata totale, tanto che la responsabilità della crisi climatica è stata immediatamente attribuita all'uomo occidentale, o all'uomo tout court.
Quindi l'operaio siderurgico in mobilità, ristrutturato, esodato poteva almeno in parte tirare un sospiro di sollievo: smetteva di essere corresponsabile, non percependo più lo stipendio da un'undustria energivora e ad alte emissioni (ma continuava ad essere un occidentale, e questa colpa è incancellabile).
Poco conta il fatto che quello che lui smetteva di produrre veniva prodotto altrove e con maggior impatto ambientale (chi è il maggior esportatore mondiale di acciaio?).
In occidente globalizzazione ha voluto dire offshorig: trasferimento delle produzioni in paesi a più basso costo (e con vincoli ambientali inferiori o inesistenti).
In questo processo c'è chi ha guadagnato molto (pochi) scaricando le perdite sui molti, in primis sotto forma di costi sociali (abbassamento di livello occupazionale e di reddito in gran parte dell'occidente, accresciute emissioni di gas serra https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/04/la-produzione-mondiale-di-co2-questione.html ). Il primo passaggio nella rimozione della responsabilità del processo è stato, concettualmente, un grande classico. Nei tempi scellerati il refluo inquinante veniva diluito, in modo da renderlo invisibile o quasi. In questo caso è stata la responsabilità ad essere diluita, con il fantastico luogo comune delle quote CO2 pro capite (e in troppi si sono immediatamente scordati che è la somma a fare il totale https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/pfbid0NWBfY1UzPLBuDTrzHn9THq1zJr8hR2vBE6SC1xv1Ms3buYtWyuXBT28wtMmNNX1ml )
Che al redde rationem qualcuno si dimentichi dei pochi che hanno incassato profitti favolosi e continuano a gestire il circo, scaricando le responsabilità sul poveraccio con l'auto euro 2, per di più colpevole di acquistare low cost made in China, beh, è un capolavoro di propaganda.Complimenti vivissimi.
Il tutto per assicurarsi che le cose vadano come sempre sono andate e che, in occasione dell'ennesima crisi, il conto venga presentato ancora una volta ai soliti noti. Come si può notare il problema "chi paga", vivo e dibattuto, ha una soluzione a portata di mano.
 

 

 

venerdì 26 agosto 2022

IL MERCATO, IL LAVORO, IL PUBBLICO (ALTROVE)




Probitas laudatur et alget, scriveva Giovenale secoli fa. E per il libero mercato stessa cosa. In tanti lo predicano, tutti (specie quelli che lo predicano) se ne tengono alla larga.
Fatto curioso, ho visto più denaro pubblico nell'industria privata in un anno di quanto ne abbia visto nei precedenti dieci in Italia. Senza discutere della bontà di questi interventi, cioè della qualità di quello che vanno a finanziare, rispondevano a criteri del tutto generali: intervenire in settori ritenuti strategici mantenendo in loco gli high skilled workers (i famigerati "cervelli", nella versione italiana). E attirandone altri dall'estero.
A questo proposito vorrei ripetere una considerazione già fatta per UK: tutti si sono stracciati le vesti lamendando il rischio che correvano i "cervelli" expat. Dopo qualche mese invece anche le aziende piccole operanti in campo tecnologico avevano la visa sponsorship license (e lo stipendio lordo che offrivano per le posizioni junior era sopra le 25.600 GBP - il minimo per ottenere un visto secondo le nuove leggi). Quindi camerieri e barman no, high skilled workers STEM sì, come no, accolti a braccia aperte. E in giro per il nord Europa ci sono criteri simili, se non per escludere il lavoro poco qualificato per attirare gli high skilled workers.
Se ci pensate queste sono le fondamenta di una politica industriale. Chi ce l'ha, chi no.
Fin dall'inizio, fin dal mio primo lavoro, ho trovato le posizioni che ho avuto con le regole più pure del libero mercato. Il che significa non solo niente concorsi (che sono un'altra cosa) ma anche niente raccomandazioni, niente amici o amici degli amici o amici degli amici degli amici (chissà come verrebbero valutati sul mercato internazionale i curriculum di certa gente in giro qua sopra). In più di vent'anni di zone industriali ho vissuto quel che avevo letto e sentito dire: il settore chimico farmaceutico è ciclico, per quanto meno di altri. Oggi sono dove sono perché è lì che girano i soldi (i soldi "veri") che alimentano la macchina dello sviluppo farmaceutico. E sono anche soldi pubblici (che rientreranno nelle pubbliche casse sotto forma di gettito fiscale).
PS: il ciclo positivo si sta facendo sentire anche in Italia. Ma guardata da fuori questa ricaduta positiva suscita un sorriso amaro per le sue risicatissime dimensioni.

 

mercoledì 24 agosto 2022

PIU' LE COSE CAMBIANO...




A costo di annoiarvi ribadirò ancora una volta l'importanza che per me ha avuto Douglas Hofstadter.
Prima che con Goedel, Erschel, Bach con i suoi Temi Metamagici, apparsi per anni su Scientific American e in Italia su Le Scienze - potete pure evocare parabole discendenti, e non è che con New Scientist le cose siano andate diversamente. Ai tempi, tra fine anni settanta e primi ottanta trattò spesso il Dilemma del Prigioniero.
Chi non lo conosce capirà più avanti perché al tempo Hofstadter lo trovasse un argomento non solo affascinante, ma di capitale importanza.
Il Dilemma del Prigioniero (https://it.wikipedia.org/wiki/Dilemma_del_prigioniero) è un problema della teoria dei giochi in cui la soluzione
più vantaggiosa per entrambi i giocatori è la cooperazione (tace, tace) che però non costituisce un punto di equilibrio.
Si prevede che la soluzione finale sia sempre quella in cui uno dei due tradisce l'altro.
E ora veniamo a un brano di Hofstadter del 1983:
Sulla piccola scala siamo costantemente davanti a dilemmi come quello del Prigioniero,
dove l'interesse personale è in conflitto con il bene collettivo. Per una qualsiasi coppia di persone il dilemma è virtualmente identico. Quale sarebbe un comportamento sano in tali situazioni?
Perché sia veramente sano l'elemento chiave è ognuno dei due individui sia capace di riconoscere che il dilemma è simmetrico
e che gli altri soggeti che lo affrontano hanno le sue stesse capacità di farlo.
Tali coppie di individui che coopereranno tra loro superando le tentazioni del puro egoismo non sono semplicemente razionali:
sono super-razionali, o in breve sani di mente.
Ma ci sono dilemmi e "ego" anche a un livello sovraindividuale.
Viviamo in un mondo riempito di opposti sistemi di credenze così simili da essere interscambiabili, eppure chi vi aderisce è incapace di vedere tale simmetria.
Questa descrizione non applica solo alla miriade di piccoli conflitti nel mondo, ma anche alla colossale oppisizione di blocchi tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Eppure il riconoscimento della simmetria - in breve la sanità mentale - non è ancora arrivato.
Che ha fatto una specie intelligente come la nostra per infilarsi in questo orribile dilemma? Cosa può fare per uscirne?
Siamo tutti impotenti mentre guardiamo il dispiegarsi di questo spettacolo o la risposta è, per ognuno di noi, nel riconoscimento della nostra propria specificità e in piccoli passi a livello individuale verso l'equilibrio mentale?

 

lunedì 22 agosto 2022

IL VERO SCOPO DEI FACT CHECKERS

 

1.EXPERIMENTAL REPORT
 
Ripeto: mediamente un post di questa pagina raggiunge(va) in poche ore circa 3000 persone, 1/5 dei follower. Era l'andamento fisiologico. Meno fisiologico quando si scende a 1500, ridicolo quando si scende sotto 1000. E quella che vedete nell'immagine è la fotografia dello stato delle cose di oggi per quel che riguarda questa pagina. Le regole del gioco di oggi sono queste.

Discussione
E' abbastanza facile capire quando si viene shadowbannati su facebook, Che la cosa avvenga dopo aver postato Endopints è alquanto grottesco (per non dire assolutamente ridicolo). Verrebbe da dire che non è una novità, che riguardo a CS si è visto di peggio eccetera eccetera. Un'evoluzione demenziale degli algoritmi? Molto probabile. Sia quello o sia altro, ricordatevi di quando i social network erano assunti a parametri di libertà di espressione: twtter in Iran, il biasimo sulle politiche cinesi di censura di fb e affini.
Verrebbe da dire che la finestra di libertà di espressione era puramente strumentale. Ed oggi non lo è più. E sarebbe il caso di chiedersi per quale ragione non lo sia più proprio ora. Sarebbe, condizionale.
Che una pagina fb come CS e quello che cita sia categorizzabile come "not compliant" e quindi soggetta alle misure del caso fa ribaltare dalle risate, anche se tutto questo fosse semplicemente il frutto di una politica commerciale della piattaforma.
Già, perché un tempo esistevano per le pagine i vecchi, solidi "Publishing Tools". Ora invece il gestore dei contenuti è la "Meta Business Suite". Quando hanno definitivamente eliminato il vecchio sistema per puro miracolo sono riusciti a migrare i contenuti senza perdere niente. Ieri ci hanno rimesso le mani e la metà delle bozze sono sparite. In quanto "pagina potenzialmente in grado di raggiungere un gran numero di persone" all'amministratore vengono proposti in continuazione strumenti per pubblicizzare la pagina e strumenti per monetizzarne in contenuto. In breve la piattaforma, che notoriamente monetizza in ogni modo i dati degli utenti, pare che non sia soddisfatta dal livello di entrate garantito dalle pagine (ancora una volta) e sta dando un giro di vite (ancora una volta). E queste sono le regole che passa il convento.
Anyway I don't give a shit about it. It's simply out of curiosity.
 
2. IPOTESI DI LAVORO
https://www.panorama.it/.../open-fact-checker-facebook...

Forse qualcuno si è perso l'esperimento di sabato scorso (https://www.facebook.com/chimicoscettico.blogspot/posts/pfbid02Fnr1TACNkx8Qf8TK9JiMuA36H4d1PKAodDZRoZTVd1Nj9QEwWhbtkUgqgMmu1zaKl). Questo articolo di Panorama al riguardo è significativo: un grande potere quello che è stato dato in mano ai fact-checkers "indipendenti", "Rendiamo i contributi con disinformazione visibili a meno persone". Andate oltre alle etichette "falso", "parzialmente falso" e "alterato" e troverete l'ultima incarnazione, piuttosto subdola, di una politica le cui velleità erano chiarissime ad alcuni appena si è dato rilievo al debunking, ai discorsi sulla post-verità, al fact-checking.
La velleità di ridurre il dibattito pubblico a un infantile gioco di guardie e ladri, i fact checker da una parte, i complottari (novax, terrapiattisti, putiniani etc) dall'altra.
Per quello che riguarda nello specifico la comunicazione scientifica il gioco è sempre stato quello: gente mediamente incompetente che debunkava questo o quello per orientare l'opinione di quanti non avevano i mezzi per giudicare la fondatezza di quel che leggevano (mi viene da pensare a quello "I farmaci si approvano con articolo peer reviewed", o a quanti nei tempi caldi della guerra in Siria rilanciarono i "gas gelatinosi" di Saviano e via dicendo). In breve la stragrande maggioranza dell'azione dei controllori della verità va sempre dalla stessa parte, che è la parte della mano che impugna il bastone.
In un quadro del genere vi renderete conto che il complottaro, l'antivaccinista il putiniano sfegatato e il terrapiattista sono indispensabili e strumentali - senza di loro gli 80 fact checker italici fatturerebbero un po' poco e, in ultima analisi, non avrebbero tutte queste ragioni di esistere. Perché dovessero andare a controllare sistematicamente i "fatti" che vanno per la maggiore sui media italiani sparirebbero in un amen dalla circolazione.

domenica 21 agosto 2022

PAXLOVID, RESISTENZE: NON SAPPIAMO QUANDO, MA SAPPIAMO DOVE

 

https://endpts.com/use-of-pfizers-covid-19-antiviral.../


A Pfizer la soddisfazione per le vendite di Paxlovid ha come controaltare la preoccupazione per l'insorgere di resistenze al farmaco. Resistenze che, bene ribadirlo, al momento si vedono soltanto nei laboratori e non nel vasto mondo.
Che l'uso di un agente antiinfettivo sia limitato nel tempo dall'insorgere delle resistenze è qualcosa che ormai dovrebbero sapere anche i sassi. L'avvento degli antibiotici betalattamici (penicillina) fu immediatamente accompagnato dalla comparsa di ceppi batterici resistenti. E un'intera categoria di antivirali antiinfluenzali (le amantadine) diventò obsoleta in poco più di dieci anni.
Ma ci sono casi in cui l'insorgere delle resistenze è molto, molto più lento, per esempio quello degli antiretrovirali. Fin dagli anni 90 si combinarono inibitori di proteasi e inibitori di RdRp (poi sono arrivati gli inibitori di integrasi), e l'insorgere di resistenze è stato lento e gestibile (perché la ricerca farmaceutica ha sviluppato e continua a sviluppare diversi principi attivi alternativi che possono sostituire quelli diventati inutili a causa delle resistenze).
Nel caso dell'epatite C, poi, di resistenze significative ancora non se ne sono viste (e anche qua si combinano farmaci che hanno per bersaglio proteine virali diverse).
Con SARS-COV-2 le cose sono un poco più complicate: le mutazioni del virus sono veloci e riguardano principalmente proteine strutturali (la Spike), fatto che ha velocemente messo fuori gioco i farmaci che le avevano per bersaglio (anticorpi monoclonali, e questo non vuol dire che prima della comparsa delle mutazioni non avessero un loro ruolo). Paxlovid invece è un inibitore della proteasi OCL3 del virus, proteina che nel virus wild muta assai poco (praticamente identica a quella di SARS-COV). Ma con un uso massiccio di un solo tipo di farmaco si sa che prima o poi le resistenze si faranno vedere. E per questo a Pfizer stanno valutando altri agenti con differenti meccanismi di azione da usare in combinazione con Paxlovid.
Dicevo che le resistenze compariranno, prima o poi: quando non lo sappiamo, ma sappiamo dove, negli USA, dove il farmaco è stato usato molto (e magari anche molto a sproposito).
In Europa no, perché nel vecchio continente paxlovid è stato usato molto poco. E in particolare pare che in Italia, durante l'ondata estiva, non sia stato usato quasi per niente.

venerdì 19 agosto 2022

RIDICOLO


E' abbastanza facile capire quando si viene shadowbannati su facebook, Che la cosa avvenga dopo aver postato OPRD, BMJ e Endopints è alquanto grottesco (per non dire assolutamente ridicolo). Verrebbe da dire che non è una novità, che riguardo a CS si è visto di peggio eccetera eccetera. Un'evoluzione demenziale degli algoritmi? Molto probabile. Sia quello o sia altro, ricordatevi di quando i social network erano assunti a paramentri di libertà di espressione: twtter in Iran, il biasimo sulle politiche cinesi di censura di fb e affini.

Verrebbe da dire che la finestra di libertà di espressione era puramente strumentale. Ed oggi non lo è più. E sarebbe il caso di chiedersi per quale ragione non lo sia più proprio ora. Sarebbe, condizionale.

Che una pagina fb come CS e quello che cita sia categorizzabile come "not compliant" e quindi soggetta alle misure del caso fa ribaltare dalle risate.

Anyway I don't give a shit about it. It's simply out of curiosity.

martedì 16 agosto 2022

EQUIVOCI DI LUNGA DATA


Se c'è una cosa che amministrare una pagina come questa è capace di fare è esporti a una marea di r... ops, soggetti che provengono da formazioni ed esperienze diverse dalla tua e che pensano di essere scienza o di parlare a nome delle scienza e simili.
Scorrendo gli archivi della pagina ne ritrovo uno, amministratore di pagina "scientifica" . Ebbe a liquidare chi fa il chimico di processo come "tecnico", perché si sa, l'industria chimico farmacutica mondiale va avanti a periti, mica niente di più.
Per dire che l'ignoranza settaria e supponente era ed è comune ad entrambe le bolle gemelle, gli schieramenti "pro" e "anti" - e che la chimica (anche) di processo forse non si era mai affacciata sui social italiani, prima di questa pagina.
Questo stralcio di un vecchio editoriale su Organic Process Research and Development (2007) è significativo per più di un verso.
"La chimica di processo abbraccia un vasto insieme di differenti discipline che includono elementi di sintesi chimica, chimica analitica e ingegneria chimica; a volte include elementi di statistica (ottimizzazioni con Design Of Experiments - che secondo una scienziatona ona ona era roba da primo anno di Chimica, NdCS) che di farmaceutica (studi sul polimorfismo)".
OPRD ha un impact factor ridicolo, ma è LA rivista del settore (della serie, quanto pesano in assoluto gli IF). E si ritrovava a ribadire che una sintesi e un processo sono cose diverse.
In venti anni e passa di gente che avendo in mano una sistesi diceva di avere un processo ne ho vista fin troppa. E questa differenza sfuggiva anche a tutti quegli accademici che provavano a sottoporre un articolo alla rivista e che se lo vedevano respinto. E non capivano il motivo, perché secondo loro la loro sintesi era degna di nota.
La chimica di processo può essere molto più eccitante o molto più noiosa della chimica medicinale: dipende da come funziona il vostro cervello. Come diceva uno, un buon processo è un processo noioso: uno di quelli che non richiede la costante attenzione dell'operatore, che non deve essere necessariamente "governato" dall'esperienza e dal know how. Il problema è come arrivarci, a un processo "noioso". Ma secondo alcuni, che l'hanno sempre saputa lunga, molto più di Trevor Laird, autore di questo editoriale, non ci vuole granché, è roba da periti o giù di lì, non è questione né di scienze né di ricerca. Mentre i veri scienziati erano quelli i cui articoli venivano respinti (ingiustizia!).
Il link all'articolo nei commenti.

 

sabato 13 agosto 2022

PRIMA IL PIANETA, POI VOI (FORSE)

 



Magari qualcuno non se lo ricorda, ma un paio di anni fa Qoelet (L'Ecclesiaste) faceva scandalo: "C'è un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci" a molti orecchi suonava osceno.
Suonava osceno perché era un abominio in un tempo in cui l'unico messaggio accettabile era " Attenti, potreste morire". In realtà, come poi si è visto, dei decessi *PER* COVID non è che interessasse granché. L'urgenza era la salvaguardia del sistema sanitario, passato definitivamente da struttura di servizio a bene in sé, avulso dalla sua funzione, da mezzo a fine.
Oggi questa traslazione di senso, dopo due anni e mezzo di emergenza, è dilagata. Ci sono messagi e narrazioni che per chi li veicola sono buoni in sé (riassunto brutale: morirete tutti).
Piccolo particolare: la maggioranza dei cittadini europei di queste cose se ne strafrega e preferisce vivere prima di morire, invece di essere semimorti in attesa del passaggio definitivo (chiamateli scemi...).
Ma, da emergenza ad emergenza, come potete notare ormai qualcuno ci ha fatto la bocca. Next step: la risonanza urgente è rimandata a data da destinarsi. Per la salvezza del pianeta.

giovedì 11 agosto 2022

L'ITALIA ERA ANCORA VIVA (ALLORA...)

 

https://www.youtube.com/watch?v=kgpxvjw0-Nk
Più o meno ai tempi mi chiesero "Immunoglobuline?" "No grazie" "Firma la liberatoria?" "Nessun problema"

Ero quell'Italia che non ci stava. Dopo circa 30 anni ho preferito schiodare.
Notare che un "problemino" sanitario si poneva anche allora ("al tuo plasma dico no" "ti devo una piza, ce l'ho nella panza"). 
 
Il resto pare oggi sparito, lasciando solo il "problemino" o giù di lì. Sono sicuro che molti direttamente coinvolti diranno "NO, noi cerchiamo di..., anzi, facciamo, ogni giorno". E ne sono sicuro. Ma se alzaste gli occhi da quel che dovete fare e vi assorbe al 110%, dovreste notare il motivo per cui molti vostri colleghi mollano tutto e se ne vanno.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...