lunedì 31 luglio 2023

L'ELEFANTE NELLA STANZA (CLIMA)

 

https://globalcarbonatlas.org/emissions/carbon-emissions/

E' facile notare come, a dati aggiornati, le cose non siano cambiate negli ultimi 5 anni. In realtà ora si può ben vedere che la produzione europea di CO2 è in costante calo (un calo lento ma persistente). Questo calo è vanificato dalla crescita velocissima di emissioni a carico di altri soggetti. E la produzione di CO2 cinese è talmente enorme e crescente che qualcuno si dovrebbe chiedere per quale motivo quando si parla di emissioni di gas serra non si parla di loro. Una possibile spiegazione la dette Al Gore: loro rispettano gli accordi di Parigi (andiamo bene, e se non li rispettavano che succedeva?). Se è vero che la Cina rispetta gli accordi di Parigi l'efficacia degli stessi è ben sintetizzata dal grafico.

Ma il grafico ci dice anche un'altra cosa: ci dice che la questione clima è in primis una questione geopolitica. L'impennata di produzione CO2 cinese è cominciata con il suo ingresso nella World Trade Organization. Se si decidesse quello che nessuno vuole decidere (buttarla fuori da WTO, per esempio) un probabile risultato sarebbe una guerra mondiale. Non è esattamente un segreto che l'altro grande produttore di CO2, gli USA, strillano Russia ma valutano confronti militari con la Repubblica Popolare Cinese. E Taiwan è lì, un innesco che nessuno vorrebbe accendere, ma gli incidenti capitano - e a volte c'è qualcuno che li vuole far capitare.

Mi ripeterò: le policy ambientali internazionali sapevano essere efficaci, nel mondo preglobalizzato. Le piogge acide e il marmo dei monumenti striato di nero sono ricordi lontani, ormai, come la mucillaggine nell'Adriatico. Il bando degli ozone depleters veramente era riuscito a chiudere il famigerato Buco dell'Ozono. Poi la Cina è entrata nel grande gioco economico assieme ad altri e tutto quel lavoro rischia di andare perso (https://edition.cnn.com/2021/02/11/world/ozone-layer-china-emissions-intl-scn/index.html).

Sono abbastanza vecchio da ricordarmi bene il pacchetto di propaganda e propagandisti post Kyoto: le emissioni CO2 pro capite, il nauseante "noi siamo cresciuti e abbiamo fatto il danno, non possiamo chiedere a loro di non crescere, dobbiamo decrescere noi" (che camuffava il fatto innegabile che sulla "loro" crescita il capitalismo occidentale realizzava profitti folli, a spese delle classi lavoratrici occidentali).

Quantitavamente il quadro continua ad essere quello che vedete nell'immagine. Un'Europa carbon neutral, se realizzata, lo cambierebbe ben poco, quasi niente. Questo non vuol dire che non vadano incentivati processi virtuosi, affatto. Ma incentivarli è una cosa, pianificarli a carico dei soliti noti (i più) mentre gli altri soliti noti (i pochi) ci guadagnano, al grido "Salviamo il pianeta!" no. Assolutamente no. Fosse per me MAI.

giovedì 27 luglio 2023

GENERICISTI INDIANI, STAMPA INDIANA: C'E' UN PROBLEMA (SAI CHE NOVITA'...)

 

https://www.thehindu.com/business/Industry/explained-why-are-indian-drugmakers-under-the-lens/article67032025.ece

Quando i nodi vengono al pettine anche a casa.  Su questo ritaglio sono inciampato su likedin la scorsa settimana (per datare il testo). E questa è la traduzione:

Da ottobre dell'anno scorso le farmaceutiche indiane sono sotto la lente di ingrandimento internazionale per aver esportato farmaci sospettati di essere contaminati che avrebbero portato alla morte dei bambini.  Recentemente la Nigeria ha lanciato l'allarme riguardo a due farmaci a somministrazione orale. Anche il Camerun ha lanciato l'allarme riguardo uno sciroppo per la tosse che avrebbe ucciso diversi bambini. Sri Lanka ha ritirato dal mercato due farmaci Made in India collegandoli a reazioni avverse in diversi pazienti. Da ultimo il Gambia ha dichiarato che dal primo Luglio sta conducendo rigidi controlli di qualità su tutti i farmaci prima che partano dall'India. 

Subito dopo che il Gambia ha riportato la morte di almeno 70 bambini dovuta a uno sciroppo per la tosse contaminato made in India, nel dicembre dell'anno scorso sono venuti fuori rapporti dall'Uzbekistan di almeno 18 bambini morti dopo aver consumato sciroppo per la tosse contaminato da alti livelli di glicole dietilenico. L'azienda farmaceutica, Marion Biotech, ha avuto la licenza revocata in marzo dall'agenzia nazionale, la Central Drugs Standard Control Organisation (CDSCO) . Ma il Ministero della Saluta e del Welfare Familiare non ha risposto ad alcuna domanda.

Il glicole dietilinico nello sciroppo rimanda a un notorio predente storico, la faccenda dell'Elisir Sulfanilamide (https://en.wikipedia.org/wiki/Elixir_sulfanilamide): era il 1937, lo sciroppo a base di sulfamidici con dentro il glicole dietilenico causò un avvelenenamento di massa e sull'onda del clamore per l'incidente nacque FDA. In breve questa faccenda non ha a che fare con la compliance (o con la non compliance) GMP - Good Manufacturing Practice, le norme di buona fabbricazione che in occidente garantiscono piuttosto bene la sicurezza dei farmaci in commercio. Qua siamo al livello più basso, quello prima della nascita della regolazione farmaceutica.

Del lungo fastidio dei produttori asiatici nei confronti della regolazione farmaceutica occidentale qua sopra si è parlato più di una volta (per esempio qui https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/01/i-grandi-classici-il-trinciacarte.html e qui https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/11/differenze.html). Ma questa faccenda testimonia un livello di alienità al sistema regolatorio che Europa, USA, Giappone, Canada etc si sono lasciati alle spalle nel secolo scorso e per buone ragioni: il farmaco deve trattare, non uccidere.

Viene da considerare anche un altro aspetto più disturbante: i mercati di destinazione del farmaco. Dopo anni e anni sembra che in certi casi l'attitudine sia quella di certi dirigenti di Ranbaxy al centro di una notoria vicenda:

La cultura aziendale prevedeva che il management dettasse i risultati desiderati e che quelli sottostanti piegassero il processo per raggiungerlo. Ha descritto come Ranbaxy si sia presa le sue maggiori libertà nei mercati in cui la regolamentazione era più debole e il rischio di scoperta era minimo. Ha riconosciuto che non c'erano dati a sostegno di alcune delle domande di autorizzazione di Ranbaxy in quelle regioni e che la direzione lo sapeva, secondo Thakur. 

(https://fortune-com.translate.goog/2013/05/15/dirty-medicine/?_x_tr_sl=en&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc&_x_tr_hist=true)

Storie ormai vecchie e poco interessanti da noi, ma a quanto pare ancora terribilmente attuali in Africa e nei mercati in cui la regolamentazione è più debole e il rischio di essere scoperti minimo. Eppure io mi ricordo bene di quanti hanno santificato i genericisti indiani (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2021/05/farmaci-brevetti-hiv-nel-2001-si.html). Ma con medici e farmaci è così: mediamente la categoria ha zero competenze per parlare di produzione e regolazione farmaceutica, ma lo fa, imperterrita.

martedì 25 luglio 2023

SCALE TEMPORALI

Ve la ricordate la Professoressa Bignumska? (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/05/la-narrativa-dei-numeri-e-due-cose.html) Mi veniva da pensare che le scale temporali sono un po' come le scale di energie: c'è solo un ristretto intervallo (finora) per cui esiste la vita come la conosciamo, cioè anche la vita umana. 

Ma una particolarità degli umani è quella che chiamiamo storia. Se pensate in termini di vite umane (specialmente di vite umane del tempo) l'Egitto dinastico durò un'eternità (ed ebbe le sue terribili crisi).

In tempi più recenti anche i Re di Roma durano molto. Ci fu un bel po' di gente che visse in una Roma governata da re, ben più di una generazione. 

Alessandro Barbero (https://www.youtube.com/watch?v=6RLa0Lxk37A) ci ricorda che in una delle pagine meno considerate della storia italiana, il periodo longobardo, bastò poco, iniziò con "gente" che si considerava "cives romanus" e finì con gente del tutto simile, i loro discendenti, che si consideravano "lumbard". L'Impero Carolingio (che mise fine all'Italia Longobarda) durò anche di più. E quello degli Ottoni?

Il Regno crociato di Gerusalemme durò quasi due secoli, e quasi un secolo nella sua pienezza (dal 1099 alla battaglia dei corni di Hattin (https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Hattin): in molti vissero l'intera vita sotto quel regno, e i loro figli fecero altrettanto. Prima e Seconda Guerra Mondiale, se per intensità non sono paragonabili, durarono niente rispetto alla Guerra dei Cento Anni e alla Guerra dei Trent'anni. In realtà, mutatis mutandis, la devastazione e lo spopolamento conseguenza delle Guerre Gotiche (20 anni) e della Guerra dei Trent'anni non hanno rivali, nemmeno tra le guerre del 900. Qualcuno di recente mi ha fatto notare che la densità di popolazione di certe regioni dell'Italia adriatica è decisamente inferiore a quella dell'Italia tirrenica, e forse per queste differenze ci sono ragioni millenarie.

Eh, già, la storia - e la storiografia - sono un bel problema. Per epoche preistoriche abbiamo dati su temperature e concentrazioni di anidride carbonica nell'atmosfera e altro da fossili, carotaggi di ghiaccio artico, sezioni di alberi secolari etc etc. Ma non abbiamo la storia, che è cosa eminentemente umana e inerente l'uomo, quella historia magistra vitae che avrebbe dovuto insegnare a tutti, ma i più erano variamente giustificati o semplicemente assenti senza giustificazione. Già, l'uomo. Di questi tempi perlopiù ci si scorda che quello che un po' troppa umanità pone fuori e sopra di sé, "la scienza", è fatto umanissimo perché praticato da umani. Oggi troppi pongono "la scienza" sopra l'uomo esattamente come qualche secolo fa (e da alcune parti tutt'ora) si poneva sopra l'uomo un dio. Pare che viga una legge di "conservazione delle fedi": se i più non credono più a una, allora credono ad un'altra cosa, come disse Chateaubriand, poi riecheggiato da Chesterton.

Ma torniamo alle scale di grandezza. Se per catturare per l'occhio umano fenomeni che avvengono in brevissimi lassi di tempo si richiede una fotografia ultraveloce, per catturare per lo stesso occhio fenomeni che richiedono decenni, secoli, o milioni di anni servirebbe una fotografia più che ultralenta, e si porrebbe molto seriamente il problema della durata in funzione dell'apparato che rileva o, più in generale, della durata dell'osservatore. Perché tra alta energia e tempi molto lunghi ci sono alcune differenze: un osservatore nel presente può osservare tempi molto lontani solo se molto lontani nello spazio, ma non può osservare per tempi più lunghi della sua vita. Un sistema di successione degli osservatori può durare di più, ma i sistemi umani non hanno durata molto lunga (di questi tempi, per esempio, basta un taglio di fondi a farli finire). Ma ancora, parlando di umani, grazie a Dio abbiamo la storia.

Parlando di storia quanto al passaggio delle Alpi da parte di Annibale abbiamo uno storico contemporaneo, che scriveva in greco di faccende romane. Eh già. Ricevo una mail indignata in cui mi si racconta che il direttore di Focus, ops, pardon, Le Scienze, avrebbe sostenuto che quando Annibale passò le Alpi passò sui ghiacciai e per questo perse molti uomini. "E Polibio???" si chiede nella mail. Ah, beh, Polibio che io sappia non ha H-Index e i 40 libri delle sue storie non sono pirreviued. Infatti Polibio, negazionista ante litteram, non parla di ghiacciai ma di neve che inizia cadere (e prima della neve di Allobrogi http://www.maggiofilosofico.it/1247/). Ma sono appunto dettagli insignificanti: Polibio non ha alcuna validità scientifica (ma c'è proprio bisogno, per il ben della causa, di prodursi in cazzate così facilmente sputtanabili dal primo che si ricorda quel che ha studiato al liceo?).

Di questi tempi ho pensato spesso a meteo e clima e a epidemie. Meteo, veloce. Clima, lento, epidemie, veloci, ma in ogni caso si tratta di fenomeni non lineari. Di prima verrebbe da dire che è più facile sbagliare le previsioni su fenomeni veloci (si è visto molto bene in tempi di morbillo prima, di COVID poi) che su fenomeni lenti (clima). Però quanto a clima globale i duecento anni di dati sono la replica in scala di una settimana di dati COVID. Il senso di questa osservazione è che in questo caso "l'esponenziale" dei tempi di COVID, che reggeva sì e no un paio di settimane, potrebbe reggere una decina d'anni o più (lo sapremo quando lo vedremo).

La scala dei tempi dei fenomeni ci garantisce rispetto a COVID tempi più lunghi per le possibili azioni correttive, globali e locali (vedere Kyoto e Parigi, peccato siano partite male e continuate peggio). Riguardo le azioni globali non ho speranze: il modello economico globale non si tocca, e questo è il peccato originale di Kyoto e Parigi (ah, non scordiamoci quella genialata che è stata la finanziarizzazione delle quote CO2) . 

Se considerate che l'aumento degli ultimi 30 anni di concentrazioni di gas serra è dovuto in primis agli sweat shop asiatici e del sud del mondo creati dalla globalizzazione, si dovrebbe deglobalizzare. E al di là di discorsi fighetti sul "chilometro zero" (che supporto per ragioni del tutto differenti), deglobalizzazione e accorciamento delle distanze fisiche tra i punti delle filiere è una bestemmia in chiesa, il più delle volte. 

Le soluzioni locali, che sarebbero mitigazione più che soluzione, guarda caso, negli ultimi tempi sono roba da negazionisti e terrapiattisti. Se si prevede una maggiore frequenza di eventi metereologici estremi da subito dovresti mettere mano al dissesto idrogeologico del territorio. Ma questo per la solita banda di animebelle (cioè sepolcri imbiancati) è roba da negazionisti. Del resto da chi continua  votare per quelli che per vent'anni hanno pensato che fosse una figata la "valorizzazione del waterfront" che ti vuoi aspettare? I benefici di quella valorizzazione e della copertura di canali e corsi d'acqua non si discutono. Soluzioni moderne, mobilità elettrica etc, ci sia o no l'infrastruttura necessaria, e basta, non si discute. Chissà che insegna chi insegna ai corsi universitari di "Scienza della mitigazione dei danni da cambiamento climatico". Tutto bene, qualsiasi cosa insegni è comunque scienza.



domenica 23 luglio 2023

IL MONACO GUI GOU E I RECORD DI TEMPERATURA

In una giornata di sole cocente, il maestro Zhaozhou sorprese il monaco Gui Gou sdraiato su un lettino da spiaggia, in costume da bagno, con gli occhiali scuri, che sorseggiava una bevanda ghiacciata sotto un ombrellone piantato al centro del giardino Zen.

Che diavolo stai facendo Gui Gou” urlo` Zhaozhou. “Dovresti essere a meditare!”

Perdonami, Maestro! Non riesco proprio a meditare. Non e` mai stato cosi` caldo”, rispose Gui Gou.

Non sei mai stato cosi` idiota!” replico' Zhaozhou. E divelto l’ombrellone, lo colpi` violentemente sul capo.

In quel momento il monaco Gui Gou raggiunse… l’insolazione!


 
(Felice di ispirare il Monaco, anche se contro la sua volontà)

Il Panda Acquasilente di John J. Muth



venerdì 21 luglio 2023

QUANDO TORNA BENE (TEMPERATURE MASSIME ETC)

 


Il "qua" ovviemente non è in Italia, ma un pezzo più a nord. E si sono viste a fine luglio minime di 10 (!) gradi. Giusto per precisare. L'informazione funzionale ha avuto molti critici, ma quando serve non fa schifo a quasi nessuno.

Poi qualcuno del branco finirà per sostenere che il 100% di auto elettriche in Andorra ha salvato il pianeta. Così, tanto tutto fa, come diceva quello che pisciava in Arno.

Invece di fare confronti con controlli ipotizzati (per non dire immaginari (https://www.valigiablu.it/clima-ondate-di-calore/) un'analisi della frequenza potrebbe essere più utile (ops, che sarà mai un'analisi della frequenza - e di solito si parla di analisi spettrale, che suona molto più esoterico). Non è che chi lavora nel campo dell'attribution science non se ne renda conto. Si rende conto anche di molte altre cose, tipo che hanno un problemino di qualità dei dati: One of climate attribution science’s challenges is the limited availability of high-quality observational data (https://blog.ucsusa.org/delta-merner/from-research-to-action-the-growing-impact-of-attribution-science/). Che è un modo per dire che purtroppo elaborano dati discutibili e quindi Garbage In, Garbage Out questa discplina lo ha scritto nel DNA. Ma del resto è facile capire (dal link, per esempio) che qua più che di ricerca si tratta di militanza. In perfetto stile con lo spirito del nuovo millennio. Benvenga chi oltreoceano vuol far pagare le compagnie petrolifere per il clima, beninteso. Ma dall'altra parte dell'atlantico l'impressione è che le politiche vadano verso la solita direzione: far pagare i più, che di soldi non ne avranno molti ma sono tanti.

Quando un biologo parla di modelli  mettete mano alla pistola. Quando lo fa un laureato in Scienze Naturali cercate il lanciagranate.

Scordavo: c'è una disinformazione "buona" e una "cattiva". A voi la scelta (l'unica razionale è "no, grazie, non gioco").

PS: Ricordiamoci la fine di certe previsioni (errore: ± 100 anni). Sorragazzi, e poi tocca fare tanto lavoro per ripulire casa (https://www.factcheck.org/2023/06/viral-posts-distort-greta-thunberg-tweet-warning-about-climate-change/). Questo non è "sorpresona, siamo sempre qua". Ma che sarebbe meglio un po' più di serietà. Altrimenti un'istanza finisce seppelita da tonnellate di strame. Ma soprattutto, come diceva Chico Mendes (https://it.wikipedia.org/wiki/Chico_Mendes), l'ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio. Oggi più che mai. Mendes non l'avrebbero mai invitato a Davos e se l'avessero invitato sono sicuro che avrebbe rifiutato. 

PPS: Preferisco rileggermi Heavy Weather di Bruce Sterling, che ha un senso, che ascoltare  "informazione/divulgazione" tricolore sul tema, che non ha senso ma i soliti motivi identitari. COVID, clima: una faza una raza (e neanche cambiano il cast, come se la stagione precedente fosse stata un successo).

mercoledì 19 luglio 2023

SOTTOCORONA VS LA SOLITA MANICA DI...

 

https://www.repubblica.it/cronaca/2023/07/18/news/sottocorona_meteorologo_negazionista-408171237/

La solita manica di "leggere imprecisioni", che credevate? 

Io non comincerò con un "non sono questo, non sono quell'altro". Per gli ultimi arrivati la posizione di chi scrive è che se domani l'Europa tutta (isole incluse) dovesse sparire d'incanto, il livello di emissioni di anidride carbonica continuerebbe a crescere imperterrito (e questo è nei fatti). Quindi la paccottiglia moralistica sui comportamenti CO2 neutri appena mi arriva la dispongo nel rifiuto indifferenziato. Quanto a paccottiglia moralistica il cancro principale del "dibattito" sul cambiamento climatico, le quote CO2 pro capite, è sempre stato sul podio. Purtroppissimo è la somma che fa il totale, come diceva qualcuno (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/04/politica-gas-serra-e-rape.html), e la somma continua a essere la stessa da anni: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/04/la-produzione-mondiale-di-co2-questione.html

Ma torniamo a Sottocorona. Povero Sottocorona, non ha capito che le cazzate a fin di bene sono molto più importanti dei dati. Basta che siano le cazzate giuste, cioè quelle edificanti, che devono educare il pubblico. E poi facendo così fornisce un assist ai negazionisti etc etc etc. Ormai lo schema si ripete all'infinito. Infatti, ta-da...

https://www.open.online/2023/07/18/paolo-sottocorona-caldo-cambiamento-climatico-fc/

Ok, ve lo do io il contesto. Il contesto è che precisare questo e quello lo puoi fare se l'argomento non fa parte dell'agenda dei grandi media. Se invece l'argomento è di quelli "caldi" no, non si fa, non sta bene. Perché si rischia di incrinare la credibilità di chi ne parla (giornali, tv), e il meteorologo invece l'ha fatto, senza nascondere la sua indignazione per certe "leggere imprecisioni" sulle prime pagine e nei titoli di testa (moccolone, ho perso il conto delle volte che quelli "dalla parte della scienza" hanno decontestualizzato contenuti di questo blog - ci sono decontesualizzazione buone e decontestualizzazioni cattive, evidentemente).

E' facile immaginare che chi "comunica scienza" non abbia gradito l'uscita di Sottocorona, perché anche se i dati sono quelli il messaggio è completamente sbagliato. Qualcuno mi ha ricordato che anni fa, ai tempi de "la scienza non è democratica" il sottoscritto con chi "comunica scienza" ci parlava. Già, perché ero "socialmente" ingenuo, e perché ho colpevolmente creduto che l'avversione alla polarizzazione della categoria fosse onesta. Invece era strumentale, poi con la pandemia è venuto il loro turno e hanno scoperto tutti i vantaggi (personali) della "polarizzazione giusta", cioè quella del "messaggio giusto", alias la cazzata a fin di bene (del bene di chi, poi?).

Io ho sempre avuto in gran sospetto i cautionary tales, specie quando con i dati ci fanno un po' quello che gli pare (questi dati sì, quesi altri no) - e di solito la pratica è proprio quella, quella che nei loro avversari bollano come cherry picking. Perché? Perché sono anni e anni e anni che ho ha che fare con le belle parole, le dichiarazioni di intenti e tutto il resto, essendo poi quello che al di là di tutto il detto e il non detto doveva tirare fuori soluzioni funzionanti. Non edificanti o scintillanti, funzionanti. Quindi veder diventare policy europea robaccia non funzionante ma molto scilntillante e edificante mi provoca una nausea violenta.

Vi racconterò un segreto (un segreto di Pulcinella). C'è in atto un reshoring di una certa importanza. Cos'è il reshoring? Riportare indietro, a casa, quelle funzioni industriali (produzioni o altro) che erano state spostate altrove (per esempio in Cina) con una ventina di anni di offshoring. La cosa è dettata da considerazioni geopolitiche. Ci sono grandi aziende che non si sentono più molto sicure ad avere funzioni industriali collocate in Cina.

Ecco, questo fenomeno non pianificato, non determinato da nessuna policy, probabilmente farà più per la crisi climatica della somma di idiozie che stanno provando a vendervi come soluzione o atti inevitabilmente necessari.

Ora smetto di frugare nella websfera italiana, altrimenti mi viene voglia di raccogliere scarti di PVC e dargli fuoco in uno spazio verde.


I BEATI E LA BELLADONNA


Einhart (noto anche come Eginhard, latino Eginardus) fu direttore della Schola Palatina e consigliere di Lotario, primogenito di Ludovico il Pio. Ludovico gli conferì abbazie (Saint Waindrille, San Bavone di Gand, San Servais di Maastricht). Una breve nota su questi santi nordeuropei: Waindrille (Vandregisilo) fu un santo monaco franco del VII secolo. Bavone (Bavo di Ghent) altro franco del VII secolo, nobile di nascita, che dopo una gioventù dissoluta rigettò la vita materiale prendendo la tonsura. Servais (o Servatius, Serbatius o Aravatius, meglio noto come Servaas) fu un uomo di chiesa armeno del V secolo che finì per diventare il primo vescovo di quelle che oggi sono le Fiandre.

Tornando a Einhart, Ludovico il pio gli donò anche possedimenti nelle sue terre di origine, al confine tra Assia e Baviera. Einhart era entrato in possesso di alcune reliquie dei santi Marcellino e Pietro l'Esorcista.

Marcellino e Pietro erano stati martirizzati a Roma nel 304, durante le persecuzioni di Diocleziano. Una matrona romana a nome Lucilla ne aveva ricomposto le spoglie, seppellendole in una catacomba presso l'attuale Torpignattara. Qualche secolo dopo le loro reliquie furono quasi completamente trasferite oltralpe e alcune in qualche modo finirono nelle mani di Einhart, che nel 828 fondò sul Meno l'abbazia di Seligenstadt trasferendovi i resti -  da cui il nome del luogo, Seligenstadt sta per "città dei beati".

L'abbazia tutta, diventata benedettina, fu ampiamente rimaneggiata in epoca barocca. A quell'epoca si deve anche la risistemazione e l'espansione del chiostro in un giardino con alberi da frutta potati in modo da restare poco più che bonsai. Non so se il giardino dei semplici (https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero#Architettura) esistesse nelle epoche precedenti, ma direi che sia leggittimo ipotizzarlo. Vederlo seguito e curato oggi mi ha fatto un certo effetto - il gran festival dei metaboliti secondari. Come portabandiera del giardino dei semplici scelgo questa


La Belladonna, dal significativo nome inglese Deadly Nightshade, è una fonte di alcaloidi tropanici. La classe di composti, vicini strutturalmente alla cocaina, comprende scopolamina, hyoscina e atropina, in particolare propria della Belladonna. 


Di base l'atropina è un antimuscarinico, quindi tra l'altro miorilassante (https://en.wikipedia.org/wiki/Muscarinic_antagonist) e in passato era usata anche in protocolli di rianimazione. Ma il complesso vegetale vede una serie di usi autorizzati: per dire, AIFA lo inserisce non solo tra gli antimuscarinici, ma anche tra gli antiemorroidali lenitivi. 

Nell'orto non poteva mancare la Digitale Purpurea, che grazie al suo contenuto di digitossina ha trovato da secoli impiego negli scompensi cardiaci.

E non poteva mancare una Vinca, in particolare una Vinca Minor. In questo caso credo che si tratti di un'aggiunta recente al giardino, perché il genus Vinca deve la sua fama principalmente al Catharanthus Roseu, membro africano della famiglia e sorgente più nota degli alcaloidi della Vinca, molti dei quali sono stati autorizzati da tempo come antitumorali (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3883245/).

Il giardino dei semplici dell'abbazia di Seligenstadt è ampiamente bordato di timo. Per me il timo selvatico è quello che dà l'aroma irresistibile alla zuppa, che in certe parti della Toscana viene chiamata minestra di pane. Ma il suo uso va ben oltre la cucina e ha radici antichissime. Per esempio gli egizi usavano l'olio essenziale di timo come uno degli ingredienti per gli unguenti dell'imbalsamazione. Azione antibatterica, quella del timo, dovuta principalmente al suo contenuto di timolo.

Non intendo dire che era già tutto lì, nel giardino dei semplici di Seligenstadt e di cento altre abbazie. Me ne guardo bene.

Ma guardano a questo giardino con gli occhi di oggi percepisco un alto grado di continuità. Se l'etnobotanica ha costituito un capitolo importante dello sviluppo farmaceutico moderno (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2018/04/il-serpente-e-la-tetrodotossina.html) la nostra stessa erboristeria, i nostri giardini dei semplici sono stati una delle fonti più importanti delle attuali farmacopee.

Verrebbe da fare un'ultima considerazione riguardo tutte le chiacchere su "naturale" e sintetico. Per fare un esempio, c'erano in circolazione antociani di sintesi molto più puri di quelli ottenuti per estrazione da vegetali. Mi vengono in mente anche tanti discorsi sulle "innaturali chemoterapie" che invece erano spesso a base di composti "naturalissimi" (alcaloidi della vinca, appunto, e tassani).

"Naturale" non è mai stato buono a priori. Guardate bene la foto dell'Atropa Belladonna: il cartellino ha un teschio con tibie incrociate - è una pianta velenosa (eppure utile). Ancora una volta mi viene da pensare che certe credenze - "naturale" vs "non naturale" - derivino principalmente dalla medicina di massa, cioè la medicina odierna, che quasi sempre ha solo vaghe cognizioni sui farmaci che usa e che è perlopiù  ispirata al principio "Fatto, avanti un altro". Una medicina spersonalizzata e impersonale, che come effetto collaterale produce individui sfiduciati o colti da da una cronica sindrome di rigetto nei confronti dei suoi metodi. Il problema principale è che sfiducia e rigetto trovano rifugio troppo spesso nella ciarlateneria. I fallimenti del sistema generano mostri, e l'unica risposta che il sistema pare conoscere sia lo stigma. Il risultato finale è una cancrena apparentemente incurabile.


lunedì 17 luglio 2023

POPOLAZIONI (OVVERO: INCIDENZA DI IDIOZIA)

 



"I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli". 

Queste stranote parole di Umberto Eco, del 2015, erano un assunto imperfetto. In primo luogo perché Nobel rimbecilliti non mancano. In secondo luogo perché tra gli imbecilli sui social sono facilmente rilevabili figure con incarichi istituzionali, cattedratici e professionisti. E sono quelli che offrono lo spettacolo più penoso. Quindi imbecille da bar contrapposto a non imbecille titolato oggi non regge, e direi che non reggeva neanche nel 2015. Già, 2015: quando il nemico erano gli antiscientifici grillini e tra i caporioni della milizia proscienza sui social italiani c'erano pasticcere, gioiellieri, ragioniere. E rilevare in tutto ciò una profonda contraddizione era sommamente cafone.

Anni e anni fa iniziai a sentire i due opposti mantra "Gli italiani sono migliori di chi li governa" e "gli italiani non sono migliori di chi li governa". Ovviamente usati a seconda di chi governava e spesso dalle stesse persone al cambiare dei governi. Questo per dire che in nuce la polemica è vecchia e molto plasmabile o flessibile.

Fermo restando il fatto che i social media sono la finestra definitiva sull'idiozia umana  il tema, al contrario di quel che i più credono, non si ferma al riduzionismo che fu praticato da Eco. Ammetto di aver saputo dell'esistenza di Idiocracy, il film, sui social, perlappunto. Col tempo ho constatato che chi lo citava e si poneva il problema della dilagante idiozia era idiota quanto lo erano i suoi bersagli.

Nel quadro prevalente della "critica all'idiozia" (che include la critica al suffragio universale e tante altre belle cose del genere) si rilevava uno schema fisso: ovvero il presupposto che il tasso di idiozia non fosse omogeneo tra popolazioni italiane diverse. Per esempio, la popolazione di chi vota per x ha un tasso di idiozia del 100%, mentre quella che vota per -x ha un tasso di idiozia irrilevante. Iricercatori e i professori universitari poi hanno un tasso di idiozia nullo. Beh, quasi nullo, perché quando il professor X o il dottor Y o il ricercatore Z andavano contro la parola d'ordine corrente (o il rosario del giorno, se preferite) beh, allora immediatamente venivano collocati nel campo dell'idiozia. Cosa che è successa  ad Alessandro Barbero e a Carlo Rovelli, per fare due esempi a caso. Ma comunque si tratterebbe di eccezioni trascurabili.

A seguito dell'esperienza CS sarei portato a ipotizzare che queste metriche dell'idiozia siano buone unicamente per lo smaltimento come rifiuto indifferenziato.

Cominciamo prima a definire idiozia. Vediamo la Treccani

idiozìa s. f. [dal fr. idiotie, der. di idiot «idiota»]. – 1. a. Nel linguaggio com., condizione da idiota, stupidità, scarsa intelligenza: rivelare la propria i.; anche di cose fatte o dette stupidamente: i. di una domanda, di una risposta, di un comportamento. b. Con sign. concr., azione, comportamento, pensiero, frase da idiota: fare, dire, scrivere una i., delle idiozie; sarebbe un’i. rinunciare all’offerta; che i., andarglielo a dire! 2. In medicina...

Lasciamo perdere la definizione medica, che non è pertinente, e approfondiamo o meglio estendiamo:

An Educated Idiot is a person that went to college, but is dumber than a rock. The Educated Idiot feels like he/she is smart, but they screw up everything they get involved in. They have a hard time getting dressed, driving a car, or eating. Only the parents are proud of their Educated Idiot children mainly because they themselvs are also Educated Idiots.

(una terminologia  simile è stata usata anche da Nassib Taleb, per dirne uno  https://www.shortform.com/blog/intellectual-yet-idiot/)

Se si ridifinisce idiozia con educated idiocy ho il forte sospetto che il suo tasso si conservi tra una popolazione e l'altra, pari pari. Il campione CS non è di sicuro rappresentativo, ma in cinque anni gli educated idiots sono stati forse la presenza più rilevante, per tacere degli ineducated idiots che si credevano educated grazie a un diploma o una triennale, a volte presa online. Quindi Idiocracy è stato letto e citato con un certo pregiudizio, quello che vedeva il conflitto tra idioti classici e educated idiots (o chi si riteneva tale, anche se nella vita faceva, che ne so, il grafico, l'OSS, la donna delle pulizie etc).

Il principale problema è "la scienza", anche parlando di formazione:

 

Scienze della produzione alimentare (anvedi)

Scienze della produzione animale  (stica...)

Scienze della comunicazione (stica^3)

Scienze del turismo (stica^5)

Scienze economiche (Economia e Commercio non era abbastanza figo, evidentemente)

Scienze della Pubblica Amministrazione (che dire..)

Scienze per la Pace (loss for words)

Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale (!)

Scienze della comunicazione grafica e multimediale  (e qua ogni commento possibile è censurabile)


Direi che qualcosa è sfuggito pesantemente di mano qualche tempo fa, sia al ministero che nelle università. Davanti a un panorama del genere è quasi compresinsibile che qualche laureato in medicina si sia ritenuto depositario del pensiero scientifico (in realtà il pesiero scientifico di del solito paio etc).

Io vengo da una facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali del tempo, in cui la posizione nella catena alimentare dei vari corsi di laurea era ben chiara. E  bene o male, dati i tempi, ci dovevamo confrontare anche con Heidegger, che aveva scritto: la scienza non pensa. Heidegger non distingueva tra scienza e tecnologia (come quasi tutti al giorno di oggi) ma probabilmente aveva ragione. La scienza non pensa, ma qualche scienziato si e qualcuno educato in una disciplina scientifica pure.

I partigiani della scienza che danno dell'idiota agli altri sono perfetti adepti dello scientismo pop odierno, la compiuta ipostasi della scienza che non pensa. Decenni fa mi ricordo un certo attivismo riguardo a una "scienza responsabile". Oggi la scienza oltre a non pensare declina ogni responsabilità. In cinque anni di attività su isocial una cosa la posso affermare: al 98% i rappresentati dell'accademia presenti su quelle piattaforme erano scienza che non pensa (ma obbedisce).

Chi vende o pratica o vorrebbe praticare "comunicazione della scienza" ovviamente è iscritto alla scienza che non pensa (ma obbedisce), però ha centrato un punto, e il punto è la propaganda, o meglio la guerra per la narrativa. Dopo alcuni anni sono sempre più convinto che, riconoscendo la guerra in corso, non si debba lasciare al nemico la scelta del campo di battaglia.

venerdì 14 luglio 2023

IL MONACO GUI GOU E L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE

 

Il maestro Zhaozhou entrò nella cella del monaco Gui Gou nell'ora di meditazione e lo trovò che stava forsennatamente digitando sulla tastiera del suo computer portatile.
"Cosa diavolo stai facendo Gui Gou?" chiese Zhaozhou.
"Interpello ChatGPT per sapere come raggiungere l'illuminazione" rispose Gui Gou.
Allora Zhaozhou afferrò il mouse e lo colpì violentemente sulla nuca.
In quel momento il monaco Gui Gou raggiunse l'Illuminazione Artificiale.

mercoledì 12 luglio 2023

GRANDI (?) RITORNI - MA LA QUARTA SERIE E' UN FLOP

 

https://www.salute.eu/2023/07/11/news/covid_virus_autunno_epidemie_previsioni-406991684/

 

Eravate in crisi di astinenza virale? Tranquilli c'è chi pensa a voi. Ora avete una nuova speranza.

Questo articolo si inserisce in un filone che in teoria dovrebbe essere estinto, quello della pandemia perpetua. Qualcuno se le ricorda le idiozie sul "nuovo normale"? Tiravano ancora niente male in certi giri quando in mezzo continente il vecchio normale era tornato al suo posto, esattamente dove era prima. E si tiravano virtuali uova marce a chi aveva avuto l'ardire di scrivere la parola "omoplasia". Poi arrivò Kraken...

Ora, fosse stata una sceneggiatura per una fiction chiamare la nuova terribile mutazione del virus Kraken non avrebbe funzionato. Sicuramente piu' di un critico avrebbe scritto che si era cercato l'effettaccio da poco e senza successo. Quando si è arrivati ad Arturo... ok, è diventata una sitcom, potevate dirlo.

E veramente sitcom è stata. Adnkronos: Covid, Oms: "Variante Arturo può diffondersi e far salire contagi"(https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/covid-oms-variante-arturo-puo-diffondersi-e-far-salire-contagi_5mzBaKDVBUGmkIQPtXcLBo) (risate fuori campo). "Covid, continua calo casi. Oms: variante Arturo la più diffusa " (http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/covid-continua-calo-casi-oms-variante-arturo-la-piu-diffusa-/) (ohhhhhhhh fuori campo). Ma fin da aprile "L'Oms reputa "bassa" la "gravità""(https://it.euronews.com/next/2023/04/26/covid-nuova-variante-arturo-tutto-quello-che-ce-da-sapere). Applausi, titoli di coda.

In realtà non ci sono parole per la stampa italiana. In estate morti di caldo in autunno morti di COVID (o altro, che fa lo stesso). In inverno suggerirei l'apocalisse nucleare, poi si può riprendere da capo. 

Nella stagione fredda i virus respiratori ritornano... ma dai, chi l'avrebbe mai detto. Certo è incredibile come l'umanità sia riuscita a sopravvivere a periodiche epidemie di influenza. Ma che dico, incredibile come l'umanità sia sopravvissuta al raffreddore. Una cosa incomprensibile.

Alle volte penso che sono davvero fortunato. Fortunato perché non lavoro ne nel giornalismo ne nella comunicazione più generalmente intesa. Che tristezza infinita deve essere essere ridotti a scrivere roba come questa o tanta altra (e tra 2020 e 2022 s'è visto molto di peggio). Che incredibile squallore ripetersi in questo modo.


martedì 11 luglio 2023

AI E TUTTO IL RESTO

https://www.youtube.com/watch?v=fxiHM11w-rk

 

Beh, era facile capirlo. Mi ricordo quello che faceva addestrare l'AI da chimici medicinali per ottenere AI che avrebbe sostituito i chimici medicinali. questa cosa era di fatto la ragione sociale di Benevolent AI e quel che ne è venito fuori NON è stato un successone (https://www.fiercebiotech.com/biotech/benevolentai-makes-deep-cuts-after-midphase-flop-laying-180-and-shrinking-lab-footprint). Già scritto, è la sottile linea che divide gli attrezzi utili dalle black box magiche  Ma del resto il sogno del capitale di avere mano d'opera non conflittuale e a basso costo (i robot) è stato sostituito dalla realtà in cui si ha mano d'opera non robotica e non conflittuale a basso costo - e il capitale non ha abbastanza ringraziato i sindacati, del resto la natura del capitale non è dare, ma prendere. Prendere? Rapinare, in effetti, mi ricordo qualcosa del genere scritto da Pierluigi Sullo una ventina e passa di anni fa su Il Manifesto. Poi si è arrivati alla Rangieri. Tristissima parabola. I quotidiani comunisti, in Italia, di fatto sono morti da qualche parte negli anni 90. Un capitolo chiuso, in teoria, che è sopravvissuto a sé stesso, in ginocchio. E vorrei far notare che la posizione "in ginocchio" non si addice gran che a un quotidiano che insiste a definirsi comunista.

Comunque ritorniamo a AI e dintorni, riprendo ancora una volta Sara Gandini:

È indubbio che siano strumenti utili ma i rischi che vedo sono vari. Ne elenco alcuni per poi approfondire alcuni aspetti.

Un primo aspetto importante da ricordare è che per usare questi strumenti la realtà deve essere trasformata in un dato binario. Ogni informazione deve essere codificabile, e le persone, le malattie, le cure, tutto quello che accade nella relazione tra medico e paziente, la storia dei pazienti… tutto deve essere riducibile ad un dato bidimensionale immagazzinabile per poter essere codificato e analizzato e questo ovviamente porta ad una riduzione della realtà che lascia fuori l’imprevisto dell’umano, la soggettività, l’inconscio, l’eros, la magia delle relazioni.

Si perde qualcosa quindi ma accelerano i calcoli e questo attira molti ricercatori che a mio parere si affidano alle macchine come scorciatoia per pensare, come se bastasse schiacciare un bottone per comprendere il significato nascosto di grandi quantità di dati, senza bisogno di studiare criticamente la letteratura scientifica. Con l’AI ci si affida alle macchine per dare risultati che spesso ad esempio sono semplici correlazioni scambiate per legami causali, di causa ed effetto, perché non c’è tempo per ragionare sui disegni di studio, sulle fonti di bias e confondimento e capire cosa affettivamente quel singolo studio è in grado di dire e cosa no.

Si chiede alle macchine di pensare al nostro posto, perché chi usa senso critico rallenta il processo e non è funzionale.

L’abbiamo visto anche durante la pandemia in cui i dati scientifici venivano portati come verità assolute. Abbiamo sentito dire frasi come “qui parlano i dati”, ma i dati non parlano da soli, si tratta sempre di interpretazioni di risultati che dipendono dalle conoscenze e dall’esperienza dei ricercatori e delle ricercatrici.

E così sempre più ci si affida all’intelligenza artificiale come un qualcosa di magico, di salvifico, di oggettivo, con l’illusione che le macchine potenti e infallibili, ci portino verso verità neutre e imparziali.

Ma se si parla così tanto dell’AI in questo momento è anche dovuto al fatto che attira enormi capitali in ogni ambito, dagli psicologi ai biologi, ai medici, tutti stanno investendo su queste tecnologie. Ora ad esempio sempre più spesso si sente parlare di ospedale virtuale come di una realtà che si avvicinerebbe al paziente, visto che non ci sono finanziamenti per i servizi territoriali. La telemedicina viene in soccorso, senza bisogno di spostarsi, di vedersi in presenza, di toccare i corpi dei pazienti.

(https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/25852-sara-gandini-intelligenza-artificiale-implicazioni-etiche-e-politiche.html?highlight=WyJnYW5kaW5pIl0=)

Sullla libidine per la black box software, Deus Ex Machina, neanche a farlo apposta, avevo scritto due scemenze qualche giorno fa (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/07/software-chimica-e-molto-altro.html). Ma del resto viviamo in un mondo in cui nel 98% dei casi il pensiero critico (secondo alcuni l'unico pensiero) ha abdicato all'hype - e da sempre le ragioni dell'hype sono solo due: soldi o potere o tutte e due.


lunedì 10 luglio 2023

DISCRIMINANTI

 


Questo per ricordare alcune questioni di principio. Questioni di principio che negli anni hanno trovato fin troppe ragioni, ma vorrei ricordare come cominciò: https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2019/02/uno-piu-uno.html 

Perché tanti citano Galileo per i motivi più diversi. Ma all'origine delle scienze moderne c'è questo:

« La filosofia naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.» (Galileo Galilei, Il Saggiatore) 

Se questo a qualcuno va di traverso affaracci suoi.  Il suo dispiacere non rimadia al fatto che il ventre molle delle scienze mosce è marcito da tempo. Ma a qualcuno la cosa va più che bene: se sei molle sei adattabile a qualsiasi necessità. Neccessità del potere, dico.

venerdì 7 luglio 2023

PAGHERETE

 

C'è chi questo slogan non lo ha mai sentito. E' roba vecchia, sorpassata, ammuffita.

Piccolo particolare: è storia. Storia italiana.

Nel decennio successivo la classe lavoratrice non era andata in paradiso, ma si era fatta la casa, l'auto e le vacanze al mare. Quando lessi "Il tallone di ferro", di Jack London, negli anni 80, lo trovai superato. I diritti economici acquisiti sembravano una cosa che era lì per restare, la creazione del Sistema Sanitario Nazionale, gratuito e universalistico, pure.

Certe situazioni durano poco, ma sono esistite. E sarebbe bene ricordarlo, che sono esistite, e che "si viveva al di sopra delle nostre possibilità" è una cazzata reazionaria, che sarebbe ben uscita dalla bocca dei reazionari degli anni 70, di quei missini che parlavano contro il suffragio universale. Oggi chi è che parla contro il suffragio universale?

Guardando all'Italia di allora, quelle lotte che ebbero quei frutti, e all'Italia di oggi, che quei frutti ha iniziato a distruggerli a partire dall'inizio degli anni 90, non è possibile non tirare una conclusione: la reazione ha vinto, e i partiti della sinistra parlamentare italiani si sono accodati - il prezzo dell'accesso alla stanza dei bottoni, inteso non come il potere di cambiare le le cose ma come l'occasione per accedere al potere.

E la classe lavoratrice?

Ha imparato molto bene.

Ha imparato che senza un'espressione politica, senza corpi intermedi (sindacati) che tutelino i suoi bisogni l'unica cosa è piegare la schiena e guardare in basso. Perché il capitale è sempre pronto a chiudere e trasferire tutto in Tunisia o Romania o in Asia. La tanto decantata globalizzazione ha fottuto le classi lavoratrici europee al di là di qualsiasi rimedio. Inoltre chiunque ci sia al governo se scendi in piazza a manifestare per il lavoro che ti viene rubato o altro, le mazzate sono garantite. Non proprio entusiasmante, come prospettiva.

Nei solchi bagnati di servo sudor non si alza la testa: è pericoloso, c'è il muto da pagare.

Quindi è bene guardare indietro. E magari provare un po' di vergogna. Non per quello che gli italiani erano, ma per quello che sono oggi.

https://www.youtube.com/watch?v=MaEawTX99K8

 

(pensando alla fine che hanno fatto tanti ex LC ho sempre una certa nausea)

Eppure anche oggi chi dovrebbe pagare caro e tutto non manca: ed è sempre lì al suo posto, comunque cambi il vento. Ma non pagherà e neanche a rate.

martedì 4 luglio 2023

MI ISCRIVO AI COMPLOTTISTI...

 

... ma anche no (un film tanto allucinante quanto allucinato, che merita).

Però pensateci un attimo:

Piazza Fontana strage anarchica

Il DC9 Itavia precipitato per cedimento strutturale (Ustica, per i troppo giovani)

Gladio, un presidio di libertà (segreto, però, e anticomunista, cfr Stay Behind)

La strage di Bologna - curioso che Fioravanti e Mambro abbiano confessato tutto tranne questa, viene in mente un certo film in cui un tale diceva "magari trovi il timer con la scritta Repubblica Italiana"

https://www.youtube.com/watch?v=LiDI8GeTrGg

Su questo genere di narrazioni "anticomplottiste" la complicità diffusa dei benpensanti di ieri è esattamente la stessa dei benpensanti di oggi. Eppure in passato la critica del potere era un elemento importante della weltanschauung della sinistra storica e l'attenzione per le cospirazioni, la richiesta di "verità" sui fatti tragici di più di un ventennio di storia italiana la sua conseguenza. La cospirazione per eccellenza, l'assassinio di Kennedy, è stato uno dei fatti impressi nella coscienza democratica americana e non solo. Ma oggi facendo un giro sui grandi media italiani pare che l'unica cospirazione in atto, di nuovo, sia quella russa, tesa a minare le fondamenta delle democrazie occidentali.


E infatti, in tempi recenti, un tema fin troppo serio è stato lasciato nelle mani di grillini e complottardi (https://www.lastampa.it/biella/appuntamenti/2020/02/22/news/la-corruzione-tra-i-giornalisti-nel-libro-tradotto-da-diego-siragusa-1.38499092/). Il problema dei giornalisti pagati da servizi segreti occidentali parrebbe non essere stato una prorogativa tedesca, visto che un documento di un'agenzia americana pubblicato da Anonymous aveva nomi di italiani (Severgnini, Jacoboni). Ma in fondo che male c'è ad essere pagati dalla CIA per portare avanti una propaganda giusta e sacrosanta? Bisognerebbe dar retta a nemici dell'Occidente come Snowden e Assange?

E' una strategia e va avanti da anni. C'è un tema scomodo, molto scomodo, potenzialmente eversivo. Lo si ignora ostentamente. Gli "impresentabili" (la "destra", i complottari, i novax, i negazionisti, i putiniani) se ne appropriano: tac, tema neutralizzato. Il tema non è più scomodo o eversivo, è un tema "loro", e quindi è una cazzata come tutto il resto che viene da loro (che di cazzate sono produttori a getto continuo) - alla fine, però, nelle urne non paga, e pare paghi sempre di meno, quindi c'è da porsi il problema dell'accesso al voto. La sinistra parlamentare italiana ridotta a una pessima caricatura di Maria Antonietta.

Ne è passato di tempo da quando Eugenio Finardi cantava "La CIA ci spia sotto gli occhi della polizia"

https://www.youtube.com/watch?v=VvMbwFuBgkQ

Well i don't care nothin' of what you can do or say'Cause you know, honey, you're never gonna have it your wayBecause I'm paid, I'm paid by the C.I.A.And you're never gonna be free until I go away
And I travel round the world to help it to stay 'free"And I'll help you anyway even if you disagreeBecause I'm sure I know the meaning of democracyIt means that my way, is the only way to be
 

Ah, a proposito...


Ma in Italia al riguardo le vergini dai candidi manti non si contano, specie tra tv e carta stampata.

Eh già, l'Italia... da complotto a complotto e da cospirazione a cospirazione, vogliamo dirlo che il Piano di Rinascita Democratica, indipendentemente dalle sorti di Licio Gelli, è stato un successone? Pensate alle politiche del lavoro degli ultimi 30 anni. Ai sindacati. Pensate ai giornali. Pensate alle televisioni. Chi disprezzava comprò, missione compiuta. In fondo la P2 (loggia Propaganda 2, ricordiamolo) era una ONG di brave persone preoccupate per la tenuta democratica del paese. O no?


SOFTWARE (CHIMICA E MOLTO ALTRO)

 


Volgere di un decennio. Un laureando per la tesi doveva calcolare energie libere di Gibbs di reazione in funzione della temperatura...

Ah, forse è meglio precisare. ΔGr, energia libera di reazione, è data dalla differenza tra la somma delle energie libere dei prodotti di reazione e la somma delle energie libere dei reagenti. Quando questa differenza è minore di 0 la formazione dei prodotti è favorita (la reazione è spostata verso i prodotti), quando è 0 siamo in condizioni di equilibrio, quando è maggiore di 0 la reazione è spostata verso i reagenti. Essendo G funzione della temperatura avere un suo grafico è utile: fa vedere gli intervalli di temperatura in cui la reazione è sfavorita e quelli per cui è favorita. Per molti composti semplici l'energia libera di Gibbs è tabulata: ai tempi dei tempi qualcuno si è messo a misurarla per la sostanza x tra questa e quella temperatura, ha scritto tutto e anno dopo anno questi dati sono stati messi assieme (insieme ad altri dati riguardanti altre proprietà chimico-fisiche).  Li trovate su libri come
CRC Handbook of Chemistry and Physics o Perry's Chemical Engeneers' Handbook  e simili .Il capostipite di queste pubblicazioni è forse International Critical Tables of Numerical Data, Physics, Chemistry and Technology, diversi volumi usciti tra anni 20 e 30 dello scorso secolo, e al tempo mi è capitato di consultarlo più di una volta nella biblioteca del dipartimento (le misure di proprietà chimico fisiche difficilmente diventano obsolete nel tempo). Oggi questi dati sono facilmente reperibili sul NIST Chemistry Webbook.
Quindi ΔGr(T) per molte reazioni semplici può essere calcolata con facilità e si può ricavare il suo grafico.

Torniamo al volgere di quel decennio e al laureando: il poveraccio era costretto davanti a una linea di comando. Il software ragionava a matrici, e quindi l'input era in forma di matrici di dati e istruzioni, scritte una riga dietro l'altra, separate da punti e virgola, su quel command prompt. Si poteva stampare il risultato a schermo O inviarlo a una stampante postscript, ma non si potevano fare le due cose insieme. Quindi se volevi vedere se era tutto a posto stampavi a schermo. Poi dovevi riscrivere tutto di nuovo dando l'istruzione di stampa su carta - e non si poteva copiare e incollare. Salvare l'immagine sullo schermo? Ma figuriamoci...

Partendo da una condizione del genere quando mi suggerirono Mathematica per me fu una folgorazione. Su un 386 SX con coprocessore matematico e Windows 3.1 potevo comunque farlo girare, le istruzioni rimanevano nella finestra del programma e potevano essere modificate, copiate etc. L'output grafico veniva prodotto come immagine in risposta all'istruzione, e l'immagine poteva essere salvata come jpeg o Windows Meta File o postscript etc. Certo, scrivevi l'istruzione, premevi alt-enter e poi aspettavi. Una, due ore. Ma con Mathematica oltre al citato ΔGr(T) tirai fuori diagrammi di equilibrio liquido-vapore, cinetiche di reazione, dimensionamento di evaporatori e scrubber (roba per cui gli ingegneri da anni e anni usano Aspen, ma a ognuno il suo).

Per qualche ragione i chimici della mia mandata usavano quasi tutti Mathematica. Se c'era da qualche parte un'AlphaStation (https://en.wikipedia.org/wiki/AlphaStation) su cui girava cercavano in ogni modo di averla a disposizione per un'ora o due. Alcuni, come il sottoscritto, girarono per tipografie e grafiche cercando una macchina NeXT (https://en.wikipedia.org/wiki/NeXT_Computer), su cui si sapeva che il programma girava benissimo. Si, a parte alcuni chimici fisici e teorici che andavano avanti a Fortran quella con Mathematica fu una specie di storia d'amore (che finirà in Modern Thermodynamics: From Heat Engines to Dissipative Structures di Kondepudi e Prigogine). Mi ricordo una conversazione con un amico laureando in fisica teorica: "Non capisco perché voi chimici siate fissati con Mathematica", diceva. Questo legame tra quei chimici e l'unico software matematico simbolico in circolazione l'ho sempre trovato significativo (tutto il resto, Fortran compreso, era calcolo numerico).

Una trentina e passa di anni dopo, cioè oggi, in larga parte alle spalle la grande sbornia Matlab, un laptop entry level può svolgere il lavoro che all'epoca era possibile solo alle workstation di punta. Per molte cose non si deve neanche comprare/installare un pacchetto software: c'è WolframAlpha che può essere molto utile anche nella versione base, gratuita. Sempre in campo free software ci sono Python e R con i loro package matematici e statistici. Grande disponibilità di potenza di calcolo e software. E cosa ne è venuto fuori, perlopiù?

Ho presente un tale di mia conocenza che diceva che con i package di R la demenza statistica è dilagata a macchia d'olio. Difficile dargli torto, e la cosa non riguarda solo R. Il software usato come black box per tirare fuori il grafico, senza avere reale cognizione di quello che si sta facendo. Da cui, per esempio, l'abbondanza di "modelli" tra 2020 e 2021, e abbiamo visto con che esiti (che diavolo, trenta anni fa se dicevi "modello di un biologo" le risate erano assicurate). Per tacere di chi, lavorando con computer e programmi, pensava di essere in grado di modellare qualsiasi cosa pur senza capire un tubo di quello che stava modellando. Anche qua denso track record sui social media e affini e risultati "eclatanti". Quando si dice "la scienza"... Wolfram offre intelligenza computazionale, ma il risultato prevalente dei vari pacchetti è produrre stupidità computata. Il classico GIGO, Garbage In, Garbage Out.

Però il mercato è vasto e florido (o almeno lo era prima della presente crisi). Il pacchetto software come black box e deus ex machina è stato pubblicizzato alla nausea, venduto e rivenduto. Alle volte si tratta di storie che durano da 40 anni, vedere alla voce "computer e drug discovery". Oggi si vende intelligenza artificiale come 40 anni fa si vendevano i primi programmi per Computer Aided Drug Design (CADD). E non si può dire che in 40 anni i risultati magici ripetutamente promessi si siano mai concretizzati. Chissà perché...

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...