domenica 30 aprile 2023

PARALISI CULTURALE SPAVENTOSA? PRENDERNE ATTO

https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/25405-sara-gandini-effetti-del-covid-un-paese-in-uno-stato-di-paralisi-culturale-spaventosa.html
 

Fa molto piacere vedere Sara Gandini su sinistrainrete (mediata da Ugo Bardi). Riprendo un tratto per me saliente dell'articolo

Capisco benissimo la rabbia di chi è stato discriminato perché non vaccinato, di chi si è vaccinato contro voglia per non perdere il lavoro, ancora di più di chi è stato obbligato a vaccinare i figli perché potessero fare sport o andare a scuola.

Capisco anche chi si fida sempre meno di medici, scienziati, istituzioni e teme di essere vittima di un grande esperimento sociale. Che ci siano grandi interessi economici, ma anche di potere, dietro a quello che è accaduto durante la pandemia, ma che accade ancora adesso, dalla guerra alle nuove politiche emergenziali, è indubbio.

La cosa però che mi fa rabbia è che sia così difficile creare spazi di discussione libera.

Se da una parte abbiamo i seguaci del burionismo, i terroristi del covid19, i sostenitori della scienza che diventa religione, per cui chi porta senso critico è necessariamente un pericoloso analfabeta funzionale, novax, negazionista...

Dall'altra abbiamo le comunità che cercano di ribellarsi ma finiscono per banalizzare ogni discussione sulla pandemia, e invece di stare su un livello politico, regolarmente arrivano a sostenere che i vaccini sarebbero il male assoluto, la causa di ogni malattia.

Così come mi sono arrabbiata quando le istituzioni si sono sottratte al convegno organizzato dal Politecnico di Torino, altrettanto non sopporto più chi invita a parlare solo chi aderisce perfettamente alla propria narrazione e sostiene il proprio schieramento. Anche chi parla di una medicina personalizzata e che rispetta le scelte dei singoli viene attaccata se non demonizza il vaccino, come è capitato più volte alla sottoscritta, perché per definizione tutti i medici e gli scienziati sarebbero corrotti e inaffidabili.

In entrambi i casi lo scambio tra posizioni differenti fa problema. L'altro viene ridotto regolarmente a nemico.

Ogni discussione viene ridotta a scontro e si ripetono le parole d'ordine del proprio schieramento, senza rendersi conto che questa contrapposizione è assolutamente funzionale a chi vuole impedire una seria discussione sulla pandemia, ma in generale su dove sta andando la nostra società.

Chi alimenta queste contrapposizioni ha una grande responsabilità anche perché tutto questo porta ad un infinito senso di impotenza a livello politico. E lo stiamo vedendo a ogni livello.

Nel piccolo di 5 anni di storia di CS ho "personalmente" esperito quello di cui Sara Gandini parla. E no, questa situazione non è figlia della pandemenza italiana. Il terreno è stato accuratamente preparato nel 2016 e la prova generale c'è stata nel 2017, con la faccenda morbillo & obbligo vaccinale. Ebbi a notare, a quei tempi, che chi aveva giocato alla polarizzazione, cavalcandola (per vanità e poco più, tra l'altro) aveva provocato danni profondi e duraturi. Infatti tutti i meccanismi che ho visto in opera a quei tempi, e che furono la causa prima della nascita dell'operazione CS, si sono manifestati di nuovo con COVID19, amplificati quel centinaio di volte, sia sul piano politico che sul piano mediatico. Con la premiata compagnia teatrale divulgazione Srl, i suoi capocomici e la torma di attor giovani al seguito  che si schierava compatta da un lato.

Ai tempi espressi pacatamente al creatore e promotore del Patto Trasversale per la Scienza (Guido Silvestri) le mie critiche e la mia contrarietà all'operazione. Se non ricordo male il creatore di PTS rimase allibito quando si trovò in massa gli iscritti al patto che gli tiravano pietre virtuali addosso, quando fece partire Pillole di Ottimismo. Eppure era così facilmente prevedibile.

Mi sono incazzato prima di Sara Gandini sull'evaporazione di quel poco che rimaneva di un terreno di confronto (le esequie del dibattito scientifico furono celebrate privatamente nel settembre del 2020  https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/03/onesta-nellopposizione-tra-opinioni.html ).

E cosa resta da fare, ora? Ora resta da combattere nel conflitto, che è quello che si fa quando il terreno comune non esiste più. E una delle regole principi è non lasciare che sia l'avversario a scegliere il teatro dello scontro (che, guarda caso, sono i social media).

Quali altri terreni, quindi? I circoli, le biblioteche, le fabbriche, le scuole, le università, i picchetti di chi sciopera, le manifestazioni (quelle giuste) e via dicendo. Un ritorno agli agli anni 70? Perché no, se le altre strade non funzionano... (e un servizio d'ordine come si deve non guasta, un 20 anni fa avrei contribuito di gusto)


mercoledì 26 aprile 2023

CHATGPT

 


Ogni tanto un punto di vista artificiale, e quindi lontanissimo, può risultare interessante (specie per qualcuno che, per mestiere, deve essere reviewed e assessed a cadenze regolarissime - se qualcuno confonde questo con "peer reviewed" non è altro che un "diversamente intelligente e informato").

Diciamo subito che la review di ChatGPT a questo blog sta stretta, perché la distanza da tutto ciò che si autoetichetta "debunking" è sempre stata abissale (il debunking è l'ultimo rifugio etc etc etc). Ma l'AI cade nello stesso medesimo misunderstanding che fu di tanti, in cinque anni di attività social. Cioè il confondere lo spirito che fu di Boyle con una presa di posizione nella battaglia con le pseudoscienze. Mentre le pseudoscienze oggi sono sempre state un sintomo e una patologia, ma MAI la root cause (la causa prima). Le pseudoscienze (e gli sciroccati) vivono nei fallimenti del sistema, e i fallimenti del sistema sono vasti e profondi.

La causa prima è sempre stata politica, e per questo blog e tutto il resto hanno sempre rifiutato l'etichetta di divulgazione per rivendicare quella politica (quando c'era gente che giocava al 120% in campo politico ma voleva etichettarsi come divulgazione o debunking o scienza- grasse risate, in questo ultimo caso).

Comunque la storia "scientifical literacy and critical thinking", che dovrebbe essere l'eredità di Boyle per tutti i chimici e non solo, beh, quella l'ha riconosciuta in qualche modo una IA. E forse vuole dire che almeno un poco l'operazione CS ha centrato il bersaglio, alla faccia degli scientificamente illetterati che insistono a voler parlare di una scienza che non è nessuna disciplina scientifica esistente - esiste solo sui media e su isocial o a conferenze dello stesso giro, ovviamente.

PS: Ovviamente "pseudoscienza" è come "negazionismo" o "antivaccinismo", all'atto pratico. Cioè ognuno sposta i confini dell'area pseudo/no a suo piacimento, come gli torna comodo, e l'esercizio è stato ampiamente praticato dalla platea dei benpensanti, specie se con una carica anche miseranda o la più scassata delle poltrone sotto le terga. Perché un po' tutto il paese è stato Nocera Inferiore, di nome e di fatto (iconico il "signor farmacista")

PPS. Come dicevo a un amico c'è chi al mio posto avrebbe fatto uscire almeno 3 libri - sulla base dei numeri anche solo di questo blog - e poi tutto il resto. Forse qualcuno avrà notato che questo è un caso appena appena diverso, e quanto agli altri...



FAKE NEWS - ALL'EPOCA "VOCI INCONSISTENTI"

 Le solite voci incontrollate, prodotto tipico di galoppanti fantasie in tempo di guerra, assicuravano fino a ieri che nel corso di una operazione di polizia contro una banda di fuori legge, ben centocinquanta fra donne, vecchi e bambini erano stati fucilati da truppe germaniche di rastrellamento nel comune di Marzabotto.
Siamo in grado di smentire queste macabre voci e il fatto da esse propalato. Alla smentita ufficiale si aggiunge la constatazione compiuta durante un apposito sopralluogo. È vero che nella zona di Marzabotto è stata eseguita un’operazione di polizia contro un nucleo di ribelli il quale ha subito forti perdite anche nelle persone di pericolosi capibanda, ma fortunatamente non è affatto vero che il rastrellamento abbia prodotto la decimazione e il sacrificio di nientemeno che centocinquanta elementi civili.
Siamo, dunque, di fronte a una nuova manovra dei soliti incoscienti destinata a cadere nel ridicolo perché chiunque avesse voluto interpellare un qualsiasi onesto abitante di Marzabotto o, quanto meno, qualche persona reduce da quei luoghi, avrebbe appreso l’autentica versione dei fatti.

 


Furono 1800 le vittime della strage di Marzabotto.

lunedì 24 aprile 2023

PER IL 25 APRILE

Quando le ideologie si discostano dalle leggi eterne della morale e della pietà cristiana che sono alla base della vita degli uomini finiscono per diventare criminale follia

Rossellini, Germania Anno Zero

 

Ci sono film che dovrebbero essere materia d'obbligo a scuola, ma per vari motivi non lo sono.

La sequenza di Roma Città Aperta in cui la Magnani viene falciata in corsa da una raffica di mitra fu un tempo talmente inflazionata da lasciare in ombra il resto del film: era una raffigurazione iconica che riassumeva la barbarie dell'occupazione tedesca nel 44-45 e tanto bastava. E sono cresciuto in tempi in cui le celebrazioni del 25 aprile avevano già preso la forma della liturgia con l'esposizione delle immagini dei santi, per cui...

Il film per intero lo vidi solo in età relativamente matura, credo fossero gli anni 90. E rimasi abbagliato dal bianco e nero rosselliniano. 

Ma Rossellini raffigurò anche la resistenza del 44-45 meno rappresentata, quella nel delta del Po, dove assieme alle formazioni partigiane c'erano americani dell'OSS (Office of Strategic Services) e "inglesi" degli irregolari di Peniakoff  (la Popski's Private Army) .

 

https://www.youtube.com/watch?v=mPATubT4acE

Tra l'altro a me è parso di recente di vedere le ideologie discostarsi dalla morale e dalla pietà cristiana, ma probabilmente era solo una mia impressione  (e non parlo solo dell'attuale governo italiano, magari fosse...). 

PS. Mi fa notare un amico che oggi, dalle cazzate istituzionali (e quindi da quelle in rete) sono scomparsi i tedeschi (nazisti) con la loro occupazione. Puff, spariti. Che bella magia. Così utile e opportuna.E Beppe Fenoglio piace poco, ormai, così vecchi e superato. E poi stona con la cazzata "I nostri padri contro i vostri padri". E sopratutto stona per un motivo storico e certificato: il 95% dei nonni di tutti avevano la tessera del Partito Fascista, e dopo cambiarono tutti la tessera, tra falce e martello e scudo crociato (con buona pace della memoria familiare marcita dei più). O forse... anzi, di certo, chiunque ciancia al riguardo ha idee assai poco chiare sulla natura dei totalismi. Del resto sono piccole porcheriole con i cervalli riempiti dell'opportuna immondizia. Italia, il paese dove prima erano quasi tutti fascisti e dopo erano quasi tutti antifascisti.

domenica 23 aprile 2023

CLAM OR COD? HAKE, THANKS

Nella mia memoria c'era in Melville una zuppa di pesce accompagnata da una pinta di latte. Sono andato a rivedere Moby Dick, quando Ismael cena dopo essere stato informato che per la notte dividerà la stanza con un arponiere, ma ci ho trovato dumplings (cioè ravioli tipo cinese).

"I thought so. All right; take a seat. Supper?--you want supper? Supper'll be ready directly."

I sat down on an old wooden settle, carved all over like a bench on the Battery. At one end a ruminating tar was still further adorning it with his jack-knife, stooping over and diligently working away at the space between his legs. He was trying his hand at a ship under full sail, but he didn't make much headway, I thought.

At last some four or five of us were summoned to our meal in an adjoining room. It was cold as Iceland--no fire at all--the landlord said he couldn't afford it. Nothing but two dismal tallow candles, each in a winding sheet. We were fain to button up our monkey jackets, and hold to our lips cups of scalding tea with our half frozen fingers. But the fare was of the most substantial kind--not only meat and potatoes, but dumplings; good heavens! dumplings for supper! One young fellow in a green box coat, addressed himself to these dumplings in a most direful manner.

Cosa ci fosse dentro quei dumplings non è dato di sapere. Solo sfogliando il libro mi sono accorto che la mia memoria aveva spostato la zuppa di pesce nel pulciosissimo Spouter-Inn, mentre invece è collocata al Try Pots nel capitolo 15. Il Try Pots del cugino Hosea, famoso per i suoi chowder. E Chowder è perlappunto il titolo del capitolo.

Mrs. Hussey hurried towards an open door leading to the kitchen, and bawling out “clam for two,” disappeared.

“Queequeg,” said I, “do you think that we can make a supper for us both on one clam?”

However, a warm savory steam from the kitchen served to belie the apparently cheerless prospect before us. But when that smoking chowder came in, the mystery was delightfully explained. Oh! sweet friends, hearken to me. It was made of small juicy clams, scarcely bigger than hazel nuts, mixed with pounded ship biscuits, and salted pork cut up into little flakes! the whole enriched with butter, and plentifully seasoned with pepper and salt. Our appetites being sharpened by the frosty voyage, and in particular, Queequeg seeing his favourite fishing food before him, and the chowder being surpassingly excellent, we despatched it with great expedition.

E per colazione ai due viene offerto di nuovo chowder, ma Ismael chiede in più un paio di aringhe affumicate.

Le ricette d'oltreoceano prescrivono per il chowder le gallette sbriciolate (e c'è un conflitto tra scuole, patate o non patate, bianco o rosso di pomodoro). ma la mia esperienza col piatto si limita a Irlanda, Gran Bretagna (e Scandinavia), dove la galletta sbriciolata è assente ma l'essenziale sono latte, burro, farina e spesso patata (oltre il pesce, o i frutti di mare, o i crostacei - ricordo uno spettacolare chowder di aragosta gratinato nel nord dell'Irlanda, e per la gratinatura di sicuro era stato usato del cheddar). Comunque sarà per Moby Dick o per altro, ma un chowder consumato in pub di un porto nordico per me resta un'immagine ed un'esperienza cara.

Ora io non so come "debba" essere un chowder, ma so come piace a me: denso e cremoso. Ho provato a metterne insieme uno con quel che era rimasto in frigo ed è venuto benino.

In una casseruola far fondere una noce di burro e soffriggerci appena un battuto fatto con una mezza cipolla e un gambo di sedano. Aggiungere un paio di fette di prosciutto a striscioline, una patata di medie dimensioni a cubetti, aggiungere timo, coprire con acqua e portare a ebollizione. Quando l'acqua è quasi del tutto evaporata aggiungere a pioggia due cucchiai di farina, mescolare bene e poi agiungere latte in giusta misura (un 250 ml dovrebbero andare). Quando il tutto è tornato in temperatura aggiungere due filetti di nasello (il mio nasello era del mare del nord) e far andar piano finché il pesce non si disfa. Mescolare continuamente con un cucchiaio di legno, passando sul fondo della casseruola, altrimenti si attacca come besciamella mescolata male. Salare, pepare con pepe macinato fresco, e continuare a cuocere finché la densità non è quella giusta.

Il chowder mi è venuto come volevo, saporito, cremoso, profumato, che riempie come si deve.


L'ho cucinato pensando a un cutter di legno ancorato nel porto di Kirkwall, Orcadi. Non mi ricordo il nome della barca, ma sotto il nome c'era scritto Nantucket.

PS: A fianco di questo chowder non ho messo latte né birra, ma un Muscadet e l'accoppiamento funziona. Volendo potete variare gli aromi aggiungendo o sostituendo con aneto o alloro. Se lo volete fare gratinato versarlo in terrine individuali, spolverare ognuna con abbondante cheddar o gruyère grattugiato, infornare a 250 °C e sfornare quando il formaggio  fuso e ha preso colore e ha fatto una crosticina.

PPS: le dosi delle ricette che capitano su questo blog sono per 1-2 persone. Per numeri maggiori, just do the math.

venerdì 21 aprile 2023

POLITICA, GAS SERRA E RAPE

 

https://www.liberoquotidiano.it/news/scienze-tech/35251799/clima-franco-prodi-siccita-da-cosa-dipende-ue-bevuta-cervello.html

(L'articolo me lo ha segnalato lo scomparso Monaco Gui-Go, che ricordo come una delle voci in assoluto più lucide durante due anni di pandemia)

Così Franco Prodi, ormai bollato di negazionismo climatico senza possibilità di appello. Sulle auto elettriche non mi pronuncio, perché il bilancio energetico al momento è talmente legato al contesto nazionale e alle tecnologie in via di evoluzione che ridurre il tutto a un semplice sì o no mi pare profondamente stupido. E su tanto altro si puo' dissentire, ma su passaggio nell'immagine no, è un po' difficile (anche se il negazionismo dell'evidenza, che è quello più diffuso, ormai va di gran moda). Parlare del peso dell'Europa nelle emissioni di gas serra è, di fatto, ridicolo. E' l'ultima versione di quella famosa roba delle "quote", uno dei più assurdi aggeggi partoriti nell'ultimo mezzo secolo - con il criterio delle quote eliminando il Lussemburgo dalla faccia della terra si sarebbe un pezzo avanti nella risoluzione del problema, visto che i lussemburghesi hanno (o avevano un tre anni fa) la più alta produzione di CO2 pro capite del continente.

Già, perché la faccenda delle quote CO2 procapite è una delle più madornali puttanate moralistiche che io abbia mai incrociato

L'obiettivo? Quello di sempre: scaricare i costi, quali che siano, sui molti, garantendo gli interessi dei pochi. Non sono i molti ad aver voluto la globalizzazione e la ristrutturazione delle filiere produttive globali, che appare come un evidente causa dell'aumento delle emissioni negli ultimi 20 anni (andate a vedere, L'Europa quanto a emissioni è piatta da quasi 40 anni, ma Cina e resto del mondo...). Non sono stati i molti a scegliere, di nazione in nazione, tra metano, carbone e olio combustibile per la produzione di energia. Ma i molti possono essere comunque colpevolizzati, stigmatizzando il loro stile di vita (un po' come la storia delle nazioni e delle generazioni che hanno vissuto "al di sopra dei propri mezzi").
E un collaudato strumento per la colpevolizzazione dei molti è la quota CO2 pro capite. Ma...

Ammettiamo di avere un campo di mille ettari, suddiviso in dieci porzioni da 100 ettari.
Nella porzione 1 ci sono due contadini che producono 10 rape al mese ciascuno. Le porzioni dalla 2 alla 10 hanno ciascuna 20 contadini che producono 2 rape al mese a testa.
Ora immaginiamo che oltre ai contadini ci sia altra gente, in quei 1000 ettari, che ritiene che la produzione di rape sia un problema e debba calare. Chiamiamoli SPR (Scienziati Preoccupati per le Rape). Gli SPR sono concentrati nella sezione 1 del campo. Gli SPR decidono che per essere accettabile la produzione COMPLESSIVA di rape deve calare del 50%. Quindi diffondono per tutti i mille ettari il messaggio.
I contadini delle sezioni dalla 2 alla 10 li mandano al diavolo, perché già guadagnano poco e se producono meno rape guadagneranno pure di meno. Allora gli SPR si concentrano sulla sezione 1. Alla fine i due contandini della sezione 1 danno retta agli SPR e diminuiscono del 50% la produzione di rape della sezione 1. Se la produzione di rape della sezione 1 diminuisce del 50%, quanto diminuirà la produzione COMPLESSIVA mensile del campo?

E' per questo che chi parla di quote CO2  pro capite fa un discorso smaccatamente moralista che non ha niente a che vedere con gli obiettivi che dichiara di avere. Ma non è che non ce la possono proprio fare, è che non vogliono. Su questi moralismi c'è chi ci campa, e dico sul serio, e chi ci vive pesando d'essere un'animabella. Io invece, come ho detto in conclusione a una lunga telefonata con un vecchio amico, grazie a Dio ho un lavoro vero.

giovedì 20 aprile 2023

CHISSA'

 

 


 

Chi sa che pensa, chi sa che dice
Prete Appetito divoratrice!
Forse egli medita, nel nero core,
Qualche vendetta sterminatore!


Renato Fucini (https://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Fucini), pace all'animaccia sua, ha avuto la sfortuna di essere un immenso autore minore. Il prete  "un giorno incontrando per strada David Fucini gli aveva detto: “Lasciatemi andare, dottore, perché ho un appetito divoratrice”. Il medico fece notare l’errore al sacerdote, ma Don Loia, inviperito, sosteneva d’aver detto bene, per cui meritò di passare alla storia per questo epigramma fuciniano" (https://www.liominiboni.it/2020/10/04/renato-fucini-vinci-vinciaresi/).

Io di "preti appetito divoratrice" in cinque anni di isocial ne ho incrociati fin troppi. Il che dovrebbe dire qualcosa sulla fenomenologia nazionale: le bestiacce in carica non sono mai state un'eccezione. In questa prospettiva essere stato bersaglio di alcune vendette sterminatori (a vuoto) è stato anche divertente.

Ma alla fine, seguendo i versi dell'illustrissimo minore, certe contese si regolano meglio in rima. Lui di contese ne ebbe una con tal Milloschi, maestro di scherma. E invece che in punta di fioretto finì in un'ode al Milloschi, immaginato defunto in duello, con rime in aschi, uschi aschi, eschi, ischi, oschi:

A onta dei toschi 

E onor dei tedeschi

Io canto il Milloschi

In versi berneschi

Il corpo a rabeschi 

Finì del Milloschi

Più fieri i Tedeschi 

Rimirano i Toschi

Perché il prò Milloschi 

Faceva gli Etruschi

Nei moti più foschi, 

Nell'armi più bruschi

...

'Ndo giace il Milloschi

Ci fece il sor Ruschi

Piantare tre peschi

Dal prete Falaschi

Perciò quando caschi 

Del Ruschi nei boschi

Se vedi tre peschi

Dirai: C'è il Milloschi!


(E' una ricostruzione a memoria, sono lontano dal libro nella biblioteca di casa e il Fucini non ha fortuna nel web 2.5)

Qualcuno noterà qualche affinità del grande minore locale con il Giusti, quello di vostr'eccellenza che mi sta in cagnesco, nonché forse con Belli. Il Fucini non visse gli stessi periodi periodi storici né le stesse esperienze, però in larga parte condivideva lo spirito, l'attitudine dei due nomi citati, Con l'aggiunta muta, piangente disperazione di fronte al degrado e all'ignoranza comune tanto alle bestiacce in carica quanto a certe plebi abbrutite nei vichi sperduti.

mercoledì 19 aprile 2023

IN POCHE PAROLE (PERCHE' QUANDO CI VUOLE...)

 



Cioè gli antivirali e gli antiretrovirali funzionano su proteine che boh e quindi non servono. E' un bel mondo in cui si è liberi di sparare cazzate (ma se ci campi sopra poi mi viene qualche dubbio sulla finalità). 

Però, francamente, che avete da dire di quelli che comportandosi di conseguenza per esempio non si sono presi gli antiretrovirali e poi ci sono rimasti secchi? Ah, lo so che tizio non ne ha mai presi ed è ancora in piedi, ma gli altri 4, 10, 40? Affar loro?Tante buone cose, vi auguro di cuore di schivarli, 'sti virus inesistenti. Non pensate ai poveri cristi con l'epatite C che quando sofusbuvir non veniva passato dalla mutua in Italia se ne andavano in Egitto o Nepal e sborsavano 400 euro a scatola per farsi il ciclo. Ah non tornarono morti, ma guariti. Ovviamente un puro caso, oppure erano nati con giove nel saggittario o chissà, resta sempre la fortuna - una strana fortuna sistematica.

Ciccini, ho capito che per voi credere è esistere come un qualcuno e non vivere come un nulla. Però ci potrebbero essere modi più creativi o soddisfacenti. Ma anche roba terra terra, tipo avere ogni tanto un rapporto. Sì, un rapporto di quelli, consensuale e non pagato.

In realtà è tutto immensamente triste. L'infinita tristezza di tutto questo fu riassunta in poche parole di vita vissuta da un lettore della pagina fb, saranno ormai 4 o 5 anni

Ora io mi immagino che gli ispiratori di questi comportamenti letali, se capitasse a loro, rifiutino trattamenti o cure. Altrimenti farebbero la stessa figura di tal Magrini, che remdesivir nel 2020 non funzionava ma quando sua moglie si ammalò per puro caso fu curata proprio con quel farmaco. Eh già, ci sono negazionismi di tutte le razze, ma se non si bara l'esito il più delle volte è irreversibile.


lunedì 17 aprile 2023

SATIRA E POLITICA

(ve le ricordate le argute e divertentissime vignette su chi perdeva lo stipendio perché non vaccinato contro il COVID?)

Così accade che in certi paesi la satira si guardi bene dal ridicolizzare il potere e finisca per garantire la propria esistenza (cioè la sussistenza di chi la fa) avallando le parole d'ordine del potere di riferimento. Poi può capitare che, chissà per quale ragione, un tranquillo impiegato della comunicazione di partito si metta in posizioni imbarazzanti, perché il vecchio socialista inglese se ne strafrega delle parole d'ordine di un partito italiano e del marketing che vorrebbe venderlo per "sinistra". Ma ormai l'intervista è in corso e tagliare parrebbe un po' troppo brutto. 

Il vecchio socialista inglese parla di generale inefficacia dei sindacati e di necessità di nazionalizzare quando un'industria entra in crisi e ribadisce che l'Unione Europea è solo un'area di libero scambio, quindi una struttura del capitale. Tipo bestemmiare in chiesa, ma mai quanto gli escono due considerazioni sulla guerra.


Non so se sia più desolante o triste declinare le parole d'ordine del centrodestrasinistra (in opposizione al centrodestradestra) facendo finta che all'area politica in questione del mondo del lavoro interessi veramente qualcosa. Entrambi i poli del centro che occupa integralmente l'arco parlamentare italiano si sono adoperati per reprimere i salari e precarizzare il lavoro (e lo hanno fatto con successo). Sono lacrime di coccodrillo quelle di chi stando completamente immerso in quell'area politica poi solidarizza (a parole e basta) con i licenziati, ristrutturati, messi in mobilità.

Il caso sardo a cui ci si riferisce credo sia questo: https://www.infoaut.org/sfruttamento/lotte-operaie-in-quattro-su-una-ciminiera-a-porto-vesme-sardegna-a-rischio-1500-posti-di-lavoro

Trattasi di un caso classico ed esemplare: produzione e raffinazione di zinco e piombo (visto che la Sardegna un'industria estrattiva ce l'ha dai tempi dell'età del bronzo). E l'azienda altro non è che Glencore, lo specialista anglo-svizzero di sfruttamento delle risorse naturali (dall'estrazione alla raffinazione, dai metalli al petrolio). Queste merci di base sono completamente finanziarizzate (futures e tutto il resto). La logica del capitale dice che se il prezzo dello zinco crolla è bene dismettere la produzione di zinco, visto che c'è in giro un eccesso di offerta (https://www.metallirari.com/retromarcia-prezzi-zinco-continuera-prossimi-anni/), e il prezzo nell'ultimo anno ha preso una botta da -35% .

 

https://www.money.it/+zinco-quotazione+

Mi ricordo un vecchio ingegnere chimico che aveva iniziato in quel settore per poi spostarsi nei bulk chemicals. Diceva che quando si parla di estrazione e raffinazione i cicli rialzo/ribasso dei prezzi sono la regola e che nessun privato ha interesse a rimanerci dentro quando i prezzi calano. "Infatti, se ci fai caso, il siderurgico italiano fu privatizzato quando il prezzo era molto basso, prima che iniziasse il ciclo al rialzo. Quando il ciclo al rialzo è finito, ecco servite le crisi aziendali", diceva, ed era il suo modo per sostenere che certe industrie dovrebbero nascere pubbliche e poi restare tali, no matter what. Visto che di questi tempi in Italia si parla molto di predatori, il capitale è predatorio di natura e lamentarsi quando fa vittime è stupido. E' la politica che gli consente di far vittime e in questo caso si dovrebbero proprio tirare in ballo la dottrina e le direttive di Bruxelles contro gli aiuti di stato. Ma pare brutto farlo, specialmente se si è desinistra: molto meglio star dietro al mercato dei temi della comunicazione e seguirne le tendenze (cioè ripetere le parole d'ordine del momento).


giovedì 13 aprile 2023

GAIN OF FUNCTION, I BIOLABORATORI E TUTTO IL RESTO

 Dicono dicono dicono... ve lo ricordate quell'incidente?

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/12/17/news/contrae_l_hiv_in_laboratorio_ricercatrice_fa_causa_a_due_universita_-243720429/

Sgombriamo subito il terreno tra "NOOOO! Non permettiamo l'apertura di un biolaboratorio!!!" e "SIIIIII!, sono indispensabili, non fate i complottisti!!!".

Chi lavora nel campo lo sa bene: un nuovo attrezzo fa comodo ed è utile. Ma le procedure per cui sia impossibile che ti sfugga di mano devo essere in opera dalla prima all'ultima.

Ne parlavo con un vecchissimo amico davanti a due piatti tradizionalissimi rivisitati e a una bottiglia di Sangiovese (senza offesa, bimbi, dal lato occidentale dell'appennino ci sappiamo fare di più). Biotecnologia è diventato lo spauracchio degli "anti": fa il proverbiale effetto di un panno rosso agitato davanti a un toro. Ma quel Sangiovese, di fatto, era il prodotto di una biotecnologia (e di un po' di chimica), e così la birra a tripla fermentazione che ho appena stappato. Nonché il pane, pure quello fatto con il lievito madre fatto in casa e cotto nel forno a legna.

Dice: "Ma è diverso!". Perché diverso? Perché il batterio o il lievito si è naturalmente evoluto per fare quel mestiere (produrre anidride canbonica e/o alcol e metaboliti secondari da zuccheri)?

Mah... gli stessi meccanismi evolutivi sono stati usati a velocità aumentata per produrre batteri e enzimi capaci di trasformazioni chimiche uniche (dallo starting material al principio attivo farmaceutico in una cascata di enzimazioni)

https://drughunter.com/islatravir/

Eh già, gli enzimi in questione vengono da batteri. Se ne crescono tanti,  di batteri destinati alla biotacatalisi. E il 99.9% delle volte sono roba delicatissima, completamente incapace di sopravvivere nel "mondo normale".

L'attività di gain of function su virus patogeni è un film tutto diverso. In primo luogo perché si tratta, appunto, di patogeni. Utile o roba da scienziati pazzi? La prima che ho detto, con gli infiniti distinguo del caso. Pensate a COVID19 e mettetevi nei panni di chi cercava un farmaco antivirale che funzionasse. Cominci a lavorare sulle proteine virali isolate, ma alla fine avrai un qualcosa che andrà testato in un modello animale (topi, di solito). E allora o umanizzi i sorci, o "sorcizzi"il virus (li volevate i concetti portati a livello terra terra? Contentavi). 

Ebbene, "sorcizzare" il virus è "gain of function". Detto questo se ti metti a modificare DNA o RNA di un virus patogeno per l'uomo come punto di partenza o punto di arrivo, scusa tanto, BSL-3 o BSL-4 sono quanro richiesto (cioè i livelli più alti della biosicurezza). E qua casca l'asino. 

Perché la sicurezza costa, e più è sicura più costa. E i costi non piacciono. Quindi alle volte si opera in BSL-boh? . Sono abbastanza connesso e scafato da sapere di gente che voleva lavorare senza misure di biosicurezza su qualcosa che avrebbe richiesto come minimo sindacale un BSL-2. Da ciò fate pure i vostri conti e ricordate i casi eccellenti in cui è andato tutto storto (vedi il caso HIV citato). 

Il concetto è estendibile a qualsiasi attività di ricerca ad alto rischio: in teoria niente ti impedisce di farla SE tutte le richieste misure di sicurezza sono al loro posto. Dopodiché possiamo dire che chi ricreò l'inflenza spagnola in laboratorio lo fece in primis per avere visibilità e fondi e che, da un punto strettamente pratico, è servito a un immenso NULLA? (https://www.lescienze.it/news/2004/10/12/news/la_spagnola_ricreata_in_laboratorio-585869/)

E questo è più o meno che ho detto al vecchissimo amico che mi chiedeva del biolaboratorio a Pesaro, con quella bottiglia di Sangiovese in mezzo al tavolo.


lunedì 10 aprile 2023

LA FINE CHE NON SAREBBE MAI ARRIVATA

Starbuck mi invia questo screenshot e non è che la conferma ennesima di quello che sta avvenendo a livello istituzionale da un paio di mesi in molti paesi occidentali. Ma per l'Italia si è verificata la profezia di Peter Doshi: la fine della pandemia non è stata annunciata in tv in prima serata (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/la-fine-della-pandemia-la-decidiamo-noi.html). 

Piuttosto si è passati con disinvoltura da un'emergenza all'altra (la guerra). Giusto per mantenere il pubblico focalizzato, sul pezzo. E allora forse chi parlava dell'emergenza come metodo di governo non era l'ennesimo complottista negazionista etc etc, forse semplicemente si limitava a constatare un semplice fatto. E il fatto è che almeno dal 2017 (morbillo) a oggi la politica italiana salta agevolmente da un'emergenza all'altra senza soluzione di continuità - e non scordiamoci l'emergenza della crisi dei debiti sovrani, la cui gestione lasciò sul terreno morti e feriti e invalidi che neanche una guerra (espressioni figurate fino a un certo punto).

L'emergenza come metodo di governo pare essere la soluzione per eccellenza al grande problema di fondo per eccellenza: la sfiducia nei confronti delle istituzioni. 

C'è un vocabolo inglese che non ha un preciso riscontro in italiano: accountability (so much for the "no english stuff", guys). "Responsabilità" non lo traduce appieno, perché accountability ha letteralmente a che fare con il "render conto", e nella storia politica italiana del dopoguerra l'unico momento in cui qualcuno ha reso conto, obtorto collo, è stato Mani Pulite - e quanto l'operazione fosse strumentale è materia per storici, perché sicuramente non tutti resero conto in egual misura. Ma al di là del "render conto" collettivo (una cosa confinata nel territorio della pura teoria perché strettamente legata al concetto di responsabilità politica), anche il render conto individuale in Italia è fatto assolutamente virtuale, quando si parla di potere. Fin troppo facile prevedere l'esito della Commissione Parlamentare di Inchiesta sulla gestione della pandemia: un nulla di fatto. Il potere politico in Italia è unaccountable per lunga e continuata prassi, dal dopoguerra (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/01/god-save-king.html). E qui si arriva al punto, perché unaccountability e sfiducia vanno di pari passo. Il gioco politico che da almeno 25 anni scaglia l'unaccountability sull'avversario al governo  non aiuta anzi, ha permeato le istituzioni. Quindi il passaggio dalla sfiducia nel potere costituito alla sfiducia nelle istituzioni è naturale. E parlando di gestione italiana della pandemia COVID19 distinguere tra politica e istituzioni è stato veramente impossibile. Ricordiamoci la difesa di Magrini che è stata largamente ispirata non al suo operato, ma all'area politica di appartenenza, per fare un'esempio tra tanti (eppure un giudizio puramente tecnico sull'operato dell'ex DG AIFA è fin troppo facile  https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/01/a-mai-piu-rivederti-mr-3.html).

Tutto questo non può che aumentare il livello di sfiducia nelle istituzioni in teoria democratiche, in quanto istituzioni di uno stato teoricamente democratico. L'unica risposta possibile da parte del sistema politico-istituzionale è il governo tramite emergenza, con crescita della sfiducia e via così, una spirale infinita. Da inserirsi in questo quadro tutto il dibattito (anticostituzionale) sui prerequisiti di accesso al voto politico. Perché quando il livello di sfiducia è alto e si va a votare di solito chi detiene il potere perde le elezioni, a meno di brogli, e questo può essere un problema serio (vedere alle voci Trump e Brexit). E' un fatto puramente materiale: c'è chi paga il conto delle politiche agite, sempre. E quando può vota contro chi quelle politiche le ha volute. Derubricare quei cittadini a ignoranti che non dovrebbero votare è cronicizzare il problema e ho perso il conto delle volte in cui è stato fatto. Scordandosi, per esempio, che le folle del voto che fondò la Repubblica Italiana erano meno alfabetizzate e senza dubbio meno scolarizzate...

Secondo la mia modesta opinione questa, oggi, è la più importante chiave di lettura dei "dibattiti" che vanno per la maggiore e mutuano dalla politica gli stessi meccanismi. Esempio recente, chi ha detto che la pandemia non sarebbe finita in due anni. Ma se il potere politico-istituzionale italiano è unaccountable, i media lo sono molto, molto di più. Ma mi raccomando, non perdete la discussione sugli orsi in Trentino, che quello sì che è importante.

sabato 8 aprile 2023

RESURREZIONE

 

Ricordo di aver parlato un paio di anni fa di un "partito dell'eterna quaresima". Ebbene, la quaresima pandemica è finita per tutti e ai delusi da questo fatto va la mia compassione (in dosi omeopatiche). Passati i tempi della caccia all'ultima variante di virus il partito dell'eterna quaresima non si è disciolto, ma ha cominciato a trovare nuovi obiettivi di alto profilo, le carni rosse, il vino. La salvezza dei corpi è l'irrealizzabile promessa- la salvezza dei corpi ma non il benessere degli individui a cui appartengono e men che mai il welfare come è comunemente inteso. Bigottismo medico in purezza.

Io non credo che moralismo o bigottismo possano salvare niente e nessuno e soprattutto non si è mai vissuto di solo pane, specialmente se nero e scondito. Il crocifisso e risorto qualche pacata parola di critica verso i bigotti ebbe a spenderla, durante la sua predicazione (Vae vobis, scribae et pharisaei hypocritae... Mt 23,27-32).

Auguro ai credenti e ai non credenti di vivere il significato del rinnovamento pasquale, perché il suo valore non è solo religioso: la collocazione della data di Pasqua non è casuale, coincide con la promessa di vita e rinnovamento che ogni primavera porta con sé.


E i miei auguri ve li faccio proponendovi un maestro che interpreta sé stesso (quindi si può parlare di interpretazione autentica).


mercoledì 5 aprile 2023

BACK IN THE MADDING CROWD

Ci sono cose che non cambiano. Ci possono essere 5°C in un mattino d'aprile, ma il cespuglio di Euryops si è riempito di giallo, e le rose sono fiorite.

Ci sono altre cose che non cambiano. 

In primo luogo gli sfascisti al governo ed è una roba che dura da anni, anni e anni.

In secondo luogo la qualità dell'informazione, nei secoli costante


Le simpatiche voci del governo (e dell'opposizione) sono sempre le stesse, apartitiche, aconfessionali, a...


Quindi la fine delle vacanze pasquali non sarà una tragedia.

Ah, già. Buona Pasqua a tutti.

lunedì 3 aprile 2023

PERCHE' SI TROVA LAVORO FUORI E SI ESPATRIA, SE SI PUO'

Se ne parla molto poco ma da anni:

Una delle maggiori criticità che affliggono l’economia italiana è il ridotto potere d’acquisto del denaro. Questo è dovuto non solo all’inflazione (12,8% su base annua, come riportato dall’Istat), che peraltro è comune a tutti i Paesi occidentali, bensì soprattutto ai salari praticamente bloccati da oltre 30 anni. Rispetto all’anno 1990, l’Italia è infatti l’unico Paese UE con salari addirittura decrescenti (-2,9%), a fronte di incrementi corposi nelle altre economie mature. A dispetto di facili conclusioni, questa situazione non è imputabile né al lockdown dovuto alla pandemia, né alla rottura delle global value chain in seguito ai recenti sconvolgimenti macroeconomici. È lecito domandarsi, dunque, come sia possibile che in un mercato occidentale volto al libero scambio, l’equalizzazione dei prezzi dei fattori produttivi non abbia influito positivamente anche sui salari italiani; analogamente, sembra controintuitivo vedere dei saggi di crescita tanto corposi in economie più avanzate -o “più mature”- di quella italiana (Francia, Germania e Svezia su tutte) (https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2022/12/05/questione-salari-italia/?refresh_ce=1)


Noterete che nel grafico manca UK: beh, da novembre '22 a gennaio '23 i salari nel Regno Unito sono cresciuti del 2,4% al netto dell'inflazione (https://www.statista.com/statistics/933075/wage-growth-in-the-uk/). 

Mi capita abbastanza spesso di parlare con expats provenienti dal fondo dela classifica salariale. I motivi che spingerebbero a tornare indietro sono sempre gli stessi: difficoltà o impossibilità ad integrarsi socialmente al di fuori del lavoro, nostalgia, clima, cibo. Quanto al cibo la scelta di abitare quanto più possibile vicino alla zona industriale dove si lavora non aiuta per niente (io questa scelta non l'ho fatta). Ma ci sono fattori piuttosto potenti che fanno rimanere lontano da casa. 

In primo luogo il posto di lavoro, che magari in patria non ci sarebbe.

In secondo luogo il salario, che in patria sarebbe molto più basso senza costo della vita parimenti ribassato (questo nel caso dell'Italia).

Sento che il mio settore in Italia dà segni di vita, al di là dei numeri piccolissimi. Quindi quel che rimane dell'industria chimico farmaceutica in Italia qualche posizione la offre. I problemi sono la tipologia delle posizioni offerte e le retribuzioni. Ammettendo fosse offerta una posizione analoga a quella che occupo al momento accettandola rinuncerei a circa il 30% delle mie entrate annuali, e questo anche considerando la legislazione  italiana sul rientro dei lavoratori dall'estero (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/01/skills.html).

Perché ho parlato di "quel che resta", riguardo al settore chimico farmaceutico italiano? Mi ripeterò, ma visto che è storia non scritta magari è opportuno. Già, una storia non scritta con vittime invisibili (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/07/invisibili-quindi-inesistenti.html).

Il 3 giugno 2008 la cronaca del Lazio di Repubblica titolava "Farmaceutica, fuga dal Lazio, fine di un sogno da 7 miliardi. Un polo industriale storico sulla via dello smantellamento"

È una pillola amara quella che l´industria chimico-farmaceutica laziale sta confezionando in questi giorni. La cura ricostituente di un polo industriale da 7 miliardi di euro passa infatti attraverso la via dolorosa di licenziamenti, cassa integrazioni, mobilità collettiva. Di addio si può parlare per la Pfizer, che dopo 51 anni ha confermato l´intenzione di vendere lo stabilimento di Latina...«Il 33% del pil di Latina – spiega Armando Cusani, presidente della provincia – deriva dalle attività di queste aziende. Qui operano 11 multinazionali: è un problema non territoriale, ma nazionale».(https://roma.repubblica.it/dettaglio/farmaceutica-fuga-dal-lazio-fine-di-un-sogno-da-7-miliardi/1471275)

Inutile dire che il problema non divenne mai un problema nazionale, forse perché a Latina sono fasci, oppure perché la chimica inquina, chissà. E non che fuori dal Lazio le cose andassero diversamente (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/05/cronistoria-dell-apocalisse-della.html). Quando il post fu pubblicato alcuni accademici di provincia la presero molto male, perché pensavano che la chimica farmaceutica italiana fosse quella che loro insegnavano nelle loro facoltà, mentre io parlavo di industria. Ma a loro di centinaia di posti di lavoro persi non interessava. Gente così, che magari si ritiene di sinistra.




CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...