giovedì 20 febbraio 2020

CORONAVIRUS: L'ECONOMIA, I POMPIERI, GLI ALLARMISTI, LA GEOPOLITICA



Il tempo passa, il picco dell'epidemia in Cina ancora non si vede (https://www.nature.com/articles/d41586-020-00361-5?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=bfd1efd8bc-briefing-dy-20200218&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-bfd1efd8bc-44112225). Guarda caso, le autorità cinesi dicono che il picco è già passato, è stato in gennaio, ma a questo giro non convincono molto, neppure OMS (https://www.nature.com/articles/d41586-020-00361-5)
Il picco potrebbe arrivare domani, potrebbe arrivare a maggio.
E non è la stessa cosa. Ma non tanto dal punto di vista sanitario quanto dal punto di vista economico. Già. E il punto di vista economico è inestricabilmente allacciato a quello geopolitico.
Ho fatto notare che all'incirca i pareri riguardo a COVID-19 si sono focalizzati su due fronti: allarmisti e pompieri (non c'è problema). La cosa HA un risvolto geopolitico: in USA la maggioranza è allarmista (e guarda caso Ilaria Capua è da un po' che è negli USA). Gli allarmisti di solito sono quelli più critici riguardo la gestione cinese dell'epidemia, e la cosa ha avuto sviluppi recenti significativi (https://www.wsj.com/articles/china-expels-three-wall-street-journal-reporters-11582100355?redirect=amp): un articolo razzista, dicono da Pechino, e espellono i corrispondenti del WSJ. Ora se l'Italia negli anni avesse espulso i giornalisti esteri che negli anni hanno prodotto pezzi simili sul nostro paese (dall'economia alle questioni vaccinali) non ci sarebbe più un corrispondente estero all'interno dei nostri confini. Al di là di questo, chi non dice che la Cina ha fatto tutto quel che si doveva al meglio e in tempo è razzista (anche in Italia, spesso).
Se negli USA il clima è mediamente allarmistico in Europa è mediamente pompieristico: qualche giorno fa un ministro tedesco definiva COVID-19 una banale influenza. Il che fa pensare che in Europa mediamente l'interesse sia a minimizzare (e in questo quadro l'atteggiamento italiano con l'interruzione dei voli diretti appare estremista).
Tra i tanti motivi economici di questo atteggiamento c'è la preccupazione nei confronti degli shortage di farmaci da parte delle mutue tedesche (http://www.fpress.it/attualita/coronavirus-e-carenze-farmaci-in-italia-si-tranquillizza-in-germania-crescono-timori/?fbclid=IwAR0eQqJ7XTeQXb3sIXw73mmQFK5o7imdIx9_oV79qLOzvhPJd5nzWsVRluc).
"si bada più al contenimento dei costi che alla stabilità di produzione e forniture", commenta Riccardo Gallina (https://www.facebook.com/groups/3082297638466078/permalink/3390789507616888/), ma io direi che si bada più al contenimento dei costi che alla stabilità delle forniture E alla loro qualità (cioè alla compliance GMP).

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