domenica 1 settembre 2024

DI PLASMA IPERIMMUNE, CURE, SPONDE POLITICHE E TRAGEDIE PERSONALI

 

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/29/covid-e-plasma-iperimmune-alcune-intuizioni-di-de-donno-nel-tempo-si-sono-rivelate-corrette/7670991/

C'è una cosa da premettere: in quella prima metà del 2020 chi somministrava lopinavir a fiumi aveva torto marcio, mentre i tentativi con il plasma detto "iperimmune" davano ragione a De Donno. Allora, in quella finestra temporale

Dopodiché vorrei precisare diverse cose e l'elenco è abbastanza lungo.

La prima riguarda il discorso "cura": il dettato della comunicazione nella pandemia dice "la cura non esiste". Ok, quindi non esistono cure anche per la maggior parte dei tumori - però gli avanzamenti terapeutici sono stati pazzeschi, negli ultimi 25 anni, e la diagnosi di diversi tumori non è più una sentenza di morte, oggi (in teoria, parlando di Italia, e altrove, per chi non si può pagare le terapie). E riguardo a COVID19, gia nella prima metà del 2020 strumenti terapeutici per la riduzione del danno sono stati velocemente individuati, poi se ne è limitato e irreggimentato l'uso solo e unicamente quando prefiguravano un costo (anticorpi anti IL6R, inibitori JAK, remdesivir), mentre per il desametasone, altro strumento di contenimento del danno (modesto, se usato da solo), nessun problema. La stessa cosa vale per gli anticorpi monoclonali anticovid nella finestra temporale in cui potevano funzionare e hanno funzionato (alcuni di più altri di meno, non c'erano solo quelli Eli Lilly). Tra l'altro stiamo parlando di indirizzi italiani completamente diversi da quel che accadeva altrove. In USA ogni strumento utile e scientificamente sensato, incluso il plasma iperimmune, all'epoca fu usato ogni volta che si era in condizioni di farlo (a carico del sistema federale) e in assenza di alternative migliori. Non che il plasma non avesse problemi: raccolta, conservazione, titoli anticorpali non uniformi. Ma in assenza di strumenti migliori, e di nuovo, in quella finestra temporale...

Chi ha paragonato il plasma iperimmune alla"terapia" Di Bella e a Stamina è stato semplicemente inqualificabile. Ricordiamo che FDA diede l'ok all'uso del plasma in chiave emergenziale, e che le posizioni espresse da esponenti della medicina italiana riguardo le approvazioni FDA del 2020 ("Voluta da Trump! Non funziona!") erano espressioni di pura faziosità ideologica. Per i risultati dell'ultima metaanalisi rimando all'articolo di Sara Gandini linkato in testa a questo post, e ripeto per l'ennesima volta che tutte le mie considerazioni rigurdano un periodo specifico, il 2020 . Nonostante tutto questo quando la vicenda umana di De Donno giunse al suo tragico termine in prima serata gli furono dedicati epitaffi altrettanto inqualificabili, come questo.  


De Donno non era il Principal Investigator dello studio sul plasma iperimmune: il Principal Investigator era il Dott. Massimo Franchini. Perché Franchini è rimasto fuori da ogni polemica? Perché ai tempi tenne un profilo estremamente basso. Ma nel 2022 si è sentito in dovere di raddrizzare le storture di una narrazione deviante, distorta e avvelenata.

https://www.gazzettadimantova.it/territorio-mantovano/noi-salvati-dalla-plasmaterapia-il-grazie-a-franchini-e-de-donno-1.11967976

A differenza di Franchini De Donno fu evidentemente tentato dai famosi 15 minuti di gloria mediatica, che finirono per coagularsi nel messaggio "la cura c'è ed è il plasma".  Non fu De Donno a coniare questo messaggio, neanche con l'accento sui pazienti che erano rimessi, ma non si preoccupò di correggerlo più di tanto. Questo gli fruttò un esercito di fan ("Il plasma è la cura") e una folla con la bava alla bocca che su isocial ne chiedeva la testa (tra i capiciurma dei linciatori virtuali non è possibile non ricordare Selvaggia Lucarelli). In questo clima e avendo a che fare con un medium in cui non si sapeva muovere (isocial), De Donno scelse l'ombrello politico che gli venne offerto dalla Lega, il che quanto a linciaggi mediatici non poteva non peggiorare le cose, anche perché la Lombardia a guida leghista stava offrendo la gestione più disastrosa che si potesse immaginare dell'emergenza.

Quindi De Donno, pace all'anima sua, è stato colpevole, sì.

E' stato colpevole di vanità quando ha cercato o accettato di buon grado i riflettori mediatici.

E' stato colpevole quando si è compiaciuto dei suoi risultati clinici e di una fanbase su isocial.

E' stato colpevole di ingenuità quando ha accettato un ombrello politico.

E ora, secondo questi metri, ditemi quanti altri medici avrebbero dovuto ricevere lo stesso identico trattamento (che per esser chiari è qualcosa che nessuno dovrebbe ricevere, mai).

PS: Sento qua e là nella websfera italiana che ci si straccia le vesti per 100 decessi per COVID alla settimana: è la dimostrazione che non c'è speranza, nello stivale, e non potrà che andare peggio, perché paxlovid è stato approvato da EMA nel gennaio 2022, ma la maggioranza dei medici di base, i pochi rimasti, a quanto pare non lo sa. Rassegnatevi, perché il tempo per montare in collera è scaduto vari anni fa.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...