sabato 29 febbraio 2020

CORONAVIRUS - SETTE GIORNI DAL PAZIENTE 1

LE COSE SERIE


In Francia sono convinti che la cura per COVID-19 ci sia e costi poco (clorochina fosfato, l'antimalarico) quindi il problema non esiste, perché lo dice Didier Raoult (https://fr.wikipedia.org/wiki/Didier_Raoult). Raoult e fan della clorochina si appoggiano ad uno studio cinese (https://t.co/7xqFWCWr5s?amp=1). "Expert consensus recommen chloroquine phosphate tablet, 500mg twice per day for 10 days for patients diagnosed as mild, moderate and severe cases of novel #coronaravirus pneumonia and without contraindications to chloroquine. ", twitta un medico messicano.
Eccellente. Un grammo di clorochina a giorno per os e forse si osserva una mitigazione della polmonite virale.
Possiamo aggiungere la cosa all'elenco delle buffonate (lopinavir/ritonavir, tamiflu, le 14 erbe cinesi, etc).
Nel frattempo è iniziato un altro trial su remdesivir in territorio americano, sponsorizzato da National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), agenzia di NIH. Per dire che mentre qua si minimizza variamente, si lamentano le quarantene come misura eccessiva, si parla di "virus che non conoscono frontiere" (parole del Ministro della Salute), si scaricano responsabilità su sanitari colpevoli di non aver applicato protocolli inesistenti o non pervenuti, oltreoceano il tema è strategico e il governo federale interviene direttamente.


L'URGENZA POLITICA: SCARICARE LA RESPONSABILITA'

Questi sarebbero i tempi in cui le osservazioni politiche sono sterili e controproducenti, giusto? “È il momento dell’unità, non della polemica” (https://tg24.sky.it/politica/2020/02/26/coronavirus-italia-conte.html?social=twitter_skytg24_photo_null), ma il vero imperativo etico pare che sia salvarsi le terga (o la poltrona).
Ok, oggi ormai ci saranno i pontieri all'opera, ma ieri?
Ieri i NAS negli ospedali del lodigiano "per accertamenti riguardanti le dinamiche e le eventuali cause della diffusione dell’epidemia di coronavirus." (https://www.ilcittadino.it/cronaca/2020/02/26/coronavirus-controlli-dei-nas-negli-ospedali-di-codogno-e-lodi/slMGNrXTkki5xjrWJr9yx3/index.html e ricordo che i NAS sono alle dipendenze di MinSan).
Sarebbe a dire, non un team di ispettori ministeriali (magari infettivologi con esperienze di outbreak epidemici).
I NAS. La lettura dell'articolo sul Fatto è allucinante: le disposizioni cambiavano (non venivano aggiornate, cambiavano) nello stesso fatidico giorno 20, in cui venivano prescritte le mascherine FFP2, mentre prima andavano bene quelle chirurgiche (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/26/coronavirus-procura-di-lodi-indaga-su-ospedali-dopo-notizie-di-stampa-e-parole-delle-istituzioni-lazienda-sanitaria-paziente-uno-non-era-sospetto-abbiamo-contenuto-il-contagio/5718016/?utm_medium=Social&utm_source=Twitter#Echobox=1582736970)
Una nota sulle maschere: oggi (ma forse le disposizioni sono cambiate ancora) sono FFP2, da noi, ma CDC prescrive le N95, che corrispondono a FFP3.
L'intervento dei NAS, inappropriato ai fini sanitari, per qualcuno forse efficiente ai fini politici. Perché il Presidente del Consiglio lo ha fatto intendere chiaramente: il governo non c'entra, è colpa dei sanitari. E si è lanciato in un' offensiva mediatica che è rimasta sullo stomaco a più d'uno (https://m.dagospia.com/voci-colle-furente-sovraesposizione-conte-ha-alimentato-228074)
Nel frattempo c'è chi ironizza sul fatto che una collaboratrice di Fontana sia positiva al virus e che lui stesso sia in quarantena, come se la cosa abbia un qualche significato. Bah.
L'unica cosa che dimostra è che il virus è democratico e non distingue tra ricchi e poveri, politici e comuni cittadini. E' quel che ha detto in un discorso il sottosegretario alla salute iraniano Iraj Harirchi, malato di COVID-19 (https://www.bbc.com/news/world-middle-east-51628484). In Iran la situazione è molto seria, e di COVID-19 è morto il primo sanitario, un'infermiera. E non era anziana.


PENSIERO MAGICO E PLACEBO A PALLA

L'epidemia COVID-19 ha prodotto due epidemie secondarie (e intrecciate): una di idiozia fulminante, l'altra di pensiero magico.
Ne abbiamo già viste diverse, del genere: l'Hail Mary Protocol, la clorochina in pasticche, le erbe cinesi.
E ogni giorno che passa viene superato un limite.
Ricciardi dice che i bambini sono meno sensibili al coronavirus perché protetti dalle vaccinazioni. Quale vaccinazione li protegge dal coronavirus? Tutte? Boh. Evidenze? Nessuna. Razionale? Manco a chiederlo.
Contemporaneamente si passa oltre l'a-razionale per sconfinare nell'irrazionale più puro: Pregliasco dice che l'antiinfluenzale non protegge dal coronavirus ma... impedisce di avere paura.
Evidenze? Nessuna, ovviamente (che poi ti ci voglio, a dimostrarlo). Ma prendiamola per buona: effetto placebo a palla! E allora palline di zucchero come se piovesse, che tanto è uguale.
E' in questo modo, tra un'amenità e l'altra, che si chiude la finestra delle opportunità. Meglio così, le correnti d'aria provocano malanni di stagione.



I MORTI DI SFIGA


L'ultima frontiera della minimizzazione è il negazionismo, e trova casa sul Corriere.
La presente ondata influenzale, si dice, riguarda 700.000 persone e ha fatto 300 morti.

Ecco, a fare 300 morti di COVID-19 potrebbero bastare 15.000 casi di coronavirus (che farebbero collassare il sistema sanitario), quindi è bene non arrivarci (https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_febbraio_24/coronavirus-vittime-sono-davvero-morte-covid-19-7b733736-56e8-11ea-b89d-a5ca249e9e1e.shtml).
C'è un partito dei minimizzatori che lamenta l'eccessività delle misure di contenimento, sventolando striscioni con su scritto "Misure eccessive, contenimento inutile". Ed è un partito appoggiato da un partito politico in carne e ossa, uno a caso... Questa cosa ha provocato la perplessità e la reazione anche di commentatori che fino all'altro ieri si preoccupavano in primis dell'allarmismo (e ad una settimana dall'arrivo del paziente 1 all'ospedale di Codogno devo dire che avevano ragione a preoccuparsi)

Il partito dei minimizzatori ha trovato il suo portabandiera ufficiale, che non è la dottoressa Gismondo ma il Dott. Bassetti (https://www.quotidiano.net/cronaca/coronavirus-mortalita-1.5049364): non ci sono morti per coronavirus! Ci sono solo morti CON il coronavirus. Questa cosa a me ricorda molto "HIV non provoca AIDS, ci sono solo malati di AIDS con HIV".
E quindi?
In Cina hanno cominciato a venir fuori polmoniti gravi a dicembre. Ma non era un nuovo coronavirus, bensì sfiga. Sfiga contagiosa, visto che se l'è presa pure Li Wenliang, il medico cinese che per primo notando queste polmoniti gravi e atipiche diede l'allarme (e mal gliene incolse https://www.corriere.it/esteri/20_febbraio_06/coronavirus-ha-ucciso-li-wenliang-dottore-che-primo-aveva-l-allarme-ed-era-stato-censurato-fed0fee6-48f2-11ea-91e8-775bd36e4cb6.shtml).
Quindi il coronavirus c'è, ma non provoca né patologie né morti. E' la sfiga che è letale.

E IL BESTIARIO? E IL CEPPO?

Topi vivi, pipistrelli, pangolini, serpenti e cani, codognesi che spuntano come funghi in qualsiasi parte del mondo venga rilevato il virus, mascherine davanti alle telecamere, ambasciate etc... No, il bestiario si commenta da solo.Anche il "ceppo italiano" si commenterebbe da solo, non fosse al centro di una colossale operazione di rebranding: SARS-2-CoV made in Italy. Che fa francamente schifo.

mercoledì 26 febbraio 2020

CORONAVIRUS - DON'T PANIC : β E R°




A Shangai e Pechino la vita non è finita con COVID-19. Non ci sono motivi per cui finisca in Italia. Pure nelle zone di quarantena.
Se le direttive vi possono sembrare eccessive (e già lo sembrano) o stupide (non ho dubbi che lo sembreranno) cercate di non essere ancora più eccessivi o stupidi. Prestate maggior attenzione a anziani e persone con patologie croniche: la prima protezione spetta ai nuclei familiari.
Se non siete in zone di quarantena ma lì avete affari o affetti non fate i furbi, rischiate di nuocere a voi stessi e agli altri. Tanto se provate a fare i furbastri vi beccano (https://www.huffingtonpost.it/entry/tre-insegnanti-fuggono-da-codogno-nellavellinese-in-quarantena-le-famiglie_it_5e538a61c5b6b82aa6556607).
Una situazione del genere, come terremoti e inondazioni, tende a far venire a galla quanti pescano nel torbido, quindi tenete gli occhi aperti. Non andate a caccia di farmaci, né pensate all'autosomministrazione: l'antivirale russo lasciatelo a russi e indiani, la cura più promettente, remdesivir, non è ancora approvata e funziona solo per endovena, quindi deve essere somministrata in contesto ospedaliero. Non vi venga in mente di fare niente per conto vostro, potreste lasciarci la pelle per un'idiozia.

Dette queste quattro banalità (che mi sono parse necessarie alla terza volta che qualcuno mi ha chiesto dove si possa comprare remdesivir), passiamo ad altro. Potrebbe aver ragione Ilaria Capua, e io me lo auguro (https://www.fanpage.it/attualita/coronavirus-perche-la-sua-grande-diffusione-in-realta-e-una-buona-notizia/amp/?__twitter_impression=true): Il Coronavirus è molto meno letale di quanto temevamo. A me sembra abbastanza improbabile che la letalità in Italia finisca per essere uguale a quella a Wuhan. Il tempo saprà darci una risposta, è presto per avere certezze e i numeri cambiano di giorno in giorno.
La cosa sicura è che Codogno ci ha colto con la guardia (colpevolmente) abbassata. Ora che è stata finalmente alzata continuiamo a tenerla così, se no non si finisce più.
Quanto alla facilità di contagio, due considerazioni analitiche.

Anche se non è esattamente applicabile a situazioni presenti guardate l'equazione dell'immagine: I sono gli infetti, S i suscettibili.
Nei modelli dinamici delle infezioni R sta per il numero di nuovi casi generati da un infetto, e non è costante durante l'outbreak. R°, basic reproductive number (che non è una costante è una cosa diversa: diciamo che esprime una media). E' quello di cui si parla oggi dicendo che è circa 3.
Nel modello SIR più semplice R°=β/γ : β e γ sono isomorfe a costanti cinetiche, la prima è la velocità di contagio, la seconda la velocità di guarigione (e passaggio al gruppo degli immuni, cosa che con COVID-19 pare non sia fatto certo o definitivo, visto che si parla di reinfezioni).
β cioè incorpora il meccanismo di diffusione, Perché due molecole reagiscano tra di loro, o perché un'infezione possa essere trasmessa da un infetto a un suscettibile, deve verificarsi un contatto efficace.
NON TUTTI I CONTATTI SONO EFFICACI. I modi per minimizzarne l'efficacia li state sentendo ripetere e ripetere: mantenere le distanze, lavarsi le mani etc.
Riguardo COVID-19 è largamente dubbio che un soggetto asintomatico possa generare contatti efficaci, cioè infettare qualcun altro. E' vero che il 38enne grave a Codogno ha infettato immediatamente l'infermiere del triage, ma il paziente era tutt'altro che asintomatico, e con un'infezione largamente avanzata (quindi in grado di diffondere una carica virale sufficientemente alta).
Quanti sono ossessionati dalla Diamond Pricess si ricordino delle dichiarazioni dell'infettivologo giapponese che ha detto che a bordo era il caos, e che nessuno dei criteri per gestire una situazione del genere era stato posto in atto.
Le misure prese in Lombardia possono essere efficaci nel contenimento degli outbreak. Con un po' di fortuna e protocolli che alla fine vengono implementati l'emergenza potrebbe durare meno del previsto.

lunedì 24 febbraio 2020

UN CERTO SOFT SPOT: IL RAZZISMO

Se c'è un comportamento odioso è la discriminazione di esseri umani sulla base di appartenenza etnica, nazionale, genere, aspetto, credo religioso o politico, orientamento sessuale. E la cosa dovrebbe essere ovvia.
Ma come tanti altri questo principio è stato negli anni frainteso, distorto, applicato a sproposito: recente caso eclatante, per liberarsi di una dipendente critica nei confronti di una dirigenza oppressiva (https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2572549836297221&id=1971621999723344).

Per esempio pare brutto parlare di TBC, e specialmente di TBC in asili, materne elementari, medie. Una patologia che riguarda principalmente due categorie, malati di AIDS e immigrati. Ok, ci saranno anche casi collegati a condizioni di vita di estrema miseria e una quota di infezioni contratte in territorio italiano, ma per la TBC resistente e quella estremamente resistente non ci sono santi: sono importate. E quindi parlare di TBC non è elegante, e infatti casi e focolai rimangono confinati nelle cronache locali, sia mai che tocchino la stampa nazionale o un TG. 
Ma quando si arriva a parlare di Cina le cose si complicano.
Se c'è stato di recente un tema politicamento corretto è stato quello del climate change. E specialmente in Italia ci si è sempre ben guardati di parlare dell'elefante nella stanza, cioè la Cina (sia quanto a ozone depleters che quanto ad emissioni di CO2). Arriva COVID-19 e la cosa diventa eclatante, ma non se ne parla troppo (https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/22/coronavirus-fabbriche-ferme-in-cina-100-tonnellate-di-emissioni-in-meno-greenpeace-frena-e-solo-un-effetto-temporaneo/5713229/).
Alcune ONG hanno difeso a spada tratta Cina (e India) quando si parlava di proprietà intellettuale di farmaci e indirettamente del (pietoso) livello di compliance GMP nei due paesi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/02/epatite-c-medecins-sans-frontieres-vs.html).
Quando è venuta fuori la questione delle nitrosoammine nei sartani e nella ranitidina in molti hanno semplicemente taciuto. Hanno taciuto sul servizio di Report che parlava dei generici made in Chindia. Silenzio, e non generiamo allarme.
Parliamoci chiaramente: intrecciata al tema lotta alla sinofobia c'è una questione immensa: su ogni punto di export cinese ci sono occidentali che ci guadagnano (e molto più di quanto ci si guadagni in Cina). Di mezzo c'è una immensa montagna di soldi. Per questo l'inclusività e la lotta al razzismo (o allo stigma  ) hanno finito per essere un tema che lascia abbastanza indifferente una working class crescentemente impoverita e su cui vengono scaricate le passività dell'economia finanziaria globalizzata

https://zafferano.news/il-cameo/z48-il-banchiere-svizzero-assicura-il-cigno-nero-lo-teniamo-a-cuccia?uid=5803&aid=442&ch=newsletter&data=647cfaee4bac87b2013e916012a505c6

Porsi il problema della discriminazione anticinese dopo ground zero (Codogno) è rifiutarsi di rimodulare il proprio rapporto con la realtà delle cose; a Codogno il virus non è piovuto dal cielo, come certi titoli suggeriscono (https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/22/news/cornavirus_direttore_oms_allarme_contagi_italia-249308089/?ref=search) :è di importazione, e che l'importatore sia italiano o cinese è irrilevante. In più la discriminazione anticinese può diventare antiavellinese in un amen, basta niente:https://www.huffingtonpost.it/entry/tre-insegnanti-fuggono-da-codogno-nellavellinese-in-quarantena-le-famiglie_it_5e538a61c5b6b82aa6556607
In breve, la razza c'entra poco, e c'entra molto la paura che da sempre accompagna gli eventi epidemici.

Ma "il razzismo" pare sia il soft spot di molti: quando è anche solo supposto, quando un tema potrebbe averlo come risvolto,  interviene una apparente sospensione incondizionata del pensiero razionale.
Criteri di questo genere (cancellare l'origine del virus) sono stati prioritari anche nei lavori di OMS.
Perché il battesimo ufficiale della sindrome prodotta dal nuovo coronavirus è stato presentato da OMS come un fatto rilevante?
Perché era urgente cancellare l'associazione tra sindrome e virus e Cina o più in generale sud est asiatico.
Cosa inutile nell'immediato, perché oggi l'associazione è indelebile e inequivocabile. Ma in prospettiva, tra qualche anno, le cose potrebbero cambiare.
In questa chiave, a OMS (WHO) non sono contenti riguardo il nuovo nome del virus, SARS-CoV-2.
"L'agenzia non prevede di adottarlo.Nell'ottica della comunicazione del rischio, usare il nome SARS può avere conseguenze non volute, cioè creare un timore non necessario in alcune popolazioni, specialmente in Asia, che è stata colpita più delle altre regioni dall'epidemia di SARS del 2003” , scrive un portavoce di OMS a Science in una mail. “Per questa e altre ragioni nelle comunicazioni pubbliche OMS si riferirà al virus come 'il virus responsabile di COVID-19', o 'il virus COVID-19'
Science titolava: "Update: ‘A bit chaotic.’ Christening of new coronavirus and its disease name create confusion" (https://www.sciencemag.org/news/2020/02/bit-chaotic-christening-new-coronavirus-and-its-disease-name-create-confusion)
Quali sono le ragioni altre di cui parla il portavoce OMS? Si può ipotizzare che si tratti di non urtare la sensibilità cinese, visto che questa crisi per il governo cinese è in primis geopolitica ed economica

Ah, sul fronte migrazioni, tema inscindibile da quello del razzismo COVID-19 ha appena cominciato a creare problemi (https://morningstaronline.co.uk/article/w/coronavirus-outbreak-should-not-serve-as-a-pretext-to-stop-the-ocean-viking-charity-says). Nei prossimi due mesi la situazione potrebbe peggiorare, visto l'allarme di OMS riguardo la situazione africana

domenica 23 febbraio 2020

NIENTE PANICO - MA DETTO CIO'...


POMPIERI E CAVALCATORI: LA TRISTE COMMEDIA ALL'ITALIANA DELLA PANDEMIA POLITICIZZATA

Nessuno si ricorda più di quando, due anni e mezzo fa, un bimbo leucemico moriva di morbillo a Monza. Una vicenda che non aveva a che fare con tassi di vaccinazione pediatrica bassi, ma con protocolli inadeguati in ospedale come in famiglia per proteggerlo da qualsiasi infezione (https://primamonza.it/cronaca/monza-morto-al-san-gerardo-bimbo-leucemico-contratto-morbillo-reparto/). La famiglia ebbe la sfortuna di vedere il proprio lutto fagocitato nella canea del "dibattito", politico e non, sul DDL Lorenzin.
Lo stesso accade per il primo morto da coronavirus in Italia (a ruota è arrivato il secondo https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2020/02/22/coronavirus-secondo-morto-italia_yY8Pq00fnVPZ1TIZzM4O8H.html  e poi è stata una questione di bolletini medici che cambiano giornalmente). Una morte cavalcata col trivialissimo "chiudere tutto" da una parte, e minimizzata da chi per un mese e spiccioli si è impegnato a minimizzare e parlare d'altro (il razzismo).
C'è un'enorme responsabilità politica, che non ha niente a che fare con il decesso in Veneto.
Ha a che fare con il fatto che per quasi due mesi in molti hanno allertato: "Attenti a non versare il latte" e sono stati liquidati come allarmisti, seminatori di panico, fascioleghisti (sic). E invece il latte è stato versato, minimizzando il rischio e le misure per contenerlo, in ragione di più alti scopi e più gravi emergenze (il razzismo). Peccato, davvero, che a questo giro avessero ragione Burioni, Lopalco, Ilaria Capua. Inascoltati, anzi accusati di suscitare il panico.
E a "ground zero" è successo questo:
"A Codogno, in provincia di Lodi, il primo caso riguarda un 38enne, originario di Castiglione d'Adda, ricoverato in prognosi riservata, che non viene spostato, perché in terapia intensiva. Il ragazzo è in ospedale da due giorni dopo che era stato mandato a casa in seguito alla prima visita al pronto soccorso, dopo i primi sintomi registrati il 15 febbraio scorso. Ma la situazione è poi degenerata. Mentre il suo medico di base ha la polmonite. Tra i contagiati ci sono poi la moglie incinta del 38enne, un'insegnante in maternità all'ottavo mese, e un amico dell'uomo con cui praticava la corsa, che sono stati portati all'ospedale Sacco di Milano. Il bilancio si aggiorna anche con tre pensionati, fra i 70 e gli 80 anni, di Castiglione d'Adda, che avrebbero frequentato il bar di proprietà del padre del podista. Fra le positività, risultano anche cinque tra medici e infermieri dell'ospedale di Codogno e tre pazienti del nosocomio. Poi, in serata, il 15esimo caso relativo a una donna del Lodigiano." (https://www.iltempo.it/home/2020/02/22/news/coronavirus-primo-morto-italiano-1284253/)
La completa impreparazione, l'assenza di protocolli a cui fare riferimento: l'emergenza globale OMS l'aveva annunciata giorni e giorni fa, ma il coronavirus arriva in Lombardia e succede e succederà quel che era successo a Wuhan: la seconda ondata di contagiati costituita da medici e personale ospedaliero.
La responsabilità politica, immensa, ricade su un governo e su un partito, che già stanno facendo di tutto per cambiare linea. Il che è un bene.
Ma è per me è impossibile non condividere le considerazioni di Toni Capuozzo

E' una classe politica modesta, che si tratti di Europa o di Libia, di tasse o di istruzione, di ricerca o di reddito di...
Pubblicato da Toni Capuozzo su Venerdì 21 febbraio 2020

giovedì 20 febbraio 2020

IL DOGMA, LE SCIENZE, LASCIENZA, IL DUBBIOH




«On est bien près de tout croire quand on ne croit rien», scrisse Chateaubriand. Sicuramente la cosa sarà stata indagata dalla psicologia analitica, ma, detto terra terra, l'essere umano in media ha bisogno di un principio esterno a sé (in realtà interiorizzato) da prendere come punto di riferimento nella sua esistenza.
La versione nobile (e non banale) della cosa è nel famoso aforisma kantiano "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me".
Quella terra terra è che poi si è finiti per sostituire il Papa con Baffone, o col tipo al governo in un certo ventennio e via dicendo. E con la morte delle ideologie?
E con la morte delle ideologie va bene anche la "fede nella Scienza". Non a caso ho usato la maiuscola: il riferimento è a Isabelle Stengers (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/12/il-terzo-ladro.html) che distingue tra Scienza con la "S" e pratica scientifica. Invito alla lettura del suo "In catastrophic times - Resisting the incoming Barbarism" : il barbaro che avanza non è certo la gonfiata (sui media) deriva antiscientifica, che appare più che altro come epifenomeno.
Vebendo a vicende italiane degli ultimi due anni la "fede nella Scienza" è stata promossa al punto che mi ricordo su twitter un medico che affermava che "il vaccino è il sacramento laico", che davvero non è niente male, come uscita. Se il vaccino (quale?) è un sacramento, chi lo somministra è un sacerdote. I medici come casta sacerdotale, e poi magari si parla a sproposito di nuovo medioevo. Priceless.
In un contesto del genere il motto fondativo della Royal Society ("Nullius addictus verba iurare magistri"), alla radice delle scienze galileiane diventa eresia. Ogni critica e considerazione non conforme al dogma viene stigmatizzata a priori.
Con questo non intendo che ogni dissenso sia espressione di "portatori di Verità" perseguitati (è così che gli "anti" percepiscono sé stessi).
Parlavo di epifenomeno, prima: guarda caso il dissenso si organizza perlopiù esattamente nelle stesse forme che a parole contrasta. E' "Verità" contro "Verità", "Scienza" contro "Scienza" (o come schematizzato da Starbuck, Lascienza vs la scienzah).
E recentemente siamo arrivati pure Verità contro Verità che in realtà è dubbioh epistemologico vs tutti o quasi.
Il filosofo più sbeffeggiato della rete twitta: #coronarvirusitalia Cosa sta davvero accadendo in Cina? La verità sconvolgente che non vogliono si sappia https://www.youtube.com/watch?v=72wyV_cuGtc&feature=emb_logo ":
cosa vuoi parlare di dati solidi o meno, meglio un solido dubbioh su cui fondare laqualunque nella solita salsa, ricordando che se non è dimostrato è quasi di sicuro vero. Sì, decisamente sull'accezione di dubbio c'è da discutere, e tanto: quante volte qua sotto è arrivato qualcuno dicendo che chi scrive e tutti gli altri devono dubitare di qualsiasi - mentre costui per niente al mondo avrebbe dubitato delle proprie convinzioni?

Tutto ciò è a mio modesto parere la cifra della barbarie incombente. In realtà non è più incombente, è già qua. L'abbiamo ben vista all'opera da noi negli ultimi 3 anni.

CORONAVIRUS: L'ECONOMIA, I POMPIERI, GLI ALLARMISTI, LA GEOPOLITICA



Il tempo passa, il picco dell'epidemia in Cina ancora non si vede (https://www.nature.com/articles/d41586-020-00361-5?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=bfd1efd8bc-briefing-dy-20200218&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-bfd1efd8bc-44112225). Guarda caso, le autorità cinesi dicono che il picco è già passato, è stato in gennaio, ma a questo giro non convincono molto, neppure OMS (https://www.nature.com/articles/d41586-020-00361-5)
Il picco potrebbe arrivare domani, potrebbe arrivare a maggio.
E non è la stessa cosa. Ma non tanto dal punto di vista sanitario quanto dal punto di vista economico. Già. E il punto di vista economico è inestricabilmente allacciato a quello geopolitico.
Ho fatto notare che all'incirca i pareri riguardo a COVID-19 si sono focalizzati su due fronti: allarmisti e pompieri (non c'è problema). La cosa HA un risvolto geopolitico: in USA la maggioranza è allarmista (e guarda caso Ilaria Capua è da un po' che è negli USA). Gli allarmisti di solito sono quelli più critici riguardo la gestione cinese dell'epidemia, e la cosa ha avuto sviluppi recenti significativi (https://www.wsj.com/articles/china-expels-three-wall-street-journal-reporters-11582100355?redirect=amp): un articolo razzista, dicono da Pechino, e espellono i corrispondenti del WSJ. Ora se l'Italia negli anni avesse espulso i giornalisti esteri che negli anni hanno prodotto pezzi simili sul nostro paese (dall'economia alle questioni vaccinali) non ci sarebbe più un corrispondente estero all'interno dei nostri confini. Al di là di questo, chi non dice che la Cina ha fatto tutto quel che si doveva al meglio e in tempo è razzista (anche in Italia, spesso).
Se negli USA il clima è mediamente allarmistico in Europa è mediamente pompieristico: qualche giorno fa un ministro tedesco definiva COVID-19 una banale influenza. Il che fa pensare che in Europa mediamente l'interesse sia a minimizzare (e in questo quadro l'atteggiamento italiano con l'interruzione dei voli diretti appare estremista).
Tra i tanti motivi economici di questo atteggiamento c'è la preccupazione nei confronti degli shortage di farmaci da parte delle mutue tedesche (http://www.fpress.it/attualita/coronavirus-e-carenze-farmaci-in-italia-si-tranquillizza-in-germania-crescono-timori/?fbclid=IwAR0eQqJ7XTeQXb3sIXw73mmQFK5o7imdIx9_oV79qLOzvhPJd5nzWsVRluc).
"si bada più al contenimento dei costi che alla stabilità di produzione e forniture", commenta Riccardo Gallina (https://www.facebook.com/groups/3082297638466078/permalink/3390789507616888/), ma io direi che si bada più al contenimento dei costi che alla stabilità delle forniture E alla loro qualità (cioè alla compliance GMP).

lunedì 17 febbraio 2020

UNA CONFESSIONE




La recente scomparsa di Louis Nirenberg, il mago delle PDE (equazioni differenziali alle derivate parziali, https://www.nature.com/articles/d41586-020-00449-y?utm_source=twt_nnc&utm_medium=social&utm_campaign=naturenews&sf230255996=1) mi ha fatto tornare indietro di 3 anni.
Quando la pagina è partita, nel maggio del 2017, non ricordavo di aver mai sentito nominare l'immunità di gregge o R°. Provando ad applicare il mio bagaglio professionale, di base l'approccio di massima non toccava i modelli dinamici delle malattie infettive (beh, se cascavano gli occhi su qualcosa che modello non era ma per tale veniva spacciato la reazione c'era, ma era prevalentemente istintiva).
Fu solo quando qualcuno della frangia sciroccati arrivò qua sopra a sragionare di scientismo e determinismo che andai a ripescare il caos deterministico. E andando a cercare nella mia biblioteca ne estrassi "Gli ordini del Caos" prima, e "La fine delle certezze" poi. Letture della mia gioventù, quando nei primi anni 90 trovavo il Caos un tema estremamente affascinante. Fu rileggendo il primo dei due libri che ritrovai un passo che avevo rimosso: Robert May e il morbillo a New York. Chiara la ragione della rimozione: a un chimico industriale in tesi del morbillo e delle linci canadesi importava poco o niente, era più interessato a cose che avessero a che fare con i transienti oscillanti in reattori chimici e storie del genere. Comunque, ritrovando quel passo ho fatto la cosa che si dovrebbe essere abituati a fare: la ricerca bibliografica - e rifamiliarizzando con questi temi era chiaro che i modelli non lineari alle derivate parziali delle malattie infettive erano isomorfi alle cinetiche delle reazioni autocatalitiche.
Quello che mi ha lasciato perplesso è che mi è parso di essere l'unico a fare la cosa che a me sembrava più ovvia. Per quale motivo è andata così? 
L'immancabile conclusione era che la letteratura (scientifica, ovviamente) era in netto contrasto con quel che veniva detto a gran voce sui giornali, in TV, in rete. Chi l'avrebbe mai detto, come i diagrammi di stato anche le PDE erano diventate eversive.

LA POSTA DI STARBUCK






Asili obbligatori... Obbligo... sembra la parola preferita, da 2 anni a questa parte Mi sento ottimista come Starbuck (A proposito, dille che mi manca leggere i suoi post).

Francesca Pisolo

Cara Francesca,

Il tuo saluto mi sorprende in un sabato pomeriggio passato ad intagliare bastoni con un coltellino svizzero: mentre giro, ruoto e passo tra le mani il manufatto, invento storie per chi mi cammina intorno nel bosco. E stasera riaccendo il computer ed un po' che non lo faccio.
Chi di solito la mattina mi fa la rassegna stampa mentre sbadiglio dietro la colazione, mi gironzola attorno e mi interroga su come secondo me sia meglio usare una statistica (sta giocando con AI e riconoscimento facciale): alle mie blande proteste sul fatto che sia sabato sera, risponde che "ci siamo conosciuti parlando di sistemi di raffeddamento liquido per computer". Sorrido. Ma 2 anni fa a quest'ora ci si poteva tranquillamente trovare a parlare di legge Lorenzin e di scuole parentali e di spostarci a vivere in un indefinito "allestero".
2 anni fa. Il PC ce lo avevo acceso con una certa frequenza la sera. Il 4 marzo ci sarebbero state le elezioni e nelle chat, nei gruppi contrari all'obbligo (quello vaccinale) tentavano di spartirsi i voti. I risultati del taglio della torta si sarebbero visti di li a pochi mesi, con l'aborto dell'emendamento di Arrigoni al milleproroghe settembrino ed il concomitante concepimento del DDL 770.
Mi sfogavo scrivendo. Era una miscela di due frustrazioni. La prima derivava dall'impotenza: impotenza nel non riuscire a cambiare niente, del non riuscire a remare compatti verso un obiettivo ragionevole e comune. Si continuava a confondere politica e diritti con altro. La seconda invece derivava dalla summa delle stronzate passate - in maniera per lo più dogmatica - per scienza, e questo da molteplici fonti.
Non ho mai creduto che facesse la differenza quello che scrivevo e la maggioranza dei post che si son visti pubblicati sulla pagina de "il chimico scettico" sono nati né più né meno che come mail, o fogli word, indirizzati ad una persona più che ad un pubblico.... perché non sono decisamente tipo da pubblico e tantomeno da social. Sono un "da dietro le quinte". Faccio cose, mi piace fare cose, farle funzionare, provare a mandarle per il verso giusto. Che ci sia la faccia, il nome, la firma, sempre fregato molto poco.
Per cui, mi stupisce un po' che qualcuno senta la mia mancanza, o meglio, la mancanza dei miei post, ma se mi mettessi a scrivere oggi probabilemte parlerei di cose poco interessanti ai più.
Sui social imperversa la lotta degli influencers della medicina sul coronavirus. Vedere il Chiara Ferragni con Cattedra al San Raffaele che, dopo due-quasi-tre (fottuti) anni di "la scienza non è democratica ed il vaccino non è un opinione", asserisce "siamo in un paese libero ed io scrivo quello che credo", puo' farmi solo sorridere. Sorridere di fronte ad una ipocrisia che capiranno comunque in pochi, mentre i più continueranno a cliccare sul like. Questo volare di stracci tra influencers de noantri... che non hanno probabilmente mai fatto ricerca (al massimo messo il nome alla fine di un articolo scritto da altri) o difeso una propria tesi in una conferenza serrata con ricercatori preparati...che tra qualche mese si tirerà pacche sulla spalle "so amici e tra parenti nun se fanno complimenti"...a beneficio "de quer popolo cojone risparmiato dal cannone"? Mentre dall'altra parte i complottari del 7 giorno, sfruttano "al meglio" la situazione con in prima fila i soliti noti in cerca di un po' di ribalta? Qual' è la novità in tutto questo? Cosa si può credere che si lasci dietro, alla fine? Qualche sacchetto di pop-corn vuoto per il pubblico che ha assistito. Ma vale davvero la pena che ne parli anche io?
Se volessi scrivere qualcosa, a me in questi giorni verrebbe di parlare, in termini generali, di ragionevolezza, di risposte che non sempre si hanno, perché nella ricerca è anche così. Che io tutte queste certezze, sui dati, sui numeri non è che sempre sempre ce le ho o ce le posso avere. Mi verrebbe di spiegarlo che, come diceva il mio collega, gli esperti sono spesso 4 persone pescate tra chi c’era e messe lì a decidere un numero, un valore, un metodo, non necessariamente quello giusto, non necessariamente quelle giuste (le persone), ma serviva qualcuno che lo facesse, serviva un numero, un metodo, un valore. Vorrei mettermi a raccontare dei meeting a cui partecipo, con gente con 42 titoli nella firma e che tira delle castronerie allucinanti, non solo nelle presentazioni, ma anche nelle domande che fa agli altri: gente con una spocchia che si fatica ad immaginare. Ma non tralascerei di colleghi che ci mettono la giusta dose di umilta' e mi viene in mente l’ultimo d’oltralpe, che ha lasciato sconsolato il mio ufficio dicendo “anche a noi servirebbe un chimico”. Vorrei nel mezzo anche spiegare la tristezza che mi assale ad ondate regolari, quando mi rendo conto del baratro di competenze che si sta aprendo non solo dietro ma anche davanti a me, ora che la generazione precedente se ne va in pensione, ma quello che segue non e’ allo stesso livello. Vorrei.... e sì, partirei dalla esperienza nel mio settore di ricerca (ed onestamente non credo che negli altri possa andare troppo differentemente)… ma non fregherebbe a nessuno, se non ai soliti 4 gatti. Perché parlerei di "scienza e dintorni", mentre quello che si vede in giro spacciata per tale è comunicazione, influencers, politica: un'altra materia insomma.
E, bon, non lo escludo che ogni tanto non mi prendano i cinque minuti ispirati e scriva di nuovo.
Però diciamo che al momento, non è che creda di poter fare molto per il... "dibattito".
Se non stare a guardare.
Con i pop corn in mano.

un caro saluto,
Starbuck

NdCS: questa non è una rubrica, né intende diventarla.

sabato 15 febbraio 2020

OMS, CORONAVIRUS, HAIL MARY PROTOCOL



Avete presente che l'omeopatia non può funzionare perché dentro c'è solo acqua e zucchero?
Beh, è FANTASTICO che alcuni che usano spesso questo argomento allo stesso tempo sostengano questa tesi: non è vero che farmaci metaboliticamente stabili che NON funzionano in vitro non possono funzionare sull'uomo, e finché il trial non sarà concluso non possiamo sapere. (Lopinavir e Ritonovir vengono somministrati assieme perché il secondo inibisce il metabolismo del primo https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3250054/)
Perché tanto odio?
In primo luogo perché che l'Hail Mary Protocol (antiretrovirali) funziona lo dicono i cinesi, gli indiani e i thailandesi. L'india raccomanda inoltre omeopatia e Unani (https://pib.gov.in/PressReleasePage.aspx?PRID=1600895#.XkkKfdV_BwI.twitter) e in Cina la metà dei pazienti che non è trattata con antiretrovirali è trattata con la MTC ( https://www.shine.cn/news/nation/2002152081/). . In ragione di tutto questo, OMS (WHO) avalla il protocollo Hail Mary in attesa dei risultati. E siccome OMS avalla, viene usato allo Spallanzani (con l'aggiunta di remdesivir, per stare sicuri).

Ora, io sono il primo se c'è da elencare i limiti del rational drug design, dei saggi in vitro, dei modelli animali e pure dei trial di fase II. Ma quando è troppo è troppo.
Ci sono vari motivi per cui un qualcosa (metaboliticamente stabile) che funziona in vitro a concentrazioni sufficientemente basse poi non funziona in vivo o nell'uomo (problemi di distribuzione, per esempio, cioè una volta dosato non riesce a raggiungere una concentrazione adeguata dove serve - caso frequente, con gli antivirali). Ma se in vitro si fa fatica a raggiungere una concentrazione attiva, come diavolo è possibile ottenerla dopo un dosaggio nell'uomo?

Qua sopra nel tempo si è sottolineato come OMS (WHO) agisca di fatto come un "nemico" della regolazione farmaceutica occidentale, perché gli standard richiesti dai regolatori provocano costi alti.
Il programma OMS contro la TBC si basava sul "porsi al di fuori della regolazione occidentale" (e pessimi risultati di questo atteggiamento non sono mancati).
L'OMS ha regolarmente prequalificato produttori cinesi la cui indegnità veniva a stretto giro certificata da FDA, o con curriculum regolatorii orrendi.
L'OMS è stata la sede in cui il direttore di AIFA voluto dai grillini ha coordinato istanze tese ad abbassare ulteriormente i prezzi dei farmaci, pur sapendo e dichiarando che i prezzi bassi avrebbero espulso dal mercato i produttori di qualità.
In breve, anche da un'osservazione superficiale, OMS tende ad estendere a tutto il globo il suo modello per i paesi poveri (vaccini e generici cinesi). Inutile dire che in un contesto del genere l'innovazione, quella vera, quella che ha dato sofusbuvir, gli inibitori PD-1, gli inibitori di PARP (e pure remdesivir) è impossibile. L'unica cosa possibile sono programmi accademici finanziati con una manciatina di dollari o altri che danno prodotti che mai sarebbero dovuti arrivare nell'uomo.
OMS che si produce in un endorsement a pieno titolo nei confronti dell'Hail Mary Protocol, dichiarando di aspettare i risultati dei trial in corso è solo l'ultimo capitolo di questa storia, e avrei preferito non vederlo.
Lasciatevelo dire da un bischero, nei contesti che producono farmaci, e non discorsi, un composto con EC50 in vitro di decine o centinaia di micromoli non solo non arriverebbe nell'uomo, ma neanche allo stabulario.
Ma si sa che all'Hail Mary Protocol ci credono, in Cina, come già detto.

Ah, e tutto questo, ovviamente, è Scienza (o almeno una delle sue varianti in circolazione di questi tempi). Ora scusate un attimo che vado a prendermi un entiemetico.

venerdì 14 febbraio 2020

MA NEANCHE AL CIRCO...




Quando uno pensa di averle viste tutte e anche di più, beh, ecco che arriva un rischio pandemico e tutti , grandi e piccini, cominciano a dare di matto.
Ora, ci sarebbe un bischero che da tre anni s'è messo a discorrere in questo speaker's corner virtuale, facendo notare un certo livello pietoso della comunicazione "scientifica" (in realtà ci sarebbe da dire medica).
Il coronavirus cinese (si, ho detto cinese, sono irrimediabilmente scorretto e notoriamente abbastanza carogna) ha mescolato le carte con effetti esilaranti. All'improvviso sono venuti fuori tifosi del vaccinismo compulsivo che parlavano del nuovo virus come i no-vax parlavano del morbillo. All'improvviso il guru per eccellenza veniva scaricato dalla sua area ideologica di riferimento, e senza troppi riguardi, tanto che viene da rimpiangere i bei tempi:
Eh, già. Come non ricordare i giorni gloriosi in cui la stella dell'uomo brillava di luce e blastate come non ci fosse domani? Invece il destino cinico e baro ci mette lo zampino e un brusco rivolgimento della sorte lo rende bersaglio di accuse che un tempo avrebbero scosso le fondamenta dei cieli, facendo cadere su chi le pronunciava saette d'ira divina, querele, lettere al capostruttura, all'ordine dei medici, al rettore dell'università: "Burioni è diventato come quelli che combatteva"


Il riferimento è a https://thesubmarine.it/2020/02/12/coronavirus-burioni/ , un articolo fondamentalmente corretto quando parla di controllo delle fonti etc, che poi all'improvviso cade in questa bella affermazione apodittica "in particolare nel contesto della vera epidemia di questi anni — il razzismo ". Dati sull'epidemia di razzismo in Italia io non ne ho mai visti, ma è una di quelle cose che ci sono perché devono esserci, perché è così e basta.
Last but not least...

CLAMOROSO: SCOPERTA LA DERIVATA PRIMA




GIMBE, sulla base dei dati OMS, produce questo grafico della variazione percentuale dei nuovi casi di coronavirus in Cina, da cui si vede che è in netto. calo.
A parte che il punto è che si ha ha che fare con una fonte di affidabilità ignota che cambia i criteri di rilevazione in corsa, trovo la cosa commovente.
Perché?
Perché è esattamente quello che si è evitato di fare per tre anni su un altro tema. Indovinate quale?
Se non ci arrivate, ecco a voi:https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/07/ne-valeva-la-pena.html


Ora, se il solito bischero si è azzardato a dire qualche tempo fa "Non chiamatela scienza" qualche motivo ce lo aveva (personale, opinabile, discutibile e quant'altro). Salti mortali, capriole, avvitamenti. Ma neanche al circo...
 

giovedì 13 febbraio 2020

GLI SNODI CRITICI




Per più di una settimana qua sopra si è parlato solo di coronavirus.
Non lo ho fatto per i motivi che vengono usualmente attribuiti alle scelte dei temi - acchiapaclick o acchiappalike, criteri da sempre alieni a questa pagina.
Dovrebbe essere apparso abbastanza ovvio a chi ha letto che la crisi CoV, da noi, ha "saggiato alla fiamma" il sistema.
Che ha reagito ripresentando dal primo all'ultimo tutti gli snodi critici del rapporto tra politica (bassa), Scienza (con la ESSE) e comunicazione che erano emersi nel 2017 a proposito dell'obbligo vaccinale (e non solo): la sudditanza della politica sanitaria ad istanze altre (partitiche, economiche), il tentativo di scambiare istanze politiche per Scienza e viceversa, la costruzione di frame comunicativi adatti allo scopo.
Ormai tre anni fa Elisa Nichelli commentava: “vedo i partiti politici tentare di sedurre la scienza. stuprarla ripetutamente. poi farla truccare e vestire carina per portarla in giro e vantarsi con gli amici.”
Nel 2017 il gioco veniva facile, perché la situazione era di ordinaria amministrazione (e non emergenziale, come si strillava di continuo).
Ma poi è arrivato lo stadio 0 dell'emergenza vera (quella globale dichiarata da OMS). il coronavirus 2019 di paura ne fa tanta, paura vera, perché dall'altra parte del mondo ci sono quarantene che coinvolgono milioni di persone. E non è un argomento manipolabile, qui: nessun vaccino, una conta dei morti e dei contagi che saliva di giorno in giorno. La scorrettezza politica della realtà quando non si lascia celare o manipolare è qualcosa che fa saltare gli schemi - e gli schemi sono saltati.
Evento letale per una politica costruita appunto sugli schemi, sulle buzzword, sulle vuote parole d'ordine.
Qualcuno si chiedeva qualche giorno fa se il Sistema Sanitario in Italia fosse pronto per il coronavirus (https://www.lettera43.it/coronavirus-italia-sars-disinformazione-cina/?refresh_ce&fbclid=IwAR3vgLu5aQN3tXDEbcEUYxL3frUy0kDzDZxoUeyc_vLa8edf08I-TfY422E ). L'ovvia risposta è no. Perché in primis non si è dimostrata pronta la politica, e specialmente quella che oggi ci governa, che in un delirio autoreferenziale ha preferito esibire priorità tutte sue da una parte (la vera emergenza epidemica è il razzismo), totale inadeguatezza dall'altra (nel video il ministro dell'istruzione che parla del protocollo già superato da una circolare di minsan as she speaks- la storia della quarantena volontaria  https://twitter.com/i/status/1226823204246900736).
E tutto questo mentre in parlamento Sileri, di fresco tornato da Wuhan, veniva letteralmente trattato come un appestato o un lebbroso (https://m.dagospia.com/parlamento-panico-coronavirus-medico-viceministro-pierpaolo-226582). Un account satirico commentava "La maggioranza appesa a uno starnuto".

Ah, a margine, se c'è una cosa che è saltata è stato il mito della "comunità scientifica" che dice questo e fa quell'altro. Sorpresa: su 2019-nCoV non esiste una posizione unitaria, non solo nel mondo, ma anche in Italia. Un tanto al chilo le posizioni si sono divise tra "allarmisti" e "non c'è problema" (con un piccolo dettaglio, cioè che la linea "non c'è problema" è stata sposata con entusiasmo da uno dei due partiti di governo).
Ora mi rendo conto che risulta facile confondere tra rischio potenzialmente grave ed emergenza, ma a regola in situazioni del genere si gestisce il rischio per evitare l'emergenza. Se il rischio viene minimizzato invece poi finisce che lo si gestisce al minimo, e la probabilità di arrivare all'emergenza aumenta. E negli ultimi dieci giorni abbiamo visto comportamenti del genere.


CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...