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mercoledì 23 aprile 2025

CRITICA, RAGIONE E RICORDO: UN REQUIEM PER IL GIORNALISMO

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/19/critica-della-ragione-pandemica-tinari-giornalismo/7957844/

L'agonia della democrazia italiana è alimentata da politiche emergenziali che si susseguono senza soluzione di continuità. Una politica emergenziale ha bisogno di un'apparato propagandistico che la maggioranza del giornalismo è sempre stata pronta a fornire. L'impressione è che neanche ci fosse bisogno di chiederglielo.

Lasciando da parte considerazioni usurate e facili da pervertire ("La storia serve a non ripetere gli stessi errori", "La qualità dell'informazione determina la qualità di una democrazia") vorrei solo ricordare che prima della crisi pandemica, ormai quasi dieci anni fa, un tweet di Roberto Burioni o uno di Walter Ricciardi bastava a fare una notizia, così come trenta anni fa un entomologo era diventato l'esperto di OGM per eccellenza. Più che nel cercare le fonti il giornalismo italiano ha una lunga storia nel crearsele su misura, conformi all'hype del momento. E' il meccanismo di creazione dei "competenti" nel sistema mediatico italiano - ed in automatico chi non si allinea all'hype, indipendentemente dalle sue qualifiche, per magia diventa "non competente". Le eccezioni sono rare.

In ragione di tutto ciò, dall'esterno, non stupise che il lavoro di Serena Tinari sui metodi del giornalismo di inchiesta in materia di sanità sia caduto nel nulla: semplicemente non funzionale alla missione della maggioranza del giornalismo che non è informare, ma orientare la pubblica opinione, esattamente come il fact-checking a cui lo stesso giornalismo si è rivolto. 

Di seguito riporto alcuni passi salienti del contributo di Serena Tinari a Critica della Ragione Pandemica, reperibile qui:

Un’ondata inarrestabile. Un esercito di reporter che alla velocità della luce si sono improvvisati esperti in epidemiologia delle malattie infettive, nello sviluppo, approvazione, efficacia e sicurezza di farmaci e vaccini. Tutti diventati esperti in statistica da un giorno all’altro, capaci di interpretare disegni e risultati di trial clinici, consapevoli della pervasività dei conflitti d’interesse nella medicina.
È possibile acquisire una specializzazione in un batter d’occhio, tanto più sotto la pressione di un clima generalizzato di panico? No. E tre anni di copertura mediatica lo dimostrano...

Partivamo da un presupposto: la copertura mediatica della medicina e della salute pubblica riproduce schemi sempre uguali. Ci sono le “news”, semplici copia-incolla dei comunicati stampa, notizie trionfali che celebrano presunti miracoli medici (che chi è del mestiere sa essere rari).
E poi ci sono i “giornalisti scientifici”, che traducono i comunicati di governi, aziende e università in linguaggio comprensibile alle masse. Manca cronicamente la prospettiva e il vaglio critico, soprattutto sull’attendibilità delle affermazioni degli “esperti”. Pensavamo: se trasmettiamo strumenti ai colleghi, lavoreranno meglio. Ci sbagliavamo. Anni di impegno non hanno prodotto risultati...

Possiamo trarre una conclusione: tre anni di crisi si sono trasformati nel requiem del giornalismo: la missione di raccontare una storia dopo averla verificata. Il dovere di confrontare fonti diverse. La necessità di porre domande scomode a chi governa e a chi dalla crisi trae vantaggio...

Il COVID è stato per lo più raccontato da cronisti politici e generalisti, che hanno continuato a “copiare e incollare” dichiarazioni di governo e industria.
Si è diffuso un tragico equivoco: i miei colleghi si sono sentiti investiti di ruoli che non spettano al giornalismo.
Come invocare maggiori restrizioni (“non servirebbe un lockdown in più?”), e farsi megafoni e stenografi di autorità, presunti esperti e aziende farmaceutiche...

L’era COVID ha lasciato il giornalismo con le ossa rotte: da Quarto Potere a porta-microfono.
I comunicati stampa delle aziende in prima pagina, gli amministratori delegati chiamati a pontificare su complesse politiche sanitarie. Verifica? Nessuna...

E mentre molti colleghi amplificavano le conferenze stampa del governo, i “fact-checker” si occupavano del resto.
Come se analisi, prove e verifiche non fossero il sale del giornalismo, a queste figure stravaganti è stato delegato il compito di certificare la Verità.
Nel culto dell’esperto in camice bianco, è nato il ministero orwelliano della “Scienza Vera”...

Un inquietante miscuglio di giornalisti scientifici ed esperti improvvisati, il mondo dei fact-checker pandemici ha visto la collaborazione di governi, ONG, star del giornalismo investigativo, servizi segreti e social media.
Infiniti sono i disastri causati da questa macchina della propaganda che ha creato, gestito e governato la crisi.
Appoggiati dai fact-checker, i giornalisti sono caduti in trappole orchestrate dagli uffici stampa di aziende e governi...

Il vecchio vizio di trovare formule accattivanti è stato fatale al giornalismo, e ha generato mostri: “no vax”, “no mask”, “negazionista”.
Neologismi che hanno diviso la società e sono stati affibbiati anche ad accademici di fama.
Persone riconosciute dalle agenzie regolatorie come danneggiate dai vaccini, etichettate come “no vax”...

Da missione di servizio pubblico, il giornalismo si è trasformato in una macchina infernale per manipolare le masse, alimentando l’odio verso il prossimo.
Tra le creature inquietanti del giornalismo pandemico ci sono i disobbedienti, a cui si possono togliere i diritti fondamentali.
Giornalismo come braccio armato del potere, che demonizza chi fa domande o dissente...

Giornalisti trasformati in censori, giudici, esecutori di sentenze.
Il giornalismo porta a casa da questa esperienza un corteo di errori. Alcuni clamorosi, molti imbarazzanti.
La crisi dei media ne esce aggravata, perché la sfiducia verso un giornalismo che tradisce la propria missione è inevitabile.



martedì 18 marzo 2025

LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEL COVID19


Ricordiamoci di quanto un sistema sanitario definaniziato a morte non potesse reggere all'urto,

Ricordiamoci di chi a febbraio 2020 invitava ad andare a mangiare involtini dal cinese.

Ricordiamoci di come il primo caso a Codogno fu segnalato da un medico contravvenendo al protocollo

Ricordiamoci di come siano state avversate tutte le misure farmacologiche di riduzione del danno (remdesivir, mAb anticovid, rixolitinib, antiinfiammatorii, quando aveva senso usarli ).

Ricordiamoci di chi somministrò lopinavir a vuoto, meravigliandosi degli ovvi risultati nulli.

Ricordiamoci dei pandemiofili a perdere, quelli del new normal.

Ricordiamoci della miglior gestione.

Ricordiamoci di chi, dopo aver ripetuto alla nausea "ancora a parlare di COVID?" oggi commemora.

 

Ricordiamocene bene, perché al prossimo giro quando sarà (non domani né dopomani), vedremo lo stesso film o uno molto peggiore.

 

domenica 1 settembre 2024

DI PLASMA IPERIMMUNE, CURE, SPONDE POLITICHE E TRAGEDIE PERSONALI

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/29/covid-e-plasma-iperimmune-alcune-intuizioni-di-de-donno-nel-tempo-si-sono-rivelate-corrette/7670991/

C'è una cosa da premettere: in quella prima metà del 2020 chi somministrava lopinavir a fiumi aveva torto marcio, mentre i tentativi con il plasma detto "iperimmune" davano ragione a De Donno. Allora, in quella finestra temporale

Dopodiché vorrei precisare diverse cose e l'elenco è abbastanza lungo.

La prima riguarda il discorso "cura": il dettato della comunicazione nella pandemia dice "la cura non esiste". Ok, quindi non esistono cure anche per la maggior parte dei tumori - però gli avanzamenti terapeutici sono stati pazzeschi, negli ultimi 25 anni, e la diagnosi di diversi tumori non è più una sentenza di morte, oggi (in teoria, parlando di Italia, e altrove, per chi non si può pagare le terapie). E riguardo a COVID19, gia nella prima metà del 2020 strumenti terapeutici per la riduzione del danno sono stati velocemente individuati, poi se ne è limitato e irreggimentato l'uso solo e unicamente quando prefiguravano un costo (anticorpi anti IL6R, inibitori JAK, remdesivir), mentre per il desametasone, altro strumento di contenimento del danno (modesto, se usato da solo), nessun problema. La stessa cosa vale per gli anticorpi monoclonali anticovid nella finestra temporale in cui potevano funzionare e hanno funzionato (alcuni di più altri di meno, non c'erano solo quelli Eli Lilly). Tra l'altro stiamo parlando di indirizzi italiani completamente diversi da quel che accadeva altrove. In USA ogni strumento utile e scientificamente sensato, incluso il plasma iperimmune, all'epoca fu usato ogni volta che si era in condizioni di farlo (a carico del sistema federale) e in assenza di alternative migliori. Non che il plasma non avesse problemi: raccolta, conservazione, titoli anticorpali non uniformi. Ma in assenza di strumenti migliori, e di nuovo, in quella finestra temporale...

Chi ha paragonato il plasma iperimmune alla"terapia" Di Bella e a Stamina è stato semplicemente inqualificabile. Ricordiamo che FDA diede l'ok all'uso del plasma in chiave emergenziale, e che le posizioni espresse da esponenti della medicina italiana riguardo le approvazioni FDA del 2020 ("Voluta da Trump! Non funziona!") erano espressioni di pura faziosità ideologica. Per i risultati dell'ultima metaanalisi rimando all'articolo di Sara Gandini linkato in testa a questo post, e ripeto per l'ennesima volta che tutte le mie considerazioni rigurdano un periodo specifico, il 2020 . Nonostante tutto questo quando la vicenda umana di De Donno giunse al suo tragico termine in prima serata gli furono dedicati epitaffi altrettanto inqualificabili, come questo.  


De Donno non era il Principal Investigator dello studio sul plasma iperimmune: il Principal Investigator era il Dott. Massimo Franchini. Perché Franchini è rimasto fuori da ogni polemica? Perché ai tempi tenne un profilo estremamente basso. Ma nel 2022 si è sentito in dovere di raddrizzare le storture di una narrazione deviante, distorta e avvelenata.

https://www.gazzettadimantova.it/territorio-mantovano/noi-salvati-dalla-plasmaterapia-il-grazie-a-franchini-e-de-donno-1.11967976

A differenza di Franchini De Donno fu evidentemente tentato dai famosi 15 minuti di gloria mediatica, che finirono per coagularsi nel messaggio "la cura c'è ed è il plasma".  Non fu De Donno a coniare questo messaggio, neanche con l'accento sui pazienti che erano rimessi, ma non si preoccupò di correggerlo più di tanto. Questo gli fruttò un esercito di fan ("Il plasma è la cura") e una folla con la bava alla bocca che su isocial ne chiedeva la testa (tra i capiciurma dei linciatori virtuali non è possibile non ricordare Selvaggia Lucarelli). In questo clima e avendo a che fare con un medium in cui non si sapeva muovere (isocial), De Donno scelse l'ombrello politico che gli venne offerto dalla Lega, il che quanto a linciaggi mediatici non poteva non peggiorare le cose, anche perché la Lombardia a guida leghista stava offrendo la gestione più disastrosa che si potesse immaginare dell'emergenza.

Quindi De Donno, pace all'anima sua, è stato colpevole, sì.

E' stato colpevole di vanità quando ha cercato o accettato di buon grado i riflettori mediatici.

E' stato colpevole quando si è compiaciuto dei suoi risultati clinici e di una fanbase su isocial.

E' stato colpevole di ingenuità quando ha accettato un ombrello politico.

E ora, secondo questi metri, ditemi quanti altri medici avrebbero dovuto ricevere lo stesso identico trattamento (che per esser chiari è qualcosa che nessuno dovrebbe ricevere, mai).

PS: Sento qua e là nella websfera italiana che ci si straccia le vesti per 100 decessi per COVID alla settimana: è la dimostrazione che non c'è speranza, nello stivale, e non potrà che andare peggio, perché paxlovid è stato approvato da EMA nel gennaio 2022, ma la maggioranza dei medici di base, i pochi rimasti, a quanto pare non lo sa. Rassegnatevi, perché il tempo per montare in collera è scaduto vari anni fa.

martedì 27 agosto 2024

IVERMECTINA: GLI SVERMINATORI *NON* VINCONO IN LOUSIANA, NESSUNA INVERSIONE A U

https://apnews.com/article/coronavirus-ivermectin-fda-doctors-lawsuit-bbc8d4fc726c08940ae4b0dad70170e0

Devo dire che negli anni ho perso il conto delle occasioni in cui un medico o un'associazione di medici o una società medica ha alzato la voce contro la regolazione farmaceutica, sostenendo le loro tesi contro le indicazioni e le linee guida delle agenzie e a volte riuscendo a imporle grazie a una sponda politica.

Le linee guida e sopratutto le indicazioni di FDA e EMA non sono frutto di decisioni arbitrarie o, come piace pensare a molti ignoranti in materia, di articoli peer reviewed, né tantomeno del dettato delle aziende farmaceutiche. Se è lo sviluppatore del farmaco che svolge i trial, il regolatore è quello che li controlla e ne giudica la qualità, bocciando il farmaco a priori quando ritiene che i trial siano fatti male (sull'inconclusività o meno dei trial il discorso è più complesso). E fin qui la teoria. Poi essendo le agenzie regolatorie un sistema umano capita che si allontanino dalla teoria per soddisfare pressioni politiche, ma generalmente direi che questi casi sono le eccezioni e non la regola. Il caso recente più eclatante di bocciatura dei trial riguarda FDA e il vaccino anticovid Astrazeneca. Questo controllo (piuttosto rigido) dei trial non esiste per i tanti studi clinici pubblicati per quanto peer reviewed. Detto questo passiamo all'Ivermectina

Le radici del fenomeno ivermectina (e di quello idrossiclorochina) sono da collocarsi nei primi mesi del 2020, quando ci fu uno screening disseminato su migliaia e migliaia di composti per trovarne uno attivo contro il virus. Non solo, ma sono pure italianissime, queste radici (CNR). In quei mesi arrivava anche un'articolo australiano che rilevava l'attività in vitro contro la replicazione di SARS-COV2: IC50 circa 2uM, che tradotto significa tra il lusco e il brusco, o se preferite forse che sì forse che no. Ripeto per l'ennesima volta che tra qualcosa attivo in vitro e qualcosa che funziona in clinica ce ne corre, in primo luogo perché il farmaco deve arrivare dove interessa che arrivi in concentrazione sufficiente a svolgere il suo lavoro.

Quella dell'ivermectina era all'incirca la stessa attività della clorochina (ma non dell'idrossiclorochina, qualcosa tipo 5-10 volte meno attiva). Sorvoliamo sull'attività di Lopinavir, il cui uso a fiumi fu giustificato come "razionale fino a evidenza contraria". L'evidenza clinica contraria arrivò nell'estate 2020, ma l'evidenza scientifica contraria era lì fin dall'inizio: lopinavir aveva un IC50 10uM, ritonavir 15 uM. Quindi ulteriori indagini sull'ivermectina erano giustificate, in quel contesto. E notare bene: ulteriori indagini non vogliono dire "La cura c'è!!!". Che è quel che è stato detto quando con attività borderline in vitro mancava l'evidenza clinica. Notare bene: quando l'evidenza clinica mancava, per farmaci ideologici tanto quanto l'ivermectina, cioè l'idrossiclochina, furono messi su siti che linkavano decine di studi osservazionali su campioni minuscoli e tutto questo tipo di monnezza. Perché questa era l'aria che tirava.

Il primo trial inerente l'ivermectina comincia nel 2020 e va avanti trascinandosi a lungo. Nel frattempo vengono fuori progressivamente antivirali ad attività in vitro maggiore. Remdesivir, che in vitro ha attività submicromolare, mostra una certa efficacia clinica per i pazienti appena ospedalizzati. Poi arrivano altri nuovi antivirali: paxlovid e molnupiravir. Ma mentre paxlovid ha un'indubbia efficacia se somministrato entro alcuni giorni dell'insorgenza dei sintomi, le evidenze cliniche su molnupiravir furono molto più traballanti. Nel frattempo le voci degli inossidabili supporter dell'ivermectina continuavano ad essere forti, molto forti sulla rete. La conseguenza fu che negli USA cominciarono ad arrivare in ospedale pazienti con intossicazione da ivermectina, perché avevano assunto dosaggi da cavallo, usando le formulazioni per uso veterinario. FDA iniziò una campagna sui social

Questa campagna è inerente la sentenza in Lousiana. Perché secondo tre medici che erano entusiasti sostenitori dell'ivermectina in funzione antiCOVID di fatto gli è costata il posto di lavoro o la reputazione.

Il tempo passò e alla fine nel 2022 arrivò la conclusione del trial sull'ivermectina iniziato nel 2020:

In this randomized trial, the administration of ivermectin did not result in a lower incidence of medical admission to a hospital or prolonged emergency department observation for Covid-19 among outpatients at high risk for serious illness.

In breve: inefficace.

Quel che è successo di recente è che a New Orleans un tribunale ha giudicato la campagna di FDA eccessiva: quindi l'agenzia ha cancellato tutti quei tweet in uno scambio in cui i querelanti non si vedevano riconosciuto alcun indennizzo. 

The ruling acknowledged FDA’s receiving reports of some people requiring hospitalization after self-medicating with ivermectin intended for livestock. But the ruling said the campaign — which at times featured the slogan “You are not a horse!” — too often left out that the drug is sometimes prescribed for humans.

(Prescritta alle volte come antielmintico).

Questa cosa si è tradotta su isocial mondiali in una valanga di cazzate sull'inversione a U di FDA a proposito dell'ivermectina. Ma non c'è stata nessuna inversione, le indicazioni sono rimaste esattamente le stesse, cioè: no, l'ivermectina non funziona per il COVID.

PS: Se definisco "gli sverminatori" e ho definito gli "ivermectinologi" i più invasati medici che sostenevano e sostengono l'uso di ivermectina in funzione anticovid  è perché invariabilmente il pacchetto includeva "i vaccini e gli antivirali uccidono". Insomma, lo stesso tipo di fauna che potevate trovare tra il 99% dei sostenitori dell'idrossiclorochina. Quindi non piango alcuna lacrima per quelli che in ragione delle loro convinzioni ideologiche hanno perso il posto: la loro ideologia ha in primo luogo danneggiato i loro pazienti quindi sono stati in prima fila nel mandare al diavolo lo stracitato "primum non nocere". Quanto a antielmintici vorrei ricordare che nei "giri bene" ci fu un certo entusiasmo per la niclosamide in funzione anticovid (a differenza dell'ivermectina la niclosamide era un farmaco ideologicamente accettabile). Utile ricordare un'altra volta come è finita. Eh, questi "grandi scienziati", una vera e propria garanzia.

PPS: Un caro saluto a quanti avevano studiato sul Manuale del Piccolo Idrossiclorochinista.

domenica 9 giugno 2024

COVID: I SUPPORTER DELLA "MIGLIORE GESTIONE"

Il declino del paese e delle sue istituzioni: ormai si tratta di un sentire sempre più diffuso, tanto da arrivare su Lercio.it :

In particolare la crisi COVID19 è stata un momento discriminante. Un momento in cui i veli sono stati sollevati, a livello intepersonale, nella società e soprattutto per le istituzioni. E le istituzioni italiane non hanno fornito uno spettacolo edificante, niente affatto, infinitamente peggiore di quello già pessimo a cui eravamo abituati.

Riflettevo che in UK il governo ha avuto come consulenti scientifici prima Roy Anderson e poi Patrick Vallance . A capo del programma Warp Speed Trump mise Moncef Slaoui . In Europa invece a trattare acquisti e forniture di vaccini c'era un'oscura burocrate con un curriculum da interprete. E in Italia, beh... In Italia in tempi di pandemia a dirigere AIFA c'era Magrini, uno che avrebbe voluto il lopinavir prescrivibile dai medici di base in funzione anticovid (l'acqua fresca sarebbe stata più efficace). Consulente del ministero della salute di Roberto Speranza era Ricciardi. A capo di ISS Brusaferro, che presentava con disinvoltura numeri del celebre (al tempo) Rt il cui valore era inferiore all'errore sullo stesso calcolo. Pensandoci bene è andata male, ma sarebbe potuta andare infinitamente peggio.

Ai tempi c'era anche un discreto gruppetto di soggetti di pari spessore scientifico che diceva, brigava e si sbracciava per un posto nel CTS. Non riuscirono a ottenerlo, ma a qualcuno toccò il premio di consolazione tipo la guida della task force scientifica (ridete pure) antiCOVID pugliese.

 

Consigliere regionale "miracolato" dopo aver perso le elezioni, ricordiamolo. Un granduomo, il suo "cruccio" è la mancata capacità del centrosinistra di non saper più "parlare a chi non arriva a fine mese . Pensa te. Quale commovente attenzione ai diritti dei lavoratori - ma solo se vaccinati, beninteso. Perché l'addio al super green pass per il granduomo era "un regalo ai no-vax" Per certa gente una pandemia è per sempre e se non c'è emergenza sanitaria bisogna inventarsela. E tutto questo è sinonimo di scienza, sì, per quanti non hanno idea di come funzioni una disciplina scientifica, che non ha niente a che fare con nulla di tutto questo.

Oggi la favoletta della gestione esemplare vive giustappunto solo nelle pagine del grottesco libro di Speranza nonché nel club Maria Antonietta (e nell'immaginario dei quattro imbecilli settari che sventolano la bandiera della "scienza").

Però la "miglior gestione" è ormai abbastanza lontana da rendere possibile la costruzione o la riproposizione di quella specifica narrativa. 

Qualcuno in area PD era veramente così scollato dalla realtà da pensare che il partito sarebbe uscito bene dalle politiche del '22, che sarebbero rimasti in area di governo. Purtroppissimo il corpo elettorale aveva mediamente un'opinione assai diversa dalla loro, quanto a gestione della pandemia: quel risultato elettorale (praticamente una certificazione)  è ormai agli atti.  Ma visto che ormai sono passati due anni, beh, che male c'è a provare a raccontare di nuovo la stessa favola? Si sa che la memoria del paese è cortissima. Le possibilità di successo sono scarse, ma non si butta via nulla.

Quel che continua a stridere è che posizioni puramente politiche siano fatte passare per scienza, di nuovo, ancora. Ma d'altra parte, come mi disse in camera caritatis un professore universitario proprio in quel periodo, chi sa fa ricerca e chi non sa fa politica (anche quando dice di "fare scienza" o "terza missione", aggiungo io).

ADDENDUM: L'Italia è il paradiso delle nullità  scientifiche che si definiscono "scienza". Lancio una sfida: abbandonino la loro posizione in Italia e vediamo quanto è valutato il loro CV sul mercato internazionale. Sfida che ovviamente non verrà raccolta.

domenica 2 giugno 2024

EPIDEMIA DI LOPALCHITE IN PUGLIA: SENZA QUARTA DOSE ANTICOVID NIENTE LAUREA

 

https://www.nurse24.it/studenti/studiare-all-universita/stop-al-tirocinio-perche-senza-booster-vaccino-anti-covid-19.html

A volersi aggiornare sulle vicende pugliesi ogni giorno se ne trova una nuova. La situazione sembra fuori controllo e anche la giurisprudenza potrebbe contrarre il contagio (la lopalchite ha esiti letali sul piano legislativo):

Gli sviluppi della vicenda all'Asl di Lecce potrebbero fare giurisprudenza a livello nazionale, D'Agata chiede dunque pubblicamente se sia ancora realmente indispensabile che i sanitari, considerati esposti al rischio professionale di contrarre il virus, debbano ottemperare ad una ulteriore dose vaccinale oltre alle prime tre obbligatorie.

Questa vicenda - che riaccende le polemiche sugli obblighi vaccinali che hanno infiammato il dibattito pubblico durante gli anni della pandemia, spaccando in due il Paese - dimostra che non si è sopita l'esigenza di una parte del mondo sanitario, tutta da dimostrare, della necessità di sottoporre ancora alcune categorie di persone ad un'ulteriore dose di vaccino anti-Covid nonostante la fine accertata della pandemia da parte delle autorità sanitarie non solo nazionali, sottolinea l'avvocato.

Davvero occorre ricordare che una misura del genere non ha alcuna ratio perché nessun vaccino antiCOVID disponibile impedisce la trasmissione del virus? Pare di sì. Qua non si tratta di niente di scientifico, si tratta di chiedere una professione di fede, di testimoniare con la quarta dose la fedeltà a una medicina istituzionale tanto fallimentare quanto impositiva. E non c'è altro da aggiungere, se non che ogni iniziativa di questo genere è un chiodo nella bara della fiducia nella pratica vaccinale.


mercoledì 22 maggio 2024

COVID19: ZOMBIE O ALIENI?

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/18/il-covid-come-un-disaster-movie-ora-pero-non-facciamo-gli-zombie-anche-in-europa/7552017/  

Ho letto con interesse l'articolo, ma onestamente i film di zombie non mi sono mai venuti in mente, a proposito della pandemia. Il riferimento cinematografico più ovvio è chiaramente Contagion, ma secondo me è andata a finire diversamente. I paralleli che mi sono venuti in mente sono stati Una svastica sul sole (la serie) e, se proprio devo dirlo, Captive State

 

 

Diciamo che l'occupazione aliena sia l'emergenza: c'è chi la sposa, chi la gestisce, chi ci si arrichisce, chi la usa per trovare visibilità mediatica e prestigio. E poi ci sono gli altri, quelli che pagano il conto e quelli che per un motivo o per l'altro non ci stanno. Questi ultimi per la maggioranza sono un nemico da distruggere. E sono avversati anche da una buona parte di quelli che pagano, perché molti di loro vanno avanti pensando che pagano per un buon motivo o perché pensano che se le circostanze dovessero cambiare finirebbero per pagare anche di più.

Vorrei ricordare che il vero problema non è stato il virus, con un immenso Leo Ortolani ormai d'annata:

Ovvero, per chi non sa unire i puntini: il problema in Italia non è stata la pandemia ma la sua gestione.




martedì 14 maggio 2024

2020, COVID, USA E EUROPA: LE DUE VIE, IL VACCINO AZ

Quello che è successo tra 2020 e 2022 ormai è storia. In una nazione che la sua storia prova a cancellarla, dimenticarla e riscriverla a ogni festa comandata non stupisce che, per l'ennesima volta, sull'onda dei titoli di giornale, si provi a raccontare la stessa versione dei fatti che si raccontava durante quel periodo, il periodo dell'emergenza, Ma sono racconti che hanno labili appigli con la realtà documentata dei fatti.

Chiaramente io non sono uno storico. So che qualcuno sta lavorando a una storia della pandemia in Italia e spero prima o poi di poter leggere il suo lavoro. Nel frattempo credo sia bene fornire un paio di contributi documentali, per ricordare quello che davvero successe.

https://www.fiercebiotech.com/biotech/trump-pushes-for-pre-election-fast-tracked-approval-astrazeneca-covid-19-vaccine-report

Era la primavera-estate 2020. I vaccini antiCOVID erano allo stesso tempo un miraggio e un'urgenza. Come ho ricordato di recente la soluzione europea fu: abbassare quanto più possibile l'asticella per l'autorizzazione di emergenza per un nuovo vaccino (in realtà uno strumento che in Europa non esiste, il suo parente più prossimo è la Conditional Marketing Authorization, che fu quella usata).

Oltreoceano la situazione era diversa. Se Peter Marks, all'epoca a capo dell'area biologics di FDA (vaccini inclusi)  era favorevole a gettare il cuore oltre l'ostacolo, Hahn, a capo dell'agenzia, non ne era convinto. Arrivò una lettera pubblica di alcuni ex commissioner dell'agenzia che in poche parole diceva:

- Mai prima d'ora c'è stata l'approvazione di emergenza di un vaccino, se vogliamo usare questo strumento i rischi sono enormi.

- L'unico modo di mitigare il rischio, che è costituto da un massiccio rifiuto della pratica vaccinale a seguito di eventi indesiderati significativi, è tenere l'asticella alta.

https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/09/29/former-fda-commissioners-coronavirus-vaccine-trump/

Hahn, e quindi FDA, scelse la via dell' Emergency Use Authorization per i vaccini, ma con l'asticella alta, Trump premeva per avere un vaccino qualsiasi quanto prima, subito (e prima delle elezioni presidenziali), ma non venne accontentato.

In Europa, finito il mandato di Guido Rasi a EMA, la Cook accontentò la politica optando per l'asticella bassa. E questa è la semplice ragione per cui il vaccino Astrazenaca fu approvato solo in Europa, e non negli USA, mentre l'altro vaccino a adenovirus, quello Janssen (sviluppato in Olanda e Belgio), fu approvato sia da FDA che da EMA. La cosa grottesca è che in Europa dopo aver tanto brigato per l'asticella bassa, dopo il disastro AZ ci si sia affidati unicamente ai vaccini approvati da FDA. Questo è quel che è successo, il resto è una ficton con un brutto soggetto e una sceneggiatura di pessimo gusto.

Chi racconta altre storie sta provando a costruire una di quelle postverità su cui tanto si accaniva qualche anno fa: incompetenti in materia che difendono l'indifendibile. O, se preferite, che rimangono attaccati come mignatte alle favole raccontate al tempo, in perfetta mala fede. Perché, come ha commentato un mio vecchio amico, in Italia la faccenda è politica. Ci crediate o no il resto del mondo, a parte chi ha avuto familiari con danni da vaccino, questa faccenda l'ha di fatto archiviata e guarda avanti.

PS: L'altra differenza tra le due sponde dell'Atlantico fu che in USA fu posto pari accento su vaccini e farmaci, in Europa la cosa era sbilanciata verso i vaccini, in Italia solo vaccini, con i tetti di spesa per i farmaci che erano gli stessi di prima dell'emergenza, cosa perfettamente logica quando muoiono 300 persone al giorno, vero?


lunedì 13 maggio 2024

COVID, 2021: CREDEVANO FOSSE SCIENZA MA ERA FALSO IN ATTO DI UFFICIO

(Aaascienza è il commento con cui Starbuck mi ha girato il link che vedete, uno dei vari riguardanti la  vicenda, stamattina sul presto - avevo già visto e altre segnalazioni sono arrivate nel corso della giornata).

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-devono-darci-vaccini-io-avevo-gia-truccato-dati-toti-li-394659.htm

 "La Liguria è dalla parte della scienza", disse Toti. Oggi possiamo che della Liguria non si sa, ma quanto alla sua giunta regionale la risposta è: non proprio "scienza", più che altro dalla parte delle mazzette e dei dati farlocchi. Sì, perché se ciccio parla di "dati tirati fuori col modello di Harvard, cioè a cazzo", forse forse chi esprimeva qualche dubbio sui Santi Modelli Della Pandemia magari era anche uno scemo incompetente (present and accounted for, per molti, al tempo), ma almeno aveva il naso che funzionava e la puzza di bruciato (o peggio) la sentiva. 

Se nelle amministrazioni (di qualsiasi colore siano) da anni e anni hai messo su un sistema feudale, finisci immancabilmente per imbarcare dei ladri di polli (ladri ai danni della pubblica salute). Ma in questa vicenda di dati taroccati per avere più vaccini i coinvolti sono:

Giovanni Toti, Presidente della giunta regionale (che è agli arresti domiciliari per roba da gabbio per diversi anni)

Matteo Cozzani, capo di gabinetto 

Filippo Ansaldi, plenipotenziario dell’agenzia regionale della sanità

Barbara Rebesco, direttrice delle politiche per il farmaco 

Tutti d'accordo a marzo 2021 a gonfiare il numero dei dati COVID per avere dalla gestione nazionale più dosi di vaccino.

C'era l'emergenza, c'erano 2-300 morti al giorno, era la "guerra contro il virus" ma a condurre la guerra era un gruppo di clown con quattro stelle che avrebbero finito per dar via tutto il circo.

E non solo ai vertici della regione Liguria. Forse è per questo che la fiducia verso le istituzioni si impenna, e già da qualche anno.

domenica 12 maggio 2024

VACCINI, COVID: LO SCUDO LEGALE ALL'OPERA

 

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2024/05/03/famiglie-rinunciano-a-causa-in-gb-contro-vaccino-astrazeneca_9277a9f1-d174-4103-9be8-4a43de3f82d7.html

Qualche avvocato si è accorto che Astrazeneca ha avuto lo scudo legale anche in UK e se ne è accorto un po' troppo tardi. Infatti nell'articolo si citano "le tutele garantite di fronte all'emergenza Covid dal governo britannico" (tutele garantite all'azienda).

Tutto questo era stato previsto fin dal 2020, e se per quello che succedeva in UK non è filtrato niente, si può immaginare che le trattative che ci furono a Bruxelles non siano state un caso isolato. La cosa notevole fu che in Europa al tempo ci fu un silenzio pressoché tombale su quello che accadeva in Commissione Europea. Per saperne qualcosa occorreva rivolgersi alla stampa americana, Financial Times e Reuters. Era il luglio 2020 e FT metteva le mani su un memo che circolava nell'associazione europea dei produttori di vaccini (Vaccines Europe), da cui si apprendeva che:

“La velocità e la scala delle campagne di sviluppo e lancio di prodotti rende impossibile generare la stessa quantità di dati ed evidenze che sarebbe normalmente disponibile tramite trial clinici estesi ... Il documento dice che questo crea rischi "inevitabili". Per questa ragione Vaccines Europe ha detto nel suo memo che si sta battendo per un "sistema di compensazione consensuale e l'esenzione dalle responsabilità civili"
 
FT interpellò l'ufficio stampa della Commissione, che negò ammettendo.
Quindi sì, c'erano trattative in corso. Le trattative erano tra sviluppatori di vaccini e Commissione, e quindi al di fuori di qualsiasi dibattito politico e/o pubblico - e il fatto che a EMA nell'estate 2020 non ci fosse una singola pratica depositata non voleva dire niente. Guido Rasi, che all'epoca dirigeva EMA, irritato dai vari "vaccini in autunno", sbottò che loro non sapevano niente di niente di tutto questo. Ma Rasi sarebbe uscito di scena dopo pochi mesi, sostituito dalla Cooke.

Tutto questo trapelava in Italia solo in qualche titolo di giornale, per esempio in un articolo probabilmente basato sulle rivelazioni di un insider a Bruxelles, che dava conto degli umori nella Commissione:

Il 30 Luglio  il Financial Times, rilanciando Reuters, copriva la notizia ulteriore: i vertici di Astrazeneca annunciavano di aver ottenuto lo scudo legale.
Tornando ad oggi, se in UK la class action sfuma, il problema politico resta e mi immagino che la soluzione saranno indennizzi statali, con un lungo dibattito riguardo la loro entità.

Al di là delle vicende legali inglesi, "Astrazeneca ha ammesso per la prima volta" è una di quelle cose palesemente false che grazie al passaparola diventa una verità acclarata. Nella primavera del 2021 EMA aveva monitorato la situazione e aveva dichiarato che le trombosi erano un effetto collaterale. Astra lo aveva scritto nel foglio informativo. C'erano rapporti rischio/beneficio che cambiavano a seconda della fascia di età, ma di questo in Italia si fece carta straccia, soprattutto grazie a tre categorie: politici, ASL, ordini dei medici. Ricordiamo che ai medici che non facevano altro che riportare le nuove segnalazioni di EMA fu risposto con la minaccia del provvedimento disciplinare.

https://www.ilsecoloxix.it/italia/2021/06/05/news/liguria-l-appello-di-24-medici-vaccinatori-sbagliato-somministrare-astrazeneca-ai-giovani-1.40355939

Solo l'evitabilissima morte di Camilla Canepa fece mutare rotta, a partire dal ministero (bene soprattutto ricordare  come le successe). Il mutamento di rotta non piacque gran che alla torma delle virostar e dei divulgatori,  che continuarono a ripetere come un mantra "correlation is not causation". Un mantra che non sta portando molto bene a certi politici italiani, oggi. Comunque allora la reputazione del vaccino Astrazeneca fu comunque compromessa irrimediabilmente e con buona ragione.

PS: Ricordiamo la prima ragione per cui in Europa si puntò tutto sul vaccino Astrazeneca: perché era quello che costava di meno. Lo stesso principio per cui nella primavera 2020 in Italia si riempirono di lopinavir gli ospedalizzati dato che era reso disponibile gratuitamente dal produttore, to no effect - tutte le evidenze scientifiche dicevano che non c'era verso che potesse funzionare. Certo, all'epoca morivano 300 persone al giorno: non una giustificazione ma un'aggravante, andare al risparmio in quelle circostanze è stata una immane schifezza. E chi difende la cosa mi fa altrettanto schifo.

VACCINO AZ, MILIONI DI VITE SALVATE, IN DUE PAROLE

 

(Dopo un giro sui media italiani, perché quando ci vuole ci vuole)

mercoledì 8 maggio 2024

IRRICEVIBILI: I CANTORI POSTUMI DEL VACCINO ASTRAZENECA

Pare che da certe cose non ci si salvi neanche uscendo dai social. Di linkedin non riesco a fare a meno, per questioni di lavoro, ma per quanto la sua natura originale sia sempre lì, da tempo è anche altro. E quindi aprendolo oggi mi ritrovo davanti 'sta roba:


Macchecc... Dobbiamo davvero ricominciare, per l'ennesima volta, dall'inizio? Ok, facciamolo.

Il "vaccino Oxford", poi "vaccino italiano" perché chi produsse i primi batch clinici fu IRBM (Pomezia), fu il primo di cui si parlò molto nel 2020. Staccò di netto su una quantità di fuffa made in accademia tipo i vaccini spray nasali di pinco e panco dell'università x o y. Essendo più verosimile degli altri ricevette una incredibile quantità di attenzione. Ma se di base era più credibile del resto che c'era nella primavera 2020 quello che non era credibile erano le dichiarazioni, almeno quelle fatte in Italia, perlopiù provenienti dal patron di IRBM - un uomo non senza agganci politici (un eufemismo estremo, scusate). E così vennero fuori i vari "vaccino in estate" e poi "vaccino in autunno" e poi "vaccino entro la fine dell'anno". Ma c'era un problemino: gli originatori, cioè l'Università di Oxford, non avevano la minima idea riguardo a come si dovesse mettere su lo sviluppo di un vaccino. Ma proprio 0, niente. Tant'è che altro che vaccino in autunno: in autunno si scopre che originatore (Oxford) e produttore dei batch clinici (IRBM) non usano lo stesso metodo analitico per rilasciare il materiale destinato ai trial di fase I e II (tradotto: di fatto non sapevano esattamente cosa somministravano alla gente, più o meno stile Stamina). Mentre oltreoceano si parla di questa enorme bestialità in Europa si tace e si spera.

Nel frattempo le cose si sono mosse: il vaccino Moderna è in sviluppo, quello della tedesca Biontech pure e ce ne sono diversi altri in giro per il mondo. La prima mossa la fa Pfizer: compra il vaccino Biontech. Mentre gli altri grandi giocatori stanno a guardare (GSK, Sanofi) Astrazeneca, di fresco resuscitata grazie al suoi nuovi farmaci oncologici, si lancia e acquisisce il vaccino Oxford. Pare che le pazzesche storture del preclinico e del primo sviluppo clinico vengano sistemate, ma per Astra è la prima volta con un vaccino. E i risultati clinici non sono esaltanti: 60% di riduzione del rischio di malattia grave mentre a stretto giro vengono fuori i numeri di Pfizer e Moderna e poi J&J: 90%. In più, come si dice, difficile raddrizzare quel che è nato storto. I trial del vaccino Astra non hanno precisamente una storia lineare - ma in Europa la pressione politica è alle stelle. Nell'estate 2020 c'è stato un gran traffico in Commissione Europea e sono venute fuori due cose: lo "scudo" per i produttori (perché i tempi dello sviluppo sono stati compressi all'inverosimile e nessuno dei produttori è sicuro che non ci saranno problemi) e i prezzi- il vaccino AZ sarà quello più economico, fornito a prezzo di costo. Nel gennaio del 2021 il vaccino AZ ottiene da EMA la Conditional Marketing Authorization.

Ma mentre grazie alla politica in Europa il vaccino AZ va avanti, in USA le cose sono molto diverse. A FDA non piace il modo in cui sono stati realizzati i trial: chiede trial supplementari. Questa cosa dai soliti luminari italiani è stata etichettata come: cattivo Trump che vuole favorire i vaccini americani e mette i bastoni tra le ruote a AZ. Si sparla di questo vaccino, è un problema di comunicazione. Una colossale, settaria idiozia.

A parte il fatto che FDA durante la presidenza Trump si è rivelata molto più sganciata dalla politica che durante l'amministrazione Biden (quando si è visto di tutto e di più), secondo voi il vaccino etichettato "Johnson & Johnson" da chi è venuto fuori? Dai centri di ricerca Janssen in Olanda e Belgio, e infatti più che J&J era noto come vaccino Janssen. Americanissimo, vero? Beh, il vaccino Janssen con FDA di problemi non ne ha avuti. Quello AZ invece non è mai stato approvato da FDA.

Ok, poi nella tarda primavera del 21 anche la Commissione Von Der Leyen si rende conto che non si può andare avanti così, anche perché AZ fatica a rispettare i termini di consegna con l'Europa. Quindi si parla direttamente con il CEO di Pfizer, tutto lontano dalla luce del sole e dalla documentazione ufficiale, etc etc (e nasce lo scandalo SMS).

Alla fine della fiera resta il fatto che il vaccino AZ ha avuto una storia di sviluppo preclinico e clinico orrenda, è stato il meno efficace di quelli dispiegati in Europa ed è una vergogna, anche con l'emergenza in corso, che sia stato usato in presenza di alternative migliori (maggione vergogna come è stato usato in Italia, open days e tutto il resto).

Una cosa va detta su questi 6 milioni di vite salvati dal vaccino AZ: numero non verificabile, tirato fuori senza alcun controllo e etichettato "da fonti indipendenti" (com'è che questo pattern mi ricorda i metodi del fronte "anti"? Chissà...). E' roba che viene dall'infausta stagione delle analisi dei dati e dei modelli per COVID 19, e qualcuno dovrebbe ricordarsi soprattutto come quei numeri furono usati, da chi e per portare avanti quali politiche.

Sappiamo che Imperial College, COVID, analisi dei dati e modelli furono una quaterna molto discutibile (ancora, un eufemismo estremo), considerata la storia della loro produzione 20-21. Nel 2022 accadde che Airfinity, un'azienda che sviluppa software per le previsioni epidemiologiche, desse dei dati ICE da mangiare ai propri algoritmi (propri nel senso di proprietari), tirando fuori il numero magico. Come venne fuori il numero? Dopo 2 anni ancora non si può sapere, know how proprietario, ovviamente, ma un'ottima occasione al tempo per pubblicizzare i prodotti di Airfinity. In ogni caso i sei milioni di vite salvate, dopo essere rimbalzati su tutti i giornali globali, divennero una stima autorevole e independente.

Chiaro che alla fiera dei dilettanti di professione prendano 'sta roba e ci confezionino l'epitaffio santificante del vaccino AZ. Perché avevano ragione nel 2021 e quindi hanno ragione ora, giusto? Mentre in realtà hanno ammorbato lo spazio mediatico con il new normal, il conflitto di interesse solo quando si parlava di antivirali, "è complicato fare un'endovena a un paziente in intensiva" e tutte le altre "leggere imprecisioni" (eufemismo più che estremo). La "scienza" per sentito dire e dire tutte le cose "giuste".

Spero vivamente che sia l'ultima volta che roba del genere mi capiti davanti agli occhi.

PS. Sulla richiesta di ritiro del vaccino da parte del produttore: niente di speciale. In campo vaccini anticovid è già successo con il vaccino Janssen/J&J. L'azienda non intende più produrre perché non c'è convenienza, non c'è più mercato. E' già successo molte volte. Per esempio in Europa (non negli USA) successe anche per peramivir, l'antivirale antiinfluenzale, perché in Europa non veniva usato (e continua ad essere dimenticato anche oggi che si torna a parlare di rischio aviaria).


domenica 21 aprile 2024

LA LOTTA ALLE FAKE NEWS: UNO STRUMENTO VERSATILE PER IL POTERE

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/20/le-questioni-emerse-con-la-pandemia-non-sono-alle-spalle-alcuni-temi-sono-ancora-tabu/


Fake news, definizione: tutto quello che non è in linea con il pensiero unico. Durante la pandemia sono state derubricate alla voce fake news cose che provenivano da Peter Doshi e dal British Medical Journal, da Tom Jefferson, da Ioannidis, da Guido Silvestri, dalla stessa Sara Gandini e via dicendo. Che la lotta alle fake news debba essere centrale in una pandemia non deve stupire, perché ormai lo avrete capito, anche se poi ve lo siete scordato: in una epidemia, vera o presunta (cfr vaiolo delle scimmie), non importano i dati, importa il messaggio, e il messaggio è quello teso a disciplinare la popolazione. E per produrre sparate moralizzanti (il new normal, lo zerocovid etc) non servono competenze particolari. Infatti dalla prima delle virostar all'ultimo dei divulgatori le competenze e le capacità di comprendere qualcosa della dinamica delle malattie infettive erano nulle, e il termine "esponenziale" aveva un puro valore metaforico. Ma attenzione, non era una questione di incompetenza, per niente. Indipendentemente da quali fossero i dati e i numeri era ed è gente che è fermamente convinta di quello che deve essere detto e fatto e di come debba essere detto e fatto - e questa è politica e ideologia, con una visione della società in cui lascienza deve moralizzare la popolazione stupida e ignorante. In un contesto del genere "cresce esponenzialmente" va bene, discutere di derivate seconde e flessi è fake news. Occorre ribadire quanto il fronte del delirio sia funzionale a questo meccanismo? Spero di no.

Quanto a istanze moraliste posso fare un'esempio: ci fu "I comportamenti di James Bond nuociono alla salute"

https://pensiero.it/in-primo-piano/notizie/in-fatto-di-salute-james-bond-non-e-un-buon-esempio

A parte le abitudini alimentari, Bond sarebbe stato un pessimo esempio perché viaggia molto e ha molte e diverse partner sessuali. Mi viene da pensare a Ford v. Ferrari, quando il manager delle vendite mostra una diapositiva dicendo "James Bond non guida una Ford" e Ford II commenta "Perché è un degenerato!". Il livello è esattamente quello. Una regressione infantile (o senile) al bigottismo degli anni 50-60 dello scorso secolo. Il desiderio del pensiero medico dominante di questi tempi: incatenare i corpi (vedasi la crociata contro il vino), in nome della salvezza della nuda vita (vedere Carlo Galli, citato più avanti). Personalmente rigetto il primato della nuda vita, a favore di quello di una vita degna di essere vissuta. Per questo ho una innata repulsione verso chiunque voglia condannare chiunque altro ad una vita indegna.

Ma torniamo alla popolazione stupida e ignorante. E' stupida e ignorante, appunto, quindi che problema c'è se durante la pandemia si è impoverita, mentre i pochi si arricchivano? E poco conta che buona parte della stessa popolazione aderisse con entusiasmo alle parole d'ordine del potere, riversando il proprio odio sull'altra parte dei loro simili, quella non allineata (un modello trasportato pari pari dalla pandemia alle guerre in corso).

Purtroppo, proprio a sinistra, dove questi temi andrebbero sollevati e discussi apertamente, incontriamo spesso un muro. Per la sinistra è un tabù la gestione della pandemia, anzi della sindemia, e quindi dell’impatto che le scelte politiche hanno avuto sulle varie classi sociali sia a livello economico che di salute. Persino nei centri sociali e nei luoghi del femminismo l’argomento è spesso intoccabile. Il silenzio imbarazzato di troppi intellettuali ne compromette la residua (ormai scarsa) credibilità.

Ma se le istituzioni internazionali come l’Oms si stanno preparando a una nuova pandemia, è chiaro che bisogna trovare il coraggio di discutere con serietà a partire dal green pass, per arrivare agli effetti delle chiusure rispetto alla dispersione scolastica, per le classi sociali più deprivate e non ultima per la salute psicologica delle nuove generazioni. E non possiamo dimenticare che la sanità pubblica è peggiorata in modo significativo anche a causa delle scelte fatte durante la pandemia e ora non è in grado di reggere le richieste con code che rendono inevitabile affidarsi al privato, per chi se lo può permettere.

E direi che c'è poco altro da aggiungere, se non citare ancora Carlo Galli:

Un’erosione continua delle certezze del diritto, che può arrivare a essere una sorta di eccezione al rallentatore, uno strisciante cambio di regime: il passaggio all’emergenzialismo; la decretazione d’urgenza è il modo normale della legiferazione, dove ormai la «misura» – rapida ed efficace – prevale sulla legge. Soprattutto, l’emergenza comprime il diritto di critica, le voci di dissenso, e implica una tendenziale uniformazione, la discriminazione del non-conforme, del nemico interno – l’accusa di essere «no-vax» ha colpito chiunque chiedesse spiegazioni, o eccepisse in qualsivoglia modo le misure decise dalla politica e legittimate dalla scienza –: il che è ovviamente pericoloso per la democrazia. Il segreto dell’emergenza è qui: che l’ordinamento nel difendere le vite dei cittadini difende in realtà sé stesso, anche al di là degli assetti democratici; quelle vite non necessariamente sono ridotte a «nuda vita» – che è l’esito estremo, raro per fortuna, dell’eccezione –, ma certo sono sempre piú povere, piú strumentali, piú passive.

(Carlo Galli. Democrazia, ultimo atto?, Einaudi , 2023)

domenica 7 aprile 2024

HANNO PROPRIO QUELLA FACCIA LI'

 

Abbiamo una memoria che fa francamente pena. Perché abbiamo dimenticato, molti fingono di dimenticare, che Speranza si ritrova a guidare la sanità italiana proprio mentre, per destino crudele, un’orrida pandemia di stampo medievale cala sul nostro mondo come una coperta mortale. 

Eccerto, destino cinico e baro, che altro?

Piano pandemico non aggiornato da anni e sanità allo sfascio mentre si diceva "Siamo pronti!". A febbraio 2020 la campagna "involtino primavera" del PD. Poi la peggiore gestione della pandemia in occidente, le decisioni prese aumma aumma con il Comitato Tecnico Scientifico, un dispiego dei vaccini anticovid assurdo (prima i soggetti a rischio? ma figuriamoci), goffo, ritardatario e spesso dalle modalità scellerate (vedasi Open Days). Il record dei decessi.

In un paese normale (non normale come lo intende Fabrizio Roncone) Speranza si sarebbe semplicemente dileguato dalla scena politica. Ma l'Italia checché dica Roncone è normale proprio nella sua accezione, e quindi Speranza c'è e a seguito di un evidente scatto di demenza è pure in giro a presentare il suo libro. Ma si sa, in italiano non esiste un sinonimo di accountability, mentre l'inglese unpunished ha sfumature tutte diverse dall'italiano impunito.

Spiace che il conto all'ex ministro non sia presentato dal sistema stato, ma dal malcontento popolare. La sindrome di Maria Antonietta è cronica, nella "sinistra" parlamentare italiana (e forte anche nelle altre forze parlamentari), ma ancora non se ne rendono conto.

Con ciò a "uno di noi" ci credo: Roncone e Speranza nello stesso club Maria Antonietta, mi sembra del tutto logico.

domenica 18 febbraio 2024

PAR CONDICIO (TURPITUDINIS)

Da lontano guardo la settimana italiana trascorsa.

https://www.repubblica.it/politica/2024/02/14/news/novax_nuovo_rinvio_di_6_mesi_pagamento_multe_milleproroghe-422126261/

(Il sottoscritto secondo Repubblica e lo stato italiano sarebbe un no vax, ovviamente, perché la mia notifica lo ha avuta. E la ho avuta anche se tra 2021 e 2022 ho viaggiato per terra e per aria con un certificato di vaccinazione internazionale a cui si faceva caso solo in Italia. E a proposito del titolo di Repubblica, ennesima dimostrazione di quello a cui serve il fronte del delirio)

Dunque, abbiamo la Lega che infila un emendamento per posticipare le multe agli inadempienti vaccinali al 31 dicembre prossimo. La Lega, cioè un partito che votò il green pass (per ragioni di forza maggiore, ovviamente). Marattin twitta al riguardo e parla di scienza (quella accazzodicane, evidentemente, con ivaccini che fermano il contagio, un falso di proporzioni colossali). Fine del primo atto.

Secondo atto. Al senato si discute di Comissione sulla gestione della pandemia. Roberto Speranza fa l'isterico in aula e la Schlein applaude. Il club della "migliore gestione" se la prende con la maggioranza squadrista, ma in questo governo due dei maggiori partiti appoggiarono il governo Draghi assieme a loro e assieme a loro votarono a favore del green pass. Partiti transitati nella maggioranza del presente governo, quello che ha tirato fuori il nuovo piano pandemico. E il nuovo piano pandemico ricalca la miglior gestione. Inutile ribadire che tutte le formazioni politiche coinvolte hanno appoggiato governi di vario segno che a suon di tagli di budget hanno ridotto il Sistema Sanitario Nazionale nelle attuali condizioni - e il governo attuale prosegue in questa opera infame, mentre i cittadini della nazione sempre di più rinunciano a curarsi (il conto è arrivato a 3 milioni di individui). A botte di emergenze, finanziarie, sanitarie, geopolitico/militari, le questioni di principio hanno dovuto lasciare il passo. Ma le questioni di princpio sono le più importanti, perché non si tratta di astrazioni, voli pindarici o masturbazioni cerebrali. Le questioni di principio non sono la fuffa di parole d'ordine precotte che va per la maggiore di questi tempi.Parole d'ordine leggere come piume, effimere che più effimere non si può, sempre funzionali a un potere di turno, nella migliore delle ipotesi destinate a scivolare senza lasciar traccia sugli echi della storia passata. Le questioni di principio invece sono pesanti come pietre e lo sapevano quei cinque che lavorarono alla Dichiarazione di Indipendeza, specialmente Thomas Jefferson. Sono pesanti come pietre perché hanno pesanti conseguenze che riguardano ogni cittadino. Quando le questioni di principio diventano lettera morta ci si ritrova invischiati e schierati nelle guerre e nei giochi di potere altrui, mentre nel frattempo il passaggio da "diritto alla salute" a "dovere di salute o è affar tuo" finisce per compiersi. Viviamo nei tempi più crudeli dalla fine della seconda guerra mondiale, e in Italia sono più crudeli che in altre nazioni occidentali.

Nonostante tutto questo l'attuale maggioranza e il club della miglior gestione a parole se le danno di santa ragione. A parole.

Per quale motivo questa sceneggiata vada in onda a reti unificare nel febbraio 2024 lo sa Iddio. Forse per accattivarsi gli elettorati di riferimento, visto che le europee sono vicine. O forse boh, un caso della vita parlamentare casuale della Repubblica Italiana, che ormai più che res publica è diventata roba di pochi.

Tanto per cambiare la situazione è grave ma non è seria. Non è seria per niente.


mercoledì 14 febbraio 2024

IL VACCINO CHE NON AVREBBE MAI DOVUTO COMPARIRE (LO SCHIFO)

https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Il-vaccino-scomparso-57c9d5af-3ad1-4092-893d-252774b62a9f.html
 

La storia era stata coperta, oltreoceano: la vicenda dello sviluppo del vaccino Oxford era un troiaio che gridava vendetta a Dio. Ma c'era l'emergenza e c'era di mezzo l'azienda italiana. Dilettanti allo sbaraglio, e non è un caso se il primo che passava, non del tutto alieno alla materia, aveva alzato una bandierina rossa a dicembre 2020. Ma il vaccino Oxford era diventato AZ e contro la volontà politica non si poteva fare niente. Quindi a gennaio 2021 arrivò l'approvazione della disperazione.

L'etica sanitaria dei promotori di allora e difensori di oggi si riassume facilmente:

1) Se vaccino è, è ottimo e abbondante

2) In caso di controindicazioni che si verificano a chi tocca non brontoli.

3) Chi dice altrimenti  è novax o è soggetto a conflitto di interessi grandi come una montagna perché lavora per chi sviluppa antivirali (quelli che servirebbero se qualche n-dosato arriva in ospedale, e anche prima che ci arrivi). E quanto a antivirali, se dicessi WHO (o meglio, DNDI)? Confusione totale, panico o cos'altro?

Io quanto a vaccino anticovid ho dato in tempi e luoghi non sospetti, scegliendo di proposito un prodotto senza stranezze nello sviluppo, senza corse per produrre milioni di dosi, regolarmente approvato sia da FDA che da EMA. Ricordo che probiviri e buonedonne dicevano che quanto al vaccino AZ era una faccenda di comunicazione e che quindi chi alzava bandierine faceva danno. Una gran consolazione per i danni veri e rispettive famiglie, di sicuro.

Fate le vostre considerazioni e considerate costoro accordingly. Se vi mancano i riferimenti eccone subito uno, da qualcuno per cui "fare un'endovena a un paziente in intensiva è un problema".

PS: E no, care testacce di legno dalla faccia di bronzo: FDA non lo ha mai approvato il vaccino AZ, non per manovre politiche, me per trial fatti con i piedi.

PPS: Poi vabbè... Magrini  Mr 3%...

 

sabato 27 gennaio 2024

DA NON CREDERCI, SPERANZA CI RIPROVA CON IL SUO LIBRO

Ovvero quando la realtà supera la barzelletta.

Proprio vero che se campi abbastanza finisci per vederne di tutte le specie. Pensavo che fossi caduto su un  link del 2020 e invece no, si parla proprio di gennaio 2024. E il titolo è proprio quello del libro che fu frettolosamente dato alle stampe a fine estate 2020 e poi rapidamente ritirato dalla circolazione. Il parterre non lascia dubbi: il club della "miglior gestione della pandemia". Dopo i numeri di cui ci si può solo vergognare profondamente, dopo che le inchieste giudiziarie hanno davvero dimostrato che fu una cosa interamente gestita col favore delle tenebre.

Questo riproporsi con il libro non so come definirlo: un atto di narcisismo assoluto completamente avulso dalla realtà? Quos Deus vult perdere prius dementat?    

Ma il dato dell'evento è che nonostante tutto Roberto Speranza non è diventato un paria politico, quando si parla di sanità. Eppure sulla migliore gestione lui, Conte e Schlein le ultime politiche le hanno straperse. Su cosa si pensa di contare, sulla memoria inesistente degli elettori? O si vuole rivendicare ancora una volta le mascherine cinesi non conformi CE (e quindi completamente inutili) che Speranza fortissimamente voleva importare contro ogni legge vigente, epopea raccontata nella prima versione di "Perché guariremo" con lui ovviamente nel ruolo dell'impavido eroe.

Bah. Mi verrebbe da dire che in fondo è meglio così, continuino così, in modo da finire tutti quanti sotto il 5%, che sarebbe anche ora. E chissà che poi non possa nascere un'alternativa politica veramente di sinistra. 



giovedì 30 novembre 2023

OMS, PANDEMIE, TRATTATO: IL CIRCO DELL'AMNESIA COLLETTIVA


https://ilmanifesto.it/assemblea-straordinaria-delloms-per-un-nuovo-trattato-sulle-pandemie    

L'Italia (ma non solo) ha un problema di memoria storica e si sa. Ma è niente a confronto con la memoria collettiva a breve termine. Si manifesta nelle piazze sull'oggi, sul tema del giorno. Ma tutto quello che è successo l'altroieri no, quello non merita attenzione, anche se ha fatto danni immensi e i suoi attori sono ancora tutti presenti.

Per esempio la pandemia è finita, tutti se la sono lasciata alle spalle con sospiro di sollievo (beh, quasi tutti). Ma quel che è successo in Italia e non solo con COVID tra 2020 e 2022 merita il ricordo. Sono fatti che andrebbero ricordati in eterno, se si volessero evitare gli stessi tragici errori (ma furono errori fortemente voluti, quindi per questo è bene non ricordarli, per poterli ripetere).

Premetto per l'ennesima volta che OMS un ruolo utile lo ha, che è quello di mettere in piedi programmi sanitari per quelle nazioni che non hanno occhi per piangere - e lo fa come può, cioè in economia e usando farmaci che dal punto di vista della regolazione farmaceutica occidentale sono il più delle volte substandard. Detto questo è bene ricordare quale sia stato il suo ruolo tra 2020 e 2022.

In primo luogo tardò nella comunicazione dell'emergenza, mentre c'era Taiwan che da subito aveva capito quello che stava succedendo e lo aveva pure detto. Ma Taiwan non è nell'ONU e OMS è un'agenzia delle Nazioni Unite. Quindi niente, anche per non irritare la Cina (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/04/oms-catturata-dalla-cina-gli-usa-la.html).

Poi, prima di Codogno, OMS avallava l'Hail Mary Protocol (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/02/oms-coronavirus-hail-mary-protocol.html), quando chiunque capisse un minimo della materia non avrebbe speso un centesimo per un cocktail di farmaci che in vitro non erano attivi contro il virus (ovviamente non mancò nell'accademia italiana chi disse che il tentativo era ragionevole, fatto che si dovrebbe commentare da solo). A seguire OMS si distinse nel perdere tempo. Nella primavera del '20 FDA dava l'Emergency Use Authorization a remdesivir e Fauci, dopo i risultati del trial ACCT-1, svolto da NIH, diceva che al momento era lo standard of care. OMS invece faceva un trial su lopinavir in funzione anticovid. Nel giugno 2020, dopo che in Italia lopinavir era stato somministrato a nastro ai ricoverati in terapia intensiva, senza effetto,  dopo che l'allora direttore AIFA Magrini aveva voluto il farmaco somministrato dai medici di base, fortunatamente senza successo, OMS dichiarò che lopinavir non funzionava. Ma non solo: SOLIDARITY, altra sperimentazione clinica OMS, era in corso senza che praticamente nessuno si pronunciasse sul disegno assai discutibile del trial. Nell'ottobre del '20 i risultati di SOLIDARITY furono pubblicizzati: remdesivir non funziona. Poco contarono ripetute analisi contrarie (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/07/i-trial-i-paper-ladvocacy.html). Poco contò che remdesivir di lì a poco fosse pienamente autorizzato da FDA prima e da EMA poi. Essendo OMS il feticcio di buona parte della comunità medica italiana nonché di chi "comunicava", il poco che c'era allora (remdesivir) non doveva essere usato, in Italia. Mi ricordo una tal dama che arrivò a sostenere che fare un'endovena a un paziente in intensiva era un problema. 

Ma questo è forse il meno, quanto a OMS e Italia. Da Ginevra nel settembre del '20 arrivò un clamoroso endorsement alla gestione italiana della pandemia.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/09/20/coronavirus-oms-italia-esempio-nel-contrasto-alla-pandemia_54e77dd8-f89f-42db-bee6-7dd858b089b6.html

Questo titolo oggi si rilegge con estrema amarezza. Perché allora già da tempo un report di Francesco Zambon, che all'OMS lavorava, era stato consegnato ai vertici dell'Agenzia: il piano pandemico italiano non era stato aggiornato dal 2006 e la risposta nel 2020 era stata completamente inadeguata. La vicenda di Zambon è un esempio di come le cose funzionano, all'OMS, e un esempio ormai dimenticato. Lui se andò, essendo diventata insostenibile la sua posizione lavorativa.

https://www.theguardian.com/world/2021/mar/14/who-scientist-who-spoke-out-about-italy-handling-of-covid-crisis-resigns

Report fu l'unico in Italia a coprire adeguatamente la vicenda di Zambon (https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/La-resa-dei-conti-f8f1a28b-b000-457a-9b89-dd549672fb8d.html)

Questo dovrebbe bastare per rispondere alla domanda "Volete voi avere OMS regista mondiale delle azioni di contrasto alle pandemie?". No, grazie. Meglio se le cose rimangono così come sono. Il fatto che poi l'iniziativa di questo trattato parta dall'Europa, l'altro grande perdente quanto a attività di gestione della pandemia, dovrebbe far dubitare molto di tutta l'impalcatura.

A questo punto capirete se ho letto l'articolo di Capocci sul Manifesto con crescente perplessità.

E la vicenda del mancato aggiornamento del piano anti-pandemico italiano mostra che la vigilanza internazionale sugli impegni locali è poco vincolante.

Invece, se si ricorda quanto sopra, di tutta la questione piano pandemico italiano i vertici OMS non volevano saperne, pure se informati, perché la faccenda era politicamente delicata. Altro che "stati vincolati a...". Chiaro che nell'articolo si ignori anche tutto il resto riportato in questo post. E non si tratta di episodi, ma della linea politica di un'agenzia che è politica e dove si fa politica sanitaria, non una qualche "scienza". Poi l'idea che possa esistere un pacchetto di politiche sanitarie antipandemiche che vada bene tanto per Haiti quanto per la Finlandia è di per sé piuttosto assurda. Quanto a pensare che la Cina possa essere vincolata a qualcosa, beh, good luck with that.

E ci si chiede come mai gli USA della presidenza democratica di Biden non siano convinti del trattato e si riduce la faccenda a non meglio precisate questioni di "sovranità", come fosse "sovranismo" il non voler vincolare politiche nazionali alle decisioni agenzie sovranazionali parimenti politiche e dal track record estremamente opinabile. Parimenti ovvio è il perché una von der Leyen che si crede la leader di una federazione (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lo-stato-della-recessione.html), dopo la sua "brillantissima" attività a capo della Commissione durante la pandemia, sia invece a favore del trattato, vedendosi un indomani, come qualcuno dice, ai vertici della NATO o dell'ONU.


 



 



CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...