giovedì 19 marzo 2020
COVID-19: GLI ANTIRETROVIRALI NON FUNZIONANO
Vabbè, sai che notizia. Chiunque (e sottolineo chiunque) fosse "del mestiere" aveva detto che il razionale del trattamento è inesistente. Chiunque fosse del mestiere vedendo i dati in vitro (https://www.nature.com/articles/d41573-020-00016-0) avrebbe avuto la certezza che lopinavir e altri inibitori della proteasi di HIV non potevano funzionare.
Eppure questi farmaci hanno costituito a livello mondiale l'asse portante dei protocolli farmacologici contro COVID-19.
Questo perché ai tempi della SARS, nel 2003, qualcuno li usò e scrisse che aveva visto un effetto. Ma non si trattava di un trial, non c'era braccio di controllo.
In Cina il protocollo a base di ARV fino a ieri piaceva molto (come la clorochina, l'interferone e svariate altre cose) e non erano mancati articoli in cui si diceva che funzionava. Anche lì, nessun braccio di controllo.
Ora questo articolo su NEJM (https://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMoa2001282?articleTools=true&fbclid=IwAR1QEz_m_U7toSzu-EoxX8wAG7kIC3Y6ec2sAe8YEyhhVcIYoriIS2e7t54) riporta i risultati di un trial vero e proprio e, sorpresa: "we found that lopinavir–ritonavir treatment did not significantly accelerate clinical improvement, reduce mortality, or diminish throat viral RNA"
Cioè lopinavir non funziona.
Trattandosi di farmacologia, e non di macumba, il risultato era prevedibilissimo.
Cosa succederà ora? Cinicamente mi viene da dire "un trial non fa primavera" e si andrà avanti come prima finché qualcuno (OMS, EMA, AIFA, ISS) dirà chiaramente "Basta così!". Chissà quanto tempo ci vorrà.
(Ringrazio Alessandro Marinosci per avermi passato l'articolo)
PS: Se la prima volta che si è letto dell'uso di lopinavir qua sopra si è parlato di Hail Mary Protocol, non è un caso. Era il 31 gennaio. Per questa cosa (e per i primi risultati italiani di remdesivir) un po' di gente riferendosi a me ha cominciato a dire "lui lo aveva detto!". Ma non lo dicevo io, lo dicevano i dati disponibili. As simple as this.
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