La National Academy Of Sciences è tra l'altro l'editore di PNAS (Proceedings Of The National Academy Of Sciences), quindi a tutti gli effetti "comunità scientifica".
https://www.science.org/doi/10.1126/science.adu4907 |
La presidente dell'Accademia, Marcia Mutt, si è prodotta in un editoriale non su PNAS ma su Science dove affronta il problema dei rapporti tra politica e scienza alla luce della presente situazione.
Molto prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre, è creciuta la mia preccupazione riguardo alla scienza caduta vittima delle stessa divisione politica che lacera, a quanto pare, la società americana...
Dalla fondazione della National Academy of Sciences (NAS) durante la Guerra Civile. il periodo più divisivo della storia americana, la scienza e NAS (di cui sono attualmente presdidente) hanno servito la nazione indipendentemente dal partito politico al potere, Continuando la comunità scientifica a farlo, occore puntare una sguardo critico su quale responsabilità la scienza si prenda partecipando al contenzioso politico, e su come gli scienziati possano ricostruire la fiducia del pubblico verso di loro...
La National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine deve esaminare il modo in cui gli scienziati possano aver contribuito alla polarizzazione dell'uso della scienza... (gli scienziati) devono evitare la tendenza a ritenere che la scienza debba dettare le politiche.
(In Italia il come, il chi e il quanto riguardo il contributo alla polarizzazione dell'uso della scienza non ha bisogno di grandi e approfondite indagini, è stato ed è sotto gli occhi di chi vuol vedere)
Queste parole, riferite specificamente alla situazione americana, hanno un valore generale: pro-scienza e anti-scienza sono ormai ideologie politiche che in queste elezioni presidenziali USA sono state cavalcate senza alcun ritegno da entrambe le parti. E non è inutile ricordare che questa opposizione politica si è manifestata su larga scala forse per la prima volta in Italia in vista delle politiche del 2018. Vorrei ricordare l'episodio più indegno:
Viene da dire che in tempi pre-COVID in Italia ancora esisteva un margine utile di dibattito, per quanto esiguo, che si manifestava per esempio in questo articolo su Wired. Un articolo innimaginabile nel 2020, quando il pandelirio si è scagliato con la bava alla bocca contro ogni voce razionalmente critica. Per questo constatai con amaro sarcasmo che il dibattito scientifico era stato sepolto con rito privato nell'autunno del 2020 (non fui l'unico a porre il problema). Il problema italiano, nonostante tutti quelli che si sono stracciati le vesti al proposito, non era più scienza nella politica, ma meno politica nella scienza.
Se in Italia tutto questo non ha cittadinanza nel dibattito dal 2020, la politicizzazione della scienza in USA è un tema, un tema anche accademico (questo , per esempio, apparve su The Journal of Physical Chemistry Letters). Mio modesto parere, negli ultimi anni la strumentalizzazione della scienza in campo politico ha riguardato principalmente i Dem, ma in campo Dem il dogma è che Trump, nella sua prima amministrazione, abbia condotto una sua guerra alle alle agenzie che si occupano di ricerca, sanità e farmaci, quindi alcune bibliografie sulla politicizzazione della scienza includono questo articolo:
https://www.politico.com/news/2020/09/16/how-michael-caputo-shook-up-hhs-416632 |
Praticamente una panoramica su come Trump avrebbe "messo le mani" su HSS e FDA. Ora, che Michael Caputo sia impresentabile non ci piove (esistono forse trumpiani presentabili?), ma gli stessi autori dell'articolo, evidentemente a caccia della pistola fumante, intervistando gli anonimizzati insider delle agenzie alla fine sentono che no, in realtà non c'è stata reale interferenza con il funzionamento di FDA e CDC, solo un incubo nelle pubbliche relazioni. Per il resto, se leggete l'articolo, si tratta semplicemente di alcuni chili di politica americana di quella del più basso livello. E questo è quello che io mi auguro succeda anche questa volta: un putiferio mediatico ma nessuna concreta interferenza nel lavoro delle agenzie. La questione più grossa e discussa (ma è una discussione bipartisan) al momento riguarda NIH e il motivo è più che banale: il suo budget annuale di 46 miliardi di dollari.
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