domenica 7 aprile 2024

HANNO PROPRIO QUELLA FACCIA LI'

 

Abbiamo una memoria che fa francamente pena. Perché abbiamo dimenticato, molti fingono di dimenticare, che Speranza si ritrova a guidare la sanità italiana proprio mentre, per destino crudele, un’orrida pandemia di stampo medievale cala sul nostro mondo come una coperta mortale. 

Eccerto, destino cinico e baro, che altro?

Piano pandemico non aggiornato da anni e sanità allo sfascio mentre si diceva "Siamo pronti!". A febbraio 2020 la campagna "involtino primavera" del PD. Poi la peggiore gestione della pandemia in occidente, le decisioni prese aumma aumma con il Comitato Tecnico Scientifico, un dispiego dei vaccini anticovid assurdo (prima i soggetti a rischio? ma figuriamoci), goffo, ritardatario e spesso dalle modalità scellerate (vedasi Open Days). Il record dei decessi.

In un paese normale (non normale come lo intende Fabrizio Roncone) Speranza si sarebbe semplicemente dileguato dalla scena politica. Ma l'Italia checché dica Roncone è normale proprio nella sua accezione, e quindi Speranza c'è e a seguito di un evidente scatto di demenza è pure in giro a presentare il suo libro. Ma si sa, in italiano non esiste un sinonimo di accountability, mentre l'inglese unpunished ha sfumature tutte diverse dall'italiano impunito.

Spiace che il conto all'ex ministro non sia presentato dal sistema stato, ma dal malcontento popolare. La sindrome di Maria Antonietta è cronica, nella "sinistra" parlamentare italiana (e forte anche nelle altre forze parlamentari), ma ancora non se ne rendono conto.

Con ciò a "uno di noi" ci credo: Roncone e Speranza nello stesso club Maria Antonietta, mi sembra del tutto logico.

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