giovedì 21 settembre 2023

LONTANO DALL'EQUILIBRIO, DA 2.500 ANNI

Ignis mutat res, il fuoco trasforma la materia. Il fuoco porta a reazioni chimiche, a processi come fusione e evaporazione. Il fuoco fa esplodere il carburante e rilascia calore. Da tutte queste comuni cognizioni del XIX secolo la scienza ricavò il singolo fatto che la combustione produce calore e che il calore può produrre aumento di volume; e come risultato finale la combustione produce lavoro. Il fuoco porta quindi a una nuova macchina, la macchina termica, l'innovazione tecnologica su cui è stata fondata la società industriale.

Quale è il nesso tra "calore" e "lavoro"? Questa domanda fu all'origine della formulazione del principio di conservazione dell'energia. Il calore ha la stessa natura dell'energia, il calore è trasformato in lavoro ma l'energia è conservata. Ma c'era di più.

Nel 1811 il barone Joseph Fourier, prefetto di Isere (quello della trasformata, NdCS), vinse la medaglia dell'Accademia Francese delle Scienze per la sua descrizione matematica della propagazione del calore nei solidi. Il risultato formulato da Fourier era sorprendentemente semplice ed elegante: il flusso di calore è proporzionale al gradiente di temperatura. E' degno di nota che questa semplice legge si applichi alla materia qualunque sia il suo stato, solido, liquido o gassoso. Inoltre rimane valido qualsiasi sia la composizione chimica del materiale, sia esso ferro o oro. E' soltanto il coefficiente di proporzionalità tra flusso di calore e gradiente di temperatura che è specifico di ogni sostanza. La legge di Fourier fu la prima a descrivere un processo irreversibile. C'è una direzione privilegiata del tempo quando il calore fluisce secondo la legge di Fourier, dalle alte alle basse temperature. Questo è in contrasto con le leggi della dinamica newtoniana in cui passato e futuro hanno lo stesso ruolo (il tempo entra nella legge di Newton solo tramite derivate seconde, quindi la legge di Newton è invariante rispetto alla inversione del tempo t -t). E' la seconda legge della termodinamica che esprime la differenza tra processi "reversibili" e irreversibili attraverso l'introduzione dell'entropia. I processi irreversibili producono entropia.

La storia dei due principi della termodinamica è estremamente curiosa. Nati nel mezzo di questioni tecnologiche acquisirono rapidamente uno status cosmologico.
 

Infatti se esponiamo i principi come formulati da Rudolf Clausius (1822-1888) in the year 1865:


"L'energia dell'universo è costante"

"L'entropia dell'universo procede verso un massimo".


Fu la prima formulazione cosmologica  evoluzionistica. 

Fu una dichiarazione rivoluzionaria perché asserire l'esistenza dei processi irreversibili (e quindi dell'entropia) confligge con la visione della dinamica, reversibile rispetto al tempo. Certo, la dinamica classica è stata superata da meccanica quantistica e relatività. Ma il conflitto rimane perché sia nella meccanica quantistica che nella relatività le leggi dinamiche di base sono reversibili rispetto al tempo.
La risposta tradizionale a questo punto è l'enfatizzare il fatto che i sistemi considerati dalla termodinamica sono così complessi (contengono un numero immenso di particelle) che siamo obbligati ad introdurre approssimazioni. La seconda legge della termodinamica avrebbe la sua radice nelle approssimazioni! Alcuni autori si spingono a sostenere che l'entropia è solo un'espressione della nostra ignoranza.

Di nuovo la recente estensione della termodinamica a situazioni lontane dall'equilibrio è essenziiale. I processi irreversibili portano a nuove strutture spazio-tempo. Giocano un ruolo costruttivo fondamentale. Nessuna vita sarebbe possibile senza processi irreversibili. Sembra assurdo suggerire che la vita sia il frutto delle nostre approssimazioni! Quindi non possiamo negare la realtà dell'entropia, l'autentica essenza della freccia del tempo in natura. Siamo i figli dell'evoluzione, non i suoi progenitori.
Domande inerenti la relazione tra entropia e dinamica hanno ricevuto una grande attenzione recentemente ma sono tutto tranne che semplici. Non tutti i processi dinamici richiedono il concetto di entropia. Il moto della terra attorno al sole è un esempio in cui l'irreversibilità (dovuta all'attrito delle maree, per esempio) può essere ignorata e il moto può essere descritto da equazioni simmetriche rispetto al tempo. Ma recenti sviluppi nella dinamica nonlineare hanno mostrato che tali sistemi sono eccezioni. La maggior parte dei sistemi esibisce un comportamento irreversibile e caotico.

(D. Kondepudi, I. Prigogine, 2014)

Già, la maggioranza dei sistemi esibisce un comportamento irrevesibile, caotico (che non vuol dire casuale o confuso https://ilchimicoscettico.blogspot.com/search/label/Caos ). Ma questo semplice assunto sembra sfuggire ai più, specialmente tra quanti oggi come oggi vengono definiti "scienza" o "comunità scientifica". E così abbiamo sentito parlare di crescita lineare di casi di morbillo nel 2017 e di "esponenziali" COVID nel 2020 (in fondo un esponenziale in scala logaritmica è una retta) - e ancora si continua.

Il che mi fa citare per l'ennesima volta Lord Robert May con le sue parole del 1989:
"Il messaggio che mi parve urgente più di dieci anni fa è ancor più vero oggi: non solo nella ricerca biologica ma anche nel quotidiano di politica ed economia le cose sarebbero molto migliori se si comprendesse che semplici sistemi nonlineari non possiedono necessariamente proprietà dinamiche semplici"
 
Ma niente da fare: per quanto il messaggio fosse urgente nel 1979 e nel 1989 e ancora più urgente nel 2023 continua ad essere fondamentalmente ignorato. E sembra una cosa profondamente connaturata nella maggioranza degli esseri umani, da tempi immemorabili.
 
Solo rileggendolo ho notato il sapore eracliteo dell'incipit del brano di Kondepudi e Prigogine. Ma in fondo Eraclito ci ha dato la prima formulazione della freccia del tempo a suo modo, mentre gli eleatici ritenerro il tempo illusorio. E non solo. Se siamo debitori di un gallo ad Asclepio e dell'entropia a Carnot ( https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/11/entropia-in-uk-e-imparare-ad-essere.html), a Eraclito dobbiamo anche il λόγος. Eppure cosa scriveva ai suoi tempi?
E' bene riportare una delle note di France Fronterotta, curatore di questa edizione dei Frammenti:

Il verbo φρονέυω significa in generale «riflettere», «ragionare» o anche «pensare», ma in questo caso sembra alludere piuttosto a un processo di comprensione o di consapevolezza, che i più non riescono
a porre in atto, rivolto a oggetti e fenomeni dell’esperienza ordinaria e quotidiana, verosimilmente proprio quelli che invece essi avrebbero la capacità di comprendere se, come indica il fr. 1 [1 DK; 1 Marc.], prestassero attenzione all’ascolto e all’insegnamento del «ragionamento», che appunto rivela «ogni cosa in base alla sua natura e dicendo com’è»

No, non è possibile immergersi due volte nello stesso fiume, eppure da 2.500 anni ci si continua a scordare di questa semplice evidenza. Questo frammento eracliteo, come altri, proviene dagli Stromata di Clemente Alessandrino e questa provenienza non è che l'ennesimo segno della forza intelletuale dei padri alessandrini, che ebbero a scontrarsi con sette dualiste più o meno cristianeggianti. Queste sette predicavano l'inferiorità ontologica di buona parte degli esseri umani rispetto agli πνευµατικοi, gli spirituali (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/01/divagazioni-antiche-tardo-antiche-etc.html). Il che a ben vedere, mutatis mutandis, è una delle ideologie più diffuse in questo secolo: le istanze tese a privare di diritti costituzionali i non conformi le abbiamo ben viste e l'infinita invettiva contro gli analfabeti funzionali o di ritorno da parte quelli che "leggono" o "hanno studiato". Ma nel frammento eracliteo non si parla di lettura o studio: φρονέυω, appunto, che è tutta un'altra cosa.

mercoledì 20 settembre 2023

MEDICI A PERDERE

https://www.raiplaysound.it/audio/2023/09/Giu-la-maschera-del-19092023-105a8b96-6bcd-4115-a9f7-a8d1783d9d48.html

Galli o Citro? Scelta impossibile. Obbligato con una pistola alla tempia potrei solo rispondere "Just kill me, let's stop this".

Galli (retired) vs Citro: l'errore sistematico che va sempre dalla stessa parte vs un custode del manuale del piccolo idrossiclorochinista e gran seguace dell'ivermectinologist in chief. Poi ci si chiede se in Italia esista o meno un problema di classe medica... direi che le sua estensione è una copia conforme di un piccolo problemino di classe politica.

Riguardo l'errore sistematico: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/05/errore-sistematico.html

Riguardo l'idrossiclorochina: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/idrossiclorochina-effetto-antivirale.html

Riguardo l'ivermectina: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/01/ivermectina-non-imparano-mai.html

Poi ci sarebbe da dire sugli scienziatoni ivermectina NO, idrossiclorochina NO, ma niclosamide SI e colchicina SI (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/09/che-e-successo-covid-farmaci.html). Ma vuoi mettere? Le cazzate di chi è "scienza" (e prof di qui e prof di là e gran cav. del bud. e gran lup. mann.) profumano di mughetto e rose.

La cosa più avvilente: che verso il finire del 2023 si continui a parlare di COVID. E qualcuno pensa pure che Foa sia più indegno della media delle trasmissioni radiotelevisive italiane... bah.

Se avessi bisogno di un medico, trovandomi in Italia, eviterei come la peste chiunque di loro abbia un profilo o una pagina o un blog in cui parla di medicina o di scienza o di omeopatia o di laqualunque e chiunque si sia fatto ospitate televisive: trattandosi della mia salute preferirei qualcuno focalizzato su quel che fa, e non sulla propria immagine o il proprio ego o che magari soffre di una bulimia social totalizzante. Ovviamente di loro Fnomceo non si preoccupa, ma di questa trasmissione. Perché fin dall'inizio antivaccinismo, omeopatia, nuova medicina tedesca etc etc sono una cosa di medici e tra medici. Usciti dalle stesse facoltà, dalle stesse università. Magari se la potessero regolare tra di loro e basta. Purtroppo ci sono di mezzo gli altri. i non medici, pazienti compresi.

(Dottore è vero questo par di sfere? Risposta: facciamo 3 sfere e tre fatture, la vastra P.I. la ho, grazie)



martedì 19 settembre 2023

LEGGITI KUHN... (3/3)

Ma in fondo il grande pregio di Kuhn è stato quello di portare la sociologia nella filosofia e nella storia della scienza. Perché troppi, compreso la politica, hanno messo "la scienza" ad un livello superiore (magari perché gli faceva molto comodo, vedere gestione italiana della pandemia). Ma dinamiche umane governano i fenomeni umani e "la scienza" è un fenomeno umano, pure troppo.

Le puntate precedenti:

https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-2x-by-starbuck.html

https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/09/leggiti-kuhn-1-di-x.html

domenica 17 settembre 2023

LEGGITI KUHN 2/3 - BY STARBUCK

“La verità emerge più facilmente dall’errore che dalla confusione”
Gli ultimi tre confronti che ho avuto su “la strutura delle rivoluzioni scientifiche” e su Kuhn in generale,
evidenziamo come secondo me l’autore avesse colto bene alcuni aspetti del funzionamento dell’odierno
mondo scientifico. Sottolineavo – e rielaboravo – che per come la osservo e la vivo io, nella “comuntità
scientifica” (o meglio, nelle tante piccolo sotto-comunità scientifiche) si tende a spolpare l’osso della
ricerca principale senza aggiungere nulla di veramente significativo: se si hanno idee divergenti o i conti
non tornano meglio in caso tacere (quantomeno fino ad avere il prossimo postdoc-barra-progetto in
mano). Curioso però come i miei interlocutori mi chiedessero se coglievo l’aspetto di influenza della
società nelle rivoluzioni scientifiche.
Il libro in questione può essere letto in molti modi. La prima e andarci in mezzo in maniera spontanea.
La seconda è chiedersi chi era Kuhn e notare a questo punto che ha coperto due distinte cattedre: di
Storia della Scienza e di Filosofia della Scienza. La terza (e qui siamo già un passo avanti)
contestualizzare in che dibattito si situava Kuhn: Popper, Lakatos, Feyenman. Ho un simpatico libro
(curato da Giorello) che raccoglie gli atti di un congresso dove facevano allegramente a sportellate. Su
cose tipo “esiste una storia della scienza” o c’è solo una “filosofia della scienza”. Si perché dalla
cattedra in epistemiologia di Mach passando dal circolo di Vienna, bisognerebbe un attimo gettare uno
sguardo su tutto il dibattito che si sviluppava a inizio secolo sulla epistemiologia. Ora io non entro in
dettagli (perché sarebbero discussioni e le discussioni preferisco affrontarle in flesh and bone e non in
versione virtuale) però Kuhn va letto nel contesto di questo dibattito. Leggerlo dal punto di vista di
quello che erano le scoperte che si agitavano attorno agli anni 60, secondo me è forzato, così come la
prospettiva delle “rivoluzioni scientifiche” è di prospettiva più lunga, molto più lunga di un secolo.

E l’aspetto sociale. Perché se lo chiedete a uno che di mestiere fa qualcosa-di-filosofico, la domanda
sarà sul peso che Kuhn dà all’influenza della società e al contesto sociale sull’avvenire della
rivoluzione. “Leggiti Lakatos” mi dirà uno, “è più equilibrato, una posizione intermedia tra lui e
Popper”. E al di là che poi a uno piaccia o meno Lakatos, riconosco che Kuhn va anche situato (forse
primariamente contestualizzato) nel dibattito filosofico sulle scienze del suo periodo ( ... e dovrei mettere filosofico tra virgolette perché ad un certo punto della storia si giunge a fare il funerale alla filosofia ).
Insomma, difficile capirlo fino in fondo senza essere passati da Popper e da un po’ di epistemiologia del
periodo.
Quindi il mio “leggiti Kuhn”, è stato seguito poi da qualche scambio sul tema ed un “ma guarda  CS che
bisogna che te lo leggi contestualizzato nel suo terreno” da parte mia, perché altrimenti si rischia
comunque di ridurre un tema complesso, e questa che avete tra le mani è una risposta un po’ più
estesa riuardo a come secondo me andrebbe letto Kuhn (o almeno la via da percorrere per chi ne avesse tempo e mezzi). Ah, dimenticavo: Kuhn è un piacione, scrive bene e vi convince altrettanto, se vi addentrate nella lettura, tenetelo a mente.
Chiudo a cerchio sulla citazione iniziale, che si ritrova anche ne “ la struttura delle Rivoluzioni
Scientiticihe” di Kuhn, e che è di Francesco Bacone da Novum Organum. Se avete presente la Royal
Society, sappiate che l'opera di Francesco Bacone è una influenza massiccia nella sua genesi, ed è il metodo di Bacone quello che Boyle recupera come fondante della famosa società. Uno di quelli che vengono dalla filosofia mi faceva notare che “il puparo” (Boyle, affettuosamente appellato “il puparo della Royal Society”, N.d.A.) “recupera Bacone e il Novum Organum, ma solo la prima parte, quella che gli serviva... leggiti la seconda parte e poi ne riparliamo”. Ovviamente sto leggendo.​

giovedì 14 settembre 2023

LO STATO DELLA RECESSIONE

Eccerto...  nessuna parola sui gli ingredienti farmaceutici generici cinesi (per tacere di CRO e CDMO cinesi), ma le auto elettriche no, non ce le toccate (che Mercedes e Volkswagen ci hanno investito tanto).

Perché dico questo? Perché... è lunga e ormai troppo vecchia (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/10/report-principi-cattivi-leuropa.html)

Fa un po' ridere sentire "non lasceremo indietro nessuno" quando tra i lasciati indietro ci sono Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. E' una cosa di cui ogni tanto si parla, alla macchina del caffè, tipo "Noi che veniamo dai PIGS". All'ingegnere chimico spagnolo (lei alla fine l'ha sfangata, è sopravvissuta) lo dicevo: pensa agli anni 70, Portogallo Salazar, Spagna Franco (e dava rifugio ai neofascisti italiani), Grecia i colonnelli. L'Italia aveva il più grosso partito comunista europeo è si è beccata il low intensity warfare (stragi, strategia della tensione etc). Io ormai non sono solo un expat tra gli expat. Sono anche un cosmopolita di quelli (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/10/cosmopolitismo.html), per formazione e necessità.

La prospettiva storica (il contesto) al solito manca. Come diceva Ken Loach, alla fine l'Unione Europea è una sovrastruttura del capitalismo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/04/satira-e-politica.html).

Questo è un post che non ha senso se non vi fate un giro tra i post linkati. Ma vi posso garantire che c'è ancora vita (per ora, ma la situazione sta peggiorando molto) nelle nazioni vincenti dell'Unione. Purtroppo, e la Van der Leyen non lo può dire, fuori dall'EU c'è di più. Più speranza, più prosperità,  etc etc.

Il format "Lo stato di..." ormai l'ho visto replicato in quantità di contesti. Essendo il modello l'archetipico "Stato dell'Unione" yankee, ogni replica ai più diversi livelli mi è sembrata... preposterous. Esattamente come questa. L'EU avrebbe dovuto essere protagonista, nel percorso della storia dell'umanità. Di questo passo finirà per essere un nano più basso di quanto non sia oggi. E hanno fatto tutto con le loro manine.

mercoledì 13 settembre 2023

IL CONTESTO, PER CHI SE LO E' SCORDATO

https://www.repubblica.it/salute/2023/09/13/news/covid_vaccini_cdc_pfizer_moderna-414305781/

Non c'è bisogno che vi ricordi quanto, a livello globale (cioè anche in Italia) si siano levati cachinni su Trump che si era messo in tasca FDA. In realtà l'agenzia e il suo Commissioner (da Trump voluto) esercitarono tutto il loro potere per rimanere l'Agenzia e rimandare al mittente i tentavi di mettergli una cavezza. Poi sono arrivati i democratici e tutto questo è ovviamente finito e diventanto un lontano ricordo... ops, no.

Poi è arrivata l'amministrazione Biden e la morsa sull'agenzia è diventata 10 volte più forte, tanto da far dimettere in blocco i vertici dei vaccini a FDA (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/09/maretta-fda.html). E non solo, non se andarono in silenzio. Parlarono ad alta voce, e non per strada davanti alla Casa Bianca. No, lo fecero su Nature (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/09/non-andartene-docile-in-quella-buona.html). Ma in realtà questo non è accaduto, è roba che non esiste. I media italiani, anche quelli specializzati in sanità, i vari pensieri scientifici e annessi più o meno senili non spiccicarono una mezza parola al riguardo. Silenzio e mutismo. Un silenzio e un mutismo talmente assordanti che un mio vecchio amico che mi segue, a distanza di due anni, quando ricitai i fatti mi rispose "E' pazzesco, non è possibile che non se ne sia parlato".

Invece dando un occhio alle tendenze italiane non solo è possibilissimo, ma lo scrivente ritiene di essere l'unico ad aver rilanciato queste notizie in italiano. Roba da complottisti, beninteso: Nature, FiercePharma...

Inutile ribadire che c'è un problema di "comunicazione della scienza" in Italia. Sì, e il problema sono quelli che la vogliono comunicare o si piccano di comunicarla per mestiere.

Inutile ribadire che le politiche sanitarie sono al 95% politica e al 5% sanità (se va bene).

Vorrei solamente porre una nota su alcune tonnellate di "contesto mancante". Ecco, se volete il contesto della notizia dello screenshot nei link trovate tutto. Quanto al link sotto all'immagine: Repubblica, what else?

lunedì 11 settembre 2023

RICCIARDI: UNA GARANZIA

 

Bisogna riconoscere a Walter Ricciardi una coerenza fuori della norma, ferrea, senza traccia di incrinature.

E' SEMPRE stato dalla parte sbagliata dei dati, MAI ha azzeccato una previsione (non a caso è stato il superconsulente di Roberto Speranza). E almeno dal 2016, mica bruscolini. Sì, perché in sette anni ho visto fare dietro front a moltissimi soggetti, e quando non erano inversioni a U erano almeno sensibili aggiustamenti di tiro (in un senso o nell'altro).

Il Walterone invece? Tirava diritto, senza esitazioni. E ha continuato a farlo. Una garanzia, incurante dei ceffoni che gli avvenimenti gli tiravano. Al confronto Brusaferro che dava per buoni dati di grandezza inferiore al Confidence Interval (cioè indistinguibili dall'errore di misura) ha fatto la figura della comparsa, del dilettante.

Nel 2016 era ben chiaro perché non si dovevano accettare caramelle dagli sconosciuti e numeri da Ricciardi (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/06/dichiarazioni-dannata-2016-docg.html). Il gran ritorno di polio e difterite in Italia: mai verificatosi. Nel 2017 sparava alto sull'outbreak di morbillo in Italia (troppo alto e completamente fuori bersaglio https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/modelli-art-attack-numeri-al-lotto-e.html).

Nel 2018 si pronunciava contro la correlazione tra alcuni lotti Fluad e decessi inaspettati - ma i lotti di Fluad invece furono ritirati (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/06/vaccini-eparina-politica.html).

Sempre nel 2018 Vittorio Demicheli implorava trasparenza come antidoto contro i complottismi e Ricciardi fu in prima fila tra quelli che ne chiesero la testa (assieme alla crème de la crème, cioè la sanità politicizzata al 200%, Siquilini, Guerra etc https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/06/coc hrane-sulla-vaccinazione-antimorbillo.html )

Uno che nel 2019 si dimetteva dalla direzione ISS per incompatibilità con una componente minoritaria del nuovo governo (mentre scandali di falso in ricerca e vaccini anti AIDS che avevano avuto l'endorsement dell'instituto ovviamente non c'entravano niente https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/03/il-punto-politico-una-crisi-di-nervi-in.html)

Nel 2020 era tra quelli che declamavano l'efficacia anticovid di qualsiasi altro vaccino (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/05/obbligo-per-lantiinfluenzale.html), grande cazzata prontamente caduta nel nulla.

Nel 2021 si scagliava contro la perfida Albione e il suo freedom day (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/11/poi-ingrani-la-sesta-e-produci-meno-co2.html)

Nel 2022 dava dei volgari mentitori al governo danese, e su twitter mi scappò una precisazione:

https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/02/la-fine-della-pandemia-la-decidiamo-noi.html

 

Quindi se la notizia è che Ricciardi è terrorizzato possiamo tranquillamente evitare ogni chiusura e dormire tra due guanciali. 

(E non vedo mezza ragione per attaccare volgarmente chi dice prudenza ma niente paura)



CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...