Se c'è una cosa che amministrare una pagina come questa è capace di fare è esporti a una marea di r... ops, soggetti che provengono da formazioni ed esperienze diverse dalla tua e che pensano di essere scienza o di parlare a nome delle scienza e simili.
Scorrendo gli archivi della pagina ne ritrovo uno, amministratore di pagina "scientifica" . Ebbe a liquidare chi fa il chimico di processo come "tecnico", perché si sa, l'industria chimico farmacutica mondiale va avanti a periti, mica niente di più.
Per dire che l'ignoranza settaria e supponente era ed è comune ad entrambe le bolle gemelle, gli schieramenti "pro" e "anti" - e che la chimica (anche) di processo forse non si era mai affacciata sui social italiani, prima di questa pagina.
Questo stralcio di un vecchio editoriale su Organic Process Research and Development (2007) è significativo per più di un verso.
"La chimica di processo abbraccia un vasto insieme di differenti discipline che includono elementi di sintesi chimica, chimica analitica e ingegneria chimica; a volte include elementi di statistica (ottimizzazioni con Design Of Experiments - che secondo una scienziatona ona ona era roba da primo anno di Chimica, NdCS) che di farmaceutica (studi sul polimorfismo)".
OPRD ha un impact factor ridicolo, ma è LA rivista del settore (della serie, quanto pesano in assoluto gli IF). E si ritrovava a ribadire che una sintesi e un processo sono cose diverse.
In venti anni e passa di gente che avendo in mano una sistesi diceva di avere un processo ne ho vista fin troppa. E questa differenza sfuggiva anche a tutti quegli accademici che provavano a sottoporre un articolo alla rivista e che se lo vedevano respinto. E non capivano il motivo, perché secondo loro la loro sintesi era degna di nota.
La chimica di processo può essere molto più eccitante o molto più noiosa della chimica medicinale: dipende da come funziona il vostro cervello. Come diceva uno, un buon processo è un processo noioso: uno di quelli che non richiede la costante attenzione dell'operatore, che non deve essere necessariamente "governato" dall'esperienza e dal know how. Il problema è come arrivarci, a un processo "noioso". Ma secondo alcuni, che l'hanno sempre saputa lunga, molto più di Trevor Laird, autore di questo editoriale, non ci vuole granché, è roba da periti o giù di lì, non è questione né di scienze né di ricerca. Mentre i veri scienziati erano quelli i cui articoli venivano respinti (ingiustizia!).
Il link all'articolo nei commenti.
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