giovedì 17 luglio 2025

LE LIFE SCIENCES COME SCIENZA NORMALE PERPETUA

Fateci caso: In fisica si sta accumulando "tensione" con gli attuali paradigmi mano a mano che si accumulano nuovi dati - provenienti dal James Webb Telescope, per esempio, o dagli osservatori di onde gravitazionali. Prima o poi la tensione accumulata sarà tale da provocare una revisione del corrente paradigma (cfr Kuhn). Non solo, la fisica, astrofisica inclusa, appronta nuovi esperimenti spesso nella speranza di trovare "nuova fisica"

Le life sciences, invece? Per niente. Sono rimaste rimasta inchiodate alla rivoluzione genomica degli anni '90 e non intendono smuoversi da lì. Un gene, una patologia. Indipendentemente da qualsiasi prova contraria sia stata raggiunta nel tempo. Quello che negli anni '90 era stato chiamato DNA spazzatura (cioè: non ne comprendiamo la funzione, quindi non serve) è diventato poi il DNA indispensabile alla vita ma non sappiamo perché. La cosa ha avviato un'attività di revisione del paradigma corrente? No, anche se tutto il lavoro svolto in campo epigenetico, pur con le sue ricadute importanti, ha mancato il suo bersaglio principale: non abbiamo idea della funzione del maggior parte del DNA non codificante. Ma va benone lo stesso.

L'ipotesi amiloide è ancora al suo posto dopo anni e anni di fallimenti clinici. Tutto ok.

E la faccenda colesterolo buono/cattivo? Anni di sperimentazioni con inibitori CEPT: bersagli centrato, colesterolo buono alto (HDL), colesterolo cattivo bassissimo (LDL), rischio cardiaco invariato tre trattati e non trattati. Anzi: Dopo Torcetrapib, Dalcetrapib, Evacetrapib, Anacetrapib (che ha dato un beneficio marginale), ora abbiamo Obicetrapib. Anacetrapib aveva mostrato una riduzione degli eventi coronarici marginale (rate ratio 0.91). Ma dopo tutto questo è cambiato qualcosa? No. Dopo anni di fallimenti CETP, studenti di medicina continuano a studiare che "HDL alto = buono, LDL basso = buono" senza mai sentire parlare del più grande fallimento traslazionale della cardiologia moderna.

Al che, di nuovo, la domanda si pone. Che tipo di discipline sono le discipline le cui tesi non sono falsificabili? E soprattutto, stiamo parlando di discipline scientifiche e metodo scientifico? Sembrerebbe di no. Una campo che salta da un next big thing all'altra, dall'immunooncologia a CAR-T, da CAR-T a CRISPR. Ma in realtà continua a basarsi su principi difettosi stabiliti 40 anni fa che non vengono messi in dubbio da nessuna prova raggiunta. A questo proprosito ricordo che Oxford Institute controllava la qualità di quello che sarebbe poi diventato il vaccino antiCOVID Astrazeneca con la misura di un'assorbanza nell'UV: niente risequenziamenti, niente altro, e si trattava di un vaccino a vettore adenovirus.

Non è un caso che le scienze della vita siano il massimo costituente della scienza-segno, del simulacro (Baudrillard). Business as usual+The Next Big Thing e si continua a produrre paper e ad ottenere finanziamenti.  

Il caso di Carolyn Ruth Bertozzi rappresenta forse l'esempio più devastante del paradosso che caratterizza gli ultimi 25 anni di life sciences . La Bertozzi, chimico, ha vinto il Nobel nel 2022 per il suo lavoro sui glicani e per lo sviluppo della chimica bioortogonale. Lavorando prevalentemente sulla glicochimica (campo tutt'altro che banale), negli anni ha dimostrato che il profilo di glicosidazione delle immunoglobuline cambia nell'arco della vita di un soggetto e che la superficie delle membrane cellulari di certe cellule tumorali è sovrasialilazza ( molte molecole di acido sialilico legate) e per questo evade la risposta immunitaria. Due cose che avrebbero dovuto scuotere dalle fondamenta immunologia e immunooncologia. Poi ha scoperto i glicoRNA ma tutti erano impegnati a magnificare le applicazioni in vivo di CRISPR. Ma le fondamenta sono sempre le stesse e sempre al loro posto.

Il 99% delle scienze della vita continua a operare come se il lavoro di Bertozzi non fosse mai esistito. Questo paradosso rivela non solo un problema, ma una frattura culturale profonda che attraversa il bulk delle life sciences.

Il lavoro di Bertozzi avrebbe dovuto avviare un cambiamento significativo nella processo di costruizione della comprensione di diversi processi biologici fondamentali. Ma il cambiamento non c'è stato. È come se il sistema fosse capace di assorbire e neutralizzare le scoperte rivoluzionarie senza permettere loro di generare crisi paradigmatiche, mantenendo l'apparenza della dinamicità scientifica attraverso premi Nobel, hype tanto intenso quanto effimero sulla next big thing e l'ennesima riformulazione del dogma gene=proteina.

Questa situazione crea un assurdo : abbiamo una disciplina (un un sistema di discipline) che celebra scoperte che dovrebbero falsificare alcuni suoi assunti di base, ma continua a operare come se quelle scoperte non esistessero. Non si tratta nemmeno di resistenza al cambiamento, psi tratta di qualcosa di più perverso: l'abilità di convivere con le proprie contraddizioni senza risolverle. Il sistema delle life sciences ha imparato a essere simultaneamente innovativo e stagnante, rivoluzionario e conservatore.

È la forma più pura di "scienza normale perpetua": un sistema che mantiene tutti i rituali della ricerca scientifica ma ha perso la capacità di generare crisi paradigmatiche autentiche, perché le scoperte più rivoluzionarie vengono prodotte da chi pensa in modo troppo diverso per essere realmente integrato nella cultura disciplinare dominante.

 

FONTI

  1. Anil Ananthaswamy (2025) "The Hubble Tension Is Becoming a Hubble Crisis" Scientific American

  2. Riess, A. G. (2019). “The Expansion of the Universe is Faster than Expected.” Nature Reviews Physics.

  3. Lander, E. S. (2011). “Initial Impact of the Sequencing of the Human Genome.” Nature.

  4. ENCODE Project Consortium (2012). “An Integrated Encyclopedia of DNA Elements in the Human Genome.” Nature.

  5. Mullane, K., & Williams, M. (2018). “Alzheimer’s disease (AD) therapeutics – 1: Repeated clinical failures continue to question the amyloid hypothesis of AD and the current development of AD therapeuticsBiochemical Pharmacology.

  6. Herrup, K. (2015). “The Case for Rejecting the Amyloid Cascade Hypothesis.” Nature Neuroscience.

  7. Barter, P. J. et al. (2007). “Effects of Torcetrapib in Patients at High Risk for Coronary Events.” NEJM.

  8. Schwartz, G. G. et al. (2012). “Effects of Dalcetrapib in Patients with a Recent Acute Coronary Syndrome.” NEJM.

  9. Bowman, L. et al. (2017). “Effects of Anacetrapib in Patients with Atherosclerotic Vascular Disease.” NEJM.

  10. EMA Assessment Report: “Vaxzevria (AstraZeneca COVID-19 Vaccine).”

  11. The Nobel Prize in Chemistry 2022, Official Press Release.

  12. Flynn, R. A. et al. (2021). “Discovery and Functional Analysis of GlycoRNAs.” Cell.

  13. Editoriale, “La rivoluzione mancata della glicochimica.” Nature Reviews Molecular Cell Biology.

PS: Un piccolo test: quante volte avete sentito parlare nelle tramissioni di scienza dei vari media della Bertozzi, di fenotipi sui cui un farmaco funziona diversamente?

PPS: per i meno attenti sottolineo che parlo della maggioranza delle life sciences e non di fenomeni largamente minoritari o isolati per quanto rilevanti.

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