lunedì 31 luglio 2023

L'ELEFANTE NELLA STANZA (CLIMA)

 

https://globalcarbonatlas.org/emissions/carbon-emissions/

E' facile notare come, a dati aggiornati, le cose non siano cambiate negli ultimi 5 anni. In realtà ora si può ben vedere che la produzione europea di CO2 è in costante calo (un calo lento ma persistente). Questo calo è vanificato dalla crescita velocissima di emissioni a carico di altri soggetti. E la produzione di CO2 cinese è talmente enorme e crescente che qualcuno si dovrebbe chiedere per quale motivo quando si parla di emissioni di gas serra non si parla di loro. Una possibile spiegazione la dette Al Gore: loro rispettano gli accordi di Parigi (andiamo bene, e se non li rispettavano che succedeva?). Se è vero che la Cina rispetta gli accordi di Parigi l'efficacia degli stessi è ben sintetizzata dal grafico.

Ma il grafico ci dice anche un'altra cosa: ci dice che la questione clima è in primis una questione geopolitica. L'impennata di produzione CO2 cinese è cominciata con il suo ingresso nella World Trade Organization. Se si decidesse quello che nessuno vuole decidere (buttarla fuori da WTO, per esempio) un probabile risultato sarebbe una guerra mondiale. Non è esattamente un segreto che l'altro grande produttore di CO2, gli USA, strillano Russia ma valutano confronti militari con la Repubblica Popolare Cinese. E Taiwan è lì, un innesco che nessuno vorrebbe accendere, ma gli incidenti capitano - e a volte c'è qualcuno che li vuole far capitare.

Mi ripeterò: le policy ambientali internazionali sapevano essere efficaci, nel mondo preglobalizzato. Le piogge acide e il marmo dei monumenti striato di nero sono ricordi lontani, ormai, come la mucillaggine nell'Adriatico. Il bando degli ozone depleters veramente era riuscito a chiudere il famigerato Buco dell'Ozono. Poi la Cina è entrata nel grande gioco economico assieme ad altri e tutto quel lavoro rischia di andare perso (https://edition.cnn.com/2021/02/11/world/ozone-layer-china-emissions-intl-scn/index.html).

Sono abbastanza vecchio da ricordarmi bene il pacchetto di propaganda e propagandisti post Kyoto: le emissioni CO2 pro capite, il nauseante "noi siamo cresciuti e abbiamo fatto il danno, non possiamo chiedere a loro di non crescere, dobbiamo decrescere noi" (che camuffava il fatto innegabile che sulla "loro" crescita il capitalismo occidentale realizzava profitti folli, a spese delle classi lavoratrici occidentali).

Quantitavamente il quadro continua ad essere quello che vedete nell'immagine. Un'Europa carbon neutral, se realizzata, lo cambierebbe ben poco, quasi niente. Questo non vuol dire che non vadano incentivati processi virtuosi, affatto. Ma incentivarli è una cosa, pianificarli a carico dei soliti noti (i più) mentre gli altri soliti noti (i pochi) ci guadagnano, al grido "Salviamo il pianeta!" no. Assolutamente no. Fosse per me MAI.

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