giovedì 30 maggio 2019

COMPLIMENTI PER TUTTO




Dunque, riassumendo: nel 2017 una "efficace" campagna comunicativa ha portato all'obbligo vaccinale pediatrico perché c'era una epidemia in corso che dipendeva da un calo di circa il 3.5% delle coperture MPR pediatriche.
All'inizio del 2018 ISS produceva il consuntivo ed era "mission accomplished" , problema risolto, danni al rapporto di fiducia tra cittadino e medicina non quantificati (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2140583316160544&id=1971621999723344).
Ma poi in realtà il problema non era stato risolto perché il 4 di marzo ci sono le elezioni politiche e alla fine il governo del paese cambia (il paese molto meno, ma questo è un altro paio di maniche). Quindi un putiferio sulle autocertificazioni nell'estate 2018 e comunque il problema continuava ad esistere perché al ministero della sanità c'è una 5stelle (e ancora non si era capito che no, il problema non esisteva - ma in realtà ne erano arrivati altri che però vengono percepiti solo da tre gatti). Oggi siamo a maggio 2019, e a Milano dove non ci sono problemi di copertura MPR pediatrica, che è molto alta, aita, aita, il morbillo è tornato (
https://milano.corriere.it/19_maggio_30/milano-allarme-morbillo-gli-adulti-record-contagi-001308a8-829c-11e9-93b3-f04c99d00891.shtml).
Prevedibile che tornasse, in questi termini, peccato, peccato sul serio che per due anni sia stata raccontata una storia del tutto differente, https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/modelli-art-attack-numeri-al-lotto-e.html).
E con lo squisito clima di fiducia creato dalla guerra per l'obbligo vaccinale mo' ti ci voglio a convincere i principalmente coinvolti da questo modesto outbreak, giovani e adulti, a vaccinarsi contro il morbillo, che sarebbe una scelta individuale razionale. No, bisogna evocare eliminazione ed eradicazione. Che la prima sia problematica lo dice la cronaca recente, che la seconda sia improbabile lo dice la solita letteratura.
Ah, quanti sono stati in Italia gli anni con più di 500 casi di morbillo nel primo decennio del millennio? Non saprei, ma la media superava i 4000 casi all'anno (http://www.eurosurveillance.org/images/dynamic/EE/V16N29/art19925.pdf). Faceva notizia il morbillo 10 anni fa? No. Oggi sì.
E cos'è che non fa notizia? La TBC nelle scuole. Che c'è (mentre dieci anni fa non c'era). Le notizie le trovate solo nella cronaca locale. Una delle ultime:
http://www.trevisotoday.it/attualita/motta-tubercolosi-primaria-casi-30-maggio-2019.html
Ma anche a Rimini, governata dal sindaco che dà la caccia ai non vaccinanti per multarli, tre casi di tubercolosi, minimizzati dalla ASL, genitori infuriati https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/tubercolosi-1.4619868
Mentre a Cesenatico, visto che si parla di riviera Romagnola, un 17enne finisce in ospedale con sospetta TBC e si diffonde il panico tra i coetanei https://www.livingcesenatico.it/2019/05/25/sospetto-caso-di-tubercolosi-psicosi-tra-i-coetanei/
A proposito di topoi propagandistici, evidentemente la TBC ad un immunodepresso non provoca alcun tipo di guaio.

Questa cosa per cui il morbillo è un problema e la TBC no è un indice di quanto la cancrena dell'ideologia abbia pervaso la sanità italiana, cancrena che ha potuto contare sul corposo apporto dei vertici della sanità pubblica, delle società mediche e delle webstar che si sono intestate la battaglia per l'obbligo vaccinale identificandola con la santa guerra contro lo spauracchio antivaccinista.
Se ne sentiva davvero il bisogno, complimenti per tutto, sul serio.

E I PROBLEMI DEL GENERICO MADE IN CHINDIA ARRIVANO SU FORBES


Non badate al titoto: la guerra commerciale tra Trump e la Cina non è il fatto rilevante (
https://www.forbes.com/sites/judystone/2019/05/20/can-you-trust-your-generic-medicine/?ss=healthcare#2284c2f7653f).
 Il fatto rilevante è questo:
"Siete mai passati da una forma generica all'altra del vostro farmaco solo per rilevare che rispondevate differentemente all'uno e all'altro?"
Il classico tipo di cosa che un medico, se nota, non riporta mai. Eppure la farmacovigilanza dovrebbe partire dai medici di base e ospedalieri.
Ma pare che solo casi come quello del Wellbutrin (https://www.peoplespharmacy.com/2012/09/03/generic-wellbutrin-budeprion-xl-300-withdrawn-vindication/) siano partiti, non senza difficoltà, da pazienti e medici. Le bioequivalenze taroccate conto terzi da GVK bio (centinaia di farmaci generici ritirati) hanno portato a un'azione decisa solo perché un dipendente dell'azienda decise di fare la gola profonda, raccontando tutto a FDA e EMA (https://www.fiercebiotech.com/regulatory/gvk-feels-sting-after-data-scandal). Ma la cosa è stata trattata come l'eccezione, mentre molti indizi da anni dicevano che era la regola.
Questo perché il generico made in Chindia è essenziale alla sostenibilità della spesa farmaceutica (e ai profitti delle assicurazioni sanitarie USA).
E oggi c'è un libro che minaccia di diventare un best seller (https://www.harpercollins.com/9780062338785/bottle-of-lies/), "Bottle of Lies". Il flacone pieno di bugie non è una novità, per i lettori di questa pagina. L'autrice si limita ad un elenco di scandali collegati al mondo dei farmaci generici, a quanto pare. Non so se arrivi alla conclusione che è l'unica possibile, avendo cognizione di causa: è un problema sistemico, ed è impossibile risolverlo lasciando in questo modo la filiera mondiale del farmaco generico e dei suoi ingredienti.

mercoledì 29 maggio 2019

DISTOPIE SANITARIE MADE IN UK


Il sistema sanitario pubblico britannico è storicamente poco propenso alla spesa (e alla rimborsabilità dei farmaci). Già negli anni 80 un italiano che avesse a che fare con un ospedale inglese rimaneva piuttosto scioccato, avendo come riferimento il proprio SSN. Negli ultimi tempi ci sono stati episodi molto dibattuti derivanti in ultima analisi da questa impostazione.
Da Orwell ad Alan Moore la cultura inglese ha un rapporto del tutto particolare con le distopie, E quindi non è particolarmente strano che la fiction distopica inglese si sia occupata di distopie sanitarie.
Ormai quasi 10 anni fa nell'ultimo capitolo di Torchwood (la quarta serie) si metteva in scena un'emergenza sanitaria globale.
All'improvviso in tutto il mondo tutti diventavano immortali. Ma soltanto immortali: qualsiasi patologia in essere continua il suo corso, portando i sistemi sanitari al collasso. Un gruppo di ex cacciatori di alieni ritorna in ballo, e tra l'altro mette il naso nel modo in cui i governi, e in particolare quello inglese, dividendo i soggetti in 3 categorie, convogliano in "overflow camps" tutti i casi gravi o senza speranza, scoprendo l'allucinante realtà di una distopia disumana gestita come niente fosse da stolidi burocrati nel nome della sostenibilità del sistema... Ci sono tutti gli elementi che avete trovato nella cronaca degli ultimi anni, o almeno nella cronaca presentata su questa pagina: ci sono i panel che forniscono il materiale al legislatore, c'è l'ONU, ci sono gli stakeholder... (vedere https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/05/technocracy-1-ddl-770-leuropa.html e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/technocracy-2-i-finanziatori-la-policy.html )

Già , visto che è una questione di "narrazione" è bene parlare di fiction. Perché come ho ripetuto alla nausea dietro la deriva dei sistemi sanitari europei (e dietro le forme della fregola per l'obbligo vaccinale) evidenze scientifiche non ce ne sono, ma ci sono al più esercizi ragionieristici su è stata appiccicata l'etichetta "Scienza", che continua a funzionicchiare decentemente nelle giuste stanze.
Quindi, se volete la bibliografia, a questo giro, eccola:
Torchwood: Miracle Day (BBC/Starz, 2011), episodio 5, "The Categories Of Life"

TECHNOCRACY - 1 - DDL 770, L'EUROPA


(By Starbuck)

Faceva caldo quando sentii parlare per la prima volta della proposta Pautuanello-Romeo. Faceva caldo, ma avrei volentieri fatto a meno della doccia fredda alle 7.30 di mattina. Mentre da dietro la colazione mi si chiedeva “ Ma l’hai letto l’articolo 5?” traevo la conclusione che le domande retoriche sono sempre foriere di pessime notizie, da queste parti.
Questo siparietto si svolgeva il 7 agosto, quindi un pezzo fa, e nel pieno delle vacanze estive. Il NeoGoverno aveva tranquillizato gli animi pochi giorni prima con un “a settembre tutti a scuola grazie al milleproroghe”, per cui eravamo (quasi tutti) altamenti distratti. Non il parlamento che attentissimo chiudeva in sordina con questa mirabolante proposta di legge: il DDL 770. Un “provvedimento”, si dirà nel testo, “ volto a RIMODULARE” la materia della prevenzione vaccinale, ovviamente “nell’ambito degli ACCORDI INTERNAZIONALI” attraverso anche lo “stabilimento di un’ANAGRAFE VACCINALE” e prevedendo “interventi in caso di emergenza sanitaria e di COMPROMISSIONE DELL’IMMUNITA’ DI GRUPPO”. Insomma, da cominciare a tirare bestemmie ancor prima di arrivare all’articolo 1. “Nell’eventualità in cui si verifichino emergenze sanitarie o specifici episodi epidemici” c’era scritto nel preambolo “resta fermo il potere di attivare l’Unità di crisi […] e dell’autorità sanitaria di adottare interventi urgenti ai sensi dell’art. 117 del DL 31 marzo 1998, n. 112”. Per chi non se lo ricordasse, il DL 112/98 regola le deleghe stato regioni ed enti locali e l’art. 117 stabilisce che “In caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale.”
C’era abbastanza di cui preoccuparsi, insomma. Ma era estate e la proposta di legge è passata … distrattamente. Perché leggerla? Il fulcro era “autocertificazione si/autocertificazione no”. Il fulcro era “sui 0-6”, sul contingente, non sul dopodomani. Poi alle elezioni, non avevamo “vinto noi”?
Il DDL 770 va letto più volte per assaporare in pieno il fumo fitto in cui è avvolto. Ti dice tutto e non ti dice niente: nessun errore marchiano alla Lorenzin su cui attaccarsi. Niente distrazioni: non si parla da nessuna parte di vaccini monovalenti, di non vaccinare per qualcosa per cui si è già immunizzati. Niente, nisba, scordatevelo. Un bel legalese fluido, dove chi scrive sa quello che vuole. E cosa vuole?
Vuole, all’art. 4, un’anagrafe vaccinale, e che i suoi dati siano utilizzati per “la raccolta e lo scambio di informazioni con gli organismi europei ed internazionali”, verstanden?
Vuole, all’art. 5 che capiate che il vaccino va fatto per il bene comune. Le coperture calano sotto la soglia (95% politico per tutti, of course, tetano included, tabelle dettagliate ne trovate in giro a iosa) per uno qualsiasi dei vaccini del PNVP? No problem, paghi la multa e tuo figlio (untore) se ne sta a casa da scuola finché il magic number (sempre 95%) non viene ripristinato. Scuola di qualsiasi ordine e grado. Così per periodi random, in posti diversi e casuali. Con una discrezionalità del Sindaco nel dichiarare l’emergenza (in base al DL 112/98, art. 117) che la conta lunga su cosa vedremo accadere. E no, non sono ottimista come altri che il processo per decretare l’emergenza sarà lungo e laborioso… perché il concetto di emergenza si può ridefinire, come fu ridefinito ad hoc quello di epidemia e pandemia dall’OMS e perché aleggia già un progetto di deroga dello stato alle regione in tema sanità, verstanden?
Gli articoli non soppressi del DL 119/17 sono solo quelli relative alle coperture economiche e quelli relative all’indennizzo per danni che, cherry on top, viene esteso a tutti i vaccini indicati nel PNVP.
E qua sembrerebbe che siamo arrivati in fondo alla storia: sfogo, urla, sipario.
Ma no, proprio no. Qua dobbiamo ancora iniziare a capirci qualcosa in realtà sul DDL 770. Ed a parer mio forse è ancora immaturo il tempo per apprezzarne appieno la portata.
Quando mi sfugge una cosa, e del DDL 770 mi sfugge molto, uso uno schema classico: mi allontano da essa, dall’oggetto, dal fenomeno, ed lo osservo. Lo osservo e basta. Per un po’. E se la risposta ancora non arriva ancora, magari volgo gli occhi al cielo. Potrebbe capitare, come accade ora, che la notte sia di un limpido blu e che 12 stelle mi ricordino il mito di Europa, e che d’improvviso trovi la rotta d’interpretazione.
Già, per capire la palta in cui ci troveremo da qui a breve dobbiamo guardare a “l’Europa” (e forse anche oltre) ed ai suoi esperti. Che poi sono i nostri.
Più precisamente dobbiamo guardare ad un caro vecchio amico, DG SANTE ed uno dei suoi expert panel. Accade infatti che, in risposta ad una richiesta della Commissione Europea (https://ec.europa.eu/…/files/vacci…/docs/com2018_2442_en.pdf) (affatto coincidente con la posizione del Parlamento europea a riguardo http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do… ) a settembre si esprima l’ Expert Panel on effective ways of investing in Health (EXPH) (che lavora alacremente per noi, tutto l’anno, sappiatelo) riguardo “Vaccination Programmes and Health System in Europe”. Il rapporteur del EXPH è un bocconiano attualmente di stanza all’University of York, tale Luigi Siciliani. Bocconi, Bocconi…aspetta con chi ha pubblicato a settembre Ricciardi, un paper sul morbillo? Ah sì, con qualcuno della Bocconi. Vabbè coincidenze. BTW, nella commissione EXPH, c’è anche lui, il nostro Walter nazionale. E non solo! Siatene orgogliosi: molti altri dei nostri ricercatori sono ben tenuti in considerazione dal EXPH, perché nella bibliografia ritroviamo Lopalco, D’Ancona, Rappuoli e compagnia cantante (applauso, reggiseni che volano in sala anche qualche sospensorio per par condicio).
L’opinione adottata dall’EXPH la potete ritrovare qui: https://ec.europa.eu/…/exp…/files/020_vaccinationpgms_en.pdf e per i più volenterosi, c’è anche un bel video di un ora e mezzo della discussione (potete corrompermi con cornetto e cappuccino e vi posto il link, guardatelo a tarda ora, quando I bimbi sono a letto). Per i meno volenterosi invece vi riassumo i desiderata del papello. Gli EXPH si auspicano una bella “registrazione della popolazione target”: “Senza un accurato e aggiornato registro basato sulla popolazione e’ impossibile gestire un programma basato sulla popolazione e stabilire la copertura vaccinale […] Idealmente il sistema non dovrebbe comprendere solo il numero delle persone ma anche alcune informazioni sulle caratteristiche note per essere correlate con una bassa diffusione”. Beh allora la nostra anagrafe vaccinale gli tornerà incredibilmente utile! Soprattutto perché “la valutazione delle performance del programma di immunizzazione richiede un sistema di sorveglianza, basato su una conoscenza accurata sia della popolazione target sia del numero di immunizzati”.
Ma procediamo con la lista dei desideri, quali “la creazione di quadri legislativi all’interno dei quali le politiche vaccinali possono essere sviluppate determinerà se la vaccinazione è OBBLIGATORIA, o volontaria, e se OBBLIGATORIA, se ci sono esenzioni, e dovranno provvedere un meccanismo per creare DETERMINATI INCENTIVI per massimizzare la diffusione”. Cominciate ad avere i brividini, perché finora in Europa si é sempre parlato prima di raccomandazione e poi, molto poi, praticamente mai, di obbligo. Ed anche qui direi che col DDL 770 siamo perfettamente in linea con quello che ci chiede l’Europa: registrate tutti, tenete le coperture alte, e se calano, non c’è problema se inserire un obbligo
I punti di contatto non finiscono qua comunque: l’educazione sanitaria invocata di recente in Italia? Ci hanno pensato anche loro su a Bruxell. Poi ovviamente andrà monitorata l’attitudine pubblica. Nella discussione si sottolineava come i media dovessero passare i vaccini come messaggio positivo, la parte estesa sulle strategie comunicative ve la risparmio, almeno per ora.
Ma questo documento E uropeo, ci dice ancora tante cose. Ci siamo chiesti per un anno e passa “ma perché l’Italia?” Bene, sappiate che dalle elaborazioni di SAGE working group (Strategic Advisor group of Expert, OMS) dai dati del “State of Vaccine confidence project 2016” emerge che gli Italiani sono quelli che meno di tutti credono che i vaccini siano importanti per i bambini e che siano efficaci. Mentre scivolano al quarto posto se si parla di sicurezza vaccinale: peggio di noi nel complesso in Europa non riesce a fare nessuno. Da dove volevate che partissero? Ed adesso che ci guardano ad un anno di distanza, gli esperti, dicono che l’obbligo ha funzionato alla stragrande in Italia proprio come funziona il “no jab, no play”in Australia. Aspetta: ho detto Australia? Ma che centra con l’Europa? C’entra c’entra, non era proprio qualche giorno fa che qualche australiano era in conferenza al senato? Con Walter e GSK… Si dai, proprio quando si discuteva…aspetta aspetta..il DDL 770. Guarda te le coincidenze.
In ogni caso questo riguarda solo il primo set di misure da adottare, ne abbiamo anche un secondo che prevede : “social marketing (ad es. raccomandazione dei vaccini), rimozione delle barriere del prezzo” ed ottenimento di omogeneità dei programmi vaccinali su tutto il territorio Europeo.
Ma la cosa più scoraggiante è che questo lo si sapeva già da agosto almeno. E niente si è mosso fino ad ora.
Qualche domenica fa seduta sui gradini di un Nettuno più stanco di me, ho sentito qualcuno inneggiare alla guerra, mentre nell’agorà virtuale qualcun’altro invocava il politico di turno a non cedere sulla linea del Piave (aka il DDL 770). Ho provato a tirarmi in piedi ed osservare come stavamo messi, ma ho visto solo che al “fosso di Helm” stanno distribuendo spade arrugginite a quelli con troppe lune o troppo poche e … personalmente non ci conto troppo su quella promessa di guardare ad EST all’alba del quinto giorno.
(to be continued)
(NdCS: io non ho pensato "abbiamo vinto noi" e non ho un "noi" politico di riferimento )

martedì 21 maggio 2019

BMJ O NON BMJ?

https://blogs.bmj.com/bmj/2019/05/17/eleanor-draeger-we-have-reached-the-point-where-we-should-consider-compulsory-vaccination/


No, non è "Il BMJ", bensì un'opinione espressa su blog del BMJ. Ma si sta diffondendo come "Il BMJ", come uno-due anni fa delle lettere a Lancet diventavano "Lancet" o "articoli su Lancet", e stessa cosa con Nature (per tenere alto il livello, ovviamente). Beninteso, non è che le riviste citate pubblichino tutta la posta di lettori qualunque, ma una corrispondenza è una cosa ben diversa da un articolo perché non deve contenere "risultati primari di una ricerca" e non è peer reviewed

Quindi materiale citabilissimo, sì, ma per quello che è, senza volerlo far passare per qualcosaltro, tipo, per fare un esempio a caso, Verità Scientifica.


Comunque questa cosa dell'obbligo vaccinale è diventata globale in un amen.
A questo punto davvero non aveva tutti i torti chi diceva che l'Italia nel 2017 era diventata il terreno di un esperimento. Solo che non si trattava di un esperimento medico, ma di un esperimento politico.
Siamo stati i primi a sperimentare l'azione propagandistica mirata all'obbligo vaccinale. A seguire la Francia, ora Argentina, Germania e UK (per tacere delle vicende americane, e di sicuro mi scordo qualcosa).

Nel post del blog del BMJ l'armamentario retorico è sempre il solito degli ultimi tempi (e L'UNICEF, e gli immunodepressi, e il vaiolo etc). Ma come, l'UK ha problemi di basso uptake vaccinale quando l'altro ieri si festeggiava (precipitosamente?) il successo della vaccinazione anti HPV in Scozia? Quando un anno fa loro erano a posto, e c'erano invece i cattivissimi italiani che portavano il morbillo sul suolo di Albione?
Curioso.
In UK più di 30 anni fa qualcuno un po' più qualificato dell'autrice si era pronunciato per l'obbligo quando un centinaio di bambini morti di pertosse era un fatto ancora recente, e il vaccino disponibile si era procurato una cattiva fama (in tempi non solo pre social, ma pre-rete https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/la-logica-della-vaccinazione-1982-uk.html). Ma poi l'obbligo non fu stabilito. Chissà come andrà a finire in UK a questo giro.

Addendum: "alcuni vaccini hanno il ferro-nichel-cloro presenti nell'acciaio... in base a dove vanno a finire queste particelle si ha una reazione diversa. Si deve sperare che non vanno nel cervello."
In commenti del genere che potete trovare in variamente in giro c'è l'imprinting della nanochiesa (anche se non credo che il nanoduo si sia spinto fino alle notorie "particelle di di cloro" che vengono dall'acciaio).
Queste cose qua sono poca roba. Sono ingigantite dalla rete? Si, ma fin dall'inizio sono state ingigantite da chi le ha prese a bersaglio per farne "La minaccia novax". Credete che esageri? "La nuova legge italiana sull'obbligo vaccinale come strumento contro il movimento antivaccinista", questo il titolo di un articolo dell'anno scorso su "Annali di igiene, medicina preventiva e di comunità", rivista della Società Italiana di Igiene (Ann Ig 2018; 30: 251-256).
Una legge che riguarda tutti concepita come strumento contro l'1% circa della popolazione: qualcosa di assolutamente abnorme. Ma anche con questa impostazione abbiamo dato l'esempio.

domenica 19 maggio 2019

NEUROCHIMICA DELLA FINE

Hieronymous Bosch, "Ascesa all'Empireo", particolare
Out Of Body Experience, luce bianco azzurra, visioni di tunnel con una forte luce sul fondo. C'è una notevole coerenza in quel che si dice riguardo il momento del trapasso. Ovviamente nessuno ha mandato resoconti dall'"altro lato", ma c'è una letteratura abbastanza corposa riguardo le esperienze di pre-morte collegata a quanto raccontato dai soggetti coinvolti in una serie di eventi, dall'anestesia totale alla scampata morte per annegamento. Qualche anno fa qualcuno provò a indagare (https://www.sciencemag.org/news/2013/08/probing-brain-s-final-moments).

"La neurologa Jimo Borjigin dell'univesità del Michigan, Ann Arbor, si è interessata alle esperienze di pre-morte nel corso di un'altro progetto - la misurazione dei livelli ormonali nei cervelli di roditori dopo un infarto Alcuni degli animali da laboratorio erano morti in modo inatteso, e le sue rilevazioni avevano registrato un picco di neurotrasmettitori al momento della loro morte. Precedenti ricerche su roditori e umani avevano dimostrato picchi di attività elettrica del cervello in corrispondenza dell'arresto cardiaco, a cui seguivano encefalogrammi piatti per alcuni secondi. Senza alcuna evidenza che questo lampo finale contenga alcuna attività cerebrale con un significato Borjigin dice “ E' forse naturale per la gente pensare che le esperienze di pre-morte vengano da qualche altra parte, da origini soprannaturali”. Ma dopo aver visto questi picchi di neurotrasmettitori nei suoi animali si è fatta domande riguardo a quegli ultimi secondi, ipotizzando che anche esperienze percepite con una durata di giorni possano originare da un breve riflesso condizionato del cervello morente."

Il quadro complessivo sembrerebbe suggerire il coinvolgimento del sistema serotoninergico, ed in particolare di 5-HT2A (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/5-ht-da-sessanta-anni-nebbia-tanta-luce.html). Con tutti i "se, ma, però" dei modelli animali su roditori in materia di CNS, sarebbe veramente affascinante indagare puntualmente i neurotrasmettitori coinvolti.
Qualcuno potrà dire che tutto ciò disegna un'interpretazione meccanicistica di uno dei momenti sacri per eccellenza nell'esistenza di un essere umano.
In realtà le due cose viaggiano su binari paralleli. Sappiamo cosa implica avere più o meno dopamina, serotonina o anandamide in circolo, per esempio, ma siamo ormai coscienti (o dovremmo esserlo) che il tutto è infinitamente più complesso e che al momento elude qualsiasi tentativo di ulteriore sondaggio complessivamente significativo. E poi c'è il punto chiave, ovvero il senso.
Per citare Mircea Eliade, con le parole che usa alla fine di un saggio sui fosfeni (quei lampi di luce già citati, in "Occultismo, stregoneria e mode culturali", 1982 ):

"Cio che importa, in definitiva, è il significato religioso dell'esperienza di luce interiore. In altre parole, l'origine dei fotismi religiosamente significativi non va cercata nelle "cause naturali" dei fosfeni, o nell'esperienza dei fosfeni spontaneamente o artificialmente indotta... Ciò che interessa lo storico delle religioni e di fatto dello storico tout court sono le innumerevoli valorizzazioni delle esperienze di luce, vale a dire la creatività della mente umana"

Che alla fine, al di là dell'appartenenza o della non appartenenza religiosa, è quello che ha senso e costruisce senso per ognugno di noi.

venerdì 17 maggio 2019

INIEZIONI LETALI 2

Tubocurarina
L'ospedalizzazione della morte ha progressivamente rimosso in buona misura dalla coscienza degli individui l'esperienza non mediata del trapasso dei congiunti.
Ma ci sono eventi analoghi che riguardano gli animali domestici, e che spesso coinvolgono un'iniezione letale, e pare che anche in quei casi il 90% dei proprietari preferisca non assistere (https://www.lastampa.it/2018/09/12/societa/veterinario-rivela-che-cosa-fanno-gli-animali-prima-di-essere-soppressi-cercano-disperati-chi-amano-wc17vmsosazvrCkh8nLNjI/pagina.html).

Quando ho chiesto al veterinario riguardo la procedura, mi ha detto che veniva usato un derivato del curaro. In un certo senso era corretto.
Il componente attivo del curaro è la tubocurarina, alcaloide presente in varie menispermacee e in particolare nella corteccia della liana  Chondrodendron tomentosum. E' di fatto il prototipo degli agenti bloccanti neuromuscolari non depolarizzanti (https://en.wikipedia.org/wiki/Neuromuscular-blocking_drug#Non-depolarizing_blocking_agents), e fu usata in anestesia totale per diversi anni alla metà del secolo scorso, seguita dal suo derivato tetrametilato (Metocurina Ioduro) e poi nei due decenni successivi da vari altri.
Il Tanax, unica formulazione per l'eutanasia veterinaria approvata in Italia, contiene mebenzonio ioduro, che è un bloccante neuromuscolare dalla struttura molto semplice (e non ha uso nell'uomo). Contiene anche embutramide, un oppioide sintetico che anch'esso non ha trovato uso farmaceutico a causa della stretta finestra terapeutica (e l'overdose provoca depressione respiratoria e blocco cardiaco). Più la tetracaina, che è un anestetico locale.
La morte dell'animale avviene per blocco cardiaco, ed i veterinari più professionali disattendevano le istruzioni di impiego del farmaco, che prevedevano un'iniezione intrapolmonare, con conseguenze atroci (http://animalex-italia.blogspot.com/…/tanax-la-dolce-morte.…). Mi segnalano che il produttore ha aggiornato in questo senso il foglio illustrativo, che oggi prescrive l'anestesia prima dell'uso (grazie ad Anna Giulia Lupi). Io ho visto procedere ad una sedazione totale prima della somministrazione intramuscolo del Tanax.
E così alla fine la vecchia signora (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/11/dopamina-catecolammine-fosfolipidi.html )se ne è andata in pace, con i suoi cari attorno a lei (perché alla fine un tumore che comprime il midollo spinale all'altezza delle vertebre cervicali non lascia speranze).

mercoledì 15 maggio 2019

IL MAINSTREAM NELLE SCIENZE - LA VISIONE DI UN NOBEL

"Se tutto va bene, perché sventolare la bandiera galileiana? La ragione è perché condividiamo la preoccupazione espressa da molti scienziati che l'attuale irregimentazione della scienza tende a soffocare le ricerche sperimentali che sono veramente innovatrici e che possono profurre scoperte fondamentali. Questa situazione è dovuta al fatto che i fondi per la ricerca sono controllati dalla burocrazia governativa. E' difficile dire se questa strategia sia adottata dalla burocrazia per necessità o convinzione, ma riteniamo che sia basata su una visione molto diffusa di come si fa la  scienza e che sia rafforzata da una sempre maggiore divergenza tra teorici e sperimentali. Tale divergenza non è dovuta tanto a divergenze filosofiche quanto a malintesi causati da convenzioni sociali e dalla crescente specializzazione..."

Così Riccardo Giacconi nel secondo capitolo de "L'Universo a Raggi X" (https://www.amazon.it/Luniverso-ricerca-cosmico-spazio-intergalattico/dp/8804520140). Ne ho già parlato qua, di questo libro: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/10/democrazia-della-scienza-e-paradigmi-la.html .

Il passaggio è significativo. Giacconi parla ovviamente della sua materia, e ha in mente principalmente gli USA. Ma quello che Giacconi notava è sintomatico di una situazione più estesa. Le metriche (per esempio H-index e simili) se per le comunità a cui si riferiscono possono avere questo o quel significato, per il decisore ne hanno un altro: sono uno strumento per orientare scelte su temi in cui non ha una vera cognizione di causa. Nella ricerca, ma anche nelle politiche sanitarie, sono le metriche che definiscono il mainstream, o vengono definite per avvalorarlo. Già, poiché in realtà il decisore alla fine ha sempre un ruolo politico (in senso lato) le metriche le può anche scegliere secondo il bisogno dell'azione desiderata (in Italia per università e scuola si è discusso moltissimo di metriche impopolari, ma spesso queste discussioni si fermavano alla critica della metrica senza toccare il suo reale scopo).
Ah, il decisore più politico in più è influenzato dall'hype, mentre come ha osservato Sabine Hossenfelder "Scientific communities are ideal breeding ground for social reinforcement". Shakerare con cura, e avrete la ricetta delle scienze nel nuovo millennio, dove troppo spesso meno si quaglia più si viene promossi (o ci si promuove), sempre che si segua il solco e si stia dietro alla moda del momento.

martedì 14 maggio 2019

INIEZIONI LETALI

Di questi tempi se si parla di morte indotta con farmaci solitamente si pensa all'eutanasia.
Ma ci si scorda che l'iniezione letale è usata come unico metodo per l'esecuzione di condanne a morte in 17 stati americani.
E in questo decennio si è svolta una controversia che ha dell'incredibile.
I due farmaci maggiormente usati allo scopo sono due barbiturici, il pentobarbital e tiobarbital sodico.
I barbiturici sono tra le più vecchie molecole di sintesi ad uso farmaceutico. Il capostipite, l'acido barbiturico, fu sintetizzato per la prima vola da Adolf Von Baeyer nel 1864 (https://en.wikipedia.org/wiki/Adolf_von_Baeyer) e il primo derivato, il barbital, fu immesso in commercio nel 1903. I barbiturici (in tutto una ventina di principi attivi approvati, negli anni) sono depressivi del sistema nervoso centrale con effetto sedativo e sonnifero. Ma i loro svantaggi sono noti da un secolo: finestra terapeutica stretta (quindi facile da raggiungere l'overdose con effetti letali) e molto usati dai suicidi; creano dipendenza, anche se la frequenza delle dipendenze non è alta; da ultimo a fine effetto lasciano un "hangover" del tutto simile a un dopo sbornia. Sono tuttora usati in anestesia generale e per pochissime indicazioni (emicranie a grappolo, epilessia ) e ovviamente eutanasia; per le altre indicazioni sono stati rimpiazzati dalle benzodiazepine.
Ovviamente i barbiturici sono generici da anni e anni (cioè da quando per legge sono stati introdotti i generici).
E sono stati soggetti a quesi fenomeni che hanno riguardato tanti altri principi attivi a partire dalla seconda metà dello scorso decennio. Gli europei smettevano di produrli sotto i colpi della concorrenza asiatica, alcuni prodotti relativamente di nicchia finivano nelle mani di uno o due produttori indiani o cinesi. Arrivava FDA, ispezionava quei due produttori e scattava l'import alert. E dall'oggi al domani non c'era più prodotto autorizzato sul mercato USA.
Così accadde in Arizona che un pluriomicida condannato a morte vedesse rimandata la data della sua esecuzione perché non c'era farmaco "in regola" a disposizione (
https://www.reuters.com/article/usa-execution-drugs/us-regulators-block-texas-arizona-over-import-of-execution-drug-idUSL8N1HS7BO).
Poi nel 2011 l'Unione Europea ha proibito l'esportazione verso gli USA dei barbiturici usati nelle iniezioni letali, poi varie aziende, tra cui Pfizer (quanto sono umani!) si sono rifiutati di venderli alle amministrazioni penitenziarie e quindi è stata esercitata una certa pressione contro questa pratica.
Con alcuni risultati notevoli, tipo in Tennessee, dove si offriva al condannato la scelta tra iniezione letale e sedia elettrica. E dove è passata una legge che decreta che qualora l'iniezione letale dovesse risultare incostituzionale o qualora i farmaci fossero irreperibili, l'unica opzione sarà la sedia elettrica (https://www.washingtonpost.com/news/post-nation/wp/2014/05/23/tennessee-has-long-had-the-electric-chair-but-now-its-going-to-be-available-for-more-executions/?utm_term=.12706e9e4ee1)

Ref: Lednicer, Mitscher "The Organic Chemistry Of Drug Synthesis", Wiley, 1977

BASTA CON LE ROTTURE DI CANNABIS




Una crociata contro la cannabis legale lanciata in campagna elettorale si commenta da sola.
Argomento divisivo da sempre, la cannabis con i suoi derivati, anche quando si tratta di una varietà a contenuto trascurabile di THC quale la cannabis finora di libera vendita.
Per qualche motivo si tende a fare confusione con la cannabis terapeutica, quella il cui estratto è prescrivibile e reperibile in farmacia dal 2006 (in modo estremamente condizionato) e sulla base delle vicende di attualità qualunque idiota si è sentito in dovere di dire la sua a proposito delle proprietà farmaceutiche dei composti contenuti nella cannabis.
I recettori dei cannabinoidi sono storia vecchia, lunga e tormentata, per la chimica farmaceutica, che fondamentalmente è sfociata in un "off limits" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/05/quando-venne-sperimentato.html). Ma quando si vedono possibili applicazioni terapeutiche della cannabis e dei suoi derivati, beh... è un materiale con cui gli esseri umani hanno una certa confidenza da anni, e serie complicazioni a livello sistema nervoso centrale (tipo istinti suicidi, per intenderci) non se ne sono mai viste. Quindi, ben venga l'uso terapeutico della cannabis, che è rivolto prevalentemente al trattamento del dolore cronico , e se il precedente Consiglio Superiore della Sanità ha espresso dubbi il ministero invece ha fatto partire un progetto pilota di cannabis ad uso terapeutico prodotta dall'Istituto Farmaceutico Militare nel 2017.
M'è caduto sott'occhio un pezzo di un tale (che ho bloccato su twitter tempo fa) che pontifica riguardo la mancanza di solide evidenze per l'uso medico della cannabis, allargandosi al CBD, che sarebbe il cannabidiolo, principale principio contenuto nella cannabis oltre il THC, e presente anche nella cannabis legale.
Sono talmente scarse le evidenze che FDA l'anno scorso ha approvato CBD (nome commerciale epidiolex).
Indicazione: convulsioni in pazienti con sindrome di Dravet o di Lennox Gastaut.

https://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/nda/2018/210365Orig1s000TOC.cfm

domenica 12 maggio 2019

OMS E IL GIUSTO PREZZO DEI FARMACI

Notoriamente il giusto prezzo per OMS è "quasi niente" o "come le patate" (vedasi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/03/who-e-regolazione-farmaceutica-un-lungo.html , https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/01/eh-se-visto-un-bel-mondo-il-prezzo.html).
Che diavolo, pare che l'Italia sia fonte di iniziativa globale, quanto a politiche sanitarie. Prima con l'obbligo vaccinale targato PD, oggi con la deflazione farmaceutica targata 5stelle, che in sede OMS s'è tirata dietro diverse nazioni europee. Chapeau (https://www.aboutpharma.com/blog/2019/05/09/obiettivo-equita-delle-cure-il-prezzo-dei-farmaci-sotto-i-riflettori-delloms/?fbclid=IwAR1FikeKpxwf7N2VIcgXzSktV1NoW6YStIiLhFjl12s7P-HHHHQZE-_p4u0).
Notare che qua si parla di paesi poveri, ma si hanno in testa quelli occidentali, dove ci si è ampiamente portati avanti con il lavoro:
"L’Oms inquadra così la questione: i prezzi troppo alti sono inaccessibili, anche nei paesi più ricchi del mondo, e i prezzi troppo bassi spingono i produttori di alta qualità fuori dal mercato, portando a carenza di farmaci. Nei documenti ufficiali dell’Oms si legge che “Un prezzo equo è accessibile ai sistemi sanitari e ai pazienti e allo stesso tempo fornisce incentivi di mercato sufficienti affinché l’industria possa investire nell’innovazione e nella produzione di farmaci”.
I prezzi bassi spingono i produttori di alta qualità fuori dal mercato: la scoperta dell'acqua calda. Quindi praticare la deflazione farmaceutica spingendo i prezzi costantemente al ribasso cosa provoca? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/03/meglio-lomeopatia-forse.html).

Provoca la situazione in cui i produttori di alta qualità escono dal mercato, e poi quelli di qualità medio-bassa vanno in crisi (Teva). E provoca la situazione in cui sul fronte innovazione soluzioni per la TBC mutiresistente, per esempio, ve le potete scordare perché il privato non ha incentivi a lavorarci (come sugli antibiotici in generale).
I prezzi troppo alti, secondo il mio modesto parere, hanno tre cause principali di pari peso: i prezzi troppo bassi dei generici (che ormai non danno più utili che possano sostenere R&S), la finanziarizzazione del settore, l'inflazione dei costi ospedalieri in alcuni paesi che hanno trascinato verso l'alto il costo dei trial clinici. Il serpente si morde la coda.
Il "prezzo equo" che ha in mente OMS è ovviamente basso, bassissimo. Probabilmente irreale, perché stiamo parlando di un'area culturale con idee assolutamente assurde, al riguardo (tipo Carb-X con i suoi 11 nuovi antibiotici con 48 milioni di dollari, o MSF con il sofosbuvir a 1 dollaro a pillola https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/02/epatite-c-medecins-sans-frontieres-vs.html).
Si parla di accesso alle cure, ma, tanto per cambiare, si pensa alla sostenibilità dei sistemi sanitari. E ormai è chiarissimo: sostenibilità=deflazione (e tagli). Quando vi dicono "sostenibilità" mettete mano alla pistola.

La soluzione è intervento pubblico, statale, sotto forma di SPESA PUBBLICA. E non necessariamente sotto forma di nazionalizzazione di industrie farmaceutiche. Tre casi di scuola di collaborazione pubbilco- privato nell'innovazione vengono dalla patria del libero mercato e del capitalismo finanziario, gli USA: paclitaxel (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/taxus-brevifolia-antitumorali-la.html), peramivir (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/lo-stato-e-lo-sviluppo-farmaceutico-un.html), tecovirimat (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/02/small-molecules-le-approvazioni-fda_21.html).
Trasferire tecnologia e know how affinché i produttori low cost (asiatici) possano fornire ai paesi poveri più cure e di più alto livello no, non è una soluzione, a meno di non stabilire rigide barriere commerciali che impediscano l'accesso al mercato occidentale - cosa in cui può riuscire sia il pubblico, come gli USA con oxycontin (caso del tutto particolare con conseguenze non banali) che il privato, come Gilead con sofosbuvir (questo tech transfer è quello che frulla per il capo a quelli che parlano di delisting).
Altrimenti la concorrenza low cost manderebbe all'aria il modello blockbuster, che al momento è l'unico che continua a fornire autentica innovazione nella ricerca farmaceutica. Mandarlo a gambe all'aria in assenza di alternative funzionali e non velleitarie vi darebbe un'industria farmaceutica globale costituita da cloni di Sanofi e GSK.

Da ultimo ripeterò un qualcosa che dovrebbe risultare banale, ma evidentemente non lo è: l'innovazione farmaceutica rilevante nel 99% dei casi viene dal know how industriale, che non è l'industria, ma il "sapere come si fa" che ha prodotto negli ultimi 20 anni grandi avanzamenti nelle terapie farmacologiche per diabete, tumori, HIV, epatite C, influenza grave. E questa cultura industriale ha sempre camminato sulle gambe degli "industrial scientists". Disperderla per decisione politica come si sta facendo in Europa (e non solo) negli ultimi 15 anni ha conseguenze strategiche non banali, e questa storia del coinvolgimento OMS è un ultimo grande passo in questa direzione.

Addendum: neanche a farlo apposta, arriva l'inchiesta sui prezzo dei generici gonfiato negli USA (https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/12/usa-sotto-accusa-venti-aziende-farmaceutiche-hanno-gonfiato-i-prezzi-dei-farmaci-generici-fino-al-1-000/5172610/?-impunita) . Si parla di periodo 2013-2015, un periodo in cui episodi infami nel campo non sono mancati (cfr Mylan e la vicenda dei prezzi di Epipen). Però guarda caso nel 2019 la spirale al ribasso sui prezzi dei generici ha fatto uscire Novartis da quel mercato in USA e ha costretto Teva a una ristrutturazione monstre (-30% della workforce globale). Pensate bene a quel che vi stanno raccontando: le conseguenze le sperimenterete sulla vostra pelle tra qualche anno. E a proposito, a fronte della costante polemica sui prezzi dei farmaci, avete mai sentito da quelli impegnati su questo fronte mezza parola sul prezzo di un vaccino? Io mai, neanche quando l'attuale ministero e l'attuale direzione AIFA hanno fatto passare senza nulla dire un rialzo dei prezzi dei vaccini in Italia (https://quifinanza.it/finanza/prezzo-vaccini-sta-crescendo-obbligo-incide-sulla-spesa/252204/). A dimostrazione che l'enfasi sulla prevenzione va di pari passo all'insofferenza nei confronti dei costi delle cure.



sabato 11 maggio 2019

QUELLI CON L'ELMETTO


Ovvero, perché certi patti continuano a lasciarmi estremamente freddo.
Un recente messaggio mi ha fatto riaprire un post vecchio di un anno. Un anno, quindi parliamo di maggio 2018. Le elezioni politiche c'erano già state, il governo Conte non si era ancora insediato, per inquadrare il clima.
Ci sono argomenti roventi che di solito non tocco, in primo luogo perché non mi interessano per nulla, oppure perché ne ho già parlato e una volta basta (mia convinzione evidentemente errata). Uno di questi è l'omeopatia. Beh, un anno fa, online, pareva che fosse uno dei principali problemi inerenti la medicina in Italia, ed era in corso una vera crociata. A guardarsi intorno i problemi erano di tutt'altro genere, da cui il post (https://www.facebook.com/1971621999723344/photos/a.1971629826389228/2148825462002996/?type=3&notif_id=1557553326505647&notif_t=page_post_reaction&ref=notif).
Le reazioni a quel post, a rileggerle, mi ricordano perché qualche mese dopo sentii il bisogno di mandare al diavolo la guerra della "scienza con l'elmetto" verso tutto ciò che percepisce come antiscientifico (https://www.facebook.com/1971621999723344/photos/a.1971629826389228/2255417018010506/?type=3).
Quella guerra era ed è costituzionalmente distorsiva di qualsiasi argomento tocchi. Lo screenshot ne dà un esempio: si provò a sostenere che qua sopra non si parla di chimica in modo serio. Certo, perché invece è seria l'equazione "metaforica" (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2402348496650690&id=1971621999723344), cioè è serio chiunque stia "dalla parte giusta". Un anno fa pensavo che nel frontismo proscienza esistessero ancora tracce di onestà intellettuale, e davanti ad episodi del genere restavo in primo luogo deluso. Oggi so che su quel fronte di onestà intellettuale non se ne trova neanche in tracce, e che l'unica risposta sensata a certe uscite è l'ostensione di un dito medio.

PS: non direttamente collegato a tutto questo: di idioti on line in due anni ce ne sono stati tanti che hanno commentato qui o altrove - i social funzionano così. Ma la palma dell'idiozia va a quelli che vantano cultura o "scientificità" e poi parlano al mio riguardo di "scetticismo" senza cogliere la citazione nel titolo di questa pagina.

giovedì 9 maggio 2019

FEEDBACK, CAOS


Nel 1981 su Scientific American apparve un articolo a titolo "Strani attrattori: schemi matematici collegati tra ordine e caos". Era nella rimpianta rubrica Temi Metamagici, firmata da Douglas Hofstadter (avete presente? "Goedel, Escher, Bach", 1979):

“Alcuni mesi fa, mentre passeggiavo con un amico per i corridoi del dipartimento di fisica dell'Università di Chicago, mi cadde l'occhio su un manifesto che annunciava un simposio internazionale dal titolo Strani attrattori. Non potei fare a meno di essere attratto da
questo strano termine e chiesi al mio amico di cosa si trattasse. Mi rispose che era un argomento di grande attualità e, dalla descrizione che me ne fece, mi apparve veramente incantevole e pieno di mistero. Riuscii a capire che l'idea di fondo stava nell'analisi di quelli che si potrebbero chiamare cicli di retroazione: situazioni in cui il risultato della computazione si può reintrodurre come un nuovo argomento, allo stesso modo in cui i suoni che escono da un altoparlante possono rientrare nel microfono nuovamente uscire. Sembrava che dal più semplice di questi cicli potessero emergere sia strutture stabili sia strutture caotiche (se questa non è una contraddizione in termini!): la differenza stava solo nel valore di un unico parametro. L'ordine o non ordine del sistema ciclico dipendeva da piccolissime variazioni nel parametro e questa immagine dell'ordine che svanisce dolcemente nel caos, della struttura che si dissolve progressivamente nella casualità, mi sembrava pieno di fascino.
Sembrava anche che fossero di recente venute alla luce delle inaspettate caratteristiche «universali» della transizione nel caos, caratteristiche che dipendevano unicamente dalla presenza del feedback e che erano virtualmente insensibili ad altri dettagli del sistema... Inoltre, non solo i teorici, ma anche gli sperimentatori operanti all'interno di queste discipline così diverse avevano compiuto simultaneamente osservazioni su fenomeni caotici che denotavano una struttura di fondo comune. Mi accorsi presto che la semplicità delle idee base conferisce loro un'eleganza che rivaleggia
con quella di alcuni tratti della matematica classica; c'è effettivamente, in alcuni aspetti di questo lavoro, un sapore di XVIII o XIX secolo che trovo particolarmente piacevole in quest'epoca di impressionante astrazione.”

Se avete trovato poco chiara la definizione dell'autore, il feedback si verifica quando l'output di un sistema viene reindirizzato all'indietro come input del sistema stesso, creando un loop: il feedback è sia effetto che causa di sé stesso.
Un esempio? Una reazione autocalitica. La più semplice di tutte può essere scritta come:

A+B→2B

Come vedete B è sia reagente (causa) che prodotto (effetto) della reazione (se qualcuno si ricorda, una reazione del genere è uno dei due processi chiave del Brussellatore https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/ordine-entropia-caos-la-lezione-di-un.html). Le reazioni oscillanti di cui ho parlato qua sopra (Bray, Belousov Zhabotinsky, Briggs Rauscher) hanno tutte una componente autocatalitica.

Anche la dinamica delle malattie infettive è governata da effetti simili: un infetto a contatto con un numero adeguato di suscettibili produce nuovi infetti, ed è per questo che la velocità di comparsa degli infetti è funzione del numero degli infetti (oltre che di quello dei suscettibili). Come la velocità di formazione di B nella reazione autocatalitica è funzione della stessa concentrazione di B. Al che i più attenti capiranno che feedback così inteso e non linearità sono largamente sovrapponibili.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...