A questo punto dovreste aver orecchiato che quando si ha a che fare con
sistemi dinamici vengono fuori equazioni differenziali (e che una
malattia infettiva in una popolazione configura un sistema dinamico).
Perché? E cos'è, in senso esteso, una dinamica?
Una dinamica studia i movimenti di un sistema in relazione alle cause
che li determinano. Movimento, avete presente? Qualcosa si sposta in uno
spazio. Se lo spazio è una linea retta la posizione del qualcosa in
movimento sulla retta cambia nel tempo. E non è detto a priori che lo
faccia in modo uniforme.
Come rappresentiamo la sua velocità in un punto qualsiasi della retta?
x sarà la posizione al tempo t. Posizione e tempo sono collegati, x è
funzione di t, x(t). L'espressione che definisce x(t) sarà una legge del
moto, la descrizione del movimento in funzione del tempo.
Sappiamo che la velocità è spazio/tempo.
La velocità media in un
intervallo [x°,x] sarà quindi (x-x°)/(t-t°). Possiamo scriverlo come
Δx/Δt. Ma ci interessa avere la velocità in un punto, non la sua media
in un intervallo. Beh, nessuno, tranne un matematico, ci può impedire di
prendere un intervallo molto piccolo, talmente piccolo che praticamente
è riducibile ad un punto.
Se x=x°+ε, per ε che diventa piccolo a
piacere Δx tende a una cosa detta "il differenziale di x", dx
(https://it.wikipedia.org/wiki/Differenziale_(matematica)).
La stessa
cosa vale per t. Ci siete? Bene, in un punto x qualsiasi Δx/Δt diventa
dx/dt, che, sorpresa, è la derivata di x(t), rispetto al tempo
ovviamente, visto che tra l'altro non ci sono altre variabili coinvolte.
Ora x invece che un punto su una retta potrebbe essere qualsiasi cosa,
la concentrazione di una specie chimica o il numero degli infetti in una
popolazione. Ovvero invece che su una retta ci si muove in uno spazio
del tutto astratto, lo spazio che contiene gli stati del sistema - lo
spazio delle fasi, uno spazio a n dimensioni i cui assi corrispondono
alle coordinate richieste alla definizione del sistema in esame.
Se siete arrivati fin qua, complimenti, può darsi che siate arrivati
almeno alla formulazione analitica della velocità senza esservi fatti
quattro mesi di Analisi I (lo so che ho brutalizzato e malamente, un
matematico direbbe che mancano una quantità di premesse perché a priori
nessuno mi può assicurare che per ε piccolo a piacere x°+ε esista e
quindi esista dx/dt, dato che x(t) può essere qualsiasi cosa e che
perché il discorso abbia un senso dobbiamo specificare prima le
proprietà dello spazio in cui ci stiamo muovendo e poi le proprietà
della funzione che stiamo prendendo in esame).
Ritornando alla domanda iniziale, "cos'è una dinamica?", ora possiamo
aggiungere alla risposta un corollario: se si tratta di una dinamica ci
sono derivate rispetto al tempo, e vengono fuori equazioni con dentro
derivate, cioè equazioni differenziali.
Dall'algebra e dalla geometria analitica delle superiori vi ricorderete
che un'equazione di primo grado ha una soluzione, un'equazione di
secondo grado ne ha due, etc. Che cosa sono le soluzioni di un'equazione
differenziale,e quante sono?
Le soluzioni di un'equazione differenziale sono funzioni. Proviamo con
un esempio semplice, che sia integrabile (esistono equazioni non
integrabili) e che abbia una soluzione analitica (esistono equazioni che
non ne hanno ma che possono essere risolte numericamente).
Prendiamo questa equazione facile facile:
posso moltiplicare entrambi i termini per xdt, ottenendo
e a questo punto posso integrare entrambi i lati,
il che dà
e moltiplicando entrambi i termini per 2
Ci siamo portati dietro c1 e c2 perché non abbiamo definito un'intevallo di integrazione.
Considerando l'intervallo tra t e t° (t° e x° valori noti che
individuano il punto di partenza nel tempo di partenza: sono le
condizioni iniziali) avremo
da cui
x° 2+t° 2 è una costante ottenuta da valori noti (dato che x° e t° sono
le condizioni iniziali fissate). Per comodità chiamiamola r 2.
Ed ecco le soluzioni dell'equazione:
ovvero
Ognuna delle due radici disegna un semicerchio, e l'insieme delle due
costituisce una serie infinita di cerchi concentrici corrispondenti ad
ogni possibile r 2, dove r è il raggio del cerchio
g
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