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giovedì 15 maggio 2025

BACCO, SCIENZA E MORALISMO

Cominciamo da un riassunto delle puntate precedenti (1, 2, 3).

Una cifra della tarda postmodernita: la divulgazione scientifica non più come mezzo di crescita culturale, ma come strumento di influenza morale o ideologico. Oggi il moralismo non si manifesta più solo con prediche religiose o dogmi etici tradizionali, ma si traveste da scienza, sfruttando la sua autorità sociale per indurre comportamenti, valori o agende.
 
Così, la “popolarizzazione” della scienza – apparentemente un processo neutro e impolitico – diventa un mezzo attraverso cui il moralismo rientra dalla finestra, dopo essere stato cacciato dalla porta della religione o della tradizione. In pratica la nuova Moral Majority è viva e lotta tra di noi, ma si è messa il camice bianco o il profilo social del medico o del divulgatore scientifico, ed è progressista e inclusiva - inclusiva, sì,  ma non con chi dissente.

Cosa c'è di più moralizzante e dogmatico di certa comunicazione medica, che al posto della salvezza dell'anima promette quella della nuda vita? E lo fa invano, dato che ogni vita ha una fine.

"Between Two Evils" di Bernhard Gillam (1882)
Pubblicata sulla rivista satirica Puck, questa vignetta mostra un uomo ben vestito, rappresentante della "vera temperanza", seduto tra due figure estreme: un ubriacone e un astemio fanatico.

L´esempio più eclatante degli ultimi tempi è costituito dalla crociata contro vino e alcolici (a cui da anni si aggiungono tabacco carni rosse, salumi etc). Niente di nuovo, i movimenti per la temperanza con la loro cifra moralistica sono vecchi di almeno un paio di secoli. La cosa notevole è che questo genere di piglio moralistico è arrivato anche nelle pubblicazioni scientifiche: notevole questo Alcohol and morality: one alcoholic drink is enough to make people declare to harm others and behave impurely. "Comportamenti impuri" oggetto della ricerca in psicofarmacologia, cosa si può chiedere di più?

L'argomento è medico-scientifico perché l'alcol è cancerogeno. E in giro mi è capitato di leggere pure "cancerogeno in qualsiasi quantita", "anche una sola molecola di etanolo è cancerogena" "non esistono quantita´sicure di consumo di alcolici". Tutto questo dopo anni in cui ricordo bene che quanto ad altri composti chimici è sempre stato "è la dose che fa il veleno"(che viene da Paracelso, quindi lo scientismo pop ripescava la spagirica, vabbè).

A parte quindi le ovvie osservazioni (la dose fa il veleno quando fa comodo alla tesi da propagandare) c'è un problema: non sono solo superalcolici, vino, birra, sidro, idromele e pulque a contenere alcol etilico. Quantità minori ma non trascurabili sono presenti in altre classi di alimenti: salumi e formaggi lavorati con tecnologie tradizionali, vegetali fermentati (crauti e olive), pane, prodotti da forno e latti fermentati. Quindi sarebbe il caso di lanciare subito una campagna contro yogurt, kefir, etc etc. Oppure no?

Mi guardo bene dal sostenere che il consumo di alcol non sia dannoso, ma invece di metter su tutto questo teatro in nomine Scientiae, OMS et Scientificae Communionis basterebbe ripetere con gli antichi: Bacco Tabacco e Venere riducono l´uomo in cenere. Oppure un semplice: quando il tuo medico ti dice di smettere di bere, fallo. Considerando anche che “polvere sei e polvere ritornerai, ma tra una polvere e l'altra un buon bicchiere non fa male”. E alla fine di qualcosa si dovrà pur morire, che diavolo.

 

 

lunedì 24 marzo 2025

IL FALLIMENTO DEL SOCIAL GENETICO ARRIVA, MA ANCHE TROPPO TARDI


23andMe era una società statunitense quotata al NASDAQ che si occupava di genomica e biotecnologia. Forniva test genetici e servizi collegati, tra cui una piattaforma social che permetteva di mette in contatto utenti con patrimonio genetico in comune. Se l'idea di un social network genetico che detiene il vostro genoma vi sembra demenziale, beh, forse è perché lo era. Non solo demenziale ma pure  non proprio sicura.

https://www.djournal.com/news/national/23andme-customers-warned-to-delete-data-on-bankrupt-companys-website/article_bd8cf6b3-9b9f-5f18-97dc-d0536e78066a.html
 

Ovviamente la piattaforma dell'azienda garantiva sicurezza e privacy a prova di bomba, ma quando la bomba è scoppiata il castello di carte è crollato: nel 2024 23andMe ha perso una causa contro i clienti che ha mancato di tutelare. 30 milioni di dollari per patteggiare, essendo stata provata in sede giudiziale la sua incapacità di proteggere i dati di 6.9 milioni di utenti durante un attacco hacker. L'azienda non ha retto l'urto della sentenza e del relativo esborso. 

Occorre dire che 23andMe ha avuto una storia burrascosa con FDA, da quando una decina di anni fa cominciò a vendere servizi di diagnostica genetica che avrebbero detto all'utente se era predisposto all'insorgenza di patologie. FDA aveva bloccato tutto, perché di fatto l'azienda stava vendendo un servizio diagnostico senza trial che ne dimostrassero la solidità, senza alcuna certificazione dei suoi laboratori di analisi etc etc.

E occorre dire anche che, preda della classica idiozia di Silicon Valley, l'azienda aveva anche bruciato molte risorse in un'attività di drug discovery che ha prodotto 0. Viene fuori regolarmente a Silicon Valley qualcuno che, non avendo la minima idea di quello che dice, sostiene di poter fare meglio e più velocemente di quanti lavorano nella ricerca e sviluppo farmaceutica, e altrettanto regolarmente il genio di turno fallisce. La CEO di 23andMe, Anne Wojcicki, nel suo delirio di onnipotenza aveva dichiarato che l'azienda aveva non uno, non due, ma 50 candidati farmaci nella pipeline (cioè in fase di sviluppo più o meno avanzato). Solo chi non sapeva nulla dell'argomento poteva crederle e gli credette, tra cui alcuni investitori (79 milioni, sborsarono). Oggi quegli investitori devono essere contenti matti, davvero. 

Ma questo esito era nell'aria da più di 10 anni: già nel 2013 Matthew Herper su Forbes si chiedeva: "23andStupid: 23andMe si vuole suicidare?". E ora un giudice californiano avvisa gli utenti di 23andMe: meglio che cancellino tutti i loro dati, perché in seguito al fallimento non si può dire in che mani potrebbero finire (legalmente).

Citando un vecchio amico: "Benissimo. Devono fallire miseramente e tutti quelli che li hanno supportati devono pagar dazio".

 


 

domenica 19 gennaio 2025

JUST CHECKING (MPOX, EMERGENZA GLOBALE E CONSIDERAZIONI A LATERE)

 

Ora va di moda H5N1, ma dovreste aver notato da tempo che la pandemiofilia è una sindrome ossessiva caratterizzata da coazione a ripetere - curiosamente molti degli affetti da questa sindrome a gennaio 2020 erano  iscritti al club "involtino dal cinese o sei razzista". Quanto a Mpox uno di passaggio mentre si levavano le grida d'allarme aveva scritto questo.  Ma altri, quelli seri per davvero, nell'estate del 2024 erano di altro avviso:

Ora occorre un'azione internazionale coordinata per evitare che diventi una nuova pandemia

https://www.lescienze.it/news/2024/08/20/news/mpox_diffusione-16719913/

L'azione internazionale non c'è stata e nemmeno la pademia. E tant'è.

C'è una differenza non da poco tra il trattare di situazioni che vanno monitorate e urlare alla pandemia prossima ventura. Ma evidentemente alcuni hanno vari motivi per non prenderla in considerazione. 

E mi viene da citare un mio vecchio amico: per l'area "comunicazione della scienza" COVID19 è stata un'occasione unica che ha garantito una visibilità che non aveva mai sperimentato prima. E per molti appartenenti all'area la visibilità mediatica è pane di vita (la chiosa era: perché non hanno un altro mestiere e aggiungo che in alcuni succede perché la professione che hanno non garantisce la visibilità che vorrebbero). In fondo, in alcuni casi, il fenomeno è comprensibile: hai fatto il percorso, ti sei fatto la laurea e poi magari il PhD in "qualcosa di scientifico". Poi ti sei fatto forse uno o due post-doc e alla fine sei rimasto a piedi, perché non volevi lasciare la tua città dove mamma continua a stirarti le camice e quindi hai trovato lavoro alle poste, allo sportello, o perché l'industria non sapeva che farsene di uno col tuo curriculum, sia in Italia che all'estero. Ma la "comunicazione della scienza" in generale è quella cosa dove un perito chimico con master in didattica della scienza può provare a buttar giù un fisico con il dottorato anni di ricerca e tutto il resto dall'alto dei suoi milioni di visualizzazioni. Del resto me li ricordo bene i proscienza sui social, stessa intelligenza, stesse qualifiche dei tipi del fronte del delirio, loro bersaglio preferito. Si inalberavano subito quando qualcuno che sapeva quel che diceva commentava (indimenticabile uno che si era preso online una laurea breve in scienze dell'alimentazione che dava addosso sulla regolazione farmaceutica a un laureatissimo vecchio ordinamento che di mestiere faceva il Quality Assurance officer in una azienda pharma, appunto). Erano gli effetti dell'esplosione di popolarità mediatica di un noto soggetto che trovò emuli accademici in cerca di visibiità social. Tra i vari autocandidati a leader in seconda del frontismo proscienza (e quindi già nel Patto Trasversale per La Scienza), ci fu chi prima scriveva la prefazione al libro sui campi morfici di un suo amico e poi si faceva il selfie mentre si faceva vaccinare. Ma del resto nella ricerca di visibilità il ritegno è un inutile impiccio.

Per quel che riguarda il Bel Paese, l'Italia è da tempo la nuova frontiera dove un laureato in agraria (quindi 0 analisi matematica) può presiedere la Società Metereologica Italiana per meriti televisivi (alla faccia di Lorenz, che a differenza di lui sapeva cosa sia un sistema di equazioni differenziali non lineari). Ma mica vorrete criticare i vari fabifazi per la loro "selezione delle fonti"? E' lo spettacolo, baby.

Alla fin fine questo è il triviale motore di una certa fenomenologia ed  tutto qui.


sabato 7 dicembre 2024

IL TEATRINO DELLA COMMISSIONE COVID

 

Coniugazione di verbi a parte, leggo che l'egregio ha difeso i lockdown dicendo che li avrebbe pure anticipati. Eppure a metà febbraio 2020 era iscritto al fronte "non c'è problema".

Ma in pochi mesi, acquistata scioltezza (ma non ancora padrone delle derivate seconde) era tra i tanti improvvisati alla ricerca dell'esponenziale perduta.



https://tinyurl.com/25ub6at4

Tutto ciò non per avallare i vari spacciatori del manuale del piccolo idrossiclorochinista, venditori di integratori detox antispike e tutto il resto del circo. Semplicemente per ricordare il contesto, e come il delirio pernicioso idrossiclorochina/azitromicina/ivermectina/etc non abbia fatto altro che consolidare la posizione di tuttologi di tali grandi qualità.

domenica 16 giugno 2024

BALESTRE, RELATIVITA' E ATTRAZIONE GRAVITAZIONALE DI URANO

 (Della serie: cosa riesce a proporti il tubo)

https://youtube.com/shorts/JjkY5ZXr8tU?si=VD4nW2EN-TV23whX

La prima volta che ho sentito la storiella della balestra mi sono stranito assai. Perché qualcuno mi disse: se non puoi misurare la differenza di massa non vuol dire niente, il principio rimane valido. Feci notare pure che una bombola di gas compresso ha un'energia interna maggiore di una bombola vuota, e ci sono plastiche raffigurazioni del fatto su youtube:

Eppure se pesate una bombola da alta pressione piena e una vuota la differenza di peso (e quindi di massa) tra le due corrisponde al peso del gas rilasciato (e sì, il gas rilasciato si può pesare, per esempio assorbendolo in un solvente). L'effetto sulla massa della differenza di energia interna è invisibile e del tutto irrilevante. Le "leggi della natura" abbondano di casi particolari e intervalli di definizione. Ci sono molte leggi che valgono (sono significative) su una certa scala e al di fuori di quella scala sono irrilevanti. E di solito, parlando di discipline scientifiche, è bene considerare ciò che è rilevante e ciò che non lo è,

Urano esiste, giusto? E la gravità pure. E io in casa ho un frigorifero. Il frigorifero è massivo e Urano è massivo (enormemente). Quindi Urano esercita un'attrazione gravitazionale sul mio frigorifero. E' significativa? No. E' misurabile? No. E quindi la conclusione può essere una sola:

'Sticazzi.

Non vuol dire che la forza di gravità non esiste (e se avete spostato a braccia un frigorifero da un piano all'altro di un edificio lo sapete bene). E  non è una conclusione ascientifica, ma matematica. La matematica la trovate qua. Già, il problema è che se parli di una disciplina scientifica non puoi girarci intorno: senza la parte quantitativa e senza misure si tratta di discorsi e i discorsi li porta via il vento - lasciamo perdere quando ci sono problemi di misura, che la storia sarebbe fin troppo lunga.

Detto questo occorre notare che l'autore del reel mette la cosa quanto meglio sia possibile. Ma la balestra è una delle manifestazioni più significative della fenomenologia della divulgazione: considerazioni che "suonano scientifiche" (perché la scienza è controintuitiva etc.). Per me fu esilarante  il passaggio da "correlation is not causation" a "absence of evidence is not evidence of abscence" - in parole povere: è come pare a noi quando ci pare. Considerazioni scientificamente indimostrabili o irrilevanti che, passando di bocca in bocca o di post in post, diventano "scienza", cioè uno degli articoli di fede dallo scientismo pop (quel'area di opinione che sventola una bandiera "scienza" senza capisci una mazza ma lo fa sentondosi superiore agli "altri").

PS: Non mi stupirebbe se la storiella della balestra fosse filtrata nelle scuole superiori, considerato l'amore che certi professori nutrono per la divulgazione. Ma tanto ormai, danno più, danno meno...


martedì 14 maggio 2024

2020, COVID, USA E EUROPA: LE DUE VIE, IL VACCINO AZ

Quello che è successo tra 2020 e 2022 ormai è storia. In una nazione che la sua storia prova a cancellarla, dimenticarla e riscriverla a ogni festa comandata non stupisce che, per l'ennesima volta, sull'onda dei titoli di giornale, si provi a raccontare la stessa versione dei fatti che si raccontava durante quel periodo, il periodo dell'emergenza, Ma sono racconti che hanno labili appigli con la realtà documentata dei fatti.

Chiaramente io non sono uno storico. So che qualcuno sta lavorando a una storia della pandemia in Italia e spero prima o poi di poter leggere il suo lavoro. Nel frattempo credo sia bene fornire un paio di contributi documentali, per ricordare quello che davvero successe.

https://www.fiercebiotech.com/biotech/trump-pushes-for-pre-election-fast-tracked-approval-astrazeneca-covid-19-vaccine-report

Era la primavera-estate 2020. I vaccini antiCOVID erano allo stesso tempo un miraggio e un'urgenza. Come ho ricordato di recente la soluzione europea fu: abbassare quanto più possibile l'asticella per l'autorizzazione di emergenza per un nuovo vaccino (in realtà uno strumento che in Europa non esiste, il suo parente più prossimo è la Conditional Marketing Authorization, che fu quella usata).

Oltreoceano la situazione era diversa. Se Peter Marks, all'epoca a capo dell'area biologics di FDA (vaccini inclusi)  era favorevole a gettare il cuore oltre l'ostacolo, Hahn, a capo dell'agenzia, non ne era convinto. Arrivò una lettera pubblica di alcuni ex commissioner dell'agenzia che in poche parole diceva:

- Mai prima d'ora c'è stata l'approvazione di emergenza di un vaccino, se vogliamo usare questo strumento i rischi sono enormi.

- L'unico modo di mitigare il rischio, che è costituto da un massiccio rifiuto della pratica vaccinale a seguito di eventi indesiderati significativi, è tenere l'asticella alta.

https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/09/29/former-fda-commissioners-coronavirus-vaccine-trump/

Hahn, e quindi FDA, scelse la via dell' Emergency Use Authorization per i vaccini, ma con l'asticella alta, Trump premeva per avere un vaccino qualsiasi quanto prima, subito (e prima delle elezioni presidenziali), ma non venne accontentato.

In Europa, finito il mandato di Guido Rasi a EMA, la Cook accontentò la politica optando per l'asticella bassa. E questa è la semplice ragione per cui il vaccino Astrazenaca fu approvato solo in Europa, e non negli USA, mentre l'altro vaccino a adenovirus, quello Janssen (sviluppato in Olanda e Belgio), fu approvato sia da FDA che da EMA. La cosa grottesca è che in Europa dopo aver tanto brigato per l'asticella bassa, dopo il disastro AZ ci si sia affidati unicamente ai vaccini approvati da FDA. Questo è quel che è successo, il resto è una ficton con un brutto soggetto e una sceneggiatura di pessimo gusto.

Chi racconta altre storie sta provando a costruire una di quelle postverità su cui tanto si accaniva qualche anno fa: incompetenti in materia che difendono l'indifendibile. O, se preferite, che rimangono attaccati come mignatte alle favole raccontate al tempo, in perfetta mala fede. Perché, come ha commentato un mio vecchio amico, in Italia la faccenda è politica. Ci crediate o no il resto del mondo, a parte chi ha avuto familiari con danni da vaccino, questa faccenda l'ha di fatto archiviata e guarda avanti.

PS: L'altra differenza tra le due sponde dell'Atlantico fu che in USA fu posto pari accento su vaccini e farmaci, in Europa la cosa era sbilanciata verso i vaccini, in Italia solo vaccini, con i tetti di spesa per i farmaci che erano gli stessi di prima dell'emergenza, cosa perfettamente logica quando muoiono 300 persone al giorno, vero?


mercoledì 17 aprile 2024

LASCIENZA, I TEMI, CHI LI PLACCAVA E CHI LI CAVALCA

 


Mi ricordo un professore, ai tempi dell'università, in un momento "la realtà com'è". Lui disse che aveva colleghi le cui entrate erano perlopiù extracurricolari, perché erano noti come "placca problemi". Sarebbe a dire che se nel discorso pubblico veniva fuori un problema, di inquinamento o relativo a un farmaco o a una tecnologia, loro erano quelli a cui rivolgersi per avere un parere "qualificato" in cui si dichiarava che il problema non esisteva. Dopodiché il placcaproblemi emetteva fattura.

Poi ci furono i cavalcatori di temi. Anni '90, la pecora Dolly, la gran corsa alla mappatura del genoma umano (esigue ricadute, tranne che per Craig Venter, in cash), il primato della biologia  (con danni immensi allegati) e tutto il resto. Ebbene, in quegli anni si parlò molto di OGM in agricoltura, e se ne parlò anche in Italia. Non mi interessa l'oggetto di quel dibattito, ma la natura del dibattito stesso.In TV c'erano fissi (ma proprio fissi) Dompé (l'uomo, non l'azienda, in quanto all'epoca presidente di Assobiotech) e Giuseppe Carlo Lozzia. Lozzia aveva/ha una cattedra di Entomologia Agraria all'Università di Milano, e parlava di manipolazioni del genoma (gli agrari e la comunicazione della scienza sui media: una lunga storia deprimente). L'industria e lascienza, grande test run, in un epoca pre Web 2.0. Credo all'epoca non esistesse neanche Myspace, erano i tempi dei primi blog ma soprattutto dei gruppi usenet, delle mailing lists.

Non mi stupì scoprire che la canea sugli OGM sia stata un evento centrale per Isabelle Stengers, un tema a cui dedicò un capitolo cardinale nel suo In Catastrophic Times

Researchers, who are required to stick to the slogan “science at
the service of everyone,” against what they know to be the case?
If the business of GMO crops was an event it is therefore because
there was an effective apprenticeship, producing questions
that made both scientific experts and State officials stutter, that
sometimes even made politicians think, as if a world of problems
that they had never posed was becoming visible to them. What is
proper to every event is that it brings the future that will inherit
from it into communication with a past narrated differently. At
the outset, after having announced the amazing novelty of their
creations, the promoters of GMO crops protested that they were
in continuity with agricultural practices regarding the matter of
seed selection. Today it is this very continuity that is the object
of stories that are new or which have hitherto been considered
“reactionary,” stories that resonate together and open the event
up to yet more connections, most notably with those who are
learning to renew practices of production that modernization had
condemned (the slow food movement, permaculture, networks
for the rehabilitation and exchange of traditional seeds, etc.).
Of course, the cry of our guardians has been about “the growth
of irrationality,” “the fear of change,” “ignorance and super-
stition.” But this cry and the noble task that follows from it, that
of “reconciling the public with ‘its’ science,” have had little effect.
Moreover, the question of the “public” has itself been put in crisis.
What do “the people” think? How do they “perceive” a situation?
Traditionally, opinion polls responded to this question: one
addresses a “representative sample of people” and asks them
point-blank about questions that do not necessarily interest
them. The business of GMO crops was an occasion when citizen
juries demonstrated their capacity to ask good questions, which
made the experts stutter – if and only if the apparatus that brings
them together effectively allows it. 

Questo passaggio (lo scettiscismo nei confronti degli scienziati che "lavorano per l'umanità", NdCS) riflette le complesse dinamiche sociali, politiche e scientifiche che circondano l'avvento delle coltivazioni OGM. Ecco una panoramica di alcuni punti chiave:

    1) Sfida dello Status Quo: L'emergere deelle coltivazioni OGM ha interrotto le narrazioni esistenti sull'agricoltura e sulla produzione alimentare. Ha sollevato domande che sia gli esperti scientifici che i funzionari governativi hanno trovato difficili da rispondere, portando a una rivalutazione delle pratiche e delle politiche consolidate.

    2) Comunicazione tra Passato e Futuro: Eventi come la crescita delle coltivazioni OGM portano il futuro in conversazione con un passato diverso. Inizialmente, i sostenitori degli OGM hanno argomentato per la continuità con le pratiche agricole tradizionali, in particolare nella selezione dei semi. Tuttavia, questa narrazione viene ora contestata, con nuove storie che emergono e mettono in evidenza prospettive e pratiche alternative, come quelle sostenute dal movimento del cibo lento e dalla permacultura.

    3) Resistenza e Critica: Nonostante i tentativi di respingere l'opposizione come irrazionale o basata sulla paura del cambiamento, tali critiche hanno avuto scarso impatto. Il rapporto del pubblico con la scienza viene ridefinito, e metodi tradizionali per valutare l'opinione pubblica, come i sondaggi, vengono messi in discussione.

   4) Coinvolgimento dei Cittadini: Il passaggio evidenzia il ruolo delle giurie di cittadini nel porre domande pertinenti alle quali gli esperti faticano a rispondere. Ciò sottolinea l'importanza di meccanismi efficaci per la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali.

Nel complesso, il passaggio dipinge un quadro di un paesaggio complesso ed in evoluzione che circonda le coltivazioni OGM, dove diverse prospettive e narrazioni si intersecano, mettendo in discussione norme e istituzioni consolidate.

Ripeto, non interessa qui il tema (OGM), ma la fenomenologia del dibattito che si sviluppò al tempo. Qualche anno più tardi e questo volta solo in Italia altro incrocio tra scienza, medicina e politica: 2005, referendum sulla procreazione assistita. E che c'è da dire contro la procreazione assistita e la ricerca sulle cellule staminali? Niente.

Eh. Eppure io votai "con la Chiesa Cattolica". Perché?

Perché il "sì" a quel referendum apriva le porte non solo al business degli uteri in affitto, ma anche alla commercializzazione degli ovuli fecondati. Cioè rendeva il germe, il template di un essere umano completo, semplicemente merce. Negli anni ho anche lavorato con vari tipi di linee cellulari, commercializzate, e se non arrivate a capire che non è la stessa maledetta cosa posso solo spiacermi per voi. 

Ok, poi il quorum non fu raggiunto ma quegli articoli di legge vennero comunque abrogati a rate in parlamento, seguendo la volontà della maggioranza non qualificata che aveva votato al referendum. Strano che non sia successo altrettanto con il referendum sull'acqua pubblica del 2011, con quorum raggiunto e maggioranza contro la privatizzazione dei servizi idrici. Vabbè, dettagli insignificanti.

Comunque ancora oggi c'è chi continua a cavalcare temi (al momento tira molto la guerra) e che ci alzi qualche soldo è facile da verificare, basta dare uno sguardo su youtube. E' il circo mediatico dei pezzenti: ieri c'erano i gettoni dell'ospitata TV (quelli di allora, mica bruscolini), oggi ci sono 'sti du' spicci, che sembrano tanta roba.

A parte che qua sopra, su questo blog e annessi, non si sono mai chiesti neanche 10 centesimi, vorrei far notare una cosa forse stupida. In questo blog non è mai stato cavalcato un tema: fin dal 2018 è stato invece applicato un metodo, sempre lo stesso, a temi diversi. Temi diversi che in realtà sono solo apparentemente differenti, perché continuano ad essere sfumature dello stesso unico tema, quello caro alla mano che impugna il bastone, cui non fa differenza se si tratti di vaccinazioni infantili, pandemia o guerra, è sempre la stessa cosa. Perché anche nel caso della mano che impugna il bastone non è questione di temi ma di metodo. E se non avete capito di che metodo si tratta ... 

PS: Le figure più patetiche di cavalcatori sono stati quelli che arrivavano sui social dall'accademia italiana o dall'"area divulgazione" fuori tempo massimo e con risultati risibili. Purtroppo me li ricordo bene, con le loro reazioni isteriche nei confronti dell'attività di CS, con i loro comportamenti passivo-aggressivi, con il loro notabilitato di provincia o con il loro nulla esistenziale in cerca di visibilità sui social. E mi dicono che il modo ancor li offende.

domenica 7 gennaio 2024

CHE NE PENSO?

 


Mi hanno girato varia roba di RFK jr chiedendo: che ne pensi?

Io penso che siano cazzate allucinanti, come quelle di Montagnier in vecchiaia, Raoult, Scoglio, Stramezzi e quanti altri. Uno che aveva prestato una sponda USA ai peggiori buffoni della scena antivaccinista italiana. Riguardo Idrossiclorochina, Ivermectina, remdesivir basta cercare nei post di questo blog, riguardo vaccini antiCOVID pure (e quanto a remdesivir c'è scritto bene nelle controindicazioni: controindicato in caso di problemi renali, quindi se qualcuno lo ha somministrato senza verificare se ci fossero problemi ai reni è stato come somministrare un antibiotico betalattamico a chi è allergico ai betalattamici).

Detto questo se vuoi crederci, quale sia il motivo, affari tuoi. Tutti i gusti son gusti, come diceva quello che ciucciava un chiodo arruginito.

Dopo cinque anni di pagina fb ho capito fin troppo bene come funziona il giochino e per questo ho smesso di giocare. Quindi se ritieni che questi deliri siano Verità (non è mai con v minuscola) vai con Dio e godi come ti pare. Basta che non tu non abbia la voglia di levare a me la possibilità di dire e fare quel che voglio. Ma sempre sull'onda dei ricordi, rammento che non è questo il caso, e che di solito la fanbase del delirio dice "critica" ma pratica il molto più banale insulto, i tre minuti di odio come quelli che i loro nemici rivolgono a loro etc etc. (ai tempi ho perso il conto di quelli che mi avrebbero dato fuoco in piazza ed erano dell'una e dell'altra parrochia - ah, è una figure of speech, precisazione necessaria perché quelle razze di polli le conosco molto bene, putroppo).

Dicevo, vai con Dio. Poi se le cose ti dovessero andare nel peggiore dei modi mi spiacerebbe per te, ma per quel che mi riguarda resti al 130% libero di rifiutare qualsiasi trattamento medico, sensato o insensato che sia (e fidati, lo so fin troppo bene che c'è gente che prescrive trattamenti insensati e non su internet, ma negli ospedali ). Le conseguenze ti apparterebbero come ti appartiene la tua scelta e saremmo tutti a posto (esempi di questo negli ultimi tre anni non sono mancati).

Poi c'è il dibattito pubblico e questo è un altro paio di maniche. Perché riguarda in teoria non i singoli ma la collettività. Nonostante quel che penso di RFK jr non gli leverei mai la possibilità di parlare, riservandomi però la libertà sacrosanta di non voler né ascoltare quel che dice né rispondere alle domande dei suoi fan o intavolare con loro una discussione o ospitarli in un mio spazio, reale o virtuale che sia. E' abbastanza chiaro il concetto?

La fanbase del delirio parla di scienza esattamente  come ne parlano i suoi nemici giurati. Io no, io ne faccio una questione di libertà. Libertà di fede. Vuoi credere? Credi. Vuoi fare proseliti? Mi premurerò di dire che la cosa migliore da fare è ignorarti nel modo più completo ed è un mio diritto farlo,

Politicamente parlando in Italia Paragone e Cunial hanno fatto numeri da prefisso telefonico e no, non sono stati i poteriforti. E' stato il fatto che al momento del voto il delirante lo votano i deliranti e i deliranti nel mondo reale fanno numero da prefisso e non è successo una sola volta, tutto qua. E per questo motivo RFK jr farà numeri da prefisso telefonico alle presidenziali americane: una profezia fin troppo facile, un risultato che non intaccherà la fede dei suoi supporter.

PS. I "che ne pensi?" vanno benissimo, ma la funzione "cerca" del blog funziona discretamente, quindi magari prima di chiedere meglio usarla.

lunedì 1 gennaio 2024

SCIENZA E/O TECNOLOGIA? (1)

Il "leggiti Kuhn" di Starbuck mi ha offerto un rinnovato punto di vista sugli ultimi anni (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-1-di-x.html e https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-2x-by-starbuck.html). Se la "scienza normale" (e molto spesso la "scienza anormale") nonché la medicina etichettata come scienza sono state tra i protagonisti dei media e del discorso pubblico almeno dal 2016 in poi, forse uno dei fatti più rilevanti è stata la sovrapposizione totale tra scienza e tecnologia. E' una confusione estremamente diffusa, specialmente nel mondo anglosassone: nel tempo ho ricoperto posizioni "scientist qualcosa" ma, come dice un vecchio amico, fin dal principio mi sono occupato di tecnologia. D'altra parte ormai anche istituzionalmente la sovrapposizione è totale: visto che oggi tutto è scienza (dalla scienza delle comunicazioni alla scienza del turismo) ormai esistono dipartimenti di scienze ingegneristiche. In tempi meno confusi esistevano facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e facoltà di Ingegneria. E giravano barzellette significative che sottolineavano certe differenze. La più notevole credo sia stata quella della procedura per portare all'ebollizione l'acqua. Si chiede a un chimico e a un matematico la procedura per portare l'acqua all'ebollizione. Entrambi rispondono: prendo una pentola, la riempio d'acqua, la metto sul fornello, accendo il fuoco e aspetto. Poi si domanda: e se avete già una pentola piena di acqua calda? Il chimico risponde: la metto sul fornello, accendo il fuoco e arriverà all'ebollizione in meno tempo. Il matematico risponde: la vuoto e mi riconduco al caso precedente. 

Un'altra notevole riguardava i numeri primi. Dimostrare che tutti i numeri dispari sono primi. Il matematico: 1 primo, 3 primo, 5 primo, 7 primo, il resto segue per induzione. Il fisico: 1 primo, 3 primo, 5 primo, 7 primo, 9 errore sperimentale, 11 primo. L'ingegnere: 1 primo, 3 primo, 5 primo, 7 primo, 9 primo... (prego gli ingegneri che leggono questo blog di farci una risata sopra).

Nel discorso pubblico odierno no, nessuna differenza, e nessuna differenza tra campi estremamente distanti. Quindi un'astronauta fu perfetta per sponsorizzare le vaccinazione pediatriche e un Nobel per la fisica cadde a fagiolo come testimonial per la quarta dose di di vaccino antiCOVID (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/il-senso-e-la-sfiducia.html). Ma se Parisi è "scienza normale" Astrosamantha è un mammifero di tutt'altra specie. Per me da un certo punto di vista un astronauta non è così diverso da un process engeneer: una persona addestrata a cui fornisci istruzioni da eseguire. Quindi stiamo parlando di scienza o di qualcosa di abbastanza diverso? La seconda, ovviamente. In caso di volo spaziale stiamo parlando di tecnologia (ingegneria) che gli astronauti si limitano ad usare - non l'hanno né progettata né costruita e volendo potrebbero essere definiti glorified pilots, specie considerando che non c'è un traguardo da passare prima degli altri. Ma visto che ormai anche la vecchia, solida ingegneria è diventata scienza ingegneristica... (la sola idea di ingegneri gestionali scienziati è esilarante). In realtà né l'ultima missione della Cristoforetti né la prima terapia CRISP approvata aggiungono qualcosa a quello che sappiamo dell'universo e della vita, il che sarebbe la ragione sociale della scienza (e anche quella della "scienza normale").

Questa sovrapposizione nel discorso pubblico e nei media è funzionale a una specifica narrazione (quella delle "magnifiche sorti e progessive"). Una narrazione che in Italia ha acquisito un ruolo politico preciso in una precisa situazione politica: la crisi di consenso del centrosinistra parlamentare (in realtà un centrocentrodestra) nel nuovo millennio. Quando la deprecata "antipolitica" si condensò nel successo elettorale dei 5 stelle dentro il movimento il fronte del delirio (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/perche-una-rinascita-della-sinistra.html) era una presenza significativa (da Cunial a Barillari etc etc). E quando la questione di un supposto grave "rifiuto vaccinale" balzò sulle prime pagine nel 2016, esplodendo con l'outbreak di morbillo del 2017, la cosa finì in uno sfacciato "scegli la scienza, vota PD". Da lì in poi la confusione lessicale e tra piani di significato è deflagrata, e le deflagrazioni sono processi irreversibili. Si diceva "scienza", ma si parlava del "terzo ladro" (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html). Chiaro che all'epoca Isabelle Stengers era irricevibile per i frontisti della "scienza". Eppure la Stengers non è un filosofo qualsiasi, alieno alle discipline scientifiche: per più di 20 anni ha collaborato con Ilya Prigogine (https://en.wikipedia.org/wiki/Ilya_Prigogine). Ma nel "dibattito" la situazione era già precipitata allora: medici scienziati, veterinari scienziati, agrari scienzati, laureati in lingue e gioiellieri debunker scientifici. E parliamo anche di gente che fu scelta per una task force contro le fake news della Presidenza della Camera (Boldrini), gente capace di uscirsene con aberrazioni di questo genere:


Con buona pace di FDA e EMA, al diavolo INDA, EUA e tutto il resto (cioè il processo regolatorio in conformità al quale un nuovo farmaco viene immesso in commercio - e guarda caso il peer reviewing non c'entra una mazza perché con la pubblicazione di un articolo non ha niente a che fare). Da notare per l'ennesima volta l'uso del termine "scienza". In un contesto in cui "scienza" era usato in questo modo da cialtroni senza arte con parte (con alcuni accademici della "scienza anormale" al seguito) solo gli illusi (presente!) potevano pensare di contribuire a una ricalibrazione delle basi del discorso. La "scienza" che intendevano loro funzionava così, a cazzo di cane.

Quello che fu creato, tra debunker, blastatori, divulgatori e tutto il resto era una fiction con labili riferimenti alla realtà. Una fiction spesso di successo, tra l'altro. E occorre dire che la sinistra parlamentare ha colto l'occasione per riempire con questi temi il suo vuoto di argomenti, provando a trarne vantaggio. Perché nel frattempo, parlando di Italia, il budget del Sistema Sanitario Nazionale si ritrovava ai minimi storici, con le dovute conseguenze, e la stessa cosa valeva per scuola e università, altro che magnifiche sorti. E lo spettacolo della "scienza" con i suoi difensori offriva una efficace cortina fumogena, che andava in scena mentre la spesa militare cresceva a scapito della spesa in welfare (https://sinistrainrete.info/articoli-brevi/26918-rachele-gonnelli-il-cattivo-affare-delle-armi-report-di-greenpeace.html). A questo punto dovrebbe essere chiaro che "le parole sono importanti" (cit.), e in realtà la semantica è funzionale e politica. 

Detto questo, nelle percentuali alte dell'astensione, nelle classi lavoratrici orfane di rappresentanza, nella crisi di legittimazione delle formazioni parlamentari: in questo territorio c'è l'opportunita per un nuovo discorso. Un nuovo discorso pubblico e politico, dove magari la distinzione tra scienza e tecnologia tornerà ad avere un significato.







giovedì 9 novembre 2023

ISOMORFISMI, LE BASI, LA FEDE NELLA SCIENZA

(Riguardo gli isomorfismi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/isomorfismi-caos.html)

Cosa è un campo vettoriale? Uno spazio dove in ogni punto è definito un vettore.

Detta così sembra astrusa e astratta, ma ognuno di noi dentro a uno spazio vettoriale ci vive: vive dentro il campo gravitazionale della Terra. In ogni punto in cui ci spostiamo è definito un vettore che punta verso il centro del pianeta, che è la forza gravitazionale, per cui camminamo e cadiamo ma non galleggiamo in aria. Ma ad ogni punto è associata anche un'energia potenziale: se siete su un ponteggio a 30 metri dal suolo la vostra energia potenziale è maggiore di quella di chi sta per strada sotto di voi.

Il campo gravitazionale del sistema Terra-Luna

Come un campo elettrico, il campo gravitazionale è un campo conservativo. Questo significa che l'energia potenziale di un corpo (di una carica, nel campo gravitazionale) è propria della sua posizione rispetto al centro della massa che provoca il campo. Se solleviamo un corpo di 10 metri e poi lo riportiamo a terra la sua energia potenziale alla fine del percorso rimane quella di partenza. L'energia potenziale del corpo che si muove in un campo gravitazionale dipende unicamente dalla sua posizione. Cioè è indipendente dal percorso fatto dalla posizione iniziale a quella finale. Questo ha a che fare con (o è descrivibile da) le proprietà del differenziale dell'energia potenziale come la abbiamo definita: il differenziale dell'energia potenziale è un differenziale esatto.

Un tanto al chilo, diciamo che una forma differenziale è una funzione i cui argomenti sono differenziali (per i differenziali vedasi qua https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/01/dinamiche-equazioni-differenziali.html). Per due variabili x e y la forma differenziale 𝝎 sarà 𝝎(dx, dy) (in realtà per una definizione corretta servirebbero molta matematica e molte precisazioni riguardo lo spazio in cui la forma differenziale è definita).

In generale, sia 𝝓 un percorso chiuso, regolare e/o a tratti definito in uno "spazio opportuno" e sia 𝝎 una forma differenziale definita nello stesso spazio. Se


allora la forma differenziale è detta esatta. 

Perché la generalizzazione? Perché questa cosa accade in contesti molto diversi tra di loro, per esempio in termodinamica. In passato ho postato qualcosa al riguardo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/01/forme-differenziali-e-termodinamica.html), ma è bene espandere il discorso. In quel video non vedete integrali su un percorso chiuso, ma si mostra come dU sia esatto con un altro metodo: si mostra che dU è chiuso

Anche qua bene generalizzare. Prendiamo 𝝎 definita come sopra e come sopra ammettiamo che sia funzione dei differenziali delle due variabili, x e y

Se 

 

Allora la forma differenziale è detta chiusa (è il metodo delle derivate in croce).  Una trattazione abbastanza esaustiva la trovate qua. A noi ora basta dire che la chiusura non è condizione sufficiente per definire l'esattezza di una forma differenziale, ma se 𝝎 è chiusa e lo spazio in cui è definita è un insieme stellato (in cui ogni segmento che unisce un punto al centro dell'insieme è interamente contenuto nell'insieme) allora 𝝎 è anche esatta (e la cosa può essere dimostrata). Lo spazio in cui è definita una funzione di stato non ha "buchi", per così dire, e per questo quanto esposto nel video sta in piedi. 

E' però più facile parlare di funzioni di stato usando i percorsi e in particolare i percorsi chiusi.  Cominciamo con l'entalpia, H, che è una misura del contenuto di calore di un sistema. La legge di Hess ci dice che la differenza di entalpia tra reagenti e prodotti di reazione è la stessa qualsiasi siano i prodotti intermedi. Che è come dire che l'entalpia del sistema dipende dal suo stato iniziale e da quello finale indipendentemente dal percorso che si fa per arrivare dall'uno all'altro.

Quanto a percorsi chiusi prendiamo quello più noto, cioè il ciclo di Carnot (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/entropy-in-uk.html), e facciamolo guardando all'entropia del sistema (S).

Prendiamo A come punto di inizio del ciclo. Durante il ciclo è stato svolto lavoro, è stato scambiato calore (quindi l'entropia "dell'universo" è aumentata). Per la precisione dal grafico potete vedere che l'entropia del sistema non varia nei tratti adiabatici del percorso (in cui non viene scambiato calore) mentre varia nei tratti isotermi (in cui il sistema è scaldato o raffreddato). Ma alla fine del ciclo l'entropia del sistema è rimasta la stessa. Per il sistema l'integrale di dS lungo il percorso chiuso è uguale a 0.

Quindi poco da fare, le funzioni di stato della termodinamica sono isomorfe all'energia potenziale in un campo conservativo.

Queste a molti sembreranno banalità. Ad altri risulteranno roba poco comprensibile.Ma entrambi i gruppi dovrebbero interrogarsi su un punto: perché queste incomprensibili banalità non trovano cittadinanza nella "narrazione della scienza", AKA "comunicazione della scienza" o "divulgazione", mentre invece sono state scritte tonnellate di idiozie a proposito di S e secondo principio della termodinamica e altrettante se ne diranno e scriveranno? La risposta forse la troviamo in quella (disprezzata) filosofia che però storicamente fu alla radice del pensiero scientifico: il Novum Organum di Francis Bacon.

Gli idoli e le false nozioni che sono penetrati nell’intelletto umano fissandosi in profondità dentro di esso, non solo assediano le menti in modo da rendere difficile l’accesso alla verità, ma addirittura (una volta che quest’accesso sia dato e concesso) di nuovo risorgeranno e saranno causa di molestia anche nella stessa instaurazione delle scienze: a meno che gli uomini, preavvertiti, non si agguerriscano per quanto è possibile contro di essi. Quattro sono i generi di idoli che assediano la mente umana.

Gli idoli della tribù sono fondati sulla stessa natura umana e sulla stessa tribù o razza umana. Pertanto si asserisce falsamente che il senso è la misura delle cose. Al contrario, tutte le percezioni, sia del senso sia della mente, derivano dall’analogia con l’uomo, non dall’analogia con l’universo.
L’intelletto umano è simile a uno specchio che riflette irregolarmente i raggi delle cose, che mescola la sua propria natura a quella delle cose, le deforma e le travisa.

Gli idoli della spelonca sono idoli dell’uomo in quanto individuo. Ciascuno infatti (oltre alle aberrazioni proprie della natura umana in generale) ha una specie di propria caverna o spelonca che rifrange e deforma la luce della natura, o a causa della natura propria e singolare di ciascuno, o a causa dell’educazione e della conversazione con gli altri, o della lettura di libri e dell’autorità di coloro che vengono onorati e ammirati, o a causa della diversità delle impressioni a seconda che siano accolte da un animo già condizionato e prevenuto o sgombro ed equilibrato.
Cosicché lo spirito umano (come si presenta nei singoli individui) è così vario e grandemente mutevole e quasi soggetto al caso. Perciò giustamente affermò Eraclito che gli uomini cercano le scienze nei loro piccoli mondi privati e non nel più grande mondo a tutti comune.(https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/lontano-dallequilibrio-da-2500-anni.html , NdCS)

Vi sono poi gli idoli che derivano quasi da un contratto e dalle reciproche relazioni del genere umano: li chiamiamo idoli del foro a causa del commercio e del consorzio degli uomini. Gli uomini infatti si associano per mezzo dei discorsi, ma i nomi vengono imposti secondo la comprensione del volgo e tale errata e inopportuna imposizione ingombra straordinariamente l’intelletto.
D’altra parte le definizioni o le spiegazioni, delle quali gli uomini dotti si sono provveduti e con le quali si sono protetti in certi casi, non sono in alcun modo servite di rimedio. Anzi, le parole fanno violenza all’intelletto e confondono ogni cosa e trascinano gli uomini a innumerevoli e vane controversie e finzioni.

Vi sono infine gli idoli che sono penetrati nell’animo degli uomini dai vari sistemi filosofici e dalle errate leggi delle dimostrazioni. Li chiamiamo idoli del teatro perché consideriamo tutte le filosofie che sono state accolte e create come altrettante favole presentate sulla scena.

E occorre dire che qualche secolo dopo il tutto continua a a reggere, anche se oggi si enfatizzano gli idola theatri, le favole presentate sulla scena.

Gli idola in Bacone sono la pars destruens. La pars construens è costituita dalle tabulae: registrazione di quando il fenomeno si verifica, di quando non si si verifica e del grado (quantità) con cui si verifica: le radici di un approccio quantitativo e analitico. L'approccio che fu usato da Boyle, che a Bacone doveva molto (\https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-2x-by-starbuck.html).

Ed è esattamente questo approccio che da tempo si è perso completamente nel discorso "scientifico" pubblico. Un approccio del resto incompatibile con quella mitologia della "scienza" che, di fatto, è il centro costitutivo di una nuova pseudoreligione, veicolata da un catechismo da scuola elementare (https://www.sinistrainrete.info/societa/21518-andrea-zhok-credere-nella-scienza.html). E pare sia inutile sbracciarsi per dire che nessuna disciplina scientifica è fatta per dare un senso umano a qualcosa (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/il-senso-e-la-sfiducia.html). Ma del resto i protagonisti odierni degli idola theatri sono quelle/i definibili come neoistruiti: formati all'effimero senza alcuna cultura nella definizione classica del termine, perdipiù profondamente ostili al concetto di classicità. Piccolo problema: lo stesso concetto di pensiero scientifico è classico. Elaborabile, discutibile e tutto il resto, a quello che mi dicono da Popper a Lakatos. Ma resta il fatto che una formazione fondata sull'effimero è scritta sulla sabbia di un bagnasciuga: svanisce in un niente e svanendo in un niente è buona per ogni effimera stagione (leggasi la moda del momento). Ma resta un niente, anche se spesso è ampiamente glorificato - nell'oggi, domani sparirà e si predisporrà per un un nuovo e conveniente effimero.

So much for the useless philosophy.

 

domenica 5 novembre 2023

SCRIVERE DI SCIENZA?

https://archive.org/details/lescienze-160/mode/2up?view=theater

(La rete ha memoria, ma certe cose vanno riproposte a cadenze regolari)

C'era una volta "Le Scienze". Ci tenevano rubriche Douglas Hofstadter, che mi iniziò a feedback e ricorsività, e Martin Gardner, allora. E se scorrete le pagine di questo numero del 1981 vi renderete conto di quanto la proposta editoriale dei tempi fosse radicalmente diversa da quella odierna - indipendemente da considerazioni sullo spessore degli autori specie dell'edizione italiana, che sarebbero pure doverose... 

Ecco, se si parla di "scrivere di scienze" a me viene in mente uno standard delineato da Scientific American e New Scientist fino a tutti gli anni 80. Quanto a trattare argomenti scientifici d'attualità nel dibattito pubblico non posso non ricordare il magistrale classico di Robert May e Roy Anderson The Logic Of Vaccination (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/la-logica-della-vaccinazione-1982-uk.html). Un classico che segna l'abisso tra il livello e la qualità con cui allora vennero trattati questi temi e quello che perlopiù oggi si chiama "divulgazione" o science writing : nessuno specie in Italia negli ultimi cinque anni ha voluto né saputo trattare il tema "vaccinazioni" in questo modo, anzi, cinque anni fa, quando qualcuno ripropose questo testo, venne perlopiù tacciato di eresia (dai più imbecilli fu classificato come materiale obsoleto). Il fatto è che May e Anderson conoscevano e capivano bene la materia, perché ci lavoravano assieme da qualche anno. Lo science writer tricolore degli ultimi anni non solo non aveva una specifica conoscenza al riguardo, ma neanche gli strumenti concettuali per comprendere il tema, quindi si affidava ad una "comunità medica" che al riguardo, purtroppo, era altrettanto incompetente. E il risultato si è visto negli anni, dai tempi del furioso dibattito su morbillo e obbligo vaccinale fino agli ultimi due anni quando l'unico vocabolo ammesso è stato "esponenziale", che la curva flettesse o che calasse. E ogni increspatura della linea di fondo diventava l'inizio di un nuovo picco epidemico.

Ma torniamo allo "scrivere di scienze". Se leggo alcuni titoli suggeriti da Nature (https://www.nature.com/articles/d41586-022-04236-9?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=71486d0211-briefing-dy-20221202&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-71486d0211-44112225) non vedo niente che mi interessi (pandemie e clima sono questioni politiche, la scienza non c'entra niente), ma mi appaiono  significativi: seguono il mercato. Ma è a questo che ci si riferisce mediamente in Italia quando si parla di alfabetizzazione scientifica: educazione ai temi (e alla loro vulgata corrente), non educazione al metodo - nonostante la vasta platea di scientificamente incompetenti che "diffondono scienza" si riempiano la bocca di "metodo scientifico". Educare al metodo significa in primis educare alla pratica, e spiace dirlo, in tante scuole superiori il laboratorio di scienze era un relitto del passato in disuso già negli anni 80 dello scorso secolo.

Quando chi scrive di scienze viene dalla pratica scientifica di solito la cosa si capisce, o almeno io la percepisco bene. Un caso emblematico è "L'universo a raggi X" di Giacconi. Ma trovai anche affascinanti le doti di scrittura di Lisa Randall. Dimenticate per un attimo il contesto del suo "Passaggi Curvi" (2006), cioè le fazioni pro e contro teoria delle stringhe, gravità quantistica e tutto il resto. E dimenticate assolutamente il marketing del libro ("La Randall ha aperto le porte del multiverso"). Fu in primis un brillantissimo tentativo di scrivere la storia della fisica recente senza mezza equazione ma minimizzando la perdita di informazioni, e per me si trattò di un tentativo riuscito ( secondo altri , che poi si sono trovati perfettamente a loro agio con "Cinque Lezioni di Fisica" di Carlo Rovelli, il testo della Randall è molto difficile).

Il successivo "Bussando alle porte del cielo" (2012) uscì quasi in contemporanea con il rilevamento del bosone di Higgs a LHC. Il che costrinse l'autrice a scrivere una lunga in prefazione e una più lunga introduzione. Scrivere libri sulla fisica, contemporanea e in prospettiva storica in quel periodo era un lavoro estremamente rischioso. Forse anche per questo all'epoca il testo della Randall lì per lì mi deluse. A distanza di più di 10 anni lo ho riaperto e lo ho trovato significativo per più di un aspetto. 

Primo, il ribadire il ruolo che le leggi fisiche hanno, o non hanno, a seconda della scala su cui il fenomeno si verifica, tutt'altro che comune nella divulgazione scientifica, specie in Italia (trattai brevemente la cosa qua: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/10/chimica-gravita-posizione-del-sole.html ). Se si è perso il conto di quelli che si sono lanciati contro la meccanica quantistica tirata fuori a sproposito, dall'altra parte con balestre tese e compagnia bella si è caduti esattamente nello stesso schema, tirando in ballo Einstein dove la relatività non ha alcun ruolo significativo (i fenomeni descritti da meccanica e termodinamica classica). 

Secondo, il racconto dei rapporti dell'autrice con interlocutori al di fuori dal "mestiere della scienze": sceneggiatori, giornalisti, politici. Ed è qualcosa che ci ricorda che in USA certi fenomeni iniziano con una decina di anni di anticipo rispetto all'Italia (la difficoltà del rapporto con il "grande pubblico", che di solito recepisce le conoscenze scientifiche in modo malamente distorto) .

Terzo: l'attenzione alla parte sperimentale, dalla costruzione di LHC e degli esperimenti fino al problema dei dati e come trattarli.

Quarto: il piglio di chi con l'evidenza sperimentale si è misurato, rispettandola. E qua non posso non citare:

Fare previsioni precise e affidabili è un'impresa difficile. Anche quando ci si adopera per il meglio, per modellizzare tutto ciò che è importante, le variabili in ingresso e le ipotesi introdotte in un certo modello influenzano significativamente le conclusioni. Così la previsione di un rischio basso non ha senso se le incertezze associate alle ipotesi iniziali sono maggiori del valore di rischio calcolato. Se una previsione deve avere un qualche significato è importante che il problema delle incertezze introdotte nel calcolo sia pesato accuratamente e debitamente tenuto in conto.

Prima di passare ad altri esempi, lasciatemi raccontare un piccolo aneddoto che aiuta a inquadrare il problema. All'inizio della mia carriera di ricercatrice osservai che il Modello Standard, per una certa grandezza che si intendeva studiare, aveva un campo di valori più esteso di quanto si pensasse precedentemente: ciò era dovuto a un contributo quantistico, la cui entità dipendeva dal valore sorprendentemente alto della massa del quark top, come risultava da recenti misure. Quando in un convegno presentai i miei risultati mi si chiese di tracciare l'andamento dei nuovi dati previsionali in funzione della massa attribuibile al quark top. Mi rifiutai, perché sapevo che si sarebbero dovuti mettere in conto diversi contributi e che le incertezze residue comportavano una variabilità del risultato troppo ampia perché si potesse tracciare una tale curva, come mi era stato richiesto. Avvenne tuttavia che un collega "esperto" sottostimasse le incertezze e tracciasse un grafico del genere (non diversamente avviene nelle previsioni in ambito non fisico).

Il collega "esperto" fu smentito a breve dalle evidenze sperimentali e si esibì in un pattern comportamentale che non vi dovrebbe essere ignoto: avevo torto ma avevo ragione (e lei aveva ragione ma aveva torto). Quanto al "non diversamente avviene nelle previsioni in ambito non fisico"... beh, inutile rivangare le vicende di due anni di pandemia, dai modelli ai farmaci.

Trovo questo passo vecchio di 11 anni o giù di lì di un'attualità spaventosa. Sorvoliamo sulla differenza di peso specifico tra chi scrive di scienza per sentito dire e chi lo fa sulla base di competenza e esperienza. E' anche una questione di attitudine: nel breve periodo il rispetto dei dati non premia, il trattarli con nonchalance sì (cfr, ancora, due anni di pandemia). Qualcuno dovrebbe aver imparato, pure nel vasto caos del web e dei social media, a distinguere tra gli uni e gli altri, in tutte e due le categorie (hands on experience e sua assenza inclusa, intendo). Poi guardate a chi scrive di scienza sui social (o su Le Scienze oggi) e traetene le debite conclusioni, perché sarebbe anche ora.






venerdì 27 ottobre 2023

CONSIDERAZIONI A MARGINE, A UN ANNO DI DISTANZA

Come passa il tempo... (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/10/cinque-anni-e-spicci-di-una-pagina.html)

Immaginate di essere uno di quelli che fanno sì che i nuovi farmaci arrivino sul mercato, il che vuol dire coordinare una quantità di diverse funzioni e coordinarsi con altre. Non preccupatevi di pensare al dettaglio delle singole funzioni tranne riguardo a una: il regolatorio. Il regolatorio è quello che si preccupa di rivedere ogni cosa al fine che poi il pacchetto "nuovo farmaco" sia valutato al meglio da FDA e EMA (al meglio in quanto privo di violazioni di qualsiasi ordine di grandezza delle linee guida ICH https://www.ich.org/page/ich-guidelines)

Immaginetevi tutto questo, o almeno provateci.

E poi immaginatevi Pinco/a.

Pinco/a, che non ha idea di quello che fate, di come funziona e di cosa serve per farlo funzionare. Pinco può essere un drop out del sistema accademico che ha trovato una strada per raccattare due spicci sui social, un accademico, un medico o il bidello della scuola frequentata dai vostri figli. Di fatto non c'è differenza, perché di fatto tutti e tre non ne hanno idea.

E Pinco/a vi viene a raccontare come è, come dovrebbe essere e per quale motivo tu non capisci un tubo.

La risposta di getto sarebbe: oh Pinco/a, facciamo una cosa, prendi il mio posto e una settimana dopo mi dici come è andata (al netto di eventuali problemi con lo spoken english).

Eppure Pinco/a non ha avuto limiti di azione dove competenze e qualifiche concrete non contano, cioè sui  media italiani. Quindi Pinco/a discuteva non dell'uso del nuovo farmaco nella vita vera, che sarebbe perfettamete comprensibile.  No, Pinco/a ha discusso su come il nuovo farmaco non avrebbe dovuto mai essere disponibile. Pinco/a, che le linee guide ICH in alcuni casi le sente nominare per la prima in questo post, o che le conosce per sentito dire o avendo letto qualcosa. Però si sente in dovere di parlarne; non ha mai discusso con il regolatorio il contenuto del pacchetto "nuovo farmaco", mai ha scritto qualcosa nel dossier da presentare a EMA o FDA. Però ne parla per i più vari motivi. Tipo perché insegna da qualche parte e deve darsi un tono. Tipo perché scrive su un qualche giornale e deve darsi un tono. Ma soprattutto perché Pinco/a si etichetta ed è etichettato come "scienza". In larga parte questa "scienza" (che invece è politica) è stata l'oggetto di cinque anni di attività CS sui social.  Cinque anni che mi hanno convinto che il 99% di quelli del fronte "scienza" sui social sono perfetti idioti, ignoranti e settari con cui non val la pena di discutere (titoli o meno)

L'unica risposta razionale che puoi dare a uno che sostiene che le procedure di approvazione di farmaci e vaccini sono superate perché glielo ha detto il suo medico è "Ma ripigliatevi, te e il tuo medico!".

L'unica risposta razionale che puoi dare a uno studente del primo anno di medicina o biologia o CTF che sostiene di conoscere meglio di te la termodinamica classica e la cinetica chimica e pure senza analisi matematica è "So long, sucker" (risposta data molto spesso).

Quando la studentessa di medicina che non credeva alla dinamica delle malattie infettive chiese la bibliografia e la ebbe (sta qua dentro https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/09/la-cosa-triste-piu-la-bibliografia.html) si lamentò che non andava bene, servivano i link: incapace di recuperare un riferimento bibliografico e parlava di scienza.

Ma del resto si trattava di gente che si credeva "studiata" perché stava dietro a quelli che comunicano scienza di mestiere, magari con titoli onorari. E se gente del genere parla di elettroni che ruotano attorno al nucleo di un atomo beh, è facile da capire ed è "scienza" (alla faccia di Bohr e Heisenberg, povere bestie). Se invece si parla di funzioni d'onda e densità di probabilità invece è roba astrusa, da tecnici (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/12/le-traiettorie-oggi-sigh.html).

Lasciamo perdere l'altro fronte, con cui discutere è anche più inutile: mi ricordo due o tre che continuavano a dire che CS aveva sponsorizzato la terza dose di vaccino antiCOVID o un qualche tipo di obbligo vaccinale. Uno dovrebbe restare su un social per controbattere alle cazzate sparse sul suo conto da qualche vuoto a perdere settario e falsificatore?  No di certo.Tempo e banda sprecati. Lo sapevo che c'era una ragione per questo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/10/it-aint-me-reloaded.html). Tragici eventi non troppo lontani nel tempo mi hanno fatto riflettere: chi mi poteva dire che dietro le uscite più deliranti non ci fosse davvero la tragica, reale, patologia mentale, o il soggetto borderline? E no, non sono qualificato per trattare con cose del genere. Comunque in 5 anni di presenza social quelli che ho incrociato e che si sono saputi tirar fuori dalla trappola polarizzazione si contano forse sulle dita di una mano. Ovviamente gli "anti" sono arrivati ultimi anche quanto a colossali balle su CS, il primo posto andava all'altro fronte.

Ma è stata comunque un'esperienza interessante. Mi ha messo in contatto con i medici ideali (per me) e con gli infermieri ideali (per me). Gente che stava operando nel SSN vedendone tutte le storture dominanti e che nel suo soggetivo e non solo provava a fare qualcosa al riguardo. E gli altri, quelli molto attivi sui social, quelli che speri di non incrociare mai se mai dovessi finire in un ospedale italiano. Poi l'università italiana, la ricerca pubblica italiana, annessi e connessi. Beh. che dei perfetti imbecilli potessero arrivare dove non sarebbero mai dovuti arrivare lo sapevo da tempo (la cosa non riguarda solo la politica). Toccare il fenomeno con mano (virtuale) è stata solo una conferma, niente di più (eccettuate vane minacce di querele e simili). Ma, ancora, quelli che postano bestialità sui social pensando che sia un modo per adempiere alla terza missione sono, fortunamente, solo una minoranza rumorosa. Molto peggio di loro è quella involuzione sistemica che istituzionalmente censurava gli accademici "non conformi" - quello sì che mi ha fatto pensare al fascismo e al conformismo che ne ha costituito le basi. Poi... poi quanto a follower etc tanti ne ho acquisiti, tanti ne ho smarriti per strada. Il più delle volte è stato un bene. Ma non si può piacere a tutti per sempre.

Qualcuno che ho incrociato in quei cinque anni continuo a sentirlo o si fa sentire. Qualcuno di loro vorrebbe un ritorno di CS sui social. Ogni volta ripeto che la decisione di stare fuori dai social media è una decisione irrevocabile e dettata da motivi precisi, tra i quali il non lasciare all'avversario la scelta del campo di battaglia.  Un campo che tra l'altro con le nuove proprietà e le nuove regole delle piattaforme sta entrando in crisi (https://www.wired.it/article/social-network-hanno-finito-le-idee/). Per me giocare a quello specifico gioco della "comunicazione", oggi, non ha più alcun significato politico, sarebbe unicamente un esercizio di vanità, nel senso in cui il vocabolo è usato in Qoelet: vanitas vanitatum et  omnia vanitas. A heap of broken images where the sun beats (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/05/alta-considerazione-il-quinto.html)

Dopodiché: perché continuare con questo blog?

Perché in un modo o nell'altro, incredibilmente, senza controparti social (pagina fb, account tw), pare che riesca ancora a trasmettere spunti critici. Alla fine CS è sopravissuto alla fine delle presenze social. Dopo un anno. La cosa non è così comune. Sono piuttosto sicuro che alcuni post abbiano dato la solita acidità di stomaco ai soliti noti. Solo che, non esistendo sui social, si fa come se non esista. Molto meglio così, per quanto mi riguarda La cosa non era assolutamente scontata. E non crediate che non mi sia accorto perché c'è gente che migra su Substack. Ma se mi devo ripetere, alla fine, mi importa una...

PS; "Il metodo scientifico" è l'espressione più usata da quanti non hanno né cognizione né pratica di alcuna disciplina scientifica, ma che pensano che "la scienza" sia con loro. E per citare...

giovedì 26 ottobre 2023

LA BARZELLETTONA

 


Medici, creativi, medici, dirigenti medici, biologi, cosologi, medici fanno la hola e dicono che lo compreranno appena esce.


... ma non è una barzelletta, è lo zeitgeist, anzi lo zeitscheisse (https://www.linkedin.com/posts/enricobucci_un-viaggio-durato-tre-anni-arrivati-alle-activity-7115216377438728192-MK6y?utm_source=share&utm_medium=member_desktop). Assecondando lo spirito del tempo avrei dovuto monetizzare le visualizzazioni di questo blog per scrivere un libro. Di astrofisica.

mercoledì 18 ottobre 2023

VECCHIE STORIE; SOCIETA' SCIENTIFICHE ITALIANE ETC

 

https://www.theguardian.com/business/1999/jul/01/18

La storia di British Biotech ai tempi fece scalpore (sono passati 25 anni). BB spinse fino alla sperimentazione clinica un inibitore di MMP2, un acido idrossamico che purtroppo aveva aveva effetti collaterali devastanti, e quando iniziarono a manifestarsi nei trial provò ad occultare la cosa. Una storia che  costò all'azienda roba tipo 40 miliardi di danni richiesti in cause. E questo è il motivo per cui il 99.9% di voi non ha mai sentito parlare di British Biotech, che da allora non esiste più.

Ovviamente gli acidi idrossamici inibitori di MMP2 da allora sono diventati pariah e MMP2 un target completamete discreditato. Nell'industria, dico.

Invece nell'accademia cinque anni dopo i fatti indovinate chi brevettava una serie di acidi idrossamici inibitori di MMP? Una spin off dell' università di Firenze, spin off guidata da quello che all'epoca era presidente a vita o giù di lì di una società scientifica italiana. Una società scientifica notevole, perché nel tempo il numero dei sui iscritti è salito in maniera inversamente proporzionale alla probabilità di assunzione di un laureato in chimica in Italia. Ma del resto...

Ora certa gente occorre anche capirla. L'uomo era stato il bullizzatisssimo sottoposto di un certo soggettone storico (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/09/chimici-resistenza-contestazione.html). La società ovviamente assegna una medaglia in memoria del personaggio.

Alla dipartita dell'emerito fiorentino degli acidi idrossamici arrivarono mesaggi di condoglianze e di commemorazione di Renzi, Nardella e del rettore dell'Università di Tblisi - questo per dare una misura dello spessore internazionale del personaggio e del rapporto attività scientifica/politica. E' un personaggio a cui comunque la società in questione ha dedicato una medaglia (un'altra) che assegna annualmente o giù di lì.
Qualcuno vanta questa società scientifica come una delle più "grosse" in Europa. Io mi ricordo i suoi vertici che dicevano che il problema delle università italiane era che sfornavano chimici troppo qualificati. Molti iscritti, tanta politica, poco lavoro: un' immagine perfetta dell'Italia contemporanea. Ah, scordavo, con degni corripondenti europei. Ve la ricordate all'epoca di COVID la storia di Trump con la candeggina? Una buffonata (solo che dopo l'uomo ha messo in piedi Warp Speed e dato la paga a mezzo mondo). E tra chi stigmatizzò la buffonata (giustamente) ci fu gente che poi... si produsse in begli endorsement di TEMPO (2,2,6,6-Tetramethylpiperidin-1-yl)oxyl) in funzione anticovid (che è come dire candeggina o acqua ossigenata o ozono etc). Fate un po' voi (soluzione facile: tutti amici, tutto va bene, una mano lava l'altra). In tempi di COVID chi sviluppava e vedeva approvate soluzioni di vario genere (da FDA, da EMA) volava miglia sopra le testoline di questa gente. Ma forti di incarichi che suonavano "alti" etc sparlavano di FDA e delle farmaceutiche a cui aveva approvato farmaci (scordandosi convenientemente che era la stessa agenzia che aveva approvato i vaccini che gli piacevano tanto). Un branco di perfetti esemplari dell'Italia odierna. Nota personale: di EMA e FDA puoi sparlare pubblicamente quando non sarai mai uno dei nomi sui dossier per Investigational New Drug da presentare a questi enti. A buon intenditor...

Poi, parlando del loro piccolo stagnetto...Target vecchi di 30 anni? Discreditati da 5, 10 anni? Non si butta via niente. Fanno progetti, brevetti, pubblicazioni (se va bene). E se non va bene comunque qualcosa fanno. Questo è il modo in cui funziona parte dell'università italiana, e quando se ne esce con certi manuali (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/06/basterebbe-aprire-un-libro-o-no.html) invece che gridare allo scandalo va tutto, bene, avevano ragione e comunque lo studente dovrà sborsare 200 carte per la nuova edizione. Enjoy.

PS Prima di diventare "chi tocca muore" (come CS), in certi ambienti, chiesi a accademico informato dei fatti, cosa ne pensasse della Gran Società Scientifica. Mi rispose che chi sa fa (ricerca), chi non sa fa politica.



CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...