martedì 9 aprile 2024

ANCORA SUGLI APPELLI ALLE LAUREE STEM FEMMINILI

Mi ricordo un periodo assurdo, una quindicina di anni, quando la sintesi organica per qualche motivo diventò grunt work. Essendo grunt work chiunque poteva essere addestrato (poco) per la funzione indipendentemente dalla difficoltà o dal rischio - e meno costoso era, meglio era. Alla fine ci scappò il morto e fu una ragazza: una morte che lasciò un segno.

https://cen.acs.org/safety/lab-safety/10-years-Sheri-Sangjis-death/97/i1

Questa è una storia vecchia, ormai, che dimostra come nell'ambiente accademico USA ai tempi anche l'addestramento, oltre che la sicurezza, fosse percepito come un costo. Reazione con 60 ml di t-butil litio? Il bel sogno luccicante di una carriera STEM finì con un incidente stupido, stupido, stupido,  una fiammata, giorni di agonia e la morte.

(Inizio dettaglio tecnico)

Cominciamo dando un poco di contesto, come si dice:

Questo dovrebbe essere abbastanza chiaro. L'atmosfera nel sistema di reazione (il pallone con condesatore e imbuto gocciolatore) e nella bottiglia è inerte: la vetreria è stata essicata per eliminare l'umidità adsorbita dalla superficie del vetro, l'aria è stata sostituita da azoto puro (o argon). La bottiglia contiene il reagente piroforico o sensibile all'aria che deve essere trasferito. Il suo tappo ha un setto autosigillante. L'ago che non pesca nel liquido, collegato alla linea dell'azoto, fornisce una leggera sovrapressione nella bottiglia. L'ago della cannula pesca nel liquido, e quindi il liquido in questo modo viene spinto attraverso la cannula nell'imbuto gocciolatore del set di reazione. Quando si è trasferita la quantità desiderata si solleva l'ago della cannula in modo che non peschi più nel liquido della bottiglia, in modo di far scorrere azoto nella cannula svuotandola della maggior parte del liquido residuo quindi si chiude la valvola dell'azoto in entrata.

Quando si parla di quantità superiori ai 50 ml di solito non si usa una cannula. Per evitare tempi di trasferimento che non finiscono più si usa qualcosa capace di maggiori portate, tipo questo:


E ora veniamo al t-butil litio. Il t-butil litio, soluzione in esani, eptano o pentano (!) è uno dei materiali più piroforici che ci siano. Scordatevi sodio o potassio metallici, sodio idruro al 99%, litio boroidruro in polvere, trimetilfosfina. L'unica cosa peggiore del t-butil litio nella mia esperienza è il trimetil alluminio. Per dare un'idea per piccole quantità il t-butil litio soluzione viene commercializzato comunque in bottiglie, il trimetil alluminio soluzione in toluene invece viene commercializzato in bombolette di acciaio. 

Ai tempi dei tempi lavoravo con setup di reazione uguale a quello della figura 2 e se ben ricordo il pallone era un 6 litri a tre colli Ace Glass, coni laterali 24/40, cono centrale 45/50, agitazione meccanica. Lavoravo con t-butil litio e una linea di trasferimento Chemflex come quella della seconda immagine. Quando avevo finito di trasferire il volume richiesto, dopo le operazioni descritte più sopra, dovevo sfilare l'estremità della linea di trasferimento dal setto alla sommità dell'imbuto gocciolatore. Tenevo fissato poco sopra il gocciolatore un imbuto collegato alla linea dell'azoto. Perché appena sfilavo l'ago della linea di trasferimento dal setto, beh, quello diventava una specie di becco Bunsen: immediatamente dall'estremità dell'ago veniva fuori una fiamma. La soluzione al problema era spostare velocemente l'estremità dell'ago sotto il getto di azoto proveniente dall'imbuto per spengere immediatamente la fiamma. 

Detto questo pensate di dover lavorare non con una cannula ma con una siringa. Avete lo stesso ago collegato all'azoto infilato nel setto della bottiglia. Ma siccome la vostra siringa è di plastica e con un ago corto dovete inclinare a mano la bottiglia per pescare la soluzione. Date un poco più di pressione di azoto per accelerare l'operazione, la pressione spinge il liquido tanto da far uscire il pistone della siringa dalla propria sede. E voi venite investiti prima dalla fiamma, poi da un getto continuo di liquido piroforico in fiamme, perché la pressione di azoto è sempre lì, nessuno ha chiuso la valvola. Questa fu più o meno la dinamica dell'incidente di Sheri Shangji.

(Fine dettaglio tecnico)

Mi è capitato, girando per lo youtube italiano, di incappare in questo video.

 

Tutto molto bello, vero? Fare arrivare "la scienza" alle bambine e alle ragazzine, e farlo nello stesso modo in cui parleresti di un manga, di un videogioco, di una serie. Cioè di cose che non richiedono alcuno sforzo all'individuo. Il piccolo particolare è che una laurea STEM richiede non solo studio ma anche impegno e capacità di comprendere concetti che al primo contatto possono sembrare completamente astrusi. Serve capacità di analisi e astrazione e se non si possiede occorre lavorare per costruirsela. E questo nel pacchettino pop dell'advocacy e della divulgazione non può e non deve passare perché guasterebbe il flusso dell'intrattenimento.

Fermatevi un attimo a riflettere: in Italia e indipendemente dalla qualifica una donna ha un più difficile accesso al lavoro e quindi alla fine si ritrova pagata meno dei colleghi maschi. E questa è la situazione attuale. Al di là delle belle questioni di principio quindi proviamo un attimo a immaginare il perché di questa enfasi. Rebus sic stantibus cosa significa "servono più lauree STEM alle donne"? Semplicemente significa che servono più laureati (in senso neutro, mi rifiuto di usare la schwa) con minori aspettative salariali. 

Ipotesi di lavoro: eliminare le disparità salariali tra donne e uomini e verificare poi se l'hype "più lauree STEM alle donne" mantiene la stessa intensità.

Poi ci sarebbe da interrogarsi sul perché di questa enfasi proprio ora. Per caso la faccenda potrebbe avere a che fare con il nuovo quadro geopolitico in cui le aziende a più alta tecnologia sono impegnatissime in un reshoring a tappe forzate (riportare in occidente funzioni date conto terzi in Asia venti anni fa)?

Può essere che si chiedano oggi in Italia più lauree STEM per le donne come si predicava il tecnologo cinese nel 2005? E che la benzina dell'insistenza mediatica sia sempre la stessa, cioè il più basso costo del lavoro?

In realtà l'Italia produce già ora più laureati STEM di quanto il mercato italiano, malridotto com'è, ne possa assorbire. E questo è una delle prime cause del fenomeno dell'espatrio, mai così consistente negli ultimi 40 anni.

https://www.agi.it/estero/news/2024-02-07/italiani-estero-maggiorenni-sei-milioni-regione-lombardia-25172432/

In un contesto di questo genere pensare che dietro ai reiterati appelli per più laureate STEM ci sia una presa di coscienza o una rivendicazione paritaria è quantomeno ingenuo, dando una rapida occhiata ai dati e a quale sia ad oggi il quadro delle politiche per facilitare le donne che lavorano - avete presente quanto costa un asilo nido?. Sempre che non si ritenga che una donna che lavora debba semplicemente rinunciare ad avere una famiglia, il che è anche una scelta perfettamente legittima che però non dovrebbe essere obbligata dalle circostanze.

PS. Prima o poi si arriverà alla parificazione, sì, al ribasso, abbassando gli sipendi degli uomini al livello di quelli delle donne, e sono straconvinto che quando succederà qualcuno festeggerà per lo storico risultato (perché stupidità, vanità, ideologia e conformismo, per quanto con sfumature differenti, sono parimenti distribuite tra i sessi).


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

CHI SONO? UNO COME TANTI (O POCHI)

Con una laurea in Chimica Industriale (ordinamento ANTICO, come sottolineava un mio collega più giovane) mi sono ritrovato a lavorare in ...