"Sapesse, Contessa, quei quattro straccioni hanno votato Trump e ora a guidare FDA ci sarà Martin Makary che era contrario all´obbligo per i vaccini antiCOVID."
"Che vergogna, che schifo, ecco cosa succede a dare il diritto di voto a un pugno di ignoranti."
Peccato che il punto sia un poco diverso:
Makary è da tempo un critico accanito del sistema sanitario americano e di quello che lui chiama “establishment medico”. La sua reputazione è quella di un sovvertitore. Allo stesso tempo, Makary è molto rispettato all'interno della comunità medica. Nel 2018 è stato eletto all'Accademia Nazionale di Medicina.
Egli ritiene che l’establishment medico sia troppo radicato nelle sue tradizioni e debba essere messo sottosopra per fornire una migliore assistenza medica... Sebbene Makary si posizioni come un sovvertitore del sistema medico, ha una forte reputazione per basarsi sull’evidenza scientifica e per un incrementalista quando si tratta di cambiamenti necessari nel sistema medico. (qui)
E ovviamente quel covo di negazionisti terrapiattisti che è la John Hopkins University è orgogliosa del fatto che uno dei suoi arrivi a dirigere FDA:
Questo per sottolineare la marchiana cialtroneria, faziosità e ignoranza del commentatore medio italiano.
Makary biasima FDA (ai tempi diretta dalla Woodcock) per la crisi degli oppiacei (io biasimerei direttamente la Woodcock più che l'agenzia). Chi può dargli torto?
Makary è la bestia nera dell'establisment medico (ma è stimato dai medici)? Pensate alla versione italiana dell'establishment medico, alle sue PR women e ai suoi PR men, alle prove di sé che hanno dato negli ultimi quattro anni e tirate le vostre conclusioni.
I miei due centesimi: se non vedremo altre approvazioni come quella di Aduhelm (ancora con la Woodcock alla testa dell'agenzia) sarà una gran cosa. Per il resto staremo vedere, ma personalmente la sua nomina non mi preoccupa (a differenza di quel che fece la rinomina della Woodcock da parte di Biden).
PS: Se qualcuno prende tutto questo per un endorsement a Trump sbaglia sapendo di sbagliare.
Some folks are born made to wave the flag Hoo, they're red, white and blue And when the band plays "Hail to the chief" Ooh, they point the cannon at you, Lord
(Ovviamente i colori della bandiera possono variare a piacere)
Nell'autunno '21- son passati esattamente due anni - mi vaccinai con il vaccino anticovid J&J. Postai un "Liberamente vaccinato dove nessuno mi obbligava in nessun modo" e la cosa spiacque a molti. Il che confermava un mio sospetto, cioè che i più di quelli che parlavano di libertà e di scelte interpretavano la cosa come la loro libertà di fare le loro scelte, ma la libertà degli altri di fare le proprie non gli piaceva gran che, anzi, li urtava, Per molti di loro, come per la parte opposta, quello che contava era la professione di fede. E si sa come funziona, con le professioni di fede... Dopodiché comprendo che quando si è conculcati, privati di diritti, additati etc etc etc possa prendere molto molto male. E si può finire per "radicalizzarsi" - fino a uscire di testa in rarissimi casi. Figuratevi se non lo so. Figuratevi se non ne ho vista di gente che si radicalizzava, a cominciare dal 2017. E tra loro c'erano anche soggetti piuttosto brillanti. C'è chi lo faceva spinto dagli eventi, diciamo così. C'è chi l'ha fatto anche perché grazie alla radicalizzazione ha avuto un posto al sole (sulla carta stampata, per esempio). Poi, se si guarda a un certo partito al governo durante l'epidemia, di ultraradicali quando serviva che poi diventavano agnellini quando serviva qualcuno ne abbiamo visto. Eh sì, c'e chi si radicalizzava sperando di lucrarci qualcosa, politicamente soprattutto. Perché una cosa è la sacrosanta critica e opposizione alla immane schifezza che è stata in Italia la gestione della pandemia, mentre ammiccare pubblicamente ai settari "pandemia inventata", "sieri genici" etc è tutt'altro ed è pure politicamente idiota, perché fa il gioco dell'avversario rendendoti immediatamente omologabile agli sciroccati e quindi rendendo i tuoi argomenti omologabili agli argomenti degli sciroccati. Un esempio terra terra? Se dici "Il green pass è stato una violazione senza precedenti delle libertà individuali" è una cosa e i pasdaran/talebani di santo QR code si ritroveranno come unica opzione dialettica il dimostrarsi "fascisti dentro". Se dici "Il green pass è stato una violazione senza precedenti delle libertà individuali e su COVID hanno avuto ragione Montagnier e Scoglio" sei automaticamente derubricabile a terrapiattista/dintorni e l'argomento "violazione senza precedenti delle libertà individuali" va a finire nell'immondizia assieme alle uscite di Montagnier e Scoglio, che all'immondizia appartengono. Questa è roba di cui qua sopra si parla da anni e il concetto non è mai passato, perché contano più i santini di una ben più che legittima istanza politica.A dispetto della storia recente, che quanto a sconfitte politiche di sciroccati e dintorni non è stata avara.
Quindi la radicalizzazione la comprendo, dicevo. Ma giustificare no. Non giustifico un cazzo di niente,
Comunque mi vaccinai e il giorno dopo andai tranquillamente al lavoro (amici che se l'erano fatto mi avevano consigliato di prendere almeno due giorni di sick leave), Non ho fatto alcun booster, mi sono preso il COVID un paio di volte attendendomi alle regole della nazione in cui sono residente. Zero problemi, zero strascichi. Alla faccia di quelli "non c'è COVID senza LongCOVID". Ah sì, scordavo, il LongCOVID ce l'ho di sicuro ma è asintomatico. Perché se la scienza è controintuitiva la divulgazione è controintuitava al massimo, fino alla completa incoerenza e incongruenza.
Il mio personalissimo caso non è statisticamente rilevante, ovvio. Ma ai singoli la statistica interessa fino a un certo punto (presente la storia del mezzo pollo?). Ai singoli interessa quello che accade a loro, in un senso o nell'altro.
Il vaccino J&J era stato approvato da FDA e poi da EMA. Un processo di sviluppo e approvazione perfettamente lineare. Ma il problema delle trombosi del seno venoso cerebrale sembrerebbe che fosse specifico della
classe dei vaccini a vettore adenovirus (https://en.wikipedia.org/wiki/Janssen_COVID-19_vaccine ). A fine 2021 CDC si pronunciò per la preferenza verso i vaccini mRNA e J&J nel '23 ha chiesto il ritiro delle approvazioni condizionali.
A differenza del vaccino J&J quello AstraZeneca ha avuto episodi assolutamente imbarazzanti e anche peggio durante il suo sviluppo (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2020/12/dilettanti-allo-sbaraglio.html, cose che a me fanno svettare una red flag di quelle che non si possono ignorare ma che per tanti "titolati", medici in primis, sono quisquilie, pinzillacchere). Non è mai stato approvato negli USA e per una serie di solidissimi motivi: trial inadeguati secondo FDA, e Astra ha deciso di rinunciare all'approvazione oltreoceano (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/03/brevissime-dal-mondo-covid-pietre.html) . Tutta l'Europa nel '22 ne ha sospeso l'uso ma l'autorizzazione EMA è rimasta al suo posto.
In Inghilterra Eric Clapton faceva scalpore, passando per novax (https://www.open.online/2021/08/29/covid-19-eric-clapton-canzone-no-vax-video/) : che i factchecker fossero completamente impossibilitati a decifrare un episodio significativo causa clausole contrattuali (hail to the chief) era assolutamente scontato. Ma passando da chitarristi storici al BMJ (nota testata complottara novax) c'era chi richiedeva i danni (https://www.bmj.com/content/380/bmj.p725). E l'offerta di vaccino Astra in occidente è semplicemente evaporata. Anche in UK nel '22 si andava a vaccini mRNA, o meglio Pfizer, e chi avendo fatto Moderna voleva il booster Moderna non aveva vita facilissima. Tutto questo ormai è passato remoto. Ma...
(Quanti se ne sono visti negli ultimi anni di quelli che FDA può solo spicciargli casa?)
Aveva ragione lui, perché FDA era controllata da Trump. Anche dopo che è arrivato Biden. Quindi la figura di merda è mia (e spero che qualcuno colga il sarcasmo, ma sono sicuro che molti non l'avrebbero colto). E questo a memoria era uno di quelli che ironizzavano sui "laureati su google", mica micio micio bau bau.
Questa è una delle ragioni per cui il "dibbbattito" sui social e in genere sul web non ha senso. Perché ciccio, quello del commento, continuerà a pensare che aveva ragione lui fino alla fine dei tempi. I social media sono impermeabili alla dialettica della storia. Tradotto in parole povere: controbattere tali soggetti non ha senso e non lascia traccia. Ma mi preme ricordare che le posizioni di ciccio erano le posizioni della "divulgazione" tutta, che si era pure pregiata di discettare di postverità. Giusto per precisare perché, almeno nella mia vita professionale il track record conta e non poco.
C'erano una volta Kenneth Murray (Università di Edinburgo), Philip Allen Sharp (MIT), Walter Gilbert (Harvard), Heinz Schaller (Heidelberg) and Charles Weissman (Zurigo). Erano tutti biologi. Gilbert e Sharp ebbero il Nobel per Chimica 1980 per il lavoro sul sequenziamento del DNA. Lunga storia quella dei Nobel per Chimica assegnati ai biologi. Tra gli effetti collaterali della coabitazione di chimici e biologi in un solo Nobel, provocata dal fatto che non esiste Nobel per la biologia, c'è forse una diffusa convinzione che le due categorie siano fondamentalmente intercambiabili, cosa del tutto assurda. Sharp ricevette il Nobel per la Medicina nel 1993, per la scoperta dei geni a struttura discontinua. Questo gruppo di biologi fondò Biogen, che sviluppò Interferon alfa-2b, universalmente noto come "l'interferone", approvato per la prima volta da FDA nel 1996, commercializzato da Schering-Plough (poi sono arrivate la versione pegilata e i biosimilari, ma questo è un altro discorso).
Nel 2003 Biogen si fonde con la californiana IDEC. IDEC aveva sviluppato rituximab, il primo anticorpo monoclonale antitumorale, approvato da FDA nel 1997. E non passa molto tempo dalla fusione che inizia una delle vicende di cui più si è parlato nell'ambito dell'industria farmaceutica nel primo decennio del secolo: Biogen IDEC finisce nel mirino di Carl Icahn. Icahn è uno dei più noti corporate raider (Gordon Gekko in Wall Street di Oliver Stone è l'immagine di raider più nota al grande pubblico). La vicenda è stata piuttosto lunga e fu seguita pure da Nature (https://www.nature.com/articles/4531149a). Il primo decennnio del secolo è stato caratterizzato dalla grande crescita delle biotech classiche, cioè di aziende che sviluppavano farmaci biotecnologici (principalmente mAB, anticorpi monoclonali). Le grandi farmaceutiche globali erano rimaste indietro al riguardo e si stavano mettendo in pari con acquisizioni e fusioni - l'episodio più rilevante fu la completa acquisizione di Genentech da parte di Roche nel 2009.
Si può pensare che Icahn volesse ripetere in grande con Biogen quello che aveva testato con Medimmune: aveva rastrellato azioni e poi aveva forzato il consiglio di amministrazione a vendere a Astra Zeneca, che aveva sborsato ben 15 miliardi di dollari. L'acquisizione da parte di Icahn dell'1% delle azioni di Biogen aveva evidentemente un simile scopo, ma la manovra non andò liscia perché il magement Biogen mise su una resistenza piuttosto efficace. Piuttosto efficace ma non risolutiva: dopo due anni, nel 2010, viene firmata una sorta di pace (https://www.reuters.com/article/us-biogen-idUSTRE62L30920100322). Ma non si tratta di una sconfitta di Icahn, anzi: la pace porta a 3 i membri del consiglio di amministrazione designati da Icahn che in breve riesce anche ad imporre il CEO, George Scangos. Scangos "riplasma" la compagnia. Siamo nel momento dei grandi sforzi in campo Alzheimer basati sull'ipotesi amiloide (citofonare Eli Lilly) e con una mossa molto icahniana Scangos molla il 40% della pipeline Biogen per rifocalizzare l'azienda in una sola area terapeutica: sistema nervoso centrale e nello specifico malattie neurodegenerative. A questo riguardo il Wall Street Journal parla di "decimazione della pipeline" (https://www.science.org/content/blog-post/biogen-decimated-pipeline). E a stretto giro taglia pesantemente la ricerca e sviluppo (https://www.fiercebiotech.com/r-d/biogen-spells-out-its-moonshot-r-d-strategy-amid-deep-cost-cuts), inviando 800 buste rosa. Scangos se ne va l'anno dopo. A parte i tagli il suo regno è caratterizzato dall'approvazione di Tecfidera, cioè il dimetilfumarato per la sclerosi multipla, storia nel suo complesso piuttosto triste (https://www.npr.org/sections/health-shots/2013/10/28/241365414/unlikely-multiple-sclerosis-pill-on-track-to-become-blockbuster). Verrebbe da pensare che Icahn con i suoi avesse intenzione di replicare il colpaccio Medimmune, Ma purtroppissimo la frenesia anti amiloide si stava sgretolando sotto il macigno delle evidenze cliniche.
I miliardi bruciati da Lilly nei trial dei suoi anticorpi anti beta amiloidi non avevano dato alcun risultato e Biogen si ritrova con una pipeline principalmente focalizzata su quella roba lì, che va avanti a fatica, senza nessuno a cui vendere asset che avrebbero dovuto essere tra i più "caldi" del momento. E si arriva alle vicende più recenti, con il breve periodo di Janet Woodcock acting commissioner di FDA. Sono i tempi della coda di COVID19; dopo aver aspramente criticato le ingerenze di Trump in FDA i democratici vincono le presidenziali, inizia l'amministrazione Biden. E a FDA c'è un vero e proprio terremoto (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/09/maretta-fda.html). Non so se quello che ha fatto più rumore sia stata la faccenda dei booster dei vaccini anticovid (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/09/non-andartene-docile-in-quella-buona.html) o l'approvazione del primo anticorpo anti beta amiloidi da parte dell'agenzia, Aduhelm, perlappunto un prodotto Biogen (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/06/un-sistema-che-funziona-nonostante-tutto.html). L'approvazione di Aduhelm venne fuori dopo lunghi rapporti irrituali, per usare un eufemismo, tra il capo delle neuroscienze a FDA e l'azienda. Ma la povera Woodcock non ne sapeva niente perché non era nel loop, proprio lei, alla testa dell'agenzia. Aduhelm, tra polemiche sul suo prezzo e critiche alla sua efficacia, non è diventato il blockbuster che qualcuno sperava. E oggi siamo di nuovo a un sostanzioso pacchetto di licenziamenti in casa Biogen. Pagano sempre i soliti.
Quando i nodi vengono al pettine anche a casa. Su questo ritaglio sono inciampato su likedin la scorsa settimana (per datare il testo). E questa è la traduzione:
Da ottobre dell'anno scorso le farmaceutiche indiane sono sotto la lente di ingrandimento internazionale per aver esportato farmaci sospettati di essere contaminati che avrebbero portato alla morte dei bambini. Recentemente la Nigeria ha lanciato l'allarme riguardo a due farmaci a somministrazione orale. Anche il Camerun ha lanciato l'allarme riguardo uno sciroppo per la tosse che avrebbe ucciso diversi bambini. Sri Lanka ha ritirato dal mercato due farmaci Made in India collegandoli a reazioni avverse in diversi pazienti. Da ultimo il Gambia ha dichiarato che dal primo Luglio sta conducendo rigidi controlli di qualità su tutti i farmaci prima che partano dall'India.
Subito dopo che il Gambia ha riportato la morte di almeno 70 bambini dovuta a uno sciroppo per la tosse contaminato made in India, nel dicembre dell'anno scorso sono venuti fuori rapporti dall'Uzbekistan di almeno 18 bambini morti dopo aver consumato sciroppo per la tosse contaminato da alti livelli di glicole dietilenico. L'azienda farmaceutica, Marion Biotech, ha avuto la licenza revocata in marzo dall'agenzia nazionale, la Central Drugs Standard
Control Organisation (CDSCO) . Ma il Ministero della Saluta e del Welfare Familiare non ha risposto ad alcuna domanda.
Il glicole dietilinico nello sciroppo rimanda a un notorio predente storico, la faccenda dell'Elisir Sulfanilamide (https://en.wikipedia.org/wiki/Elixir_sulfanilamide): era il 1937, lo sciroppo a base di sulfamidici con dentro il glicole dietilenico causò un avvelenenamento di massa e sull'onda del clamore per l'incidente nacque FDA. In breve questa faccenda non ha a che fare con la compliance (o con la non compliance) GMP - Good Manufacturing Practice, le norme di buona fabbricazione che in occidente garantiscono piuttosto bene la sicurezza dei farmaci in commercio. Qua siamo al livello più basso, quello prima della nascita della regolazione farmaceutica.
Viene da considerare anche un altro aspetto più disturbante: i mercati di destinazione del farmaco. Dopo anni e anni sembra che in certi casi l'attitudine sia quella di certi dirigenti di Ranbaxy al centro di una notoria vicenda:
La cultura aziendale prevedeva che il management dettasse i
risultati desiderati e che quelli sottostanti piegassero il processo per
raggiungerlo. Ha
descritto come Ranbaxy si sia presa le sue maggiori libertà nei mercati
in cui la regolamentazione era più debole e il rischio di scoperta era
minimo. Ha riconosciuto
che non c'erano dati a sostegno di alcune delle domande di autorizzazione di
Ranbaxy in quelle regioni e che la direzione lo sapeva, secondo Thakur.
Storie ormai vecchie e poco interessanti da noi, ma a quanto pare ancora terribilmente attuali in Africa e nei mercati in cui la regolamentazione è più debole e il rischio di essere scoperti minimo. Eppure io mi ricordo bene di quanti hanno santificato i genericisti indiani (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/05/farmaci-brevetti-hiv-nel-2001-si.html). Ma con medici e farmaci è così: mediamente la categoria ha zero competenze per parlare di produzione e regolazione farmaceutica, ma lo fa, imperterrita.
Cioè lasciarli al buio e dargli da mangiare letame.
Mi ricordo che al tempo delle nitrosammine nei sartani vennero fuori a frotte i pompieri (spesso farmacisti) a dire: è un residuo della pulizia degli impianti (col beeeep). Non avete idea delle conseguenze di quegli eventi.
Al di là degli shortage di principi attivi che si verificarono allora, oggi esistono liste di solventi e reagenti evitati in fase di sviluppo chimico perché "a rischio nitrosoammine" e sottolineo rischio (spesso remoto). E quando il rischio remoto esiste, occorre mettere in opera metodi analitici per rilevarne l'eventuale presenza.
Al tempo della crisi nitrosoammine ricordo una attiva farmacista arruolata nella squadra pompieri che quando il tutto venne fuori in pieno ricommentò "ok, mi sono sbagliata, che sarà mai". Quando si dice la scienza. Dei farmacisti. Vai avanti tu che mi viene da ridere.
Fui addirittura contattato da un grossista di farmaci USA che aveva cominciato ad analizzare una serie di farmaci che gli arrivavano per la distribuzione (con suo orrore) e mi ringraziava per il lavoro di informazione che stavo facendo. Ma in Italia dai tempi dei politrasfusi l'approccio è sempre stato lo stesso, tutto bene, il problema non esiste. Peccato che i politrasfusi esistevano, eccome. Ma avanti popolo e peggio per loro.
Ai tempi del problema con i sartani un qualche de(med)bunker aveva tirato fuori i nitriti nei salumi e altre amenità per dire tutto ok, niente di preoccupante. Vogliamo definirlo un atteggiamento leggermente discutibile? Ma occorreva tranquillizzare i pazienti, cioè mangia la minestra che passa il convento e zitto.
A stretto giro arrivò COVID19 e tutti costoro hanno dato il proprio meglio, esattamente in linea con il loro impeccabile curriculum.Tra gennaio e febbraio 2020 erano tutti iscritti al partito "il problema è il razzismo". Dopo ground zero Codogno passarono compatti nelle fila terrore & chiusure e ci sono rimasti più o meno fino ai tempi della temibilissima "variante Kraken", cioè fino all'altro ieri.
Scritto più di una volta, qua sopra: il regolatore farmaceutico garantisce la compliance cGMP in primo luogo con le ispezioni. In materia di generici le uscite del medico o dell'accademico che di tanto in tanto viene fuori dicendo "Le analisi sono ok" ( o l'immarcescibile "la molecola è la stessa") dimostrano solo la sua basilare incompetenza (si può essere incompetenti in cattedra, eccome, vedi https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/06/basterebbe-aprire-un-libro-o-no.html ). Probabilmente è bene ripeterlo: un farmaco "buono" è un farmaco prodotto da un sistema conforme alla Good Manufacturing Practice. Un famaco prodotto da un sistema non conforme non è "buono", e non c'è analisi o "ma è efficace in clinica" che tenga.
Qualche mese fa dove lavoro è arrivata l'ispezione. Non è stato un evento drammatico, per niente, e il certificato cGMP è stato velocemente rinnovato. Ma non ovunque le cose vanno in questo modo, specie quando si esce dai confini occidentali. La cosa ha ragioni profonde, culturali e di cultura industriale. Per questo in passato qua sopra si è parlato di differenze (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/11/differenze.html). E proprio a causa della mia cultura professionale che se leggo qualcosa del genere lo trovo esilarante:
Nel primo giorno dell'ispezione FDA aveva notato personale Intas del controllo qualità e della produzione distruggere documenti "riguardanti i registri originali e i raw data facendoli a pezzi". Il personale poi li aveva buttati nei cestini del laboratorio controllo qualità e nei rifiuti dei parenterali.
(e questo è solo l'inizio della storia)
Qualcuno potrebbe pensare che in fondo è solo carta. Ma guarda caso la documentazione del processo produttivo e dei controlli qualità è uno dei cardini del GMP (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/07/good-manufacturing-practice-generici-e.html). Forse non inutile specificare che in caso di risultati analitici non conformi il prodotto deve essere rigettato e collocato in area stoccaggio di quarantena, e in caso di risultati analitici aberranti deve essere aperta un'indagine documentata che stabilisca se il risultato è davvero aberrante e le sue cause. Detto ciò potete farvi un'idea di cosa la mancata esecuzione di queste procedure e sacchi dell'immondizia pieni di documenti fatti a pezzi possano significare.
Intendiamoci, questa è una buona notizia: dopo risultati ispettivi come questi l'Import Alert è immediato e la Warning Letter tombale. I prodotti Intas non arriveranno più sul mercato americano. E in teoria anche su quello europeo, perché tra FDA e EMA vige un accordo di mutuo riconoscimento delle ispezioni (https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/research-development/compliance/good-manufacturing-practice/mutual-recognition-agreements-mra). Ma il sistema europeo, con i suoi due livelli centrale e nazionale, è più lento e macchinoso. E al momento le autorizzazioni all'importazione AIFA inerenti prodotti Intas sono ancora al loro posto, come se niente fosse successo.
FOIA: è quella cosa per cui, a
due anni e anche meno dagli eventi, una serie di mail dirette ad Hahn
(ai tempi commissioner di FDA) sono diventate pubbliche. E il panorama
non è edificante. Gilead, Roche, Regeneron, Merck, tutte impegnate
in comunicazioni "non canoniche" con l'agenzia, facendo pesare la
politica che le spalleggiava. Quella politica (dell'amministrazione
Trump) che voleva strumenti contro COVID19 e subito, e che aveva messo
su Operation Warp Speed. Faccio
notare un dettaglio insignificante: mentre queste informazioni diventano
pubbliche gli SMS tra Von Der Leyen e il CEO di Pfizer Bourla
continuano ad essere uccel di bosco (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/trasparenza-vo-cer…
), e in Italia il segreto di stato sulla zona rossa a Bergamo è solo
l'ultimo caso di cronaca (secretata una certa riunione del Comitato
Tecnico Scientifico di AIFA, il registro Veklury, etc).
Anche senza queste informazioni era facile rilevare da quelle
disponibili all'epoca quale pressione fosse stata esercitata dalla
politica su FDA, e qua sopra se ne è parlato abbastanza spesso, ai
tempi. Ed è anche stato rilevato come l'agenzia all'epoca abbia
resistito, per quanto con fatica, alle pressioni politiche. Che, vi
ricordo, non sono cessate con l'amministrazione Biden, anzi. La gestione
Woodcock e le pressioni della nuova amministrazione sono state anche
più distruttive, provocando effetti inediti come le dimissioni dei
vertici dell'ufficio vaccini di FDA - vertici che non se ne sono andati
in silenzio (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/non-andartene-doci…) quando l'amministrazione Biden premeva per la terza dose erga omnes in assenza di dati a supporto della scelta.
In ogni caso se oltreoceano il FOIA c'è e funziona, guardatevi attorno e
notate quel che succede in una certa penisola protesa nel mediterraneo.
E parlate pure male di FDA dalla vostra posizione di inattaccabile
superiorità morale.
FDA ha approvato aducanumab con un'approvazione accelerata (https://www.fda.gov/.../info.../accelerated-approval-program). Cioè basata su un endpoint secondario (la riduzione delle placche amiloidi) con lo sviluppatore che si impegna a proseguire i trial per dimostrare l'utilità clinica.
Il problema dello sviluppo di farmaci per l'alzheimer è che fino ad oggi farmaci sperimentali che riducevano le placche non sono mancati, ma il beneficio clinico non si è mai visto (tra anticorpi anti-betaamiloidi e inibitori di gamma secretasi a Eli Lilly ne sanno qualcosa, visto che ci hanno bruciato circa quattro miliardi).
Sulla vicenda aducanumab stanno venendo fuori gli scheletri dagli armadi (https://www.statnews.com/.../biogen-fda-alzheimers-drug.../) e Billy Dunn (capo neuroscienze a FDA) e Janet Woodcock, che guida l'agenzia, oggi sono sulla sedia dell'imputato (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../un-sistema-che...), anche se ad ora, nonostante tutto, non si può parlare di illeciti: formalmente l'azione dell'agenzia è stata perfettamente legittima (beh, forse per Dunn non proprio).
Ma questa approvazione accelerata è stata un evento di tale portata che a Endpoints ormai parlano del suo fallout (https://endpts.com/roche-reportedly-mulls-filing.../): tutti quelli che avevano anticorpi anti betaamiloidi incagliati o messi da parte per i soliti motivi (mancanza di beneficio clinico) ora li ritirano fuori, e il motivo è chiaro: "Date un'approvazione accelerata a farmaci che riducono le placche amiloidi? Beh, anche il nostro lo fa".
La Woodcock sta guidando FDA "ad interim": nominata da Biden, non è ancora stata approvata dal Senato, come previsto dall'ordinamento americano. L'approvazione di Aducanumab, il farmaco per l'alzheimer di Biogen, ha lasciato un lungo strascico (questo l'ultimo episodio https://endpts.com/senators-call-for-hearing-to-examine.../).
E' stata forse la prima volta che FDA approva contro il parere unanime del comitato indipendente di esperti, e di sicuro la prima volta che approva contro il parere del comitato E contro il parere dei propri statistici che avevano vagliato i dati dei trial (https://endpts.com/biased-and-misleading-no-holds-barred.../).
Insomma, sembra che la Woodcock abbia nella migliore delle ipotesi fatto finta di niente mentre qualcuno ai vertici di FDA andava avanti contro il parere della stessa agenzia.
Joe Manchin, senatore democratico, ha chiesto la rimozione di Woodcock. E in ogni caso a distanza ormai di mesi di un passaggio della acting Commisioner in senato non se ne parla proprio, tuttora.
La nomina della Woodcock aveva ricevuto molte critiche a causa della sua nomea di "facile alle approvazioni" e del ruolo che le è stato attribuito nella genesi della crisi degli oppiacei (https://www.theguardian.com/.../fda-janet-woodcock...).
"Le immagini che il 19 aprile sono rimbalzate dall'Alta Corte
di Pretoria sugli schermi televisivi di tutto il mondo sono destinate a restare impresse a lungo nella memoria collettiva. Le 39 industrie farmaceutiche che avevano contestato la legge sudafricana volta a facilitare l'ingresso sul mercato nazionale di farmaci a prezzi ridotti avevano gettato la spugna di fronte all'intensa mobilitazione internazionale. "(https://www.facebook.com/LeScienze/posts/4302302656515157)
19 aprile 2001: una grande vittoria umanitaria contro l'avidità delle multinazionali del farmaco che detenevano i brevetti degli antiretrovirali, vitali per non far passare a AIDS conclamata e morte i pazienti infetti da HIV. Una vittoria che aveva il volto di Nelson Mandela. Che dire? Una combinazione invincibile dal punto di vista dell'immagine.
Ma...
"Thakur sapeva che i farmaci non erano buoni. Avevano alti livelli di impurezze, si degradavano facilmente, e sarebbero stati nella migliore ipotesi inutili in condizioni di caldo umido. Sarebbero stati assunti dai pazienti più poveri del mondo nell'africa subsahariana, che non avevano infrastrutture mediche né possibilità di presentare reclami... Ai dirigenti di Ranbaxy non importava... In una teleconferenza tra dodici dirigenti dell'azienda uno liquidò i timori sulla qualità dei farmaci che Ranbaxy stava fornendo all'Africa "Chi se ne frega? Sono solo neri che muoiono" " (https://fortune.com/2013/05/15/dirty-medicine/)
Questo succedeva nel 2005. I farmaci in questione erano antiretrovirali generici low cost, e Ranbaxy una delle aziende indiane che li stavano producendo per i paesi poveri.
E' chiaro che gli antiretrovirali spazzatura giocarono a favore di Thabo Mbeki, il presidente sudafricano negazionista dell'AIDS. In quattro anni la bella immagine di Mandela contro i capitalisti occidentali si era dissolta, sul campo.
All'inizio del 2009 FDA cominciò a fare a pezzi Ranbaxy. EMA seguì, al rallentatore. Nel maggio 2013 Ranbaxy fu condannata a 500 milioni di multa (un'enormità, per un'azienda indiana) e nel 2014 fu comprata da Daichy Sanjo e da Sun Pharmaceuticals (India). Negli anni seguenti continuarono azioni FDA contro strutture Ranbaxy.
Post Scriptum tecnico: nell'articolo di Le Scienze, che comunque parla di problemi diversi da questi, si cita Cipla, che offrì i farmaci a 350 USD/anno per paziente a Medici Senza Frontiere. Cipla è un collezionista seriale di warning letter FDA, ma di quelli top della classifica anche per l'India. Affezionato acquirente di bioequivalenze taroccate da GVK Biosciences, come altri, era solita aggirare i brevetti su particolari forme cristalline di un principio attivo farmaceutico... brevettando l'amorfo ottenuto per spray drying. Tanto amorfo, forma X o Y è lo stesso, ai fini della bioequivalenza, no? Loro dicevano di sì, entro i limiti di tolleranza...
Sui vaccini AZ e J&J è un continuo "ok ma siamo in emergenza, c'è da gestire il rischio ora con quel che c'è".
Perfetto, è esattamente la ratio che sta dietro a un'autorizzazione di uso in emergenza. E sono anche d'accordo (c'è però tutto il discorso delle conseguenze sulla fiducia nell'offerta vaccinale di cui va tenuto conto).
Verrebbe da concludere che quindi in molti hanno capito alla perfezione il senso di un'autorizzazione di emergenza: l'emergenza è presente, non abbiamo tempo per aspettare la soluzione ottimale, dobbiamo usare gli strumenti attualmente a disposizione per ridurre il danno.
Ottimo.
Allora perché questo discorso non è mai stato fatto per i farmaci (remdesivir, mAbs)? Perché quando si è parlato di farmaci praticamente ogni volta è stato "No, non funziona, non è utile, c'è da aspettare la soluzione ottimale".
FDA e EMA fanno bene quando approvano in emergenza un vaccino, anzi, sono troppo lente. Quando operano la farmacovigilanza invece no, fanno male, confondono laggente. E quando approvano in emergenza un farmaco è qualcosa che non funziona e c'è di mezzo qualcosa di losco.
Insomma, le agenzie regolatorie sanno fare il loro mestiere solo quando dicono sì a un vaccino, nelle altre occasioni sono serve della politica o delle aziende farmaceutiche.
E questo in molti casi sarebbe pure scienza, o medicina, o la loro comunicazione. Credibilissimo, vero?
... a meno che comunicazione non sia ripetere ossessivamente che tutti i vaccini sono ugualmente sicuri ed efficaci, specie se si parla di vaccini antiCOVID. Peccato che da almeno 5 mesi si sa che abbiamo quello col 95%, quello col 90%, quello col 70%, quello col 50%, quanto ad efficacia. E già questo è un aspetto. Poi quando si verificano, per quanto rari, una serie di eventi per un vaccino e per altri no è impossibile mettere a tacere le notizie...
C' è un motivo per cui il vaccino AZ non è stato ancora approvato da FDA, e non è un motivo politico. In circostanze normali, sulla base dei suoi trial assai accidentati - per usare un blando eufemismo - non sarebbe stato autorizzato neanche in Europa, neanche con una Conditional Marketing Authorization.
Un'annetto fa in USA si discuteva molto di Emergency Use Authorization e vaccini anticovid. C'era chi era assolutamente contrario (troppo rischioso) e chi era assolutamente favorevole. FDA, nel peggior clima politico di sempre e oggetto di una pressante campagna di delegittimazione da parte dem, scelse per EUA sì, ma con asticella molto alta. Perché? Perché come diceva un ex-FDA "Il successo o il fallimento di un tale uso in emergenza potrebbe avere conseguenze per la fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale" (https://pharmaintelligence.informa.com/.../covid-19...).
La politica FDA di "asticella alta" ha dato ottimi frutti. E ha provocato alcune conseguenze: il vaccino AZ in USA non è ancora stato approvato e neanche autorizzato in emergenza (trial 2020 storti, trial USA 2021 no, ma con questioni di trasmissione dei dati ed elaborazione dei risultati - per tacere degli screzi con NIAID). In queste condizioni ci sarebbero stati problemi anche con l'asticella messa rasoterra.
Perché EMA ha concesso una CMA a questo vaccino? Per disperazione: a gennaio sembrava chiaro che in Europa non sarebbero arrivate abbastanza dosi dei vaccini Pfizer e Moderna (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lapprovazione...). Peccato che di lì a poco venisse fuori che i problemi di approvvigionamento con AZ fossero assai peggiori di quelli con Pfizer.
Poteva essere prevista dai risultati dei trial? No, poteva venire fuori solo in fase IV, durante la sorveglianza. Ma per combinazione ha riguardato proprio quel vaccino dallo sviluppo così sgangherato. E non ci si può fare niente.
EMA ha continuato sull'unica linea possibile per l'agenzia, ma nell'ultima conferenza stampa la Cooke diceva una cosa mentre la Straus, a capo del Pharmacovigilance and Risk Assessment Committee, ne ribadiva un'altra, parlando di correlazione, genere e fasce di età. Questa non è una faccenda di "comunicazione", questa è una divergenza di orientamenti all'interno dell'agenzia. Sabine Straus è arrivata al PRAC nel 2018, quando Rasi era direttore. Forse non si è del tutto adeguata al cambio di passo sui vaccini anticovid determinato dall'avvento di Cooke (arrivata da OMS, e OMS raccomanda il vaccino AZ senza limitazioni di fascia di età).
I vari paesi del continente agivano in modo più restrittivo sull'uso di questo vaccino: scelta sacrosanta, perché ad asticella bassa nella concessione della Conditional Marketing Authorization a Vaxzevria dovrebbe corrisponderne una molto alta in fase di vigilanza, sempre per evitare conseguenze sulla fiducia dei cittadini in tutta l'offerta vaccinale (qualche altro decesso per quelle specifiche trombosi a ridosso del vaccino e si spengono le luci e si chiudono i cancelli della fiera).
Comunque alla fine pure AIFA ha raccomandato il vaccino AZ per gli over 60, in linea con diversi altri paesi . Del resto, se guardate l'immagine, quello che doveva essere l'asse portante delle campagne vaccinali europee e quindi di quella italiana non sembra precisamente tale: da noi il più somministrato è Pfizer (pic courtesy of Riccardo Gallina) .
L'unica irrinunciabile e immensa virtù di Vaxzevria (per alcuni) è il suo prezzo: due euro a dose. Ecco, cerchiamo di non minare la fiducia dei cittadini per questioni di sostenibilità della spesa. E cerchiamo di non sacrificarla allo scientismo: "Il secondo discorso, scientifico e democratico, era quello che avrebbe potuto dire: “Dai trial di decine di migliaia di volontari alla vaccinazione reale con milioni di dosi avremo la comparsa di eventi rarissimi. Questi saranno vigilati attentamente e sulla base della vigilanza, come accade per tutti i farmaci, cambieremo le indicazioni e le modalità di somministrazione, in piena trasparenza e collaborazione verso la cittadinanza verso la quale siamo al servizio. I dati che finora abbiamo ci dicono che i benefici sono enormemente più alti dei rischi, ma comunque minimizzeremo anche questi pochi rischi rimodulando i criteri di somministrazione, perché abbiamo diversi vaccini con diversi effetti e ce lo possiamo permettere”. (https://www.ilfattoquotidiano.it/.../lapprocc.../6158781/...). In effetti in quest'ultimo caso la comunicazione qualcosa c'entra, anche se... (fino al 31/12/2019 in tanti apparivano sinceri democratici, è arrivato il 2020 e zac... dietro la sincera democrazia c'era la manina felpata dello status quo, la simpatica, cordiale e strenua difesa dell'esistente).
PS: UK l'ha usato bene e velocemente con ottimi risultati? Merito di come è stata sviluppata la campagna vaccinale, prima anziani e fragili. Ora l'uso è stato raccomandato solo agli over 30, ma la cosa è in fieri (https://www.dsru.org/rare-blood-clots-with-astrazeneca.../).
FDA è sotto pressione sul vaccino Astrazeneca, perché ancora non lo approva (https://fortune.com/.../astrazeneca-covid-vaccine-fda.../): così facendo metterebbe a rischio migliaia di vite (!): siamo al tentato ricatto morale contro il maggior regolatore farmaceutico occidentale.
Il fatto è che l'11 gennaio OMS ha raccomandato il vaccino AZ per tutte le fasce di età (https://www.openaccessgovernment.org/use-of.../103489/), mentre FDA è da ottobre che dimostra fastidio per il comportamento che AZ ha su questo vaccino con l'agenzia e per una fase III costituita dalla somma di tre trial con disegno diverso (UK, Brasile,etc) con annesso errore dei dosaggi. Un altro articolo su Fortune disegnava un quadro più variegato e realistico (https://fortune.com/.../astrazeneca-johnson-johnson.../), dando voce a funzionari ed ex funzionari FDA. Henry Miller, già a capo dell'ufficio biotecnologie di FDA, riteneva che le agenzie internazionali fossero desiderose di approvare Astrazeneca: "le circostanze suggeriscono che sono disposte ad accettare uno standard più basso". Pur di ovviare alla scarsità di vaccini, chiaramente. Nell'articolo sono ben presenti una serie di esponenti del "fronte medico contro la regolazione farmaceutica".
Un mese dopo saremmo al dunque per quello che riguarda vaccino AZ e FDA: si presentano i risultati di un nuovo trial fatto in USA con 32.000 arruolati. Ma...
Quale è il nocciolo della questione? A sentire membri del panel (e c'era in mezzo anche NIAID) siamo alle solite. L'analisi del board indipendente era stata ritardata e molto perché si aspettavano i report revisionati nel formato da parte dei gruppi che hanno condotto il trial (stesso identico film dell'anno scorso). E qua arriviamo al dunque. Secondo una ricostruzione nello scorso week end il panel avrebbe concluso il lavoro, e quindi lunedì AZ è uscita col comunicato "87% efficacia!".
Forse le cose non sono andate proprio così, altrimenti non si spiega l'uscita di NIAID che dà voce ai suo membri presenti nel board di monitoraggio che dicono: "per l'efficacia usati dati obsoleti".
AZ su questo vaccino ha prodotto più di una volta comunicati improvvidi. Qualcuno dopo mesi extra di fatiche (il trial aggiuntivo) non ce la faceva più e voleva piantare ad ogni modo la bandiera in vetta al monte? Beh, questa vicenda non faciliterà le cose con FDA.
Eh, ma EMA e OMS invece...
Primo: lasciamo fuori OMS, non è un regolatore farmaceutico. Quanto a EMA... possibile che nessuno si ricordi che EMA ha approvato sulla base dei dati del trial 2020, quello fatto un po' così e un po' cosà e pure con l'errore di dose su più di 3000 soggetti, cioè sulla base di quei dati che FDA riteneva irricevibili? E perché lo ha fatto? Perché Cooke non è Rasi, perché si era capito che in Europa non sarebbero arrivate dosi sufficienti dei vaccini Pfizer e Moderna (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../lapprovazione...).
Ci si può sgolare a dire che il vaccino AZ è valido, ma non si può passare sopra ad un anno di errori marchiani.
Molte cose potevano andare male con le approvazioni emergenziali dei vaccini anticovid, oltreoceano le hanno esaminate tutte (lo scorso luglio) - e per fortuna combinata alla politica di "paletto alto" di FDA nessuna si è verificata.
Ma nessuno aveva previsto la crisi di ruolo di EMA. Tra nazioni che iniziano a usare vaccino cinese e russo e quelle che continuano il blocco dell'uso del vaccino AZ nonostante il parere di ieri di EMA fate voi i conti.
Molti si scordano che EMA non è FDA: e questo molto semplicemente perché gli USA sono uno stato federale e l'Europa no (e se dopo decenni non lo è qualche motivo ci sarà). Questo, oltre alle caratteristiche di FDA nell'ordinamento USA, ha fatto sì che l'agenzia yankee nel 2020 sia stata capace di resistere ad una campagna di delegittimazione senza precedenti storici. EMA a nessuno è venuto in mente di renderla oggetto di una simile campagna, per esempio quando prendeva il giusto tempo per concedere una CMA a un vaccino. Semplicemente non è stata presa in considerazione, il che la dice lunga riguardo all'alta considerazione in cui la politica europea tiene la sua agenzia regolatoria.
La regolazione farmaceutica europea rispetto a quella americana può sembrare cervellotica e intricata, ma era forse quanto di meglio fosse realizzabile nel contesto continentale. Il risultato in questa crisi è che EMA approva o non approva, esprime pareri come quello di ieri e poi ogni singolo stato fa quel che crede, e quando lo fa lo fa nel pieno delle sue prerogative, senza violare niente. Qualsiasi parere l'agenzia avesse espresso ieri avrebbe "perso".
A parte il fatto che "seguire le direttive di EMA" non è semplicemente riprendere le vaccinazioni, ma inserire i caveat in consenso informato etc (che non dovrebbero restare sulla carta) mi limito a registrare il fatto, che per esser chiari è del tutto negativo.
Ma non posso non ricordare che il primo a fare come se EMA non esistesse è stata proprio la Commissione Europea, che la scorsa estate in materia di vaccini ha fatto e sfatto tirando in mezzo DG SANTE (un suo direttorato) ma non coinvolgendo in nessun modo l'agenzia, tanto che quando la Commissione parlava di vaccini a ottobre l'allora direttore EMA Rasi faceva notare che loro non ne sapevano niente.
Se la posizione di Macron può trovare facile spiegazione nella sua forte avversione nei confronti di UK le posizioni finlandesi e norvegesi non si spiegano con elucubrazioni di politica internazionale (ok, la Norvegia non è EU - però è EEA).
"- I benefici del vaccino nella lotta alla minaccia ancora molto diffusa di COVID-19 (che anch'esso risulta in problemi di coagulazione che possono essere fatali) continua a superare il rischio di effetti collaterali;
- Il vaccino non è associato ad un aumento nel rischio complessivo di eventi tromboembolici in quanti lo ricevono;
- Non c'è evidenza di problemi collegati a specifici batch di vaccini o a particolari siti produttivi
- Il vaccino può essere associato con casi molto rari di coaguli associati a trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine...con o senza emorragie, inclusi rari casi di coaguli nei vasi che ritornano il sangue dal cervello (CVST)
Sono casi rari – circa 20 milioni di persone in UK e EEA hanno ricevuto il vaccino al 16 di marzo, e EMA ha esaminato solo 7 casi di trombi in vasi multipli (coagulazione intravascola disseminata, DIC) e 18 casi di CVST. Un collegamento causale con il vaccino non è provato ma è possibile e merita ulteriori analisi."
"Comunque, alla luce di questi eventi, i pazienti dovrebbero essere avvertiti della remota possibilità di questo tipo di sindromi, e se si verificano sintomi che suggeriscono problemi di coagulazione i pazienti dovrebbero immediatamente consultare un medico e informare i professionisti sanitari della loro recente vaccinazione."
Alla fine della conferenza stampa, nelle domande, è venuto fuori che è ancora da investigare l'effetto di una previa infezione da SARS-CoV-2 sugli effetti della vaccinazione.
La vigilanza è "abbiamo controllato, controlliamo e continueremo a controllare", non "non c'è niente da controllare", come tanti sembrano pensare. E solo i più idioti o settari possono ritenere che l'attività di vigilanza "metta in dubbio i vaccini".
C'è un'altra narrazione che sta prendendo piede: che non ci possiamo permettere la vigilanza e gli stop cautelativi perché "costano migliaia di vite". Al di là delle basi fantasiose dei conteggi, è curioso che ci si concentri su atti dovuti che avrebbero questi ipotetetici costi mentre questi discorsi non sono mai venuti fuori per la lentezza spesso inspiegabile dell roll out dei vaccini in Italia, per l'assenza della medicina di base, per la media arretratezza delle terapie ospedaliere.
Ricordiamoci che per la prima volta nella storia vaccini approvati in emergenza vengono usati per vaccinazioni di massa: tenere alta la guardia è il minimo.
Poi lo so, in molti pensano che vigilanza e regolazione farmaceutica siano costose ed inutili burocrazie che, tout court, non ci possiamo permettere di mantenere.