domenica 8 dicembre 2024

LA VERSIONE DOMINANTE (APPUNTI SUL CONTEMPORANEO)

In una guerra l'informazione verificata disponibile per il pubblico è scarsa: è la propaganda che deve avere il sopravvento. E di fatto abbiamo a che fare con guerre da più di dieci anni, se si considera che la crisi pandemica è stata trattata né più che meno come una guerra. Quindi veniamo da più di dieci anni di propaganda e ancora non è finita. Se è vero, come diceva qualcuno, che la qualità di una democrazia è determinata dalla qualità dell'informazione, la prognosi riguardo la democrazia italiana è pessima. 

Le democrazie hanno perduto di fatto la consapevolezza della propria origine e della propria complessità e vulnerabilità, fino a risultare deficitarie per eccessi opposti: a causa di conformismi e automatismi da una parte, e di esasperazioni polemiche dall’altra.

Queste parole (Galli, Carlo. Democrazia, ultimo atto?, 2023 ) potevano benissimo essere state scritte sette anni prima, Le aporie delle gestioni emergenziali insieme con quelle di un dibattito trasformato in puro conflitto mediatico erano già tutte presenti e perfettamente configurate nel 2016 e forse anche prima, quando sugli scudi dei poteri costituiti non c'erano gli scienziati, ma gli economisti, o prima ancora. Viene da pensare che non per caso Isabelle Stengers sentì il bisogno di far uscire In catastrophic times nel 2015.

Post-verità: tema oggi passato di moda, ma entrato prepotentemente anche nel dibattito italiano nel 2016, appunto, sull´onda dei commenti alla prima elezione di Trump e ai risultati del referendum per il Brexit. Il termine nel 2017 finì nella Treccani, tra i neologismi:

post-verità s. f. Argomentazione, caratterizzata da un forte appello all'emotività, che basandosi su credenze diffuse e non su fatti verificati tende a essere accettata come veritiera, influenzando l'opinione pubblica.

Uno dei tanti neologismi usa e getta, buoni per riempire la bocca di chi voleva apparire à la page, intellettualmente vivace e correttamente orientato da un punto di vista politico. Se oggi a qualcuno la cosa può apparire sfocata, il concetto di post-verità (seguito da quello di epistocrazia) aveva un bersaglio preciso e quel bersaglio erano proprio i votanti che avevano eletto Trump e voluto il Brexit (perché credevano alle fake news e per colpa degli hacker russi, questa era la tesi). Come se l'agit-prop fosse una novità storica e completamente aliena alla parte che lamentava i risultati elettorali.

Il Comitato centrale ha deciso: poiché il popolo non è d'accordo, bisogna nominare un nuovo popolo

La vecchia ironia di Bertold Brecht ritornava in auge. E per dare ancora più contesto, nello stesso periodo (ancora 2016) venne fuori un'editoriale del "comunistissimo" Wolfgang Münchau su quel foglio rivoluzionario che è il Financial Times:

https://www.ft.com/content/05c98c0e-b251-11e6-a37c-f4a01f1b0fa1

Alcune rivoluzioni avrebbero potuto essere evitate se l’élite al potere si fosse astenuta dal provocarle. Non ci sono prove di un episodio del tipo “che mangino brioche”. Ma è il genere di frase che Marie Antoinette avrebbe potuto pronunciare. Sembra plausibile. I Borbone erano difficili da superare come esempio di classe dirigente fuori dal contatto con la realtà.

Oggi hanno concorrenza.

La nostra élite globale liberale e democratica si sta comportando in modo molto simile. In un momento in cui il Regno Unito ha votato per lasciare l'Unione Europea, Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti e Marine Le Pen si sta avvicinando all'Eliseo, noi — i custodi dell’ordine liberale globale — continuiamo a raddoppiare la posta.

(Non per caso l'editoriale di Münchau si dilungava sulla situazione italiana dell'epoca e sorvolate sul fatto che nessuna rivoluzione si sia verificata)

L'enfasi sulle fake news nasce esattamente in quel momento in cui le èlite dominanti raddoppiavano la posta, Come il potere dei Borboni era sancito da Dio, quello delle èlite liberali moderne diventava fondato su "scienza" e "fatti accertati". Da cui il valore politico dato al "debunking": Laura Boldrini volle l'iniziativa BastaBufale (2017), dopo aver radunato un gruppo di consulenti: David Puente, Paolo Attivissimo, Michelangelo Coltelli e Walter Quattrociocchi. Era chiaro fin dall'inizio che Quattrociocchi in quel gruppo fosse del tutto incongruo:

"L'élite populista che sostiene che il problema di fondo siano le fake news racconta essa stessa una bufala", chiosa Quattrociocchi.

La chiosa di Quattrociocchi voleva sottolineare la generalità del fenomeno e la superficialità faziosa con cui veniva trattato (bene ricordare che all'epoca, in Italia, i populisti erano il nemico giurato delle èlite, quindi in questa chiosa si ironizzava sul populismo delle èlite stesse). Il punto non erano le bufale (grilline, al tempo). Il punto era un conflitto per l'egemona tra post-verità diverse, ognuna con una connotazione politica ben precisa - un conflitto per l'egemonia tra propagande opposte. E il fronte dell'informazione pro-scienza sposò entusiasticamente e acriticamente la posizione della Boldrini.

La vicenda social di CS prese le mosse in quel periodo, in quel contesto. Di tutta quella storia durata cinque anni, nostante l'aumentata visibilità durante il periodo COVID credo che la vera vicenda emblematica, quella da case study, sia stata la faccenda delle impurezze N-Nitroso nei sartani. 

In poche parole nel 2018 venne fuori che quasi tutti i sartani in commercio, farmaci antiipertensivi da tempo generici e di larghissimo uso, presentavano livelli anche rilevanti di N-nitrosoammine, composti altamente genotossici. E la cosa venne fuori d'estate, con una raffica di ispezioni FDA ai produttori dei principi attivi (tutti cinesi) a cui seguì un corposo pacchetto di import alert (divieto di importazioni negli USA di farmaci contenenti il principio attivo prodotto dalle aziende ispezionate). Col passare del tempo e il proseguire delle indagini il problema si espanse a macchia d'olio. Si trattò di un vero terremoto che avrebbe prodotto cambiamenti rilevanti nel settore farmaceutico, da un punto di vista regolatorio. Il suo potenziale impatto sanitario era pauroso. Il punto era: i pazienti che prendono questi farmaci devono o non devono essere informati? Chiaramente a nessuno venne in mente di dichiarare che no, non dovevano essere informati, anche se ne era fermamente convinto - tra l'altro queste vicende furono fin dall'inizio attestate da provvedimenti ufficiali, come già detto, iniziati da FDA con EMA che alla fine si accodò (quindi quanto di più lontano da qualsiasi genere di tesi complottarda).

Andò a finire che su questo tema lessi laqualunque ovunque. Il problema, ribadisco, era serio (negli ultimi anni ho perso il conto dei Nitrosamines Statement che ho compilato e firmato), ma sentii affermare:

- Si tratta di residui dei procedimenti di pulizia degli impianti perché i produttori cinesi sono molto puliti (sic).

- Il problema non esiste, sei più a rischio mangiando salame che è pieno di nitriti (Medbunker)

Avevano ragione i "pompieri" pro-scienza sui social o FDA? La domanda è retorica, ovviamente.  

Spero che sia abbastanza chiara la ragione per cui ritengo emblematica questa vicenda. Detta in breve, qualunque evento o fatto che non si incastri bene nella narrazione prevalente viene negato o completamente reinventato. Perché una cosa sono i fatti, altra è quel che deve essere comunicato pubblicamente.

E' un metodo che è stato sistematicamente impiegato duranto l'emergenza COVID - e lasciamo perdere la guerra, perché a quel che si leggeva in giro la Russia avrebbe dovuto collassare due anni fa e invece oggi è perfettamente in grado di determinare i risultati elettorali di qui e di là, o almeno così dicono (spero si colga il sarcasmo - ormai i clown recitano senza trucco).

Ritornando su quanto scritto all'inizio di questo post è fin troppo facile certificare che gli sforzi contro le fake news non hanno avuto alcun effetto (la quantità di balle grottesche in circolazione è rimasta più o meno costante). Ma non solo: nel medio periodo, cioè oggi, gli obiettivi di bassa politica che stavano dietro alla crociata contro le fake news sono falliti (basta vedere chi governa in questo momento in Italia). Nel frattempo l'Europa deve fare i conti con l'inflazione accumulata e tutte le altre cosenguenze delle politiche degli ultimi cinque anni, COVID a parte più o meno simili per tutti i paesi indipendentemente dal colore delle coalizioni politiche al governo (perché sui temi politici più rilevanti l'omogeneità delle linee di azione è disarmante).

Se ci poniamo in una posizione più alta per osservare meglio sembrerebbe che, al di là delle debacle di questo o quel gruppo di partiti, le politiche degli ultimi dieci anni un effetto lo hanno avuto (o perlomeno non hanno interferito con il fenomeno).

https://www.barrons.com/articles/billionaires-how-many-rich-wealthy-2066a246

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