mercoledì 17 aprile 2024

LASCIENZA, I TEMI, CHI LI PLACCAVA E CHI LI CAVALCA

 


Mi ricordo un professore, ai tempi dell'università, in un momento "la realtà com'è". Lui disse che aveva colleghi le cui entrate erano perlopiù extracurricolari, perché erano noti come "placca problemi". Sarebbe a dire che se nel discorso pubblico veniva fuori un problema, di inquinamento o relativo a un farmaco o a una tecnologia, loro erano quelli a cui rivolgersi per avere un parere "qualificato" in cui si dichiarava che il problema non esisteva. Dopodiché il placcaproblemi emetteva fattura.

Poi ci furono i cavalcatori di temi. Anni '90, la pecora Dolly, la gran corsa alla mappatura del genoma umano (esigue ricadute, tranne che per Craig Venter, in cash), il primato della biologia  (con danni immensi allegati) e tutto il resto. Ebbene, in quegli anni si parlò molto di OGM in agricoltura, e se ne parlò anche in Italia. Non mi interessa l'oggetto di quel dibattito, ma la natura del dibattito stesso.In TV c'erano fissi (ma proprio fissi) Dompé (l'uomo, non l'azienda, in quanto all'epoca presidente di Assobiotech) e Giuseppe Carlo Lozzia. Lozzia aveva/ha una cattedra di Entomologia Agraria all'Università di Milano, e parlava di manipolazioni del genoma (gli agrari e la comunicazione della scienza sui media: una lunga storia deprimente). L'industria e lascienza, grande test run, in un epoca pre Web 2.0. Credo all'epoca non esistesse neanche Myspace, erano i tempi dei primi blog ma soprattutto dei gruppi usenet, delle mailing lists.

Non mi stupì scoprire che la canea sugli OGM sia stata un evento centrale per Isabelle Stengers, un tema a cui dedicò un capitolo cardinale nel suo In Catastrophic Times

Researchers, who are required to stick to the slogan “science at
the service of everyone,” against what they know to be the case?
If the business of GMO crops was an event it is therefore because
there was an effective apprenticeship, producing questions
that made both scientific experts and State officials stutter, that
sometimes even made politicians think, as if a world of problems
that they had never posed was becoming visible to them. What is
proper to every event is that it brings the future that will inherit
from it into communication with a past narrated differently. At
the outset, after having announced the amazing novelty of their
creations, the promoters of GMO crops protested that they were
in continuity with agricultural practices regarding the matter of
seed selection. Today it is this very continuity that is the object
of stories that are new or which have hitherto been considered
“reactionary,” stories that resonate together and open the event
up to yet more connections, most notably with those who are
learning to renew practices of production that modernization had
condemned (the slow food movement, permaculture, networks
for the rehabilitation and exchange of traditional seeds, etc.).
Of course, the cry of our guardians has been about “the growth
of irrationality,” “the fear of change,” “ignorance and super-
stition.” But this cry and the noble task that follows from it, that
of “reconciling the public with ‘its’ science,” have had little effect.
Moreover, the question of the “public” has itself been put in crisis.
What do “the people” think? How do they “perceive” a situation?
Traditionally, opinion polls responded to this question: one
addresses a “representative sample of people” and asks them
point-blank about questions that do not necessarily interest
them. The business of GMO crops was an occasion when citizen
juries demonstrated their capacity to ask good questions, which
made the experts stutter – if and only if the apparatus that brings
them together effectively allows it. 

Questo passaggio (lo scettiscismo nei confronti degli scienziati che "lavorano per l'umanità", NdCS) riflette le complesse dinamiche sociali, politiche e scientifiche che circondano l'avvento delle coltivazioni OGM. Ecco una panoramica di alcuni punti chiave:

    1) Sfida dello Status Quo: L'emergere deelle coltivazioni OGM ha interrotto le narrazioni esistenti sull'agricoltura e sulla produzione alimentare. Ha sollevato domande che sia gli esperti scientifici che i funzionari governativi hanno trovato difficili da rispondere, portando a una rivalutazione delle pratiche e delle politiche consolidate.

    2) Comunicazione tra Passato e Futuro: Eventi come la crescita delle coltivazioni OGM portano il futuro in conversazione con un passato diverso. Inizialmente, i sostenitori degli OGM hanno argomentato per la continuità con le pratiche agricole tradizionali, in particolare nella selezione dei semi. Tuttavia, questa narrazione viene ora contestata, con nuove storie che emergono e mettono in evidenza prospettive e pratiche alternative, come quelle sostenute dal movimento del cibo lento e dalla permacultura.

    3) Resistenza e Critica: Nonostante i tentativi di respingere l'opposizione come irrazionale o basata sulla paura del cambiamento, tali critiche hanno avuto scarso impatto. Il rapporto del pubblico con la scienza viene ridefinito, e metodi tradizionali per valutare l'opinione pubblica, come i sondaggi, vengono messi in discussione.

   4) Coinvolgimento dei Cittadini: Il passaggio evidenzia il ruolo delle giurie di cittadini nel porre domande pertinenti alle quali gli esperti faticano a rispondere. Ciò sottolinea l'importanza di meccanismi efficaci per la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali.

Nel complesso, il passaggio dipinge un quadro di un paesaggio complesso ed in evoluzione che circonda le coltivazioni OGM, dove diverse prospettive e narrazioni si intersecano, mettendo in discussione norme e istituzioni consolidate.

Ripeto, non interessa qui il tema (OGM), ma la fenomenologia del dibattito che si sviluppò al tempo. Qualche anno più tardi e questo volta solo in Italia altro incrocio tra scienza, medicina e politica: 2005, referendum sulla procreazione assistita. E che c'è da dire contro la procreazione assistita e la ricerca sulle cellule staminali? Niente.

Eh. Eppure io votai "con la Chiesa Cattolica". Perché?

Perché il "sì" a quel referendum apriva le porte non solo al business degli uteri in affitto, ma anche alla commercializzazione degli ovuli fecondati. Cioè rendeva il germe, il template di un essere umano completo, semplicemente merce. Negli anni ho anche lavorato con vari tipi di linee cellulari, commercializzate, e se non arrivate a capire che non è la stessa maledetta cosa posso solo spiacermi per voi. 

Ok, poi il quorum non fu raggiunto ma quegli articoli di legge vennero comunque abrogati a rate in parlamento, seguendo la volontà della maggioranza non qualificata che aveva votato al referendum. Strano che non sia successo altrettanto con il referendum sull'acqua pubblica del 2011, con quorum raggiunto e maggioranza contro la privatizzazione dei servizi idrici. Vabbè, dettagli insignificanti.

Comunque ancora oggi c'è chi continua a cavalcare temi (al momento tira molto la guerra) e che ci alzi qualche soldo è facile da verificare, basta dare uno sguardo su youtube. E' il circo mediatico dei pezzenti: ieri c'erano i gettoni dell'ospitata TV (quelli di allora, mica bruscolini), oggi ci sono 'sti du' spicci, che sembrano tanta roba.

A parte che qua sopra, su questo blog e annessi, non si sono mai chiesti neanche 10 centesimi, vorrei far notare una cosa forse stupida. In questo blog non è mai stato cavalcato un tema: fin dal 2018 è stato invece applicato un metodo, sempre lo stesso, a temi diversi. Temi diversi che in realtà sono solo apparentemente differenti, perché continuano ad essere sfumature dello stesso unico tema, quello caro alla mano che impugna il bastone, cui non fa differenza se si tratti di vaccinazioni infantili, pandemia o guerra, è sempre la stessa cosa. Perché anche nel caso della mano che impugna il bastone non è questione di temi ma di metodo. E se non avete capito di che metodo si tratta ... 

PS: Le figure più patetiche di cavalcatori sono stati quelli che arrivavano sui social dall'accademia italiana o dall'"area divulgazione" fuori tempo massimo e con risultati risibili. Purtroppo me li ricordo bene, con le loro reazioni isteriche nei confronti dell'attività di CS, con i loro comportamenti passivo-aggressivi, con il loro notabilitato di provincia o con il loro nulla esistenziale in cerca di visibilità sui social. E mi dicono che il modo ancor li offende.

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